google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF. google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

INPS: Indennità di disoccupazione per i precari della scuola

I lavoratori precari della scuola in possesso dei requisiti previsti, potranno accedere all’indennità di disoccupazione sottoscrivendo la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro o ad un percorso di riqualificazione professionale. La domanda deve essere presentata direttamente alla struttura Inps di residenza e una copia della stessa deve essere consegnata alla scuola dove è stato prestato servizio nell’anno scolastico 2009/2010.


Maggiori informazioni nel messaggio n. 23605 del 21 settembre 2010.

INPS: Nuove disposizioni in materia previdenziale

Con la circolare n.126 del 24 settembre 2010 l’INPS riassume le disposizioni di maggiore rilevanza, contenute nella Legge di conversione 30 luglio 2010 n.122 con modificazioni del decreto legge 31 maggio 2010 n.78, che ha previsto nuove disposizioni in materia previdenziale riguardanti tra l’altro: la decorrenza della pensione di vecchiaia e dei trattamenti di anzianità, l’abrogazione legge 2 aprile 1958, n. 322, i Fondi speciali di previdenza, la facoltà per i pensionati a basso reddito di dilazionare determinati versamenti e le nuove disposizioni in materia di invalidità civile.


Guarda la Circolare n.126 del 24 settembre 2010

Rassegna di giustificazioni degli alunni

Un'esilarante rassegna di giustificazioni che gli alunni hanno usato per motivare i loro ritardi, assenze, impreparazioni ecc. ecc.

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Rassegna di note disciplinari

Una divertente, fantasiosa e anche un po' ridicola rassegna di note disciplinari che i docenti scrivono sul registro di classe ai loro alunni.

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Alunni difficili: per la Cassazione i docenti debbono avere pazienza e tolleranza

Quando i docenti hanno a che fare con alunni indisciplinati debbono mantenere un atteggimento di pazienza e di tolleranza. E' quanto afferma la Corte di Cassazione in una sentenza con la quale ha respinto le richieste di un professore che dopo essersi dimesso per non riuscire più a trattare con un alunno indisciplinato aveva chiesto un indennizzo. Secondo la Suprema Corte, uno dei compiti dell'istituzione scolastica e del suo corpo docente è "quello di assicurare, nella prima fase di approccio degli alunni alla nuova realta' in cui sono inseriti, oltre agli aspetti prettamente didattici, anche un graduale inserimento e un crescente conformarsi dei comportamenti agli standard minimi necessari per un proficuo lavoro di apprendimento''. Il caso esaminato dalla corte riguardava il difficle inserimento di unragazzo brasiliano che per diversi anni aveva vissuto in una favelas. Nella scuola si era reso protagonista "di episodi gravi quali avere chiuso a chiave la classe e gettato dalla finestra la chiave, l'avere colpito con un calcio un altro professore rivolgendogli espressioni triviali, l'avere scagliato un barattolo di vernice contro la cassettiera dell'aula, l'avere agitato un ombrello contro un prof preso di mira''. L'insegnante di lettere, esasperato, aveva quindi rassegnato le dimissioni e il Tribunale di Firenze gli aveva riconosiuto l' indennita' sostitutiva del preavviso pari circa a 3 mila euro. S In appello la sentenza era stata ribaltata sulla base del rilievo che il ragazzo, aiutato anche da una psicologa, era riuscito a portare a termine l'anno scolastico. Il docente ricorrendo in Cassazione aveva sostenuto che le sue dimissioni era volte ''a tutelare la sua persona e quella dei colleghi da atteggiamenti potenzialmente lesivi ed autolesivi dell'alunno''. I giudici di Piazza Cavour nel respingere il ricorso hanno così ricordato che di fronte a casi di alunni difficili i docenti debbono avere ''doti di pazienza e tolleranza, oltre a specifiche conoscenze psicopedagogiche dell'eta' evolutiva''.

I soldi spesi dalle scuole

Un interessante articolo su come alcune scuole spendono i soldi. In un momento drammatico per i docenti precari e per i tagli indiscriminati alla Scuola francamente si sente il bisogno di un maggiore controllo su come vengono spese le (scarse) risorse.

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Di Pietro interroga il ministro Gelmini sui precari della Scuola

Per Confindustria ci vuole "uno scatto di reni" per far ripartire l'economia

A conferma di quanto sia stata scellerata la scelta del Governo di intervenire sulle retribuzioni degli statali, ispirati dal presidente della confindustria con i suoi ossessivi "tagliare, tagliare, tagliare" ora il Centro studi della Confindustria snocciola dati statistici inequivocabili sulla situazione degenerata e non migliorata dell'economia italiana.
Il Centro studi di Confindustria «stima che il 2010 si chiuderà con 480 mila persone occupate in meno rispetto al 2008». Con un ricorso alla cassa integrazione «che rimarrà alto per il resto del 2010». Sono 450 mila sono i posti di lavoro già persi a fine giugno, altri 30 mila sono «a rischio» nella seconda metà dell'anno. Per il CsC «l'occupazione non ripartirà prima dell'anno prossimo», con una stima del +0,4% delle unità di lavoro, ed un tasso di disoccupazione che «salirà, terminando il 2011 al 9,3%».

LA RIPRESA PERDE SLANCIO Sul fronte della ripresa «la performance dell'Italia è tra le peggiori, così come lo era stata nella recessione». Lo sottolinea il centro studi che con il rapporto di autunno ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2011 (al +1,3%, dal +1,6% stimato a giugno) e confermato le previsioni per il 2010. Anche in Italia la ripresa «perde slancio». Serve «uno scatto di reni nelle riforme», ci sono «nodi strutturali non sciolti».

Noi riteniamo che più che di uno scatto di reni ci voglia uno scatto di cervello e di "fantasia", come ha auspicato anche il Presidente Napolitano, che porti finalmente a far comprendere che i consumi non ripartiranno mai (e con essi l'occupazione), finchè non sarà restituito alla classe media, e in particolare agli statali, il maltolto.