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Rapporto sulle politiche contro la povertà e l'esclusione sociale

Rapporto sulle politiche contro la povertà e l'esclusione sociale, CIES - Commissione di indagine sull'esclusione sociale, anno 2009

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Action Aid

Concorso "La scuola protagonista nella lotta alla povertà", riapertura termini domande

Con il Decreto Direttoriale n. 4 del 13 aprile 2010 la Direzione Generale della Comunicazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali proroga al 29 ottobre 2010 i termini per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso ‘La scuola protagonista nella lotta alla povertà’, bandito lo scorso dicembre nell’ambito delle iniziative per l’Anno Europeo della lotta alla povertà con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani ai temi della povertà e dell’esclusione sociale.


Decreto Direttoriale n. 4 del 13 aprile 2010 (formato .pdf 416 Kb)

Sezione Avvisi e Bandi
 
 

Istruzione, Formazione, Gioventù in Europa

Un'istruzione e formazione professionale di elevata qualità sono fondamentali per consentire all’Europa di affermarsi come società della conoscenza e competere in maniera efficace nell’economia globalizzata. La politica in materia di istruzione è decisa dai singoli paesi dell’UE, ma insieme essi fissano gli obiettivi comuni e condividono le migliori pratiche. Inoltre, l’UE finanzia numerosi programmi per permettere ai suoi cittadini di sfruttare al meglio le proprie capacità e le potenzialità economiche dell’UE effettuando studi, seguendo una formazione professionale o svolgendo un’attività lavorativa in un altro paese.

Possibilità in materia di istruzione e formazione

Per il periodo 2007-2013, l’UE ha stanziato circa 7 miliardi di euro a favore dell’apprendimento permanente, ed in particolare dei seguenti programmi:

Leonardo da Vinci:
formazione professionale, soprattutto attraverso tirocini di giovani lavoratori e formatori presso imprese stabilite al di fuori del loro paese d’origine e tramite progetti di collaborazione tra istituti di formazione professionale ed imprese.

Erasmus:
mobilità degli studenti e collaborazione tra università. Un milione e mezzo di studenti hanno beneficiato del programma Erasmus dalla sua istituzione, nel 1987.
Un programma più recente, Erasmus Mundus, permette a laureati e docenti universitari provenienti da tutto il mondo di conseguire un master frequentando corsi proposti da consorzi di almeno tre università europee.

Grundtvig
sostiene programmi di apprendimento permanente per gli adulti, in particolare partenariati, reti e iniziative di mobilità transnazionali.

Comenius
promuove la collaborazione tra scuole e insegnanti.

Altri fondi sono disponibili per promuovere la cooperazione politica, l’apprendimento delle lingue, l’e-learning, nonché la diffusione e lo scambio delle migliori pratiche.

I partecipanti di paesi extra-UE sono i benvenuti

Molti di questi programmi sono aperti a studenti, insegnanti ed istituti di istruzione di altri paesi, in particolare quelli che confinano con l’UE o che intendono aderirvi. L’UE promuove inoltre scambi e corsi sull’integrazione europea grazie ad altri programmi e accordi di cooperazione con circa 80 paesi di tutto il mondo, dalla Mongolia al Messico, dall’Algeria all’Australia.

Abbattere le frontiere

L’UE ha introdotto i documenti Europass, che riportano in un formato standard le qualifiche acquisite. Ciò aiuta i lavoratori e i datori di lavoro a comprendere e riconoscere le qualifiche ottenute in altri paesi e rende quindi più facile lavorare all'estero. I documenti Europass sono i seguenti:

- Curriculum vitae Europass,

- Passaporto linguistico Europass

- Mobilità Europass (che riporta il tempo trascorso all'estero per l'apprendimento)

Riconoscimento universale delle qualifiche

Oltre a facilitare il riconoscimento delle qualifiche attraverso i documenti Europass, l'UE è impegnata anche a rendere più comparabili i diversi sistemi di istruzione nazionali. Ciò non avverrà mediante l'armonizzazione dei sistemi di istruzione, bensì attraverso la definizione di un Quadro europeo delle qualifiche (QEQ) per l’apprendimento permanente. Entro il 2012, ogni nuova qualifica introdotta nell’UE avrà un chiaro riferimento ad uno degli otto livelli previsti da tale quadro.
Il QEQ è il risultato dei lavori condotti nell’ambito del cosiddetto "processo di Copenaghen". All’interno di quest forum, 32 paesi (tra cui gli Stati membri dell’UE) discutono tematiche legate all’istruzione e formazione professionale. Sono inoltre allo studio un sistema europeo di crediti in materia di istruzione e formazione professionale ed una rete europea per garantire la qualità di questo tipo di formazioni.
Per quanto riguarda l’istruzione superiore, nel quadro del cosiddetto “processo di Bologna”, l’UE ed altri 19 paesi stanno lavorando alla creazione, entro il 2010, di uno Spazio europeo dell'istruzione superiore. Questo dovrebbe promuovere il riconoscimento reciproco dei periodi di studio, qualifiche comparabili e standard qualitativi uniformi.

