google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF. google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Marcegaglia: il Governo deve resistere alle riduzione dei tagli nella manovra

Il messaggio lanciato al Governo dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, riguardo i tagli previsti dalla manovra economica biennale da 24 miliardi , è di ''resistere'' a ogni tentativo di riduzione. E' questo quanto dichiarato dalla Marcegaglia all'Assemblea di Federchimica sollecitando  l'esecutivo a ''fare scelte molto precise, anche impopolari se necessario''.

PREMIO PER L'INNOVAZIONE - PROGRAMMA EGO - FONDAZIONE LARS MAGNUS ERICSSON

Il Programma Ego è un progetto nato nel 2004 con l'obiettivo di fornire opportunità di crescita e di sviluppo a nuove iniziative imprenditoriali (start up) nel settore delle comunicazioni e delle sue applicazioni. Il progetto si rivolge a studenti universitari, laureandi o neolaureati, studenti che risultano essere iscritti a Master universitari e ai corsi di Formazione e di Dottorato, nonchè a micro imprese con idee innovative.

Dal 2008 il Programma Ego rientra nell'ambito delle attività di responsabilità sociale della Fondazione Lars Magnus Ericsson, ente no-profit il cui obiettivo è quello di realizzare e supportare soluzioni di successo in grado di creare valore nel campo delle telecomunicazioni e contribuire al progresso umano e civile della società.

Il Premio per l'Innovazione, edizione 2010-2012, si rivolge agli studenti universitari e ai laureati degli Atenei che hanno sottoscritto una convenzione con la Fondazione Lars Magnus Ericsson (Università Tor Vergata, La Sapienza, Luiss, S. Anna di Pisa, Siena), permettendo ai vincitori di accedere ad un programma approfondito di “incubazione” presso la sede Ericsson pensato appositamente per lo sviluppo della propria idea business.

:: Presentazione del Premio :: Bando del Premio :: Regolamento :: Domanda di partecipazione

Ulteriori informazioni sul Premio sono disponibili sul sito della Fondazione Lars Magnus Ericsson all’indirizzo web: http://www.fondazione-ericsson.org/ego.html


LA FACOLTÀ DI ECONOMIA DI TOR VERGATA AL PRIMO POSTO TRA LE UNIVERSITÀ PUBBLICHE

Repec, la più ampia collezione al mondo di articoli accademici sull’Economia e sulle discipline collegate, ha pubblicato la lista delle 25 Università top in Italia per la ricerca in campo economico, secondo i criteri del database che collega informazioni sui lavori, pubblicati e non, di migliaia di economisti: la Facoltà di Economia di Tor Vergata è al primo posto tra le Università pubbliche, al quarto posto, dopo Bocconi, Banca d’Italia ed EIEF, l’Istituto Einaudi per l’Economia e la Finanza, come istitution.
Tra i primi posti in classifica, al dodicesimo e al ventiquattresimo, compaiono il Dipartimento di Economia e Istituzioni; il Dipartimento di Studi economico-finanziari e Metodi quantitativi (SEFEMEQ), al quarantaduesimo il CEIS, il Centro di Studi internazionali sull’Economia e la Sviluppo.
Inoltre, sono stati presi in esame 1819 autori in 257 differenti Dipartimenti internazionali e, per il loro lavoro svolto nella Ricerca, tra i primi posti in classifica compaiono ben ventitré professori della Facoltà. Sono: Luigi Guiso, al quinto posto, del Dipartimento di Studi economico-finanziari e metodi quantitativi, Leonardo Becchetti, al ventiduesimo posto. Seguiti da: Robert Waldmann, al ventitreesimo, Franco Peracchi, al ventinovesimo, Tommaso Valletti, al quarantatreesimo, Furio Camillo Rosati, al quarantaseiesimo, Tommaso Proietti, al quarantanovesimo, Giancarlo Spagnolo, al cinquattottesimo, Gianni de Fraja, Giancarlo Marini, Gianluca Cubadda, Daniela Vuri, Alessandra Pelloni, Michele Bagella, Stefano Fenoaltea, Pasquale Scaramozzino, Lorenzo Guarcello, Vincenzo Atella, Fabrizio Mattesini, Stefano Gagliarducci, Giovanni Trovato, Gustavo Piga, Barbara Annicchiarico, Pasquale Lucio Scandizzo e Alessandro Piergallini. Appartengono ai Dipartimenti di Economia e Istituzioni, al Dipartimento di Studi economico-finanziari e Metodi quantitativi (SEFEMEQ) e al Ceis, il Centro di Studi internazionali sull’Economia e lo Sviluppo, della Facoltà di Economia dell’Ateneo.

Per interviste e approfondimenti: Ufficio Stampa 06.72595510 - 5522

Cos’è RePEc?


