google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF. google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Cosa sono le Casse di previdenza, (INPS, ecc.)?

Un interessante articolo per capire i vari organismi che gestiscono la previdenza in Italia.

Quando si parla di casse di previdenza ci si riferisce a quegli enti che come principale attività esercitano quella relativa alla riscossione e gestione dei contributi previdenziali e assistenziali dei loro iscritti.
Sotto il profilo previdenziale le casse provvedono alla corresponsione delle pensioni mentre dal lato assistenziale si occupano del pagamento delle prestazioni aggiuntive finalizzate a sostenere il reddito dei loro iscritti (come gli assegni familiari, gli assegni di disoccupazione, gli assegni comunali per la maternità e così via) e delle prestazioni di natura prettamente assistenziale (come la copertura sanitaria degli iscritti e dei loro familiari).
Poiché l’iscrizione ad un ente previdenziale è obbligatoria, con il passare del tempo, sono nate delle casse per molte professioni.
Per chi svolge una professione non rappresentata da una “cassa” autonoma è previsto l’obbligo di iscrizione presso l’INPS per quanto riguarda il profilo previdenziale.

INPS
L'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) si definisce come il più grande ente previdenziale italiano.
Sono assicurati all'INPS la maggior parte dei lavoratori dipendenti del settore privato e alcuni del settore pubblico e la maggior parte dei lavoratori autonomi.
L'attività principale dell'Inps consiste nella liquidazione e nel pagamento delle pensioni che sono di natura previdenziale e di natura assistenziale.
Come chiarisce lo stesso istituto l'INPS non si occupa solo di pensioni, ma provvede anche ai pagamenti di tutte le prestazioni a sostegno del reddito quali, ad esempio, la disoccupazione, la malattia, la maternità, la cassa integrazione, il trattamento di fine rapporto. L’INPS eroga inoltre le prestazioni che agevolano coloro che hanno redditi modesti e famiglie numerose: l'assegno per il nucleo familiare, gli assegni di sostegno per la maternità e per i nuclei familiari concessi dai Comuni.
L' Istituto Nazionale della Previdenza Sociale è in grado di fare fronte a tutte le sue prestazioni tramite il prelievo dei contributi e si occupa:

- dell'iscrizione delle aziende;

- dell'apertura del conto assicurativo dei lavoratori dipendenti ed autonomi;

- della denuncia del rapporto di lavoro domestico;

- del rilascio dell'estratto conto assicurativo e certificativo;

fanno anche parte dell'attività dell'Istituto le visite mediche per l'accertamento dell'invalidità e dell'inabilità;

- le visite mediche per le cure termali;

- l'emissione dei modelli di certificazione fiscale.

I compiti delle casse di previdenza
Oltre l'Inps esistono anche casse di previdenza specifiche per alcune categorie professionali e per lavoratori autonomi che ad esse fanno riferimento.

Tra le più importanti:

- la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense

- la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Dottori Commercialisti

- la Cassa Nazionale di Previdenza dei Ragionieri

- la Cassa Geometri

- l'Inarcassa (Cassa Nazionale Previdenza e Assistenza Ingegneri ed Architetti)

- l'Enpapi (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della professione infermieristica)

- l'EPAP ovvero l’Ente di previdenza e assistenza pluricategoriale (Attuari, dei Chimici , dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, dei Geologi)

- la CASAGIT: Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani

- l'INPGI - Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani

I compiti delle casse di previdenza sono principalmente quelli relativi alla riscossione e gestione dei contributi previdenziali e assistenziali degli iscritti, ma non si limitano a questi. Infatti tra le attività delle casse possono essere ricomprese, sebbene l’attività svolta cambi da ente ad ente, la corresponsione di provvidenze straordinarie e di indennità di maternità, nonché la concessione di mutui. Tra gli altri compiti anche alcuni strettamente amministrativi, ma non meno importanti, come le ricongiunzioni contributive, i rimborsi e gli sgravi per contributi non dovuti, la consegna di atti e documenti, il rilascio di certificati e la rettifica di dati anagrafici, contributivi e reddituali.

fonte. Borsa Italiana

Il Sistema Contributivo e il Sistema Retributivo

I sistemi pensionistici più diffusi sono principalmente di due tipi: il sistema contributivo e il sistema retributivo. Molto spesso, però, viene adottato un sistema misto che accoglie alcune caratteristiche di entrambi e le integra per ottenere il massimo dei vantaggi e dell’efficienza.

