google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF. google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Jean Piaget, la Teoria sullo Sviluppo Mentale del Bambino

LA TEORIA DI PIAGET SULLO SVILUPPO MENTALE DEL BAMBINO
I) La più importante teoria sullo sviluppo mentale del bambino, la prima ad averne analizzato sistematicamente, col metodo clinico di esplorazione delle idee, la percezione e la logica, è quella elaborata da Jean Piaget (1896-1980). Egli ha dimostrato sia che la differenza tra il pensiero del bambino e quello dell'adulto è di tipo qualitativo (il bambino non è un adulto in miniatura ma un individuo dotato di struttura propria) sia che il concetto di intelligenza (capacità cognitiva) è strettamente legato al concetto di "adattamento all'ambiente". L'intelligenza non è che un prolungamento del nostro adattamento biologico all'ambiente. L'uomo non eredita solo delle caratteristiche specifiche del suo sistema nervoso e sensoriale, ma anche una disposizione che gli permette di superare questi limiti biologici imposti dalla natura (ad es. il nostro udito non percepisce gli ultrasuoni, però possiamo farlo con la tecnologia).
II) Piaget ha scoperto che la conoscenza del bambino si basa sull'interazione pratica del soggetto con l'oggetto, nel senso che il soggetto influisce sull'oggetto e lo trasforma. La sua formazione strutturalistica gli ha permesso di superare i limiti sia della psicologia gestaltistica e associazionistica (Herbart), che considera l'oggetto indipendente dalle azioni del soggetto; sia delle moderne psicologie positivistiche, che vedono nei concetti il prodotto della percezione, escludendo che nella conoscenza sia vitale l'azione del soggetto sull'oggetto.
III) Piaget distingue due processi che caratterizzano ogni adattamento: l'assimilazione e l'accomodamento, che si avvicendano durante l'età evolutiva.
Si ha assimilazione quando un organismo adopera qualcosa del suo ambiente per un'attività che fa già parte del suo repertorio e che non viene modificata (p.es. un bambino di pochi mesi che afferra un oggetto nuovo per batterlo sul pavimento: siccome le sue azioni di afferrare e battere sono già acquisite, ora per lui è importante sperimentarle col nuovo oggetto). Questo processo predomina nella prima fase di sviluppo.
Nella seconda fase invece prevale l'accomodamento, allorché il bambino può svolgere un'osservazione attiva sull'ambiente tentando altresì di dominarlo. Le vecchie risposte si modificano al contatto con eventi ambientali mutevoli (p.es. se il bambino precedente si accorge che l'oggetto da battere per terra è difficile da maneggiare, cercherà di coordinare meglio la presa dell'oggetto). Anche l'imitazione è una forma di accomodamento, poiché il bambino modifica se stesso in relazione agli stimoli dell'ambiente. Un buon adattamento all'ambiente si realizza quando assimilazione e accomodamento sono ben integrati tra loro.
IV) Piaget ha suddiviso lo sviluppo cognitivo del bambino in cinque livelli (periodi o fasi), caratterizzando ogni periodo sulla base dell'apprendimento di modalità specifiche, ben definite. Ovviamente tali modalità, riferendosi a una "età evolutiva", non sempre sono esclusive di una determinata fase.
A) Fase senso-motoria. Dalla nascita ai due anni circa.
E' suddivisa in sei stadi.
Riflessi innati: dalla nascita al primo mese. Modalità reattive innate: pianto, suzione, vocalizzo ecc., che il bambino utilizza per comunicare col mondo esterno. L'esercizio frequente di questi riflessi, in risposta a stimoli provenienti dal suo organismo o dall'ambiente, porta all'instaurarsi di "abitudini". Ad es. dopo i primi giorni di vita il neonato trova il capezzolo molto più rapidamente; pur succhiando sempre il dito, lo discrimina dal capezzolo o dal ciuccio, e smette di succhiare il dito se gli viene dato il cibo. Non c'è ancora né imitazione né gioco, però il bambino è stimolato a piangere dal pianto di altri bambini.
Reazioni circolari primarie: dal secondo al quarto mese. Per "reazione circolare" s'intende la ripetizione di un'azione prodotta inizialmente per caso, che il bambino esegue per ritrovarne gli interessanti effetti. Grazie alla ripetizione, l'azione originaria si consolida e diventa uno schema che il bambino è capace di eseguire con facilità anche in altre circostanze. In questo stadio il bambino, che pur ancora non riesce a distinguere tra un "sé" e un "qualcosa al di fuori", cerca di acquisire schemi nuovi: ad es. toccandogli il palmo della mano, reagisce volontariamente chiudendo il pugno, come per afferrare l'oggetto; oppure gira il capo per guardare nella direzione da cui proviene il suono. Particolare importanza ha la coordinazione tra visione e prensione: ad es. prende un giocattolo dopo averlo visto.
Reazioni circolari secondarie: dal quarto all'ottavo mese. Qui il bambino dirige la sua attenzione al mondo esterno, oltre che al proprio corpo. Ora cerca di afferrare, tirare, scuotere, muovere gli oggetti che stimolano la sua mano per vedere che rapporto c'è tra queste azioni e i risultati che derivano sull'ambiente. Ad es. scopre il cordone della campanella attaccata alla culla e la tira per sentire il suono. Ancora non sa perché le sue azioni provocano determinati effetti, ma capisce che i suoi sforzi sono efficaci quando cerca di ricreare taluni eventi piacevoli, visivi o sonori.
Coordinazione mezzi-fini: dall'ottavo al dodicesimo mese. Il bambino comincia a coordinare in sequenza due schemi d'azione (p.es. tirare via un cuscino per prendere un giocattolo sottostante). In tal modo riesce a utilizzare mezzi idonei per il conseguimento di uno scopo specifico. L'intenzionalità si manifesta anche nella comunicazione con gli adulti (ad es. punta il dito verso il biberon per farselo dare). Inizia inoltre a capire che gli oggetti possono essere sottoposti a vari schemi d'azione, come scuotere, spostare, dondolare ecc. Gradualmente si rende conto che gli oggetti sono indipendenti dalla sua attività percettiva o motoria.
Reazioni circolari terziarie (e scoperta di mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva): dai 12 ai 18 mesi. Il bambino, nel suo comportamento abituale, ricorre sempre più spesso a modalità diverse per ottenere effetti desiderati. Inizia il "ragionamento". Mentre prima, per eseguire una sequenza di azioni, doveva partire dall'inizio, ora può interrompersi e riprendere l'azione a qualsiasi stadio intermedio. Inoltre egli è in grado di scoprire la soluzione dei suoi problemi, procedendo per "prove ed errori". Quindi esiste per lui la possibilità di modificare gli schemi che già possiede. Ad es. dopo aver tentato, invano, di aprire una scatola di fiammiferi, esita per un attimo e poi riesce ad aprirla. Infine può richiamare alla memoria gli oggetti assenti, grazie alle relazioni che intercorrono tra un oggetto e la sua possibilità di utilizzo.