Immagina. Crea. Innova

L'Istituto europeo di innovazione e tecnologia è una nuova espressione dell’eccellenza paneuropea nel campo dell’istruzione superiore, della ricerca e dell’innovazione. Per il periodo 2008-2013, la dotazione messa a disposizione dall’UE ammonta a 309 milioni di euro.
Obiettivo principale dell'Istituto sarà quello di tradurre i risultati della ricerca in applicazioni commerciali, attraverso la creazione di comunità della conoscenza e dell’innovazione. Si tratta di un nuovo modello di collaborazione che coinvolge università, enti di ricerca, imprese, fondazioni ed altri soggetti. Tra le priorità iniziali figureranno i cambiamenti climatici, le fonti energetiche rinnovabili e la nuova generazione di tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Il 2009 è stato dichiarato l'Anno europeo della creatività e dell'innovazione per sensibilizzare i cittadini all'importanza della creatività.

Maggiori opportunità per i giovani

Le politiche rivolte ai giovani non si limitano al campo dell'istruzione. Il cosiddetto “Patto europeo per la gioventù” definisce una serie di principi comuni riguardanti le opportunità per i giovani. Il patto riconosce ai giovani il diritto di beneficiare delle stesse possibilità degli altri cittadini per quanto riguarda tutti gli aspetti della vita sociale: istruzione e formazione di qualità, strutture per la ricerca di un impiego, lavoro adeguato alle proprie competenze, diritti previdenziali e possibilità di alloggio.
Il programma “Gioventù in azione” promuove la partecipazione attiva nella società e progetti volti a rafforzare nei giovani il sentimento di cittadinanza europea. L'UE incoraggia ad esempio i giovani a lavorare come volontari in altri paesi attraverso il Servizio volontario europeo. Tra il 2007 e il 2013 l'UE investirà complessivamente 900 milioni di euro in queste attività.

fonte: Europa

Indagine sulle lingue nell’Unione Europea

Se da un lato, l’Unione si impegna per l’integrazione a livello europeo, dall’altro, essa tutela la diversità linguistica e culturale dei suoi popoli e in tale prospettiva promuove l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue europee, comprese le lingue regionali e minoritarie. L’ambizioso obiettivo dell’UE, definito in un nuovo piano d’azione, è fare sì che il maggiore numero possibile dei suoi cittadini parli una o, ancora meglio, due lingue oltre alla lingua materna.
Come organizzazione, l’Unione europea lavora con venti lingue ufficiali perché, in una democrazia, tutti i cittadini devono essere in grado di comprendere le leggi vigenti. Non sono ammissibili discriminazioni, ad esempio, nel trattamento riservato agli abitanti dei piccoli e dei grandi paesi. Nei rapporti con le istituzioni UE tutti i cittadini devono avere il diritto di utilizzare la propria lingua nazionale, come i loro rappresentanti eletti al Parlamento europeo.



Assaggio delle 23 lingue dell'Unione Europea, materiale didattico

Poter capire e parlare lingue straniere semplifica la vita quando ci rechiamo all’estero e incontriamo persone di diversi paesi. La conoscenza delle lingue apre inoltre le porte a nuove amicizie, culture e occasioni. L’Unione europea è composta di 27 paesi, in cui si parlano 23 lingue ufficiali. Questo opuscolo ti offre un assaggio di ognuna di queste lingue, che potrebbe aiutarti a dare una sbirciatina dietro alcune di queste porte. Basta aprire il risvolto esterno dell’opuscolo su cui figurano diverse espressioni nella tua lingua madre e paragonarle con le traduzioni accanto.

