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Previdenza obbligatoria: Le Tipologie di Pensioni

Le pensioni del settore pubblico sono erogate e gestite dall’Inpdap.
I trattamenti pensionistici sono distinti in prestazioni dirette, ovvero la pensione di anzianità, di vecchiaia, di inabilità e di privilegio, e prestazione indirette, come la pensione che spetta al coniuge superstite e ai congiunti dell’iscritto deceduto in servizio e la pensione di reversibilità che spetta ai superstiti del pensionato.
La legge di riforma delle pensioni 335 del 1995, più conosciuta con il nome di riforma Dini, ha profondamente cambiato l’intero sistema pensionistico italiano, in particolare quello pubblico, insieme con la legge 449 del 1997 e la 243 del 2004 (la riforma Maroni). La legge Dini ha infatti introdotto il sistema di calcolo contributivo delle prestazioni pensionistiche, che sta sostituendo con gradualità quello retributivo.
L'attuazione della riforma avviene in fasi differenti e coinvolge i lavoratori secondo gli anni di servizio.
I lavoratori neoassunti al primo gennaio 1996 e quelli che optano per il nuovo sistema sono soggetti all’applicazione integrale delle nuove regole di accesso e del metodo di calcolo contributivo. In questo sistema è prevista soltanto la pensione di vecchiaia.
I lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 sono soggetti al calcolo della pensione con il cosiddetto calcolo misto (retributivo per la parte di pensione relativa alle anzianità maturate prima del 1996, contributivo per quelle maturate successivamente) e accedono alle prestazioni secondo le regole del sistema retributivo (a meno che non optino il contributivo integrale). Per loro è prevista sia la pensione di anzianità sia quella di vecchiaia.
Le lavoratrici possono accedere anche alla pensione di anzianità a partire dal primo gennaio 2008 con 35 anni di contributi e 57 anni di età a condizione che optino per una liquidazione del relativo trattamento secondo le regole di calcolo del sistema contributivo (legge 243 del 23 agosto 2004).
I lavoratori con più di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 sono soggetti all’accesso e al calcolo della pensione secondo le regole del vecchio sistema retributivo. A loro spettano i trattamenti pensionistici di anzianità e di vecchiaia.

fonte: INPDAP

Modulistica INPS

Sezione del sito dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, dedicato alla modulistica scaricabile ed inviabile online, divisa per macro categorie:
Assicurato / Pensionato
Aziende e Contributi
Prestazioni a sostegno del reddito
Convenzioni Internazionali
Unione Europea
Moduli vari
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PRESA DIRETTA di Riccardo Iacona - La Scuola Tagliata

Inchiesta di Riccardo Iacona su RAI3 del 10 febbraio 2009 ancora terribilmente attuale. Lungi da noi il pensare che sia il risultato solo dei tagli del ministro Gelmini, che ha tuttavia dato il colpo di grazia. Lo sfascio della Scuola è un meticoloso e condiviso lavoro bipartizan di destra e sinistra accomunati da uno stesso gene: l'ignoranza dei reali problemi della Scuola.

La Riforma Gelmini e l'Istruzione Tecnica e Professionale

E’ di poche sere fa un circostanziato servizio del TG1 che metteva in evidenza la difficoltà di molte industrie soprattutto del centro nord nel reperire personale tecnico qualificato.
Il problema sembra essere imputabile soprattutto alla carenza di tecnici diplomati nelle scuole tecniche e professionali, tradizionalmente impiegati quadri intermedi.
Lo stesso ministro Sacconi confermava immediatamente dopo l’evidente difficoltà delle aziende in un suo intervento allo stesso Tg.
Viene spontaneo domandarsi se l’attuale politica del governo nei confronti della scuola e del nostro sistema di istruzione e di formazione nel suo complesso, sia in grado di porre rimedio a questa situazione.