Comparsa della funzione simbolica: dai 18 mesi in poi. Il bambino è in grado di agire sulla realtà col pensiero. Può cioè immaginare gli effetti di azioni che si appresta a compiere, senza doverle mettere in pratica concretamente per osservarne gli effetti. Egli inoltre usa le parole non solo per accompagnare le azioni che sta compiendo (nominare o chiedere un oggetto presente), ma anche per descrivere cose non presenti e raccontare quello che ha visto-fatto qualche tempo prima. Il bambino riconosce oggetti anche se ne vede solo una parte. È in grado di imitare i comportamenti e le azioni di un modello, anche dopo che questo è uscito dal suo campo percettivo. Sa distinguere i vari modelli e sa imitare anche quelli che per lui hanno un'importanza di tipo affettivo. Vedi ad es. i giochi simbolici che implicano "fingere di fare qualcosa" o "giocare un ruolo".
B) Fase pre-concettuale. Va da due a quattro anni.
L'atteggiamento fondamentale del bambino è ancora di tipo egocentrico, in quanto non conosce alternative alla realtà che personalmente sperimenta. Questa visione unilaterale delle cose lo induce a credere che tutti la pensino come lui e che capiscano i suoi desideri-pensieri, senza che sia necessario fare sforzi per farsi capire.
Il linguaggio diventa molto importante, perché il bambino impara ad associare alcune parole ad oggetti o azioni. Con il gioco occupa la maggior parte della giornata, perché per lui tutto è gioco: addirittura ripete in forma di gioco le azioni reali che sperimenta (ad es. per lui è un gioco vestirsi e svestirsi).
Imita, anche se in maniera generica, tutte le persone che gli sono vicine: le idealizza perché sa che si prendono cura di lui. Impara a comportarsi come gli adulti vogliono, prima ancora di aver compreso il concetto di "obbedienza".
Non è in grado di distinguere tra una classe di oggetti e un unico oggetto. Ad es. se durante una passeggiata vede alcune lumache, è portato a credere che si tratti sempre dello stesso animale, non di diversi animali della stessa specie. Gli aspetti qualitativi e quantitativi di un oggetto può percepirli solo in maniera separata, non contemporaneamente.
Non è neppure capace di relazionare i concetti di tempo, spazio, causa. Il suo ragionamento non è né deduttivo (dal generale al particolare), né induttivo (dal particolare al generale), ma transduttivo o analogico (dal particolare al particolare). Ad es. se un insetto gli fa paura perché l'ha molestato, è facile che molti altri insetti che non l'hanno molestato gli facciano ugualmente paura.
C) Fase del pensiero intuitivo. Da quattro a sette anni.
Aumenta la partecipazione e la socializzazione nella vita di ogni giorno, in maniera creativa, autonoma, adeguata alle diverse circostanze. Entrando nella scuola materna, il bambino sperimenta l'esistenza di altre autorità diverse dai genitori. Questo lo obbliga a rivedere le conoscenze acquisite nelle fasi precedenti, mediante dei processi cognitivi di generalizzazione: ovvero, le conoscenze possedute, relative ad un'esperienza specifica, vengono trasferite a quelle esperienze che, in qualche modo, possono essere classificate nella stessa categoria.
Tuttavia la sua capacità di riprodurre mentalmente un avvenimento avviene nell'unica direzione in cui l'avvenimento si è verificato. Non è capace di reversibilità. Ad es. mettiamo davanti al bambino due vasi A e B, uguali e trasparenti, e un numero pari di biglie. Chiediamogli di mettere, usando una mano per ogni vaso, una biglia per volta nei due vasi, in modo che siano perfettamente distribuite. Poi si prenderà il vaso B e si verseranno tutte le biglie in un vaso C, di forma e dimensioni diverse da A e B. I bambini di 4-5 anni affermeranno che, nel caso in cui C sia più sottile di A e B, le biglie sono aumentate; diminuite invece, nel caso in cui C è più largo di A e B. Se allo stesso bambino mettiamo di fronte una fila di otto vasetti di fiori e collochiamo un fiore in ogni vasetto, il bambino dirà che il numero dei fiori e dei vasetti è lo stesso. Se però gli facciamo togliere i fiori per farne un mazzetto, il bambino dirà che i vasetti sono più dei fiori.
Nel primo caso l'errore è dovuto al fatto che egli ha tenuto conto solo del livello raggiunto dalle biglie e non anche della forma del vaso, mentre nel secondo caso il maggior spazio occupato dalla fila dei vasetti ha dominato la sua valutazione. In sostanza ciò che non ha compreso è stata l'invarianza (o conservazione) della quantità al mutare delle condizioni percettive.
Molto importante in questa fase è lo studio psicologico dei disegni infantili.
D) Fase delle operazioni concrete. Da 7 a 11 anni.
Il bambino è in grado di coordinare due azioni successive; di prendere coscienza che un'azione resta invariata, anche se ripetuta; di passare da una modalità di pensiero analogico a una di tipo induttivo; di giungere ad uno stesso punto di arrivo partendo da due vie diverse. Non commetterà più gli errori della fase precedente.
Un ingegnoso esperimento di Piaget illustra bene queste nuove capacità. Si mettano davanti al bambino 20 perle di legno, di cui 15 rosse e 5 bianche. Gli si chieda se, volendo fare una collana la più lunga possibile, prenderebbe tutte le perle rosse o tutte quelle di legno. Il bambino, fino a 7 anni, risponderà, quasi sempre, che prenderebbe quelle rosse, anche se gli si fa notare che sia le bianche sia le rosse sono di legno. Solo dopo questa età, essendo giunto al concetto di "tutto" e di "parti", indicherà con sicurezza tutte quelle di legno.
Naturalmente il bambino fino a 11 anni è in grado di svolgere solo operazioni concrete, non essendo ancora capace di ragionare su dati presentati in forma puramente verbale. Ad es. non è in grado di risolvere il seguente quesito, non molto diverso da quello delle perle. "Un ragazzo dice alle sue tre sorelle: In questo mazzo di fiori ce ne sono alcuni gialli. La prima sorella risponde: Allora tutti i tuoi fiori sono gialli. La seconda dice: Una parte dei tuoi fiori è gialla. La terza dice: Nessun fiore è giallo. Chi delle tre ha ragione?".
E) Fase delle operazioni formali. Da 11 a 14 anni.