RePEc, Research Papers in Economics (articoli di ricerca in economia), è un progetto, gestito su base volontaria, rivolto a creare un database pubblico per la comunicazione tra ricercatori in economia e nelle discipline correlate. Il database contiene informazioni relative a oltre:
  •  4.000 studiosi e professionisti del settore (e rispettivi enti di appartenenza e pubblicazioni),
  • 6.000 istituzioni (dipartimenti di economia, centri di ricerca e enti pubblici),
  • 100.000 informazioni bibliografiche su working papers prodotti da istituzioni e singoli individui,
  • 55.000 riferimenti bibliografici di articoli pubblicati sulle principali riviste del settore,
  • 800 descrizioni di programmi e software informatici,
  • Più di 70.000 tra documenti e files presenti nell’archivio sono disponibili gratuitamente in rete.

 Principali aderenti al RePEc:

Dipartimenti di economia di molte delle “top 50” università degli Stati Uniti e delle altre principali università di tutto il mondo. I seguenti istituti di ricerca: NBER, CEPR, Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, IFS, Federal Reserve, ECB, Bank of England. I principali editori, inclusi: AEA, Econometric Society, Royal Economic Society, Cambridge, Oxford, Chicago, MIT, Springer, Kluwe.

Per maggiori informazioni: http://repec.org/

Valutazione degli alunni a fine anno scolastico

Tra gli adempimenti di fine anno scolastico la valutazione è senza dubbio la più importante e, a volte, fonte di incomprensioni. E' utile, al fine di prevenire discussioni, andare a rileggere quello che prevede la legge.

dal sito del MIUR

Valutazione

Valutazione degli alunni

Per gli alunni dei diversi ordini di scuola è prevista una valutazione periodica (trimestrale o quadrimestrale) e una valutazione finale, riferite sia ai livelli di apprendimento acquisiti sia al comportamento.
Per quanto riguarda gli apprendimenti nelle varie discipline di studio, per gli alunni del primo ciclo (scuola primaria e scuola secondaria di I grado) la valutazione, in base alle disposizioni apportate dalla legge 169/2008, viene espressa con voto in decimi anziché con giudizio sintetico. Per gli studenti degli istituti superiori sono confermate le norme precedenti che già prevedevano la valutazione con voto in decimi. Per quanto riguarda invece il comportamento, in base alla legge 169/2008, è prevista la valutazione con voto in decimi per gli studenti della secondaria di I e di II grado. Per gli alunni della scuola primaria la valutazione viene espressa invece con giudizio, non con voto in decimi.
La valutazione nelle classi intermedie avviene per scrutinio, mentre per le classi terminali (terzo anno di scuola secondaria di I grado, ultimo anno delle superiori) avviene per esame di Stato.
Una disposizione che, per il momento, si applica solamente agli alunni della scuola secondaria di I grado (ex-scuola media), prevede che l'anno scolastico non sia considerato valido, indipendentemente dalla valutazione degli apprendimenti, se l'alunno ha frequentato meno di tre quarti delle ore di lezione previste.

Valutazione nella scuola primaria

La valutazione degli apprendimenti acquisiti e del comportamento dell'alunno, nonché le decisioni relative alla promozione alla classe successiva, vengono adottate dai docenti della classe.
La valutazione viene registrata su un apposito documento di valutazione (scheda individuale dell'alunno) nei modi e nelle forme che ciascuna scuola ritiene opportuni; viene consegnata alla famiglia e accompagnata da un colloquio esplicativo.
Per quanto riguarda la decisione circa la promozione alla classe successiva (art. 3 legge 169/2008), l'eventuale non ammissione deve avere carattere eccezionale ed essere motivata. La decisione di non ammissione deve comunque essere assunta all'unanimità.
Criteri e modalità della valutazione sono definiti dal Regolamento di coordinamento delle norme sulla valutazione degli alunni (dpr 122/2009).
Nella scuola primaria non è previsto un esame finale di licenza.

Valutazione nella scuola secondaria di I grado

La valutazione degli apprendimenti acquisiti e del comportamento dell'alunno, nonché le decisioni relative alla promozione alla classe successiva vengono adottate per scrutinio dai docenti della classe.
La valutazione viene registrata su un apposito documento (scheda individuale dell'alunno) nei modi e nelle forme che ciascuna scuola ritiene opportuni; viene consegnata alla famiglia e accompagnata da un colloquio esplicativo. Per quanto riguarda la promozione alla classe successiva o all'esame (art. 3 legge 169/2008), gli alunni devono conseguire la sufficienza in ogni disciplina, nonché nel comportamento (art. 2 legge 169/2008).
L’eventuale decisione di non ammissione alla classe successiva o all'esame è, comunque, assunta a maggioranza da parte dei componenti del consiglio di classe.
Ai fini della validità dell'anno, per la valutazione è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato di ciascun alunno. Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite.
Il corso di studi si conclude con l'esame di Stato il cui superamento è titolo indispensabile per l'iscrizione agli istituti del 2° ciclo.
L'ammissione all'esame comporta un giudizio di idoneità, accompagnato da un voto in decimi, riferito agli esiti dell'intero percorso compiuto dall'alunno nella scuola secondaria.
Tra le prove d’esame è prevista una prova scritta nazionale predisposta dall’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema scolastico.
La valutazione finale dell'esame è espressa con un voto in decimi.

