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Quiet book: 154 idee per realizzarli

Cosa sono i Quiet books? Si tratta di libretti fatti a mano, solitamente realizzati in  tessuto (ma anche in carta, cartoncino, fogli di gomma e plastica, …), ricchi di attività interessanti e adatti anche ai bambini più piccoli, che ancora non sanno leggere. Possono contenere attività sensoriali, didattiche (numeri, alfabeto, colori, ecc…), che stimolano le abilità manuali, la memoria, ecc…
Sono semplici da realizzare anche con pochissima spesa e senza dover seguire tutorial o saper cucire, e sono molto belli. Spesso è possibile trovare anche i cartamodelli, in vendita o scaricabili gratuitamente.
Nel link seguente sono elencati gli esempi e i siti più interessanti, spero possano essere di ispirazione per realizzare libretti e inventare nuove attività per i vostri bambini a scuola e in famiglia.


fonte: lapappadolce

16 programmi flash di Geometria


Una raccolta scelta e assistita di programmi di Geometria da usare online.


Creare e risolvere Puzzle online


Jigidi è un sito che permette di giocare con puzzle di immagini online a schermo intero..
Non è nemmeno necessario registrarsi. Basta scegliere uno tra i tantissimi puzzle in base alla categoria (animali, piante, persone, bambini e via dicendo) e alla difficoltà (numero di pezzi) e procedere.
C’è anche un cronometro che misuara il tempo per il completamento effettuando gare con gli altri utenti ed entrare nelle classifiche dei più veloci.
Registrandosi gratuitamente è possibile anche creare puzzle con le nostre immagini e foto personali.

I Meccanismi misteriosi del Cervello Adolescente, Sarah-Jayne Blakemore video sottotitolato




Favorire l'apprendimento con gli "organizzatori anticipati", Video


TeacherMappe - Come favorire l'apprendimento con gli "organizzatori anticipati" from Anastasis on Vimeo.


Laboratorio primaria sui linguaggi non verbali, 21 esperienze

21 esperienze Didattiche laboratoriali eseguite dagli alunni della scuola primaria di Fiuggi. Le esperienze coinvolgono tutte le materie curricolari.



Analisi del Periodo, 15 esercizi online



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Il Novecento e il Modernismo


Svevo e Pirandello sono scrittori decadenti? Oppure scrittori di avanguardia? A quale movimento letterario appartengono? E Montale? In questo articolo si considerano le risposte contraddittorie che a questo problema danno manuali e storie letterarie e si articola una proposta in linea con la cultura europea e con la ricerca storiografica italiana più avanzata che da tempo fanno ricorso a un’altra categoria critica, quella di modernismo.
Due manuali
Uno dei manuali di storia e antologia italiana più fortunati dell’ultimo ventennio, quello di Baldi-Giusso-Razetti-Zaccaria, Dal testo alla storia dalla storia al testo, uscito nella prima metà degli anni Novanta, inserisce all’interno del capitolo dedicato al Decadentismo Pascoli, D‘Annunzio, Pirandello e Svevo, ma onestamente ammette che gli ultimi due autori vi sono inclusi in omaggio a una «tradizione autorevole» e «ad una classificazione ormai consolidata» (vengono ricordati due classici della critica italiana del ventennio precedente, Miti e coscienza del Decadentismo italiano di Carlo Salinari e Il Decadentismo italiano. Svevo, Pirandello, D’Annunzio di Leone de Castris), ma che entrambi, pur avendo le radici nel clima culturale del Decadentismo europeo (l’irrazionalismo, Nietzsche, Bergson ecc.), «poi se ne distaccano per una più lucida consapevolezza critica, per la proposizione di una visione del mondo più moderna, “aperta” e pluriprospettica» (G. Baldi-S.Giusso-A. Razetti-G.Zaccaria, Dal testo alla storia dalla storia al testo, vol. III, t. 2: Dal Decadentismo ai nostri giorni, Paravia, Torino 1994, p. 28)
Negli stessi anni il manuale di Segre-Martignoni, Testi nella storia, appare più coraggioso e innovativo; infatti distacca Pirandello e Svevo da Pascoli e d’Annunzio e li colloca, insieme a Tozzi e Gadda, sotto una nuova etichetta, I maestri della modernità novecentesca, che comprende una serie di autori che oggi comunemente in Europa vengono definiti “modernisti”: Proust, Joyce, Woolf, Musil, Kafka, Thomas Mann. Stranamente il problema non si pone invece per la poesia: sia Baldi che Segre-Martignoni collocano Ungaretti, Montale e Saba al di fuori di qualsiasi catalogazione specificamente letteraria all’interno della letteratura fra le due guerre (Baldi) o del ventennio fascista (Segre-Martignoni, Testi nella storia, vol IV: Il Novecento, Bruno Mondadori, Milano 1992, p. 188.)