Il pre-adolescente acquisisce la capacità del ragionamento astratto, di tipo ipotetico-deduttivo. Può ora considerare delle ipotesi che possono essere o non essere vere e pensare cosa potrebbe accadere se fossero vere. Il mondo delle idee e delle astrazioni gli permette di realizzare un certo equilibrio fra assimilazione e accomodamento. Egli è in grado di comprendere il valore di certi oggetti e fenomeni, la relatività dei giudizi e dei punti di vista, la parità dei diritti, la distinzione e l'indipendenza relativa tra le idee e la persona, ecc.; è altresì capace di eseguire attività di misurazione, operazioni mentali sui simboli (geometria, matematica...), ecc.
Famoso è l'esperimento del pendolo ideato da Piaget. Al soggetto viene presentato un pendolo costituito da una cordicella con un piccolo solido appeso. Il suo compito è quello di scoprire quali fattori (lunghezza della corda, peso del solido, ampiezza di oscillazione, slancio impresso al peso), che ha la possibilità di variare a suo piacere, determina la frequenza delle oscillazioni. Lavorando su tutte le combinazioni possibili in maniera logica e ordinata, il soggetto arriverà ben presto a capire che la frequenza del pendolo dipende dalla lunghezza della sua cordicella.
Ovviamente il pensiero logico-formale non è ancora quello teorico-scientifico, che non si forma certo nel periodo adolescenziale.