Il sistema pensionistico contributivo si basa sulla somma dei contributi versati dai lavoratori durante l’intera vita assicurativa. Alla somma dei contributi versati all’ente previdenziale di riferimento vengono apportate in un secondo momento diverse modifiche per evitare delle distorsioni.

Per esempio i contributi vengono rivalutati generalmente ogni anno in base all’andamento del Pil (Prodotto interno lordo) in modo da bilanciare l’inflazione che altrimenti ne logorerebbe il potere di acquisto. Oltre a questa “indicizzazione”, le somme versate dal lavoratore sono ricalcolate spesso sulla base di coefficienti specifici di aggiustamento che calibrano sui vari soggetti le prestazioni previdenziali. Uno dei fattori sui quali vengono ricalcolati i contributi è, per esempio, quello dell’età del soggetto al momento del pensionamento: chi va in pensione più tardi otterrà, infatti, un coefficiente più generoso e dunque erogazioni più sostanziose di chi è andato in pensione prima.

Il sistema retributivo adotta invece un altro criterio, ossia quello del pagamento di una percentuale degli ultimi redditi percepiti. Esistono per varie categorie e fasce diverse percentuali sulle ultime buste paga sulle quali gli enti previdenziali debbono fare i propri calcoli. Una determinata categoria professionale può avere, per esempio, il diritto di ricevere una pensione pari almeno al 75% dell’ultimo reddito percepito. Questa somma viene dunque corretta con coefficienti specifici e aggiornata sulla base dell’inflazione e del Pil come nel caso delle pensioni calcolate con il sistema contributivo.

Come detto nella maggior parte dei casi viene adottato un sistema pensionistico misto che garantisce una percentuale sull’ultimo reddito percepito ricalibrando la somma sull’ammontare dei contributi versati. A tale calcolo si aggiungono poi gli aggiustamenti già visti per gli altri due sistemi.

fonte: Borsa italiana

Pensioni: Sacconi, meglio agganciarle ad aspettative di vita che alzarle a 67 anni

"Non dimentichiamo che c'e' stato da poco in Italia un intervento sull'eta' pensionabile che, a regime, puo' rivelarsi anche piu' robusto" di quello ipotizzato ora in Spagna. Lo afferma il titolare del Lavoro, Maurizio Scconi, a margine del Consiglio informale Ue dei ministri del Welfare a Barcellona, commentando la proposta del governo di Madrid di alzare a 67 anni l'eta' pensionabile. In questa occasione il ministro sottolinea l'importanza della misura introdotta dall'esecutivo italiano che prevede l'aggancio automatico dell'eta' di pensione all'aspettativa di vita a partire dal 2015 ma cominciando il calcolo gia' nel 2010.


fonte: Adnkronos

Montezemolo: puntare su Scuola e formazione per battere la crisi

L'Italia e' sempre piu' povera, ed e' ormai "agli ultimi posti in Europa per reddito pro-capite". Dal 2000 ad oggi "il nostro Paese si e' impoverito" al punto che oggi "e' avanti solo a Cipro e alla Grecia". Per questo deve puntare "sulla formazione, la responsabilita' e la professionalita' delle persone, a partire dalla scuola, fin dalle elementari". Dunque serve "rivalutare il ruolo fondamentale del maestro e della maestra che, devono essere adeguatamente pagati, ma motivati e preparati". Dalla scuola, infatti, "comincia la formazione dei nostri futuri professionisti". Lo ha detto il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo, intervenuto oggi a Roma, al convegno nazionale dell'Associazione italiana medici cattolici (Amci) dal titolo: "Caritas in veritate: voce profetica per una medicina dell'accoglienza".

fonte: Adnkronos

Pensione anticipata per tutti, tranne gli insegnanti

Il Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 all'art. 72 (Personale dipendente prossimo al compimento dei limiti di età per il collocamento a riposo) cita espressamente la non applicabilità al personale della Scuola. PERCHE'?

