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Benigni e la Costituzione Italiana (senza inizio comico)

Video dello show di Benigni del 17/12/2012 sulla Costituzione Italiana "La più bella del Mondo" depurato dalla parte comica iniziale per proporlo nelle scuole come video didattico.


Pensione più ricca lavorando fino a 70 anni


Lavorare più a lungo frutterà assegni pensionistici sensibilmente più corposi. Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto che approva la revisione triennale dei coefficienti di trasformazione dei contributi previdenziale con la novità dell’estensione fino a 70 anni, come previsto dalla riforma Fornero-Monti.

Più tempo al lavoro, pensione più ricca
In particolare, i nuovi coefficienti che verranno utilizzati per il calcolo delle pensioni di chi andrà a riposo a partire dal prossimo anno prevedono, ogni 1.000 euro di contributi versati, una pensione pari: a 43,04 euro nel caso che l’entrata in pensione avvenga a 57 anni; a 46,61 euro, se si va in pensione a 60 anni; a 54,35 euro, se si va in pensione a 65 anni e a 65,41 euro, se si entra in pensione a 70 anni.

Come funzionano i coefficienti con il nuovo sistema pensionistico
I coefficienti di trasformazione dei contributi sono l’elemento cardine del sistema pensionistico costruito con l’ultima riforma, che prevede l’estensione del regime contributivo a tutti i lavoratori a a partire dalle anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 2012.
Secondo il nuovo sistema pensionistico, il lavoratore accantona annualmente parte dei propri guadagni (con aliquote diverse a seconda dell’inquadramento della propria attività, ossia il 21% per i lavoratori autonomi, il 37% per i collaboratori e il 33% per i dipendenti). I contributi complessivamente versati costituiscono il montante contributivo cui, al momento del pensionamento, si applica il coefficiente di trasformazione (ossia di conversione), ottenendo l'importo annuo di pensione spettante.

La novità della riforma Fornero-Monti
Unitamente alla revisione dei coefficienti di conversione dei contributi, l’ultima riforma del sistema pensionistico ha introdotto la possibilità per i lavoratori di ritardare il momento dell’uscita dal lavoro fino ai 70 anni di età, al fine di rendere più corposo l’assegno della pensione. A tal fine, dunque, i coefficienti di trasformazione sono stati estesi fino a raggiungere tale età.

fonte: FTAOnline

Riforma Fornero: Perché la Riforma e cosa Cambia


L'età pensionabile
Verso la parità tra uomini e donne
Le condizioni in cui nasce la Riforma Fornero
Dal sistema retributivo a quello contributivo
Che meccanismi vuole correggere la Riforma?
Per un sistema pensionistico più equo e sostenibile
Gli ex-salvati della Riforma Dini
Come cambia l'assegno con il nuovo sistema
Rivalutazioni e tassa sulle pensioni d'oro
Il blocco temporaneo della rivalutazione per le pensioni oltre i 1.400 euro e il contributo di solidarietà alle pensioni d’oro
La previdenza che scompare
Finestre d'uscita, quote e anzianità
Il lifting delle aliquote
Le modifiche alla gestione separata dell’Inps
Il contributivo pro rata
Si avvicinano padri e figli

Calcola quando potrai andare in Pensione

Applicazione del Sole 24ore su Borsa italiana per calcolare l'anno in cui si potrà andare in pensione in base all'età, al genere (M/F), al tipo (Privato/Pubblico), e all'età che si aveva all'inizio della contribuzione. Sulla base della nuova riforma pensioni del 2012.
 