MOOM: tutti i Musei, le Collezioni e le Gallerie online

E' il Museo dei Musei online. Raccoglie al suo interno quasi 250 siti di Musei, Collezioni, Gallerie che permettono di fare visite virtuali da casa o da scuola, suddivise per categorie.






Summerhill - Un'esperienza educativa rivoluzionaria (A. S. Neill)

Un’esperienza educativa Rivoluzionaria 

 Questo libro è anche la storia di un luogo - Summerhill - dove si cura l'infelicità dei bambini e, cosa questa ben più importante, dove i bambini crescono in un ambiente felice.

Summerhill non espone una teoria ma riporta almeno quaranta anni di esperienza.

Cambridge Days, edizione dedicata al Centenario di Cambridge English Assessment

Segnaliamo che Cambridge English Assessment ha organizzato una nuova edizione dei Cambridge Days, una giornata informativa per gli insegnanti di inglese di ogni ordine e grado, con relatori di altissimo livello. Un’eccellente opportunità per scoprire da vicino il mondo delle certificazioni Cambridge English Assessment.

I Cambridge Days novembre 2013 si terranno a: 

Napoli: Lunedì 4 Novembre presso il Teatro Mediterraneo – Mostra D’Oltremare
Roma: Martedì 5 Novembre presso l’Auditorium Antonianum
Bologna: Mercoledì 6 Novembre  presso il Royal Hotel Carlton
Milano: Venerdì 8 Novembre presso l’Atahotel Quark

Mappe Mentali, i 5 migliori strumenti per Insegnanti

Organizzare i pensieri è un compito difficile, sia per gli insegnanti che gli studenti. La mancanza di un mezzo per organizzare tutti questi pensieri può portare a stress, confusione e mancanza di successo per quanto riguarda te e ituoi studenti.

 Utilizzare questi 5 strumenti Mind Mapping gratis, per essere i migliori educatori possibili e garantire agli studenti di poter raggiungere il loro pieno potenziale.

