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24 Corsi del MIT, di Harvard, di Berkeley, di Georgetown ecc. online GRATIS!

Da un'idea di Anant Agarwal,  ex direttore di Computer Science del MIT e Laboratorio di Intelligenza Artificiale, nasce il  progetto edX per dare l'opportunità a tutti gli studenti del mondo, di tutte le età, di seguire corsi online assolutamente gratuiti. Al momento i corsi sono 24, proposti dalle più prestigiose Università Americane: il Massachusetts Institute of Technology, l'Università di Harvard, l'Università di Berkeley, la Georgetown University, la Wellesley University ecc.
I corsi sono online, viene fornito tutto il materiale, hanno durata di alcuni mesi, mediamente di una decina di ore a settimana, alla fine del corso si deve sostenere un esame, viene rilasciato un certificato con la dicitura dell'Università che ha istituito il corso (clicca sulla foto per ingrandire).

Guarda i Corsi

16 lezioni di Algebra e Aritmetica per le Scuole Medie

3.       Tipi di frazioni
8.       Proporzioni
  1. Problemi sui segmenti con prodotto e rapporto


Fonte: YouMath 3.0

La fine della Didattica nozionistica, Apprendere Ricercando


Il nuovo modello di setting didattico 2.0 richiede più investimenti in formazione per la Scuola 2.0

di Paolo Ferri e Stefano Moriggi, università La Bicocca

La rivoluzione digitale nella scuola si può attuare solo se oltre a Internet e ai tablet, nelle classi, si attueranno da parte degli insegnanti metodologie didattiche nuove, abilitate dalle stesse tecnologie.  Si tratta di mandare in soffitta la vecchia lezione frontale, trasmissiva ed enciclopedica e di rendere attivi gli studenti. Una didattica della scoperta e della ricerca e del resto molto più motivante di uno studio passivo e libresco, sia per gli studenti che per gli insegnanti.
Dalla scuola di massa alla scuola del talento della creatività e della tolleranza
La transizione al digitale nel mondo della scuola è sempre più veloce. Non sono le tecnologie in sé che cambiano i processi formativi, ma le pratiche concrete e il lavoro degli insegnanti e degli alunni che riscrivono spazi e modi delle strategie di apprendimento, dentro e fuori la scuola. In particolare, la generazione dei nativi digitali sta sviluppando una inedita relazione con gli strumenti tecnologici; e questa relazione investe tutti gli ambiti della loro vita, dal gioco alle relazioni sociali, fino al modo in cui si rapportano ai saperi (Ferri, Nativi digitali, Bruno Modadori 2011).

Pensioni: Ricongiungimento dei contributi pensionistici in vari paesi europei


Pensione statale - richiesta e calcolo

Richiedere la pensione- Pensioni di vecchiaia

A chi presentare domanda
Se hai lavorato in diversi paesi dell'UE potresti aver accumulato diritti alla pensione in ciascuno di essi.
Quando giunge il momento di richiedere la tua pensione, dovrai presentare domanda nel paese:
  • nel quale vivi (anche se vi hai lavorato per un breve periodo di tempo)
oppure
  • nel paese in cui lavoravi prima di andare in pensione.
Tale paese deve esaminare la tua richiesta e riunire i contributi pensionistici che risultano versati in tutti i paesi in cui hai lavorato.
Tuttavia, se non hai mai lavorato nel paese in cui vivi attualmente, devi rivolgerti all'ente pensionistico competente dell'ultimo paese in cui hai lavorato,  che si occuperà dell'esame della tua richiesta.
L' ente pensionistico del paese in cui vivi (o dell'ultimo paese in cui hai lavorato), deve inviarti il modulo di richiesta della pensione prima del raggiungimento dell'età pensionabile prevista in tale paese. Se non lo hai ricevuto, ti consigliamo di contattare l'ente competente.
Puoi richiedere la pensione di vecchiaia nel paese in cui vivi attualmente solo dopo aver raggiunto l'età pensionabile prevista dalla legge di tale paese.
Se hai maturato diritti alla pensione in altri paesi, riceverai quella parte di pensione solo al raggiungimento dell'età pensionabile prevista dalla legge di questi altri paesi.
Presenta la domanda almeno 6 mesi prima di andare in pensione: ottenere la pensione da diversi paesi può prendere molto tempo.