1. Per gli anni 2009, 2010 e 2011 il personale in servizio presso le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le Agenzie fiscali, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, gli Enti pubblici non economici, le Università, le Istituzioni ed Enti di ricerca nonche' gli enti di cui all'articolo 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, può chiedere di essere esonerato dal servizio nel corso del quinquennio antecedente la data di maturazione della anzianità massima contributiva di 40 anni. La richiesta di esonero dal servizio deve essere presentata dai soggetti interessati, improrogabilmente, entro il 1° marzo di ciascun anno a condizione che entro l'anno solare raggiungano il requisito minimo di anzianità contributivo richiesto e non e' revocabile. La disposizione non si applica al personale della Scuola.

2. E' data facoltà all'amministrazione, in base alle proprie esigenze funzionali, di accogliere la richiesta dando priorità al personale interessato da processi di riorganizzazione della rete centrale e periferica o di razionalizzazione o appartenente a qualifiche di personale per le quali e' prevista una riduzione di organico.

3. Durante il periodo di esonero dal servizio al dipendente spetta un trattamento temporaneo pari al cinquanta per cento di quello complessivamente goduto, per competenze fisse ed accessorie, al momento del collocamento nella nuova posizione. Ove durante tale periodo il dipendente svolga in modo continuativo ed esclusivo attività di volontariato, opportunamente documentata e certificata, presso organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni di promozione sociale, organizzazioni non governative che operano nel campo della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, ed altri soggetti da individuare con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze da emanarsi entro novanta giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, la misura del predetto trattamento economico temporaneo e' elevata dal cinquanta al settanta per cento. Fino al collocamento a riposo del personale in posizione di esonero gli importi del trattamento economico posti a carico dei fondi unici di amministrazione non possono essere utilizzati per nuove finalità.

4. All'atto del collocamento a riposo per raggiunti limiti di età il dipendente ha diritto al trattamento di quiescenza e previdenza che sarebbe spettato se fosse rimasto in servizio.

5. Il trattamento economico temporaneo spettante durante il periodo di esonero dal servizio e' cumulabile con altri redditi derivanti da prestazioni lavorative rese dal dipendente come lavoratore autonomo o per collaborazioni e consulenze con soggetti diversi dalle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 o società e consorzi dalle stesse partecipati. In ogni caso non e' consentito l'esercizio di prestazioni lavorative da cui possa derivare un pregiudizio all'amministrazione di appartenenza.

6. Le amministrazioni di appartenenza, in relazione alle economie effettivamente derivanti dal collocamento in posizione di esonero dal servizio, certificate dai competenti organi di controllo, possono procedere, previa autorizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica e del Ministero dell'economia e delle finanze ad assunzioni di personale in via anticipata rispetto a quelle consentite dalla normativa vigente per l'anno di cessazione dal servizio per limiti di età del dipendente collocato in posizione di esonero. Tali assunzioni vengono scomputate da quelle consentite in tale anno.

7. All'articolo 16 comma 1 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, e successive modificazioni, dopo il primo periodo sono aggiunti i seguenti: «In tal caso e' data facoltà all'amministrazione, in base alle proprie esigenze organizzative e funzionali, di accogliere la richiesta in relazione alla particolare esperienza professionale acquisita dal richiedente in determinati o specifici ambiti ed in funzione dell'efficiente andamento dei servizi. La domanda di trattenimento va presentata all'amministrazione di appartenenza dai ventiquattro ai dodici mesi precedenti il compimento del limite di età per il collocamento a riposo previsto dal proprio ordinamento.»