Gite Scolastiche: solo rischi e nessuna indennità per i Professori accompagnatori

Il tragico avvenimento accaduto alla ragazza in gita scolastica a Londra fa luce su una situazione ben nota agli addetti  ai lavori ma poco conosciuta e soprattutto poco creduta al di fuori: il compenso inesistente, o quasi, per i Docenti accompagnatori, a fronte di una responsabilità 24 ore su 24. Ho detto quasi inesistente perché effettivamente, ad esempio, il sottoscritto, per una gita di 4 giorni a Ventotene con una classe di 24 alunni di seconda media, ha ricevuto 12 euro netti di compenso, complessivi!. Il fatto che siano minorenni non è ininfluente poiché la sorveglianza e la responsabilità ne vengono amplificate.
  Riporto l'articolo pubblicato oggi dal Messaggero.it di Luca Brugnara su questa situazione che, se non sarà affrontata seriamente, porterà inevitabilmente alla cancellazione di questo sia pur importante strumento didattico, con conseguenti ricadute negative sugli studenti, in primis, e su tutti gli operatori turistici che su di esso prosperano.
  Ad ogni buon conto raccomando ai colleghi di esigere la lettura, nella loro scuola,  della polizza assicurativa che copre i sinistri in queste circostanze. In particolare i massimali, gli ambiti di applicazione e le eventuali esclusioni.
ROMA (20 febbraio) - Gestione difficile, indennità minima, rischi quotidiani o, per meglio dire, continui: i professori romani partecipano sempre più malvolentieri alle gite scolastiche. Alla fine, magari, partono, ma solo dopo lunghe insistenze. Nel tempo, i pericoli sembrano aumentati e, chi può, evita le città più “tentatrici”, quali Londra, Parigi e Barcellona.
«Per due anni sono state sospese - spiega la preside del liceo scientifico Pasteur, Daniela Scocciolini. - Le gite erano diventate sempre più lontane da un viaggio di istruzione, troppo rischiose e costose: erano solo un momento di sregolatezza. Quest’anno ci riproviamo, ma cambiando le regole: l’organizzazione è affidata direttamente ai professori, con fondi di istituto e dei ragazzi. E norme ferree. Si tratta di viaggi di istruzione veri, con mete come Andalusia e Salamanca per chi studia Spagnolo, Berlino, Lisbona».
I pericoli sono quotidiani. «Convincere i professori è stata un’impresa - ricorda Annalisa Contardi, dirigente dell’Itis Manzoni. - Ragazzi che si calano dai balconi, altri che tornano ubriachi o si sentono male, senza poi fornire una spiegazione. Le famiglie, poi, non fanno sconti e se la prendono con la scuola se qualcosa non andasse per il verso giusto. Il gioco non vale assolutamente la candela».
Il momento peggiore, sono tutti d’accordo, è la notte. «Durante il giorno, ci sono i rischi classici - aggiunge Contini - ma la sera e la notte, tutto si complica e sicuramente nessun accompagnatore va a dormire tranquillo. Del resto, non si possono chiudere i giovani in camera. Facciamo una rotazione tra gli accompagnatori, perché, dipendesse da loro, non partirebbe nessuno». Un metodo adottato anche ai licei Orazio, Virgilio e Seneca. Come se non bastasse, il compenso è minimo. «Non è stato facile trovare insegnanti disposti a partire per Budapest - ricorda Marcella Cognolato, professoressa dell’istituto Von Neumann - anche perché l’indennità è troppo bassa per i rischi che si corrono».
Ma quanto viene “pagato” il rischio? «Come un normale giorno scolastico - specifica Valeria Azzolini, preside del Itc Marconi - senza alcuna retribuzione per il lavoro notturno, di fatto, quello più rischioso. Da noi, solo 3 docenti su 21 hanno dato disponibilità a partire. I ragazzi, in gita, esprimono una personalità diversa rispetto alle ore di lezione, con tutti i loro problemi ed esuberanze, aumentate dall’essere in gruppo». «Al Plinio - racconta un insegnante che preferisce l’anonimato - solo due docenti erano disposti a partire volontariamente».
L’allarme viene ribadito da altre scuole. «Il viaggio di istruzione è una offerta proposta dalla scuola, non un obbligo - sottolinea Rosario Salamone, preside del liceo classico Visconti. - Oggi, sono troppi i rischi di chi parte». Un tema affrontato e ora superato anche al liceo Mamiani: «Quest’anno si faranno le gite - sostiene il dirigente scolastico dell’istituto di viale delle Milizie, Cosimo Guarino - mentre lo scorso anno i professori non accettarono di partire anche in seguito al taglio dei fondi. Le mete sono state stabilite dai singoli consigli di classe». E forse anche per diminuire le tentazioni, la scelta ricade spesso su mete meno caotiche. «Le destinazioni sono due - precisa il preside del liceo scientifico Newton, Mario Ruscioni - Cracovia e Auschwitz oppure Berlino, niente Barcellona o altre città. La regola stabilisce la presenza di un insegnante ogni 15 ragazzi ma, spesso, partono almeno due docenti, anche con soli 10-15 ragazzi, per una maggiore sicurezza».
«Niente Londra o Parigi come in passato - prosegue la preside del liceo scientifico Righi, Margherita Mastrangelo - ma Berlino, Lisbona o Tunisia». Ad allontanare i prof dalla gita, il timore di non riuscire a mantenere sotto controllo la situazione in ogni momento. «Non dimentichiamo un concetto - conclude Scocciolini. - I docenti-accompagnatori non lavorano una mattinata, ma 24 ore su 24, con pericoli continui e imprevisti».