Documenti necessari
I documenti variano da un paese all'altro. Generalmente devi fornire le tue coordinate bancarie e un documento di identità.
Per informazioni più precise, contatta l'ente pensionistico che gestisce la tua richiesta.

Differenze nell'età pensionabile
In alcuni paesi dell'UE dovrai aspettare più a lungo per andare in pensione.
Informati in anticipo presso tutti i paesi nei quali hai lavorato per sapere cosa accade se cambi la data di inizio del versamento della tua pensione.
Se percepisci una pensione prima delle altre, ciò potrebbe incidere sugli importi che ti vengono corrisposti.
Rivolgiti all'ente pensionistico competente del paese in cui vivi e/o dei paesi in cui hai lavorato.

Esempio
Ricorda: l'età pensionabile varia a seconda del paese
Caroline, cittadina francese, ha lavorato in Danimarca per 15 anni ed è ritornata in Francia verso la fine della sua carriera. Arrivata all'età di 60 anni ha richiesto la pensione, com'è consuetudine in Francia. Tuttavia ha ottenuto soltanto una pensione molto bassa.
A 60 anni, Caroline ha diritto solo alla parte francese della sua pensione di vecchiaia. Riceverà la parte danese quando compirà 65 anni, che è l'età pensionabile prevista dalla legge in Danimarca per la fascia di età alla quale appartiene.

Come viene calcolata la tua pensione

Fase 1 — Quota pensionistica nazionale
Se hai lavorato in diversi paesi dell'UE, l'ente pensionistico di ogni paese calcolerà innanzitutto la tua pensione secondo le proprie norme di calcolo, sulla base dei contributi versati in questo paese (si tratta della cosiddetta prestazione autonoma).
Norme particolari si applicano per chi è stato assicurato in un paese per meno di un anno, poiché alcuni paesi non prevedono una pensione per periodi brevi: i mesi di assicurazione o residenza nel paese in cui hai lavorato per un breve periodo non andranno persi e saranno ripresi nel calcolo della pensione dei paesi dove hai lavorato più a lungo.
Se hai problemi a ottenere il pagamento della pensione per periodi lavorativi inferiori a un anno, rivolgiti a SOLVIT.

Fase 2 — Quota pensionistica UE
Ogni paese somma poi i periodi contributivi in tutti i paesi e calcola l'importo della pensione che potresti ottenere nel caso in cui tutti i contributi siano stati versati al proprio regime.
L'importo viene quindi adeguato per riflettere il periodo effettivo di contribuzione in tale paese (la cosiddetta prestazione pro-rata).
Risultato
I due importi vengono messi a confronto e riceverai l'importo più elevato.
La decisione dei singoli paesi riguardo alla tua richiesta figurerà in una nota speciale che ti sarà inviata (modulo P1).

Esempio
Rosa ha lavorato per 20 anni nel paese A e per altri 20 anni nel paese B.
Sommando le quote pensionistiche nazionali, riceverebbe 800 euro al mese dal paese A e 900 euro dal paese B, per un totale di 1700 euro al mese.
In realtà, tenendo conto dei periodi contributivi all'estero ("quote pensionistiche UE"), Rosa dovrebbe ricevere mensilmente 1000 euro dal paese A e 1150 euro dal paese B.  
Rosa ha diritto a questa pensione più elevata, pari a 2150 euro al mese.

Pagamento della tua pensione

I singoli paesi che ti riconoscono una pensione ti dovrebbero versare l'importo corrispondente su un conto bancario nel tuo paese di residenza, se vivi all'interno dell'UE.
Se non risiedi nell'UE ti sarà probabilmente chiesto di aprire un conto bancario in ciascuno dei paesi europei che ti versano una pensione.
Pensioni di invalidità e di reversibilità
Queste regole si applicano anche al calcolo delle pensioni di invalidità e di reversibilità. È importante sapere che:
  • se richiedi una pensione di invalidità o un'indennità di invalidità, ogni paese in cui hai lavorato potrebbe esigere di sottoporti agli esami necessari separatamente e potrebbe giungere a una conclusione diversa. Un paese potrebbe considerare molto grave il tuo stato di inabilità, mentre un altro paese potrebbe ritenere che tu non sia affatto inabile.
  • Alcuni paesi dell'UE non pagano la pensione di reversibilità. Se il tuo coniuge lavora all'estero e conti sulla possibilità di ricevere tale pensione, verifica se effettivamente esiste nel paese in questione.