8. Sono fatti salvi i trattenimenti in servizio in essere alla data di entrata in vigore della presente legge e quelli già disposti con decorrenza anteriore al 31 dicembre 2008.

9. Le amministrazioni di cui al comma 7 riconsiderano, con provvedimento motivato, tenuto conto di quanto ivi previsto, i provvedimenti di trattenimento in servizio già adottati con decorrenza dal 1° gennaio al 31 dicembre 2009.

10. I trattenimenti in servizio già autorizzati con effetto a decorrere dal 1° gennaio 2010 decadono ed i dipendenti interessati al trattenimento sono tenuti a presentare una nuova istanza nei termini di cui al comma 7.

11. Nel caso di compimento dell'anzianità massima contributiva di 40 anni del personale dipendente, le pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 possono risolvere, fermo restando quanto previsto dalla disciplina vigente in materia di decorrenze dei trattamenti pensionistici, il rapporto lavoro con un preavviso di sei mesi. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentiti i Ministri dell'interno e della difesa sono definiti gli specifici criteri e le modalità applicative dei principi della disposizione di cui al presente comma relativamente al personale dei comparti sicurezza e difesa, tenendo conto delle rispettive peculiarità ordinamentali. Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano a magistrati e professori universitari.

Offerte di Trenitalia per il Turismo Scolastico

School Group Italy è un’interessante agevolazione di Trenitalia per insegnanti e studenti che vogliono intraprendere insieme un viaggio di istruzione in Italia o all’estero nel periodo 1° Settembre 2009 al 30 Giugno 2010.
E' rivolto a gruppi scolastici di almeno 10 studenti paganti, frequentanti scuole di ogni ordine e grado, corsi di laurea, corsi post laurea e master universitari, Università della terza età e Università popolari situate anche all'estero, che ne facciano richiesta presso biglietterie, centri comitive e agenzie di viaggio.

Sul sito di Trenitalia - School Group Italy - tutte le informazioni necessarie.

Agevolazioni per l'ingresso nei musei, monumenti, gallerie ed aree archeologiche dello Stato

Direttamente presso le biglietterie delle sedi espositive, tramite esibizione di un documento attestante una delle seguenti condizioni:

• ai cittadini dell'Unione Europea, sotto i 18 ed oltre i 65 anni;

• ai cittadini di Paesi non comunitari a "condizione di reciprocità" (i minori di 12 anni devono essere accompagnati);

• alle guide turistiche dell'Unione europea nell'esercizio della propria attività professionale, mediante esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità;

• agli interpreti turistici dell'Unione europea quando occorra la loro opera a fianco della guida, mediante esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità;

• al personale del Ministero;

• ai membri dell'I.C.O.M. (International Council of Museums);

a gruppi o comitive di studenti delle scuole pubbliche e private dell'Unione Europea, accompagnati dai loro insegnanti, previa prenotazione e nel contingente stabilito dal capo dell'istituto;

• agli allievi dei corsi di alta formazione delle Scuole del Ministero (Istituto Centrale per il Restauro, Opificio delle Pietre Dure, Scuola per il Restauro del Mosaico);

ai docenti ed agli studenti iscritti alle accademie di belle arti o a corrispondenti istituti dell'Unione Europea, mediante esibizione del certificato di iscrizione per l'anno accademico in corso;

ai docenti ed agli studenti dei corsi di laurea, laurea specialistica o perfezionamento post-universitario e dottorati di ricerca delle seguenti facoltà:
architettura, conservazione dei beni culturali, scienze della formazione o lettere e filosofia con indirizzo archeologico o storico-artistico.