Riforma Gelmini: un interessante Punto di Vista

Segnalo un interessante punto di vista sulla Riforma Gelmini, di Fulvio Lo Cicero, pubblicato su dazebao.org
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Prestazioni dei Fondi Pensione

Prestazione sotto forma di complementare
Il versamento del Tfr e degli eventuali altri contributi presso i fondi pensione dà luogo, al raggiungimento dei requisiti, alla liquidazione di una pensione aggiuntiva a quella obbligatoria. La pensione complementare si ottiene quando si maturano i requisiti di legge per la pensione pubblica, di vecchiaia o di anzianità, purché si siano cumulati almeno 5 anni di partecipazione nel fondo pensione. L’iscritto può ottenere la pensione complementare con un anticipo massimo di 5 anni rispetto alla pensione obbligatoria, nei casi di non occupazione superiore a 48 mesi e di invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo. In caso di decesso prima che si raggiunga il diritto alla pensione complementare, l’intera posizione è versata agli eredi o alle persone che il titolare ha indicato per iscritto.

CNR cerca idee per il Web tra Studenti

L'idea piu' brillante mai sviluppata su Internet? Proveranno a scoprirla un milione e mezzo di studenti italiani, in oltre tremila istituti superiori sparsi per tutta la penisola, con il sostegno del Registro.it gestito dall'Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (Iit-Cnr). Con l'unico limite della fantasia e della creativita', i ragazzi sono invitati a emulare Larry Page o Mark Zuckerberg (che, poco piu' che maggiorenni, crearono dal nulla Google e Facebook) per indagare le potenzialita' della Rete e trarne spunti per un utilizzo evoluto e consapevole.
I progetti piu' validi verranno sostenuti per giungere a compimento. L'iniziativa, ''Nativi digitali'', e' finalizzata alla diffusione della cultura di Internet nelle scuole.
L'Iit-Cnr la promuove nell'ambito della campagna di comunicazione del Registro.it: l'organismo che da oltre vent'anni assegna e gestisce i domini a targa italiana. La campagna, avviata nel novembre scorso con spazi rivolti al pubblico generalista, ha adesso l'obiettivo educativo e formativo di far conoscere agli studenti le norme nazionali e internazionali che consentono il funzionamento di Internet e, in particolare, il ruolo svolto dal Registro .it.
''Il progetto - osserva il direttore dell'Istituto di Informatica e Telematica del Cnr, Domenico Laforenza - e' focalizzato sugli aspetti positivi di Internet e sulle opportunita', ancora tutte da scoprire, che la Rete offre a chiunque abbia idee valide''. Nelle prossime settimane 3.000 scuole riceveranno il kit di ''Nativi digitali'' (un dvd da vedere e commentare in classe con gli insegnanti e materiale informativo sulla Rete e sui domini .it) e potranno cominciare a elaborare le proposte: immagini o videoclip 'virali', progetti di socializzazione online o di strumenti per lo scambio di informazioni, servizi innovativi, elaborati artistici, videogame e programmi che documentino le potenzialita' di internet associate all'uso di un dominio italiano.it.
res-map/sam/rob

fonte: ASCA
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Più soldi alla Scuola Privata