Finanziamento dell'Educazione dell'Infanzia e dell'Istruzione Scolastica in Italia



Il sistema di finanziamento
La dotazione finanziaria delle istituzioni scolastiche è costituita dai fondi assegnati da parte dello Stato per il funzionamento amministrativo e didattico (che si suddivide in assegnazione ordinaria e assegnazione perequativa). Tale dotazione è attribuita senza vincolo di destinazione se non quello della utilizzazione prioritaria per lo svolgimento dell'attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie di ciascuna tipologia e indirizzo di scuola.
Altri contributi possono anche venire dalle Regioni, dagli Enti locali, da altri enti e privati per l'attuazione di progetti promossi e finanziati con risorse a destinazione specifica. Le scuole non possono ricevere donazioni ed eredità.
Lo Stato provvede direttamente per il finanziamento amministrativo e didattico della scuola, le Regioni provvedono direttamente ma più spesso per delega alla fornitura di servizi e assistenza in favore degli alunni (mense, trasporti, libri di testo nella scuola primaria, sussidi ai meno abbienti, assistenza sociosanitaria); le Province e i Comuni possono fornire assistenza e servizi su delega delle Regioni e per competenza propria erogano alle scuole il riscaldamento, l'illuminazione e il telefono, curano la costruzione e la manutenzione degli edifici scolastici.
Per quanto riguarda i percorsi triennali e quadriennali di istruzione e formazione professionale regionale (IeFP), le risorse impegnate per le azioni formative dei giovani 14-17enni sono principalmente risorse proprie regionali/provinciali (quasi la metà, il 48%); la seconda fonte è costituita ancora dal Fondo Sociale Europeo (circa il 27%); i restanti 19% e 6% di risorse provengono rispettivamente dal Ministero del lavoro e dal Ministero dell’Istruzione (Fonte dei dati: ISFOL, Rapporto di Monitoraggio del diritto-dovere, anno 2008, p. 62).
Le risorse sono destinate per il 90% direttamente all’erogazione delle azioni formative, mentre il restante 10% finanzia le attività formative per apprendisti minorenni, azioni di sistema (come ad es. lo sviluppo delle anagrafi ) e misure antidispersione (attività di recupero da parte dei centri per l’Impiego).
I corsi post diploma/post qualifica sono in prevalenza finanziati dal Fondo Sociale Europeo che arriva dai Ministeri competenti alle Regioni che ne usufruiscono.
Alla realizzazione del sistema di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore non universitaria concorrono stabilmente le risorse messe a disposizione dal ministero della pubblica istruzione con apposito fondo, sulla base dei piani triennali deliberati dalle regioni (legge 296/2006). Ai fini dell’ammissibilità alle risorse del fondo e della realizzazione dei percorsi IFTS, resta fermo l’obbligo del cofinanziamento da parte delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano per almeno il 30% dello stanziamento ad esse destinato sul fondo medesimo. I piani triennali, deliberati dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano, sono sostenuti dal contributo ministeriale, previa verifica, da parte del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, della sussistenza di specifiche condizioni finanziarie e procedurali.

Autonomia finanziaria e controllo
Le modalità per la gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche sono state definite con Decreto Interministeriale n.44 del 2001.
Poiché gli edifici scolastici sono forniti dagli enti locali (dai Comuni per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e dalle province per le scuole secondarie superiori) e il personale è fornito e pagato dallo Stato, le risorse finanziarie assegnate dallo Stato sono finalizzate alla copertura delle spese per il funzionamento amministrativo e didattico. Le istituzioni scolastiche hanno piena autonomia negoziale e possono stipulare convenzioni e contratti, costituire o partecipare a consorzi, nell’ambito del perseguimento delle proprie finalità istituzionali. Le istituzioni scolastiche provvedono all'autonomo utilizzo anche delle risorse finanziarie derivanti da entrate proprie o da altri finanziamenti dello Stato, delle regioni, di enti locali o di altri enti, pubblici e privati, salvo che tali finanziamenti non siano vincolati a specifiche destinazioni.
L'attività finanziaria delle istituzioni scolastiche si svolge sulla base di un documento contabile annuale denominato “programma”, predisposto dal dirigente scolastico e deliberato dal Consiglio d'istituto. Nella relazione che accompagna il documento sono illustrati gli obiettivi da realizzare e la destinazione delle risorse in coerenza con le previsioni del Piano dell'Offerta Formativa.
Al termine di ciascun esercizio finanziario viene predisposto il conto consuntivo. I controlli di regolarità amministrativa e contabile sono effettuato dal Collegio dei revisori dei conti.
Le risorse per i percorsi di IeFP sia che provengano dai Ministeri sia dal FSE passano dalle Regioni e da queste eventualmente alle province. Le risorse impegnate ed erogate dipendono, in quanto alla tempistica, dal trasferimento da parte delle strutture che, a monte, affidano alle regioni le risorse (Unione europea, ministeri ed autorità di gestione del FSE).
In base alle risorse ricevute, le Regioni sono obbligate ad inviare al Ministero del lavoro e all’ISFOL una scheda di monitoraggio con informazioni qualitative (curricula dei percorsi, linee guida delle regioni, misure di accompagnamento) e quantitative (numero dei corsi e degli allievi, numero dei qualificati, risorse finanziarie) sui percorsi in base alle quali viene poi redatto il rapporto annuale di Monitoraggio.