Montale e il Novecento


Storia corografica di Montale
Proviamo a considerare la poesia di Montale da una certa distanza, come un paesaggio visto da lontano o come una catena montagnosa descritta da una pianura.
Ossi di seppia si colloca su un altipiano accidentato, a mezza costa, tra picchi e vallate, cime e bassure. È un libro ricco e vario, scosceso e contraddittorio, ora roccioso, ora verde e frondoso, composito, frastagliato. Si regge su un baricentro precario, sottoposto a spinte contrastanti, crepuscolari, vociane, dannunziane, antidannunziane, prosastiche e cassicistiche. Può dare ragione di tale polivalenza la stessa data in cui il libro appare, il 1925, in bilico fra due opposti momenti: da un lato le avanguardie sono già al tramonto, dall’altro il ritorno all’ordine e al classicismo sta trionfando in ogni campo, non solo in quello letterario. Lo stesso simbolismo degli Ossi è contraddittorio. Certamente nel libro la vocazione a un simbolismo di marca francese – ma con forti componenti pascoliane e soprattutto dannunziane - è forte, e coincide con un’idea alta della poesia come privilegio e nobiltà, come dono per i «pochi felici», per gli «iniziati». Sono termini di Diario genovese, in cui si legge anche: «Il Simbolismo ha avuto il merito d’innalzare l’arte, ponendola al di sopra del contatto delle anime mediocri» (E. Montale, Quaderno genovese, ora in Il secondo mestiere. Arte, musica, società, a cura di G. Zampa, Mondadori, Milano 1996, p. 1326). E tuttavia questa vocazione appare incapace di realizzarsi pienamente, ed è costretta a declinarsi – se si eccettua Riviere e qualche altro esempio minore – su un versante prevalentemente negativo. E cuore è uno strumento troppo «scordato» e lecorrespondances appaiono impos­sibili o addirittura – Mediterraneo insegna – da fuggirsi perché pericolose per l’integrità morale del soggetto. In Fine dell’infanzia esse sono giudicate adatte alla vita infantile: vanno lasciate dietro alle spalle insieme con, il panismo dannunziano, abbando­nate con gesto doloroso sì, ma anche virilmente sostenuto.
Nei due libri successivi, Le occasioni La bufera, la linea della poesia montaliana s’impenna: la scelta monolinguistica e, soprattutto, monostilistica diventa chiara (particolarmente nella prima raccolta), la metrica si fa classica, il tono è più eletto e rarefatto. Indubbiamente i due libri contribuiscono a modificare il canone del secolo: insieme con le opere di Ungaretti, di Cardarelli e degli ermetici lo riassesta su un profilo più alto, correggendo in modo determinante l’impronta prosastica lasciata dalle avanguardie primonovecentesche. Nello stesso tempo però la linea simbolista presente negli Ossi e nei primi testi delle Occasioni cede, soprattutto a partire dalla seconda metà degli anni Trenta, a un allegorismo umanistico e cristiano e poi, nella Bufera, anche biologico-vitalistico. Il fatto è che la scommessa dell’incarnazione – la fusione del valore e del terreno – appare ben presto perduta, e la loro scissione fa crollare i fondamenti del sublime e della rivelazione epifanica e simbolica, preparando il loro tonfo nella palta e nello sterco. La tendenza al classicismo predomina largamente, ma è un classicismo moderno o “modernista”, che a poco a poco si fa sempre più contraddittorio e paradossale. Le ultime poesie della Bufera e i racconti di Farfalla di Dinard sono già indizio di una crisi. E classicismo da un lato si tende, si contamina, si screpola, dall’altro finisce per diventare decenza quotidiana, difesa psicologica, ma anche sociale, di uno stile di vita.

190 Cruciverba Educativi in Inglese

190 cruciverba da fare online o stampabili proposti da The Learning network, il Blog Educativo del New York Times, suddivisi in 14 categorie.