Le medesime agevolazioni sono consentite a docenti e studenti di facoltà o corsi corrispondenti, istituiti negli Stati dell'Unione Europea. L'ingresso gratuito è consentito agli studenti mediante esibizione del certificato di iscrizione per l'anno accademico in corso, ai docenti mediante esibizione di idoneo documento;

ai docenti di storia dell'arte di istituti liceali, mediante esibizione di idoneo documento;

• ai giornalisti in regola con il pagamento delle quote associative, mediante esibizione di idoneo documento comprovante l'attività professionale svolta;

• ai cittadini dell'Unione Europea portatori di handicap e ad un loro familiare o ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio-sanitaria;

• per motivi di studio, ricerca attestate da Istituzioni scolastiche o universitarie, da accademie, da istituti di ricerca e di cultura italiani o stranieri, nonchè da organi del Ministero, ovvero per particolari e motivate esigenze i Capi degli Istituti possono consentire l'ingresso gratuito nelle sedi espositive di propria competenza e per periodi determinati a coloro che ne facciano richiesta;

Mediante rilascio di tessera individuale, di durata annuale con fotografia richiesta alla Direzione Generale per i beni architettonici, storico artistici ed etnoantropologici per ragioni di studio e di ricerca ovvero per particolari e motivate esigenze:

• agli operatori delle associazioni di volontariato che operano mediante convenzioni presso le sedi periferiche del Ministero;

• agli Ispettori e Conservatori onorari del Ministero;

• ai Militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale;

• ai membri dell'I.C.C.R.O.M.;

• agli artisti pittori e scultori;

• agli studiosi italiani e stranieri di materie pertinenti lo studio di beni culturali mediante attestazione rilasciata dall'Unione Internazionale degli Istituti di archeologia, storia e storia dell'arte di Roma;

Ingresso Libero

E' consentito l'ingresso libero in occasione di particolari avvenimenti, quali ad esempio, la "Settimana per la Cultura", le "Giornate Europeee del Patrimonio" sia in ambito nazionale che locale, resi noti attraverso gli organi di stampa o i media.

Ingresso Agevolato

Il biglietto è ridotto del 50% ai cittadini dell'Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni e ai docenti delle scuole statali con incarico a tempo indeterminato. Le medesime agevolazioni si applicano ai cittadini di Paesi non comunitari "a condizione di reciprocità".

Alcune mostre temporanee, allestite nei luoghi della cultura, possono avere un costo aggiuntivo rispetto al biglietto d’ingresso anche per i visitatori esenti.

I musei, monumenti, gallerie ed aree archeologiche delle regioni Sicilia, Valle d'Aosta, delle province Autonome di Trento e Bolzano nonché di proprietà di enti locali e privati sono gestiti autonomamente, con modalità di accesso diverse da quelle statali.

fonte: Urpinsieme

Agevolazioni per i Docenti proposte dalla Texas Instruments

Un’interessante serie di programmi proposti dalla Texas Instruments rivolti ai docenti di ogni ordine e grado utili per l’attività didattica

- Programma di Prestito
Un progetto unico! 4 settimane per scoprire, provare e valutare gratuitamente le calcolatrici grafiche e i sistemi di acquisizione on-line Texas Instruments.

- Programma di Incentivazione all'Acquisto
Adotta le calcolatrici grafiche e ricevi gratuitamente materiali didattici per te e la scuola

- Prezzi speciali per Scuole e Universita'
Attraverso i Distributori Scolastici Texas Instruments potete usufruire di prezzi speciali e pacchetti scuola specificatamente studiati.

- Corsi di Aggiornamento
Per meglio conoscere le tecnologie portatili gli insegnanti possono richiedere gratuitamente corsi di aggiornamento e approfondimento

- Unita' didattiche ed approfondimenti
Un sito education per mettere a disposizione degli insegnanti uno spazio di approfondimento sulle tecnologie portatili e fornire materiali e unita' didattiche pronte per l'insegnamento

L’INDAGINE OCSE - TALIS FOTOGRAFA IL SISTEMA SCOLASTICO INTERNAZIONALE

Tre docenti su quattro lamentano la mancanza di incentivi economici e di progressione di carriera che migliorerebbe la qualità del loro insegnamento. E’ questo uno dei dati più significativi emerso dalla ricerca OCSE-TALIS presentata il 17 giugno nel palazzo di Viale Trastevere, alla presenza del ministro Mariastella Gelmini e dei più autorevoli rappresentanti dell’OCSE (Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione internazionale).