  1. Coggle 
    About Coggle Google.itCoggle is a completely-free, web-based mind-mapping software. It allows users to create sprawling documents organized around hierarchical thoughts. In addition to that, it allows users to share documents with each other in real time.
    How to Use Coggle
    Coggle requires new users to sign up through Google, so first, create a Google account if you do not already have one. Next, visit the link above to get started. Click the green button that reads “Sign Up using Google.” On the next page, either type in or select the Google account you will be using for Coggle.
    Once you select your email address, you will be directed to your home page. Click the green “Create” button in order to get to work!
    To get started, click the gray “New Coggle” button in the middle of your screen. The is where the main subject of your mind map will go. Now, click one of the “+” buttons on the right or left of the “New Coggle” button. Type a subcategory here. Now drag your subcategory wherever you would like it to appear and drop it. Alternatively, leave it where you found it. Repeat this exact same process with your subcategory in order to add more categories, notes, or content.
    Utilize the sidebar at the left of the screen to remove items, or undo/redo actions.  In addition to that, use the sidebar to figure out Coggle’s shortcuts.  And that’s essentially it!  Play around with the location of your categories so that your Coggle is organized in a way that makes concepts easy to understand and connect.
    Once you’re done, use the icons at the top right of your screen to share your Coggle, download it, view the history, or chat with whoever you’re collaborating with.

  2. MindMup 
    About MindMup MindMup
    MindMup is an easy-to-use, web-based mind-mapping software that requires no sign-up for users. It enables users to save files online, share them with others, or export them to other mediums.
    How to Use MindMup
    To begin using MindMup, click the link above and you will be taken directly to the software’s website.  You will be greeted with a StartUp menu. However, if you are not, simply click the MindMup logo in the top left of the screen and you will be taken there. Click the “Create a New Map” icon.  You can go back later and click the “Learn how to…” icon if you would like to learn the intricacies of the program.
    After you click the “Create a New Map” icon you will be taken to a menu that asks what type of map you’d like to create.  Make your selection here based on your planned use of the map.  You will now be taken to your brand-new mind map!
    Click the blue button in the middle of your screen that reads “Press space or double-click to edit” to get started. Type in the main topic of your mind map here. In order to add a subcategory, locate the toolbox to the right of the screen, find the icon in the first column of the third row that reads “Add Child.” Type in your notes, content, or another subcategory. Hold “shift” while dragging and dropping the “child” in order to place it in a location that you are satisfied with.
    Repeat this process until you have a mind map that contributes to your mental clarity, then click the “File” button in the top left of the screen and choose to save, export, or share your brand-new mind map!

  3. Bubbl.us 
    About Bubbl.us bubbl.us
    Bubbl.us is a simple web-based mind mapping software that requires minimal effort on the part of the user and contributes to a more organized set of ideas.
    How to Use Bubbl.us
    Get started using bubbl.us by clicking the link above. Once you arrive at the site, you will be greeted with an icon that reads “Start Brainstorming,” click it. After that, look to the right of your screen and find the button that reads “Create Account.” Click it and fill in the information in order to complete creation of your account. After that, you are free to get to work on your mind map!
    Click the button the middle of your screen that reads “Start here” and type in the subject of your mind map. Click the small icon on the right of the yellow button in order to create a new parent category. Alternatively, click the small icon at the bottom of the yellow button to create a new child category.
    Note that you are able to change aspects of the appearance of these icons by changing their color and font size. You are also able to drag and drop parent and child categories to create a more organized format. Get creative, add parent and child categories, drag and drop, and personalize your icons to create a mind map that you’re happy with.
    When you’re done, click the save button on the top right of the screen. In addition to this, you are also able to share your mind map with other bubbl.us users, and now is the time to do that if you choose. You are now free to print or export your mind map to fully enjoy the feeling of a completely organized set of thoughts!