Criteri e modalità della valutazione sono definiti dal Regolamento di coordinamento delle norme sulla valutazione degli alunni (dpr 122/2009).

Valutazione nella scuola secondaria di II grado

La valutazione degli studenti, già prevista da precedenti norme, è stata integrata dal voto di comportamento, in base all’articolo 2 della legge 169/2008. La valutazione degli apprendimenti per le varie discipline è espressa con voto in decimi; allo stesso modo, dal 2008-09, anche la valutazione del comportamento è espressa con voto in decimi.
Il voto inferiore a cinque decimi nel comportamento comporta la non ammissione alla classe successiva o all’esame, indipendentemente dai voti conseguiti nelle varie discipline di studio.
Nei confronti degli alunni che presentano un'insufficienza non grave in una o più discipline, il consiglio di classe, prima dell'approvazione dei voti, procede ad una valutazione sulla possibilità che lo studente superi la carenza formativa in tempi e modi predefiniti.
Nei confronti degli studenti per i quali sia accertata la carenza formativa, il consiglio di classe sospende lo scrutinio, prevedendo la sua effettuazione prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo.
Il dirigente scolastico comunica alla famiglia le motivazioni assunte dal consiglio di classe con resoconto dettagliato sulle carenze dello studente. Gli istituti procedono autonomamente a definire le iniziative di sostegno e di recupero a favore degli studenti che hanno avuto lo scrutinio finale sospeso.
Gli studenti che al termine delle lezioni non possono essere valutati per malattia o trasferimento della famiglia, sono ammessi a sostenere, prima dell'inizio delle lezioni dell'anno scolastico successivo, prove suppletive (legge n. 352/1995).
In vista dell'esame di Stato conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore, in sede di scrutinio finale di ciascuno degli ultimi tre anni, viene attribuito il credito scolastico ad ogni studente. Il punteggio attribuito quale credito scolastico a ciascun alunno è pubblicato all'albo dell'Istituto, unitamente ai voti conseguiti in sede di scrutinio finale ed è trascritto sulla pagella scolastica.
L’ammissione all’esame di Stato, a decorrere dall’anno scolastico 2009-10, è subordinata al conseguimento del voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina di studio e nel comportamento, secondo quanto previsto dall’articolo 6 del Regolamento sulla valutazione (dpr 122/2009).

Valutazione degli alunni disabili

Nei confronti degli alunni con minorazioni fisiche o sensoriali non si procede, di norma, a valutazioni differenziate, mentre, per gli alunni in situazione di handicap psichico, la valutazione, adeguatamente differenziata, tiene conto degli obiettivi prefissati nel Piano Educativo Individualizzato (PEI).
L’individualizzazione del percorso educativo previsto dal PEI per l’alunno con disabilità può incidere, a seconda della tipologia di disabilità e della sua gravità, sui metodi di valutazione e sul valore legale del titolo di studio conseguito, in particolare, al termine del Secondo Ciclo di istruzione.
L’articolo 9 del Regolamento sulla valutazione degli alunni (dpr 122/2009) prevede che, in sede di esame conclusivo del primo ciclo di istruzione, le prove sono adattate in relazione agli obiettivi del PEI.
Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma di licenza. Nel caso in cui gli obiettivi previsti dal PEI non siano riconducibili ai programmi ministeriali, il percorso formativo consente l’acquisizione di un attestato di credito formativo valido anche per l’accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione (art. 9 dpr 122/2009).
Per le prove di esame (art. 318 del Testo Unico - d.lvo 297/1994) sono predisposte, per il 1° ciclo, apposite prove, mentre, per il 2° ciclo, sono predisposte prove equipollenti e tempi più lunghi per l'effettuazione delle prove scritte.