Vai all'Applicazione

Pensione: nel 2013 si potrà monitorarla online

Un sistema fai da te per permettere a ciascuno di monitorare il maturare della propria pensione a seconda dei contributi versati, per evitare sorprese non sempre gradite e valutare realisticamente l'accesso alle forme di previdenza complementare. E' quanto ha proposto oggi il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, parlando ad un programma radiofonico di Radio 1. «In Italia manca ancora una cultura previdenziale, in pochi sanno come funziona il sistema perchè è cambiato ogni 6 mesi da 20 anni», ha detto Mastrapasqua, e ha aggiunto: «L'Inps ha messo online tutti gli estratti conti previdenziali, che vanno controllati regolarmente, e poi il calcolo simulazione della pensione. Speriamo e contiamo entro quest'anno o i primi mesi dell'anno prossimo di essere in grado di far fare a tutti il calcolo della pensione, che aiuterà tutti a capire quanto ha versato e quanto otterrà e a cominciarsi a confrontare con gli operatori della previdenza complementare».
E se la stessa Inps ha certificato di recente come oltre la metà dei pensionati italiani percepiscano pensioni inferiori ai 1000 euro, Mastrapasqua si dice fiducioso che in futuro l'importo aumenterà. «È un dato globale - ha spiegato Mastrapasqua - in cui sono incluse anche pensioni d'invalidità, di inabilità, integrazione al minimo, assegni sociali e quindi è una media generale, di sicuro il tema del valore delle pensioni è di attualità. Ora si lavora più a lungo e il sistema passa, cosa che potrebbe consentire assegni più ampi, anche se tutto questo si scontra con la crisi del Paese da cui bisogna fare il massimo sforzo per uscire».
Quanto agli esodati, il parere del presidente dell'Inps è che "ad oggi sono più di 130mila persone sono salvaguardate, c'è massima attenzione, la creazione di un fondo di salvaguardia è un fatto positivo, potrà essere alimentato a seconda della necessità. Non è una cosa che può risolversi da qui a fine anno ma avere un fondo che si alimenta con gli eccessi e la non rivalutazione delle pensioni sopra tre volte il minimo rappresentano un buon punto di partenza. Governo e Parlamento stanno dando prova di grande responsabilità anche se devono scontrarsi con le risorse finanziarie a disposizione".

Finanza.com

Concorso Scuola: risultati I tempo


Il primo tempo del concorso per 11.542 posti di ruolo nella scuola va in archivio. Si concludono con un bilancio positivo le due giornate dedicate ai test preselettivi, una prova che almeno per le dimensioni e le procedure innovative rappresentava senz’altro uno dei momenti più complessi dell’intero iter concorsuale. Adesso gli aspiranti docenti ammessi, che grazie al sistema digitale hanno avuto modo di conoscere l’esito della prova pochi istanti dopo la sua conclusione, affronteranno le successive prove in programma: gli scritti e gli orali, tra cui la novità assoluta della lezione simulata che valuterà la capacità di stare in classe e comunicare agli studenti.
Ecco i dati definitivi: alle prove svolte ieri ed oggi erano attesi 327.798 aspiranti docenti. Di questi, si sono presentati nelle sedi di concorso in 264.423. Hanno superato la prova 88.610 candidati, ovvero il 33,5%. Le regioni con le maggiori percentuali di successo, dove è stata superata la soglia del 40%, sono: la Toscana (44,3%), il Piemonte (41,7%), la Lombardia (41,3%), la Liguria (il 40,3%). Quelle con le percentuali più basse invece sono: la Calabria (20,8%), il Molise (21,3%), la Basilicata (22,5%).
La percentuale di ammissione dei candidati, al di sopra del 30%, è in linea con le aspettative, ha dimostrato l’accessibilità del test e, allo stesso tempo, la piena funzionalità della prova. Il test rappresenta infatti un passaggio preliminare per la definizione della platea concorsuale, così come avviene in tutti i concorsi pubblici, nazionali ed internazionali, a prescindere dalle figure professionali. Alle successive prove scritte e orali spetterà invece la valutazione delle conoscenze professionali più specifiche. Il calendario delle prove scritte sarà reso pubblico dal Ministero nella Gazzetta Ufficiale del 15 gennaio 2013.
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fonte: MIUR

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