Tasse nell'istruzione pubblica
Nella scuola dell'infanzia, anche se non obbligatoria, non sono richieste tasse di frequenza. Per i servizi di trasporto e mensa le famiglie versano un contributo, dal quale sono esonerati i meno abbienti.
L'iscrizione e la frequenza sono gratuite nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado statale e paritaria. I libri di testo nella scuola primaria sono forniti gratuitamente da parte dei Comuni a tutti gli alunni, che per questo ricevono appositi fondi dalle Regioni.. I servizi di trasporto e mensa sono gestiti sempre dai Comuni, ma sono richiesti contributi alle famiglie, salvo eventuali esoneri legati alle condizioni economiche.
Tasse di iscrizione e frequenza sono richieste solo nelle scuole secondarie di secondo grado. L'ammontare è modesto ed è stabilito dallo Stato. Tuttavia, gli studenti che si iscrivono al primo, secondo e terzo anno dei corsi di studio degli istituti di istruzione secondaria superiore sono esonerati dal pagamento delle tasse scolastiche erariali, in quanto soggetti al diritto/dovere all'istruzione e alla formazione.
Le scuole possono invece chiedere alle famiglie di versare contributi essenziali per il funzionamento dei laboratori, per le attività integrative e sportive e per l’acquisto del materiale di consumo.
I corsi di formazione professionale di competenza regionale e i corsi del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore sono gratuiti.
Aiuti finanziari alle famiglie degli alunni
Per quanto riguarda la possibilità di fornire aiuti finanziari direttamente alle famiglie, la materia rientra nella competenza delle Regioni e quindi varia secondo le rispettive legislazioni. In linea generale si può dire che le provvidenze consistono in contributi in denaro, agevolazioni nel pagamento dei servizi di trasporto e di mensa fino a raggiungere, per le categorie più deboli, l'esonero totale, e nell'acquisto dei sussidi didattici.
Non esistono forme di supporto finanziario dedicate ai giovani dei percorsi di IeFP e alle famiglie ma solo sotto forma di servizi e di misure a supporto (orientamento, percorsi di sostegno alla genitorialità, strumenti per l’orientamento).
Nei corsi post diploma o post qualifica possono prevedersi piccole somme di contributi per coprire le spese di viaggio.

Aiuti finanziari alle famiglie degli alunni con bisogni educativi speciali
Poiché la materia dell'assistenza scolastica è di competenza delle Regioni, gli aiuti sono previsti dalle normative delle singole regioni. In generale sono di due tipi:
  • interventi diretti sotto forma di borse di studio, assegni, contributi diretti ad assicurare o agevolare la frequenza scolastica;
  • interventi indiretti sotto forma di gratuità di alcune prestazioni (trasporto, mensa, libri e sussidi didattici, ecc.).
Oltre agli aiuti previsti in generale per tutti gli alunni, per quelli in situazione di handicap la legge prevede che i Comuni forniscano i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione e l’assistenza per l’autonomia personale.