L'Indagine internazionale sull'insegnamento e l'apprendimento – TALIS (Teaching And Learning International Survey) è la prima analisi comparativa che fotografa la situazione attuale dei sistemi scolastici nei 23 paesi partecipanti, coinvolgendo 70.000 tra professori e dirigenti scolastici. La ricerca, incentrata sull’istruzione secondaria di primo grado pubblica e privata, esamina alcuni importanti aspetti relativi a: sviluppo professionale, opinioni, atteggiamenti e pratiche di insegnamento adottate dai docenti, valutazione e feedback e, infine, leadership scolastica; elementi che, in qualche modo, incidono sull’efficacia dell’apprendimento e sulla qualità del clima d’aula.

o Un docente su quattro, nella maggior parte dei paesi europei, vanifica almeno il 30% del tempo di insegnamento a causa del comportamento indisciplinato degli studenti o per gli adempimenti amministrativi.

o I docenti che hanno avuto maggiori occasioni di sviluppo professionale si sentono, in genere, più preparati ad affrontare le sfide educative.

o In taluni paesi, la valutazione dei docenti e il feedback possono rivelarsi strumenti molto utili per accrescere la percezione dell’efficacia del proprio lavoro e il riconoscimento pubblico può rafforzare questa correlazione. E’ interessante notare che le insegnanti donna tendono a considerare l’insegnamento un modo per favorire l’apprendimento autonomo degli studenti, piuttosto che un processo di trasmissione diretta delle informazioni.

o Talune pratiche didattiche sono maggiormente associate al clima disciplinare d’aula e alla percezione dell’efficacia del proprio lavoro rispetto ad altre modalità di insegnamento.

o La maggior parte dei docenti lavora in scuole che non prevedono alcuna forma di premialità o riconoscimento per il lavoro svolto. Il 75% dei docenti dichiara, secondo TALIS, di non ricevere nessuna gratificazione a fronte di un miglioramento della qualità del proprio lavoro.

o In tutti i paesi europei esistono dirigenti scolastici che hanno adottato uno stile di “leadership educativa” fondamentale per attuare un modello di leadership scolastica efficace.

… E QUELLO ITALIANO

La situazione in Italia non è molto diversa da quella degli altri paesi che hanno partecipato alla ricerca OCSE e i dati risultano abbastanza omogenei.
Le principali cause di disturbo alle lezioni sarebbero episodi di bullismo:intimidazioni o aggressioni verbali verso altri studenti (30%), seguono le aggressioni fisiche tra studenti (12,7%), le aggressioni agli insegnanti (10,4%), ma anche furti (9,1%) e per ultimo il problema della diffusione di droghe e alcol (4,5%).
L'Italia, conferma il rapporto Talis, è il Paese con la più alta percentuale (52%) d'insegnanti che superano i 50 anni, mentre solo il 3% ha un'età inferiore ai 30 anni. Nel nostro sistema scolastico abbiamo la più alta percentuale di insegnati donne: il 78% del totale.
Il 95% degli insegnanti italiani si dice comunque soddisfatto del proprio lavoro e il 98% - la più alta percentuale dopo la Slovenia - giudica positivamente il proprio livello di efficacia nell'attività svolta.
Nella ricerca si evidenzia anche che in Italia è più elevata della media la quota dei dirigenti scolastici che riferisce di mancanza di insegnati specializzati e personale tecnico – utilizzabile nei laboratori – poiché le lamentele raggiungono il 52% contro la media internazionale del 38%.
Ancora meno positive risultano le valutazioni sulla disponibilità di strutture tecniche e materiali didattici per l'istituto.
Ed inferiore alla media internazionale dell'89 % è anche la quota di insegnati italiani - 85% - che riferisce di aver partecipato ad attività di sviluppo professionale negli ultimi 18 mesi.