  4. Mindomo 
    About Mindomo Mindomo
    Mindomo is a web-based mind map creation application that is free at its most basic level. Mindomo’s high level of sophistication allows users to completely customize their mind maps.
    How to Use Mindomo
    First, click on the link above in order to visit Mindomo’s website. Once you are there, locate the “Mind Mapping for Education” section and click the green “Sign Up” button. You will now be taken to a page that lays out Mindomo’s pricing options. Locate the “Mindomo Free” icon to the left of the screen and click on the “Sign Up” button.
    Next, sign up through your favorite social media site or with an email. Now check your email, find the email from Mindomo, click the activation link, and you’re ready to get started! Indicate whether you are a teacher or a student and click “Submit.”
    You will now be taken to your Mindomo home page, click the “Create” button in the top left of your screen to get to work! First, enter a title for your new map. Mouse over the pink map title in the middle of your screen until a small arrow appears in the right corner of it. Click on this arrow to add a new topic or subtopic to your map. Utilize the toolbar at the top of the screen to alter the appearance of your map, and the toolbar to the left of the screen to change the content of your map by adding images, icons, or multimedia.
    Add topics, subtopics, and change the appearance of your map until you are satisfied.  Then move your mouse to the top right of the screen and either close your map, or share it with a friend!

  5. Wise Mapping 
    About Wise Mapping Wise Mapping
    Wise Mapping is a simple and quick-operating mind map creation program that is based entirely in the web. It’s ease-of-use and plethora of publishing and sharing options make it a great choice for anyone looking to show their work to the world.
    How to Use Wise Mapping
    Click on the link above and go to wisemapping.com. Locate the green “Sign Up for Free” button to the left of the screen and click it. Fill in the required information to create your Wise Mapping account. Next, you will be taken to a “Thanks for Signing Up” page, click the hyperlinked “here,” sign in, and get to work!
    Click the blue “New” icon to the left of your screen. Type in a name and description to begin working on your map. To add categories and subcategories to your map, simply press the tab key on your keyboard. Include the information you would like to in your categories and subcategories until you have a mind map you are satisfied with. Utilize the toolbar at the top of your screen to add links, notes, or change the appearance of your mind map.
    Once you’re done, you are free to save, print, share, export, or otherwise publish your mind map for the world to see!

Umberto Eco: Quaranta regole per scrivere bene

1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando
necessario.
3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
4. Esprimiti siccome ti nutri.
5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile)
interrompe il filo del discorso.
7. Stai attento a non fare... indigestione di puntini di sospensione.
8. Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.
9. Non generalizzare mai.
10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le
citazioni. Dimmi solo quello che sai tu.”
12. I paragoni sono come le frasi fatte.
13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa;
ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di
qualcosa che il lettore ha già capito).
14. Solo gli stronzi usano parole volgari.
15. Sii sempre più o meno specifico.
16. La litote è la più straordinaria delle tecniche espressive.
17. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
18. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di
un serpente.
19. Metti, le virgole, al posto giusto.
20. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due
punti: anche se non è facile.
21. Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai
all’espressione dialettale: peso el tacòn del buso.
22. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono
come un cigno che deraglia.
23. C’è davvero bisogno di domande retoriche?
24. Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di
parole possibile, evitando frasi lunghe — o spezzate da incisi che
inevitabilmente confondono il lettore poco attento — affinché il tuo
discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è
certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o
almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo
dominato dal potere dei media.
25. Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi
lo fà sbaglia.
26. Non si apostrofa un'articolo indeterminativo prima del sostantivo
maschile.
27. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
28. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
29. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt,
Niezsche, e simili.
30. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza
perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo,
l’autore del 5 maggio.
31. All’inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per
ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire
neppure quello che vi sto dicendo).
32. Cura puntiliosamente l’ortograffia.
33. Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni.
34. Non andare troppo sovente a capo. Almeno, non quando non serve.
35. Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia una
pessima impressione.
36. Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque
avresti sbagliato.
37. Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente
dalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse
conseguirebbero dalle conclusioni.
38. Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati,
nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come
altrettante epifanie della differanza grammatologica e inviti alla
deriva decostruttiva – ma peggio ancora sarebbe se risultassero
eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica – eccedano
comunque le competente cognitive del destinatario.
39. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.
40. Una frase compiuta deve avere.

(U. Eco, La bustina di Minerva, Bompiani, 2000)

VALUTAZIONE E OSSERVAZIONI NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

VALUTAZIONE E OSSERVAZIONI NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Di Vincenzo Riccio

Osservare il bambino per programmare gli interventi educativo-didattici nella scuola dell’infanzia.

Percorso programmato per i Docenti