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A proposito di pensioni: la fatwa di Beppe Grillo ai parlamentari

La Scuola non è uno stipendificio? Ma anche il Parlamento non dovrebbe essere un pensionificio, invece lo è.
Guardatevi il video sulla maledizione (fatwa) lanciata da Beppe Grillo ai Parlamentari che dopo solo 2 anni e mezzo hanno diritto alla pensione (l'inizio è un po' noioso ma il finale è tutto da vedere).

POLITIKRON, il gioco dell'estate: conosci i politici di ieri? Mettiti alla prova

Sei sicuro di conoscere i maggiori protagonisti della politica italiana del secolo scorso? Su politikron trovi un gioco per metterti alla prova.

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Governi del Regno d'Italia dal 1848 al 1946

Governi del Regno d'Italia dal 1848 al 1946, utile materiale didattico

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I nuovi percorsi liceali

Dal 26/05/2010 sono disponibili la stesura definitiva delle Indicazioni Nazionali e i percorsi liceali che comprendono la nota introduttiva, il profilo generale, il profilo specifico del percorso, il quadro orario e le Indicazioni di ciascuna disciplina.


Scarica il documento completo delle Indicazioni nazionali

I percorsi liceali

Liceo Artistico

indirizzo Arti Figurative

indirizzo Architettura e Ambiente

indirizzo Design

indirizzo Audiovisivo e Multimediale

indirizzo Grafica

indirizzo Scenografia

Liceo Classico

Liceo classico

Liceo Linguistico

Liceo linguistico

Liceo Musicale e Coreutico

sezione Musicale

sezione Coreutica

Liceo delle Scienze Umane

Liceo delle scienze umane

Liceo delle scienze umane - opzione Economico Sociale

Liceo Scientifico

Liceo scientifico

Liceo scientifico - opzione Scienze Applicate 

A proposito di merito, ecco come questo governo lo premia

Il ministro Brambilla mette ai vertici dell'Aci tre manager che si sono fatti da soli. Uno è il suo fidanzato, il secondo è il figlio di La Russa e il terzo è il pargolo del consulente berlusconiano Bruno Ermolli.

Trovare lavoro ai giovani e valorizzare i loro talenti è una missione nobile e importante: basta con questo Paese dominato dagli ultrasettantenni. E nessuno meglio di Maria Vittoria Brambilla - una vita a sgambettare nelle discoteche prima di diventare misteriosamente ministro - è consapevole dell'esigenza di un ricambio generazionale in questo Paese.
Avendo preso molto sul serio questo suo impegno, la signora Brambilla ha appena trovato lavoro a due giovani - non ragazzini, ma insomma under 40 - molto bravi e promettenti. Uno si chiama Massimiliano, ha 38 anni ed è un simpatico ragazzo che ama le camicie rosa e le cravatte azzurre, già noto negli ambienti accademici internazionali per essere stato fidanzato con Cristina Dal Basso del Grande Fratello, accanto alla quale è apparsa sulle pagine del settimanale "Chi".

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Indagine 2010 sui Social Network: report geo demografico e per traffico

Analisi molto dettagliata dei principali social network in un report pubblicato da Ignite social media.

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Il Miur deve risarcire lo studente che si fa male durante l'ora di educazione fisica

Una sentenza della Corte di Cassazione ha di fatto dichiarato il ministero dell’Istruzione responsabile di tutti quei casi in cui uno studente subisce delle lesioni a seguito di un esercizio attuato senza le adeguate precauzioni: per la scuola c’è l'obbligo “di vigilare sulla sicurezza e sull'incolumità” degli allievi nel tempo in cui fruiscono “della prestazione scolastica in tutte le sue espressioni”.
"Tra insegnante e allievo si instaura, per contatto sociale, un rapporto giuridico nell'ambito del quale il primo assume, nel quadro del complessivo obbligo di istruire ed educare, anche uno specifico obbligo di protezione e vigilanza, onde evitare che l'alunno si procuri da solo un danno alla persona": a sostenerlo è la Corte di Cassazione, che con la sentenza 9325 del 20 aprile ha di fatto dichiarato il ministero dell’Istruzione responsabile di tutti quei casi in cui uno studente subisce delle lesioni a seguito di un esercizio di educazione fisica attuato senza le adeguate precauzioni.

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Gli alunni della scuola materna non devono mai andare in bagno da soli

Con la sentenza n. 9906 la Cassazione ha stabilito che una maestra non può accompagnare i piccoli e tornare subito in classe: se sopravviene un incidente, come quello accaduto alla bimba di 3 anni di una scuola materna di Sava, in provincia di Lecce, feritasi gravemente all’occhio per la rottura della catenella del water, la scuola (e di conseguenza il Miur che dovrà risarcire la famiglia) è sempre responsabile.

Una sentenza sulle responsabilità scolastiche che farà tremare più di un docente. In particolare quelli della scuola dell’infanzia, dove la gestione dei bimbi da tre e sei anni può a volte risultare davvero complicata. Come nel caso di una scuola materna di Sava, in provincia di Lecce, dove una bimba di 3 anni si era procurata un danno all’occhio mentre si trovava in bagno: a provocare l’incidente era stato il gancio delle catenella del water, evidentemente non del tutto assicurato.

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“La Prof. non è degna di mio figlio” e la Cassazione la condanna per ingiuria

Secondo gli ermellini usando certe parole si sconfina “nell'area della denigrazione” perché si imputa alla docente “un comportamento gravemente inosservante dei suoi obblighi”: con la sentenza n. 21264 hanno così confermato la condanna. E determinato un precedente importante. Ma solo in rari casi gi insegnanti ricorrono al Tribunale.
Nel bocciare mio figlio ha "sapientemente" dimenticato di tenere conto dei "progressi del ragazzo: lei non è degna di avere un alunno come Federico". Non è andata per il sottile una mamma di Formia, rivolgendosi per iscritto all’insegnante del figlio, dopo aver appreso della bocciatura di quest’ultimo. La docente non l’ha presa bene. E rivolgendosi al Tribunale delle Repubblica, di Latina, ha avuto giustizia poiché quel gesto è stato ritenuto denigratorio. La mamma ha fatto ricorso, sostenendo che nella lettera non erano contenute offese alla persona, ma solo critiche costruttive nei confronti del suo operato. La Cassazione, qualche giorno fa con la sentenza n. 21264, ha ribadito l’orientamento dei giudici di primo grado confermando la condanna per ingiuria: secondo gli ermellini la lettera non si sarebbe infatti limitata ad una libera espressine civile, ma è sconfinata “nell'area della denigrazione e dell'attribuzione alla docente di un comportamento gravemente inosservante dei suoi obblighi”. Per la Cassazione l’uso di quelle parole “esprime dispregio e offesa alla dignità personale e professionale dell'insegnante, trattata come persona di spessore umano e culturale inferiore a quello dell'allievo”. In poche parole si sarebbe superato il lecito "esercizio del diritto di critica".

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