''Ogni giorno che passa e' sempre piu''evidente come il Governo voglia distruggere la scuola e l'universita' pubblica per privatizzare il sistema d'istuzione. La disponibilita' del Presidente del Consiglio Berlusconi ad aumentare le risorse per scuole private cattoliche, a fronte di tagli per 8 miliardi a quelle pubbliche e di 1,5 miliardi alle universita', sono un atto irresponsabile e in netto contrasto con i principi e i valori della nostra Costituzione''. Cosi' Mimmo Pantaleo, Segretario Generale Flc Cgil.
''Mentre migliaia di precari sono stati licenziati in tutti i comparti della conoscenza - aggiunge Pantaleo - e per il prossimo anno si prevedono altri 40000 tagli tra docenti e personale Ata,e non ci sono i soldi nemmeno per comprare la carta igienica,e moltissime scuole cadono a pezzi e le universita pubbliche rischiano la bancarotta, si vuole privilegiare l'istruzione per pochi e non un apprendimento di qualita' per tutti. Si ritorna al passato, alla selezione di classe e all'esclusione dall'istruzione dei soggetti sociali piu' deboli''.
''Un'idea regressiva della societa' - sottolinea Pantaleo - che allarga ulteriormente le disuguglianze e con una scuola che diventa sempre meno laica. La Flc-Cgil non e' disponibile a subire passivamente lo scempio dei diritti civili e sociali e per queste ragioni chiediamo al Governo di tornare ad investire nei settori della conoscenza pubblica''.
Lo sciopero generale del 12 Marzo, conclude, ''sara' una risposta forte ed unitaria per rivendicare il diritto delle nuove generazioni ad avere un sistema d'istruzione all'altezza dei tempi, che permetta di poter avere un presente e un futuro migliore rispetto a quello dei propri padri''.

res-map/mcc/alf

fonte: ASCA
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Assenze per malattia degli Insegnanti -9% a gennaio

Diminuiscono le assenze per malattia degli insegnanti. Rispetto a quelli dello stesso mese dell'anno precedente, nel mese di gennaio i giorni di assenza per malattia del personale della scuola con contratto a tempo indeterminato sono diminuiti del 9,2% per quanto riguarda gli insegnanti (534.638 giorni rispetto ai 588.495 del gennaio 2009), mentre sono aumentati del 7,8% per quanto riguarda il personale tecnico amministrativo (206.102 giorni rispetto ai 191.244 del gennaio 2009). Lo riferisce una nota del ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione.
Le assenze superiori ai 10 giorni sono invece diminuite del 20,2% tra gli insegnanti e del 12,0% tra il personale tecnico amministrativo. Le assenze per altri motivi sono infine diminuite del 7,7% tra gli insegnanti e del 15,5% tra il personale tecnico amministrativo.
La rilevazione del Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca e' stata effettuata su 10.377 istituzioni scolastiche (il 97,9% del totale).
Nel confronto tra ordini di scuola, la diminuzione piu' significativa nelle assenze per malattia dei docenti si registra nella scuola secondaria di primo grado (-11,7%).
Seguono la scuola secondaria di secondo grado (-11,4%), la scuola primaria (-7,6%) e la scuola dell'infanzia (-4,9%). E' nel Nord Est che si osserva, a livello territoriale, la maggior riduzione di assenze per malattia, sia tra gli insegnanti (-25,1%) sia tra il personale Ata (-2,9%). Nel Sud e nelle Isole le assenze per malattia sono invece significativamente aumentate tra il personale tecnico amministrativo (+11,8%).

fonte: ASCA
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