Aiuti finanziari agli alunni
Aiuti finanziari agli alunni della scuola secondaria superiore sono previsti sia dalla legislazione statale sia dalle legislazioni regionali. Per quanto riguarda lo Stato, la legge sulla parità 10 marzo 2000, n. 62 prevede, per gli alunni delle scuole statali e paritarie, per l'assolvimento dell'obbligo scolastico e per la successiva frequenza della scuola secondaria, borse di studio da assegnare con priorità a favore delle famiglie in condizioni disagiate, consistenti, non in erogazione diretta di denaro, ma nella possibilità di detrarre dalle imposte una somma pari alla spesa sostenuta.
Più consistenti sono gli aiuti previsti dalle Regioni, alle quali è attribuita la competenza in materia di diritto allo studio. Le forme di questi interventi, diretti o tramite Province e Comuni, variano da regione a regione. In generale possono consistere in:
  • buoni-scuola, a copertura, di norma parziale, delle spese sostenute per l'istruzione;
  • contributi per l'acquisto di libri e sussidi didattici;
  • fornitura gratuita o semigratuita dei servizi di mensa e trasporto;
  • assegni una tantum agli alunni di famiglie in condizioni di disagio economico-sociale;
  • provvidenze particolari per i soggetti disabili;
  • posti gratuiti nei convitti nazionali e negli educandati femminili dello Stato e nei convitti annessi agli istituti tecnici e agli istituti professionali.
I corsi della formazione professionale iniziale sono gratuiti. Sono finanziati annualmente dalle Regioni attraverso fondi nazionali erogati dal Ministero del Lavoro e dal Ministero dell’Istruzione e anche fondi propri. Quelli di secondo livello sono finanziati dal Fondo Sociale Europeo.
I corsi post diploma/post qualifica sono non solo in larga parte gratuiti per l’utenza ma possono anche prevedere piccoli contributi ai corsisti destinati a rimborsare le spese di viaggio giornaliere degli allievi
I corsi IFTS sono gratuiti. I corsi sono cofinanziati dal Ministero e dalle Regioni, ma possono essere previsti anche finanziamenti privati.

Istruzione privata e istruzione privata finanziata con fondi pubblici
Le scuole paritarie sono destinatarie di contributi da parte dello Stato, erogati al fine di sostenere la funzione pubblica da esse svolta. La legge finanziaria per il 2007 ha stabilito che Il Ministro della pubblica istruzione definisce annualmente, con apposito decreto, i criteri e i parametri per l'assegnazione dei contributi alle scuole paritarie e, in via prioritaria, a quelle che svolgono il servizio scolastico senza fini di lucro e che comunque non siano legate con società aventi fini di lucro o da queste controllate. I criteri e i parametri per l’assegnazione dei contributi alle scuole paritarie per l’anno scolastico 2010/11 sono stati definiti con Decreto Ministeriale n. 25 del 25 marzo 2011.
Al finanziamento statale sono da aggiungere quelli, diretti alle scuole o indiretti attraverso le famiglie degli alunni, previsti dalle leggi regionali.

fonte: Eurypedia


Tasse di iscrizione e sostegno agli studenti per l'Istruzione Superiore in Europa


Secondo il nuovo rapporto, pubblicato dalla Commissione europea, i costi che gli studenti devono sostenere per l’istruzione superiore variano notevolmente in Europa. Si riscontrano le tasse d’iscrizione più elevate in Inghilterra dove gli studenti pagano fino a £ 9 000 (11 500 euro circa) per anno accademico; in altri 9 paesi nella maggior parte dei casi non si pagano tasse d’iscrizione. Si tratta di Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Grecia, Malta, Norvegia, Regno Unito (Scozia) e Svezia. I paesi nordici tendono a essere più generosi, sebbene Finlandia e Svezia di recente si siano aggiunte alla Danimarca nell’introdurre tasse per gli studenti stranieri. In tutti i paesi, eccetto Islanda e Norvegia, gli studenti extraeuropei devono ora pagare tasse d’iscrizione. 

Molti paesi dove ciò non avviene, come Austria, Regno Unito (Scozia) e paesi nordici, sono anche generosi nel dare sostegni agli studenti, come sovvenzioni di sussistenza e prestiti. Queste informazioni sulle tasse d’iscrizione e sulle forme di sostegno sono disponibili on-line per studenti che desiderino comparare i costi dell’istruzione tra paesi europei diversi. 