Sciopero di tutte le magistrature contro la manovra del Governo

Il Comitato Intermagistrature ha deliberato lo sciopero di tutte le magistrature contro la manovra del Governo. Lo comunica l'Anm. Lo sciopero sara' effettuato secondo modalita' e tempi previsti dai rispettivi codici di autoregolamentazione, ma con il costante coordinamento tra le diverse associazioni.
 Il Comitato ribadisce "l'assoluta contrarieta' alle misure eccessivamente penalizzanti per i magistrati contenute nel decreto legge che, invece, non incide su alcuna delle fonti di spreco delle risorse del settore piu' volte segnalate. Partecipare consapevolmente allo sforzo di risanamento richiesto al Paese non significa accettare tagli iniqui alle retribuzioni e un'ulteriore destrutturazione del servizio giustizia".
  Per tutta risposta Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl afferma in una nota: "Lo sciopero proclamato dall'Anm conferma che ci troviamo di fronte a un'associazione che fa politica in modo continuo e organico"

PD: urgente tornare a Legge Dini con flessibilita' eta' pensionamento

Alla luce dell'ultimatum della UE sull'equiparazione dell'età pensionabile tra uomini e donne i capigruppo del Pd nelle commissioni Lavoro e Politiche della Ue di Montecitorio Cesare Damiano e Sandro Gozi,  propongono a Sacconi di "fondare urgentemente la definizione delle eta' pensionabili sulla flessibilita' recuperando la legge Dini del 1995; proporre un'eta' pensionabile inserita in un range compreso fra i 60 e i 70 anni, all'interno del quale i lavoratori e le lavoratrici possano esercitare una scelta individuale e volontaria; utilizzare i risparmi derivanti dal nuovo regime per disegnare un nuovo sistema di welfare basato sull'effettiva eguaglianza di opportunita' tra uomini e donne, che concili il lavoro famigliare e la vita professionale. Ci auguriamo che il ministro Sacconi non chiuda le porte del confronto", concludono Damiano e Gozi.

Tagli scuola: occupato ufficio scolastico a Milano

Un gruppo di genitori e insegnanti hanno annunciato oggi di aver occupato l'Ufficio scolastico provinciale di Milano per protestare contro i tagli al personale e la mancanza di un numero sufficiente di classi a tempo pieno.

"Nel prossimo anno scolastico 3000 bambini e bambine che hanno chiesto il tempo pieno (che è stato garantito dal governo), non lo avranno. Perché gli uffici regionali scolastici hanno avuto ordine di tagliare le classi", dice un comunicato degli occupanti.
"A Milano, 148 classi prime sono state trasformate d'ufficio a 27 ore (mezza giornata), nonostante ai genitori, negli open day, fossero state garantite le 40 ore", aggiunge la nota, secondo cui saranno tagliati 706 insegnanti delle elementari, a fronte di un aumento previsto di 1.900 alunni.

fonte: Reuters

Pensione di anzianità: Per UE equiparazione immediata tra uomini e donne P.A.

La Commissione Ue ha avvisato l'Italia di avere avviato una nuova procedura poiché ritiene inammissibili le misure adottate dal nostro Paese per adeguare entro il 2018 l'età della pensione delle donne - oggi a 60 anni - alla stessa età prevista per gli uomini, cioè a 65 anni.

E' quanto si legge in una nota della Commissione.
Nella nuova lettera di avviso formale adottata oggi, una "lettera complementare di costituzione in mora", la Commissione sostiene che le misure italiane continuano a mantenere un "trattamento discriminatorio" nell'età pensionistica fra uomini e donne nel pubblico impiego.
Quindi la Commissione giudica le misure adottate dall'Italia per adeguarsi progressivamente entro il 2018 "inadeguate".
"Il cambiamento adottato dall'Italia non è conforme alla legislazione europea, il periodo di transizione di otto anni non è consentito", ha spiegato il portavoce alla Giustizia e ai diritti fondamentali della Commissione nel corso del briefing quotidiano, Matthew Newman.
"L'Italia deve abolire il periodo di transizione. La Corte non ha stabilito alcun periodo di transizione e l'Italia dovrebbe introdurre l'equiparazione immediatamente", ha aggiunto il portavoce.
Newman ha poi detto che la illegalità del periodo di transizione non è segnalata nella sentenza della Corte del 2008 ma risulta dalla giurisprudenza della Corte.
"L'Italia ha due mesi per rispondere. Senza un cambiamento dovremo domandare alla Corte di condannare l'Italia", ha aggiunto.
Dopo il precedente avviso, l'Italia con il decreto fiscale dell'estate 2009 decise di adeguare progressivamente l'età pensionabile delle donne entro il 2018.
Il primo testo della manovra 2011-2012 approvata dal governo la scorsa settimana prevedeva un'accelerazione di tale processo, ma tale accelerazione è poi saltata dal testo definitivo della manovra approvato dal governo e promulgato lunedì.
La procedura comunitaria prevede in questo caso, cioè nel caso di una sollecitazione dopo una precedente sentenza della corte, la possibilità di una multa per lo Stato inadempiente dopo un ulteriore avviso da parte della Commissione ed un'ulteriore condanna da parte della Corte europea di giustizia.

fonte: Reuters