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La sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla discriminazione per la pensione tra uomini e donne

La Corte di Giustizia europea ha emanato, il 13 novembre 2008, una sentenza contro l'Italia sul tema della discriminazione per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne.
fonte: http://www.innovazionepa.gov.it/

Premi della Cultura, presentazione domande

Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Serie Concorsi ed Esami dell’11 maggio 2010 n. 37 è stato pubblicato il Bando di concorso per la presentazione delle domande per la concessione dei Premi della Cultura in favore di scrittori, traduttori del libro italiano in lingua straniera, editori, grafici, librai e associazioni culturali.

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Cosa cambia dall'a.s. 2010 - 2011 nelle Superiori?

Guida alla riforma Gelmini della delle Scuole Superiori

Guarda la guida in pdf

Vedi anche il Nuovo impianto organizzativo



Indicazioni Nazionali per i nuovi percorsi liceali

Dal 26 maggio 2010 è disponibile la stesura definitiva delle Indicazioni Nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i licei. Le indicazioni nazionali sui programmi dei Licei sono calibrate tenendo conto delle strategie suggerite nelle sedi europee ai fini della costruzione della 'società della conoscenza'. Propongono un modello senza inutili tecnicismi e accessibile all'intera comunità scolastica. L'obiettivo è quello di guidare gli allievi a raggiungere uno 'zoccolo di saperi e competenze comuni'. Il Profilo e le Indicazioni costituiscono, dunque, l'intelaiatura sulla quale le istituzioni scolastiche disegnano il proprio Piano dell'offerta formativa, i docenti costruiscono i propri percorsi didattici e gli studenti sono messi in condizione di raggiungere gli obiettivi di apprendimento e di maturare le competenze proprie dell'istruzione liceale e delle sue articolazioni. Per ogni disciplina sono state redatte delle linee generali che comprendono una descrizione delle competenze attese alla fine del percorso; seguono gli obiettivi specifici di apprendimento articolati per nuclei disciplinari relativi a ciascun biennio e al quinto anno. La scelta di evidenziare all'interno delle linee generali di ogni disciplina le competenze attese e di redigere obiettivi specifici di apprendimento in cui fossero uniti tutti gli aspetti che entrano in gioco nell'acquisizione di quelle competenze si colloca in continuità con le Indicazioni per il curricolo del primo ciclo attualmente in vigore.




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I debiti dello Stato con le Scuole ripianati con i soldi destinati al "merito"

Finalmente una buona notizia . I soldi destinati al cosiddetto "merito" (1 miliardo), che ancora non si sa bene su cosa si sarebbe basato e che certamente avrebbe escluso la maggioranza dei docenti (non per demerito ma per risparmio) andranno a pagare i debiti che lo stato ha cumulato in questi anni con le scuole.
La quota parte delle minori spese frutto dei tagli agli organici (il 30%, prevedeva il decreto legge 112/2008, la prima manvora del govnero Berlusconi IV), per un importo complessivo, su base triennale, di circa un miliardo di euro, è stata infatti dirottata su un capitolo ad hoc e finalizzata a rifondere alle scuole quanto queste hanno anticipato negli anni, a fronte di mancati trasferimenti da parte dello stato: secondo stime ufficiose, oltre 900 milioni.

La sorpresa della fine dei fondi per la valorizzazione professionale è tutta nella relazione tecnica al comma 14, articolo 8 del decreto legge finanziario, arrivata nei giorni scorsi al senato (si veda Italia Oggi di sabato scorso). Le risorse per il merito -che il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, aveva promesso sarebbero andate a rimpinguare le buste paga dei docenti più bravi, già da quest'anno- saranno destinate, recita la manovra, «al ripianamento dei debiti pregressi delle istituzioni scolastiche» ma anche «al finanziamento delle spese per supplenze brevi e di funzionamento, ivi comprese quelle per le attività di cui all'articolo 78, comma 31 della legge n. 388/2000», che sono gli appalti di pulizia assegnati dagli istituti scolastici alle cooperative di Lsu, sulla scorta della previsione della Finanziaria 2001. La relazione tecnica del Ragioniere generale dello stato, Mario Canzio, spiega anche come sia stato possibile questo diverso utilizzo: è vero che il decreto legge 112 destina una quota dei risparmi «all'incremento delle risorse contrattuali stanziate per la valorizzazione e lo sviluppo professionale della carriera del personale docente a decorrere dall'anno 2010», ma la manovra di quest'anno prevede «il blocco della tornata contrattuale relativa al triennio 2010-2012». E precisa che le buste paga dei prossimi due anni non potranno superare il livello complessivo in godimento nel 2010.
 
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