“Spero che il fatto che ora sia più facile per gli studenti comparare i costi dell’istruzione tra i vari paesi porti a un aumento della loro mobilità e consenta di scegliere il corso per essi migliore” ha affermato Androulla Vassiliou, Commissario europeo per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. “Questa relazione cade al momento opportuno ed è importante: essa ci ricorda che aggiornare l’istruzione e la formazione è fondamentale per la prosperità a lungo termine in Europa e indispensabile per superare le nostre difficoltà economiche.”

La relazione evidenzia anche le grandi differenze che esistono nel sostegno offerto agli studenti: è generoso in Germania, nei paesi nordici e nel Regno Unito; gli studenti in Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia e Lituania ricevono invece un sostegno finanziario solo limitato. Esistono anche differenze di rilievo su chi ha diritto a un sostegno: le sovvenzioni possono essere distribuite solo in base a una necessità o essere facilmente accessibili a tutti. In circa la metà dei paesi, gli assegni familiari e le agevolazioni fiscali per i genitori degli studenti sono un importante elemento del sostegno generale agli studenti.

Elementi salienti della relazione

TASSE D’ISCRIZIONE

Le tasse più elevate

Le tasse d’iscrizione più elevate si riscontrano nel Regno Unito (Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord). Fino al 2012 esse ammontavano a £ 3 375 all’anno per corsi di diploma universitario di “bachelor” (1° livello). In Inghilterra. a partire da settembre 2012, sono aumentate fino a divenire una nuova tassa d’iscrizione di base, oscillante tra £ 6 000 e £ 9 000. In Inghilterra, gli studenti per pagare tali tasse ricevono un prestito che non devono restituire finché non trovino un’occupazione relativamente ben retribuita. Nel Galles, tuttavia, il costo aggiuntivo delle tasse d’iscrizione per studenti ivi domiciliati è coperto dal Galles stesso, anche se l’attività di studio avviene al di fuori di esso. Nell’Irlanda del Nord tuttavia le rette aumenteranno, nel 2012/13, a £ 3 465, con un tasso allineato sull’inflazione.

Dove non si pagano tasse d’iscrizione 
D’altra parte, esistono 9 paesi in cui gli studenti (esclusi quelli internazionali, provenienti da paesi esterni alla UE o al SEE) non devono pagare alcuna tassa d’iscrizione. Si tratta di: Austria, Cipro (1° livello), Danimarca (gli studenti a tempo parziale devono però pagarle), Finlandia, Grecia e Malta (1° livello), Norvegia, Regno Unito (Scozia) (1° livello) e Svezia. 

In Germania per il nuovo anno accademico 2012/13 due Länder (Baviera e Bassa Sassonia) riscuotono tasse d’iscrizione, mentre gli altri 14 non ne prevedono. 

Percentuale degli studenti che pagano tasse d’iscrizione

In ciascun paese, la quota degli studenti che pagano tasse d’iscrizione varia notevolmente. In molti paesi, le tasse d’iscrizione sono pagate da tutti gli studenti. Ciò avviene in Belgio (Comunità fiamminga), Bulgaria, Repubblica ceca, Inghilterra, Islanda, Liechtenstein, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Turchia. In 7 paesi, le tasse sono pagate dalla maggioranza degli studenti. Ciò avviene in Belgio (Comunità francese), Estonia, Francia, Ungheria, Italia, Lettonia e Romania. In 4 paesi, le tasse sono pagate solo da una parte degli studenti (Croazia, Germania, Lituania, Slovenia); infine, nei 9 paesi di cui sopra, fatte salve le eccezioni menzionate, gli studenti non pagano tasse d'iscrizione. 

Tasse d’iscrizione per studenti stranieri
Per gli studenti provenienti da paesi esterni all’Unione europea, i livelli delle tasse d’iscrizione tendono a essere più elevati. Questi sono fissati di solito dagli stessi istituti di istruzione superiore. Tuttavia, in alcuni paesi (Belgio, Bulgaria, Grecia, Portogallo e Romania), possono essere regolati da norme stabilite a livello centrale. 

In 6 paesi (Repubblica ceca, Ungheria, Islanda, Italia, Liechtenstein e Norvegia), studenti che provengano da paesi esterni all’Unione europea sono trattati, riguardo a queste tasse, come quelli provenienti dall’interno della UE.

Differenze tra le tasse d’iscrizione a seconda dei cicli
Le tasse tendono a essere più elevate per il diploma di “master” (2° ciclo o laurea di 2° livello) che per il diploma di 1° livello; inoltre, le tasse sono pagate, nel 2° ciclo, da un numero di studenti maggiore. In Grecia, Cipro, Malta e Regno Unito (Scozia), si devono pagare tasse d’iscrizione per il 2° ciclo, ma non per il 1°; di norma per un “master”, si devono pagare tasse più alte anche in Irlanda, Francia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Slovenia e Regno Unito (Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord).

SOSTEGNI AGLI STUDENTI 


Da una paese all’altro i sostegni agli studenti assumono forme diverse e mirano a soddisfare esigenze diverse. Sovvenzioni e prestiti sono comunque le forme di sostegno più comuni; talvolta vengono erogate congiuntamente (in tal caso lo studente riceve prestiti e sovvenzioni) e talvolta separatamente (lo studente riceve un prestito o una sovvenzione).

Sovvenzioni
Tutti i paesi, eccetto Islanda e Turchia, forniscono alcuni tipi di sovvenzioni almeno ad alcuni studenti. In Turchia le tasse sono ridotte per alcuni studenti, ma non esistono sovvenzioni. 
Negli altri paesi esiste una vasta gamma di situazioni riguardo alla possibilità di ottenere una sovvenzione. 
In Danimarca, Cipro e Malta, tutti gli studenti ricevono sovvenzioni. In Finlandia, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Regno Unito (Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord), riceve sovvenzioni la maggior parte degli studenti.
Nella grande maggioranza dei paesi (Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Croazia, Estonia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Regno Unito (Scozia), Slovacchia, Spagna) riceve sovvenzioni solo una minoranza di studenti. La percentuale varia dall’1% della popolazione studentesca in Grecia al 40% circa in Ungheria. 

Prestiti
Benché in tutti i paesi sia teoricamente possibile per gli studenti ottenere prestiti, questi sono considerati una delle forme principali dei sistemi di sostegno agli studenti se più del 5% della popolazione studentesca contrae un prestito di questo tipo. Ciò accade in 16 paesi: Bulgaria, Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Finlandia, Svezia, l’intero Regno Unito, Islanda, Norvegia e Turchia.

Altri tipi di sostegno: assegni familiari e agevolazioni fiscali per genitori di studenti
I sistemi di sostegno agli studenti possono considerare lo studente o come individuo singolo o come componente di una famiglia che potrebbe avere bisogno di sostegno. Nei paesi nordici, in particolare, lo studente è considerato come un singolo individuo ed è la persona che riceve il sostegno. In molti altri paesi invece, il sostegno può dipendere dalle condizioni generali in cui versa la famiglia e talune forme di sostegno sono quindi concesse ad altri membri della famiglia invece che allo studente. 

Assegni familiari e agevolazioni fiscali hanno un ruolo di primo piano nel sostegno agli studenti in numerosi paesi: Belgio, Repubblica ceca, Germania, Estonia (solo agevolazioni fiscali), Grecia, Francia, Irlanda (solo agevolazioni fiscali), Italia (solo agevolazioni fiscali), Lettonia (solo agevolazioni fiscali), Lituania, Malta (solo agevolazioni fiscali), Austria, Polonia, Portogallo, Slovenia (solo agevolazioni fiscali), Slovacchia e Liechtenstein (solo agevolazioni fiscali). 

Alessandra Mochi per Eurydice

L'Istruzione Secondaria Superiore in Europa - Organizzazione, curricoli, riforme in corso in Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna


Come ulteriore elemento per il dibattito politico nazionale, questo quaderno offre un quadro comparativo su alcune esperienze europee allo scopo di mettere a confronto modelli, procedure e organizzazioni strutturali e curricolari riferite al livello di scuola secondaria superiore.

L'offerta e l'organizzazione dell'istruzione secondaria di secondo grado in Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna costituiscono pertanto il focus di questo volume.

A queste è stata premessa un'introduzione di carattere generale sul panorama europeo concernente l'organizzazione dei sistemi educativi, incluso il livello di istruzione obbligatoria e post-secondaria.

La parte conclusiva del quaderno propone, infine, lo stato dell'arte sui progressi fatti dagli Stati membri relativamente ai due benchmark stabiliti dalla Commissione europea sull'abbandono scolastico precoce e sul completamento dell'istruzione secondaria superiore.

Consulta e/o scarica il quaderno