Queste le principali considerazioni:

o A differenza di quasi tutti i Paesi OCSE, gli allievi sono per lo più valutati dai propri insegnanti. Occorre una supervisione e valutazione esterna. Per l’esame finale di istruzione secondaria superiore i candidati non sono valutati da una commissione completamente esterna

o Gli insegnanti italiani sono pagati meno rispetto alla media dei paesi OCSE, in termini assoluti, rispetto al PIL e su base oraria. Questo vale a tutti i livelli di insegnamento e nei vari livelli della carriera

o I docenti sono assegnati alle scuole in base all’anzianità di servizio: questo meccanismo è inefficiente ed ha effetti negativi sulla qualità dell’insegnamento. Circa la metà degli insegnanti si sposta da una scuola all’altra ogni anno

o Il costo più elevato dell'istruzione italiana è ampiamente dovuto al rapporto insegnante per studente, che è del 50% più alto (9,6 insegnanti ogni 100 studenti in Italia, rispetto a 6,5 insegnanti nell'area OCSE)

o I dirigenti scolastici delle scuole non hanno autonomia manageriale se non molto limitata, anche nella selezione, valutazione e nello sviluppo di carriera degli insegnanti .

In conclusione, l’OCSE raccomanda all’Italia di migliorare la qualità dell'insegnamento e in particolare di:

o Rafforzare la qualifica iniziale degli insegnanti e rendere più rigorose le procedure di reclutamento, attraverso una maggiore selezione per l’accesso alla formazione iniziale degli insegnanti e una standardizzazione delle procedure di certificazione.

o Rendere più attraente la professione dell'insegnamento promuovendo lo sviluppo professionale dell'insegnante, introducendo incentivi finanziari basati sui risultati, offrendo opportunità di sviluppo di carriera basate sulle ricertificazioni e prestazioni.

o Dare maggiore autonomia gestionale ai dirigenti scolastici, in particolare nel reclutamento, nella valutazione e nella progressione di carriera degli insegnanti (condizionale per responsabilizzare le scuole).

Fonte: area comunicazione del Ministero dell’Istruzione

CONTROLLI SULLE ASSENZE PER MALATTIE

IL 15 novembre 2009 è entrato in vigore il Decreto legislativo 150/2009 in materia di… “ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”, che contiene sostanziali novità in materia di “valutazione, di ordinamento del lavoro nelle pubbliche amministrazioni e di responsabilità dei pubblici dipendenti”.

Per contrastare l’assenteismo nel pubblico impiego, vengono dettate specifiche indicazioni nell’art. 69 del decreto, che ha introdotto l’art. 55 septies (Controlli sulle assenze) nel decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
In particolare, nel comma 5 del predetto art. 55 septies, sono fornite opportune indicazioni alle amministrazioni in merito anche ai controlli sulle assenze per malattia degli impiegati pubblici.
Nella circolare applicativa, firmata dal Ministro Brunetta il 18 dicembre 2009, sono esplicitate le fasce orarie di reperibilità del lavoratore, entro le quali devono essere effettuate le visite mediche di controllo.

Art. 1

(Fasce orarie di reperibilità)

1. In caso di assenza per malattia, le fasce di reperibilità dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono fissate secondo i seguenti orari: dalla 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. L’obbligo di reperibilità sussiste anche nei giorni lavorativi e festivi.

Art. 2

(Esclusioni dell’obbligo di reperibilità)

1. sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i dipendenti per i quali l’assenza è etimologicamente riconducibile ad una delle seguenti circostanze:

a) patologie gravi che richiedono terapie salvavita;

b) infortuni sul lavoro;

c) malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio;

d) stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta;

2. sono altresì esclusi i dipendenti nei confronti dei quali è stato già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato.