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137 libri "Mille Lire" leggibili dal browser, Gratis

I mitici libri "Mille Lire" che hanno fatto la storia del Novecento, non solo editoriale ma anche culturale ed esistenziale. Destinati all’oblio per volontà suicida del regime distributivo, vengono restituiti ad una nuova ed ugualmente straordinaria vita e per sempre, 

Sono 137, leggibili direttamente dal browser in pdf senza bisogno di scaricare nulla sul PC o sul tablet. Buona estate e buona lettura.

120 Favole per bambini, gratis

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Impariamoitaliano.com è un sito web aperto a tutti coloro che si interessano alla lingua italiana. Presenta una nutrita serie di esercizi online di grammatica, lessico e modi di dire, oltre a numerose risorse video, audio e giochi per arricchire la conoscenza della lingua e la cultura.

718 ebook di Narrativa da leggere e scaricare, Gratis

Aiutamici.com è un sito che raccoglie ben 718 titoli di narrativa leggibili direttamente sul nostro browser o scaricabili liberamente.
Con l'approssimarsi dei mesi estivi può essere un'ottima opportunità, per noi e per i nostri alunni, leggere o rileggere gratuitamente libri classici più o meno famosi.

Prima edizione del contest “Noi e gli Altri”, progetto under 30 fondato sulla cultura del dialogo

Racconti e reportage saranno ispirati ai valori di accoglienza e mobilità veicolati 
dall’Unione Europea

 Prima edizione del contest “Noi e gli Altri”, progetto under 30 fondato sulla cultura del dialogo
L’iniziativa viene promossa da Taobuk e Agenzia Nazionale per i Giovani in collaborazione con Università di Messina

Il programma è stato illustrato in conferenza stampa nell’aula del Senato accademico
Cercare e costruire il rapporto con l’interlocutore, rispettarne peculiarità e diversità. È in quest’ottica che Taobuk, ovvero il festival delle Belle Lettere di Taormina, e l’Agenzia Nazionale per i Giovani, in collaborazione con l’Università di Messina, hanno bandito la prima edizione del contest “Noi e gli Altri”.
 È rivolto ai giovani, nella fascia di età tra 18 e 30 anni, che abbiano fatto un’esperienza di mobilità in Europa nell’ambito del progetto Erasmus, oppure nel servizio volontario europeo, o in partenariati e altri programmi comunitari. Accoglienza e tolleranza sono infatti valori che rappresentano il fondamento dell’Unione Europea, una stella polare in tempi come quelli attuali, in cui il fenomeno dei migranti ha assunto proporzioni e aspetti drammatici.

Due le sezioni del contest: racconto breve e reportage giornalistico. I concorrenti dovranno ispirarsi al tema ed esplorare il concetto di alterità, visto come essenziale nella costruzione di una “cultura del dialogo” tra le civiltà, che privilegi il confronto anziché la conflittualità. Si profila una riflessione in linea con la filosofia che anima i progetti di mobilità europea patrocinati dall’Ang. Il contest si svilupperà del pari in piena aderenza al concept di Taobuk 2016, che sarà appunto dedicato a “Gli Altri”.
I particolari dell’iniziativa, dalle modalità di partecipazione al regolamento, sono stati illustrati oggi nell’aula del Senato accademico dell’Università di Messina. Alla conferenzastampa erano presenti il Rettore dell’Università di Messina Pietro Navarra, il direttore dell’Agenzia Nazionale per i Giovani Giacomo D’Arrigo e il presidente di Taobuk Antonella Ferrara.
Gli elaborati non dovranno superare le 5400 battute (spazi inclusi). Il materiale dovrà essere inviato all’indirizzo email: noieglialtri@taobuk.itentro e non oltre il 15 luglio 2016. 

Il contest “Noi e gli Altri” prevede un vincitore per sezione e dieci menzioni d’onore. I vincitori, dopo la selezione effettuata dalla giuria, saranno proclamati i primi giorni di agosto 2016 e saranno resi noti attraverso i canali ufficiali: social e sito del festival.
I due vincitori saranno ospitati a Taormina (vitto e alloggio) sabato 10 e domenica 11 settembre, per partecipare la prima sera all’inaugurazione della sesta edizione di Taobuk, quando sarà consegnata loro una targa, mentre l’indomani avranno la possibilità di partecipare al tradizionale appuntamento del festival con prestigiosi editori in campo nazionale ed internazionale.
Sarà allestito uno speaker corner. Il miglior racconto, il miglior reportage e le dieci menzioni verranno pubblicati sul sito www.taobuk.it in una sezione dedicata.
La sesta edizione di Taobuk-Taormina International Book Festival si svolgerà dal 10 al 16 settembre, proponendo un fitto calendario di incontri letterari, mostre ed eventi, che trasformeranno la Perla dello Jonio nel villaggio delle Belle Lettere.


Messina 20 maggio 2016                                                           

“Parla come badi”: scrivere per comunicare, comunicare per insegnare

Loescher Editore dedica ai linguaggi della comunicazione didattica il nuovo numero della rivista “La ricerca”

Torino, maggio 2016 – La scuola è in grado di rappresentare la realtà che la circonda? Come sono cambiati i linguaggi della comunicazione didattica negli ultimi anni? Questi i temi al centro dell’ultimo numero della rivista La ricerca” di Loescher Editore. Un numero che raccoglie i contributi di studiosi, ricercatori e docenti con l’obiettivo di analizzare il rapporto tra comunicazione e pratiche didattiche in una scuola che cambia – perché, come afferma Sandro Invidia, direttore editoriale di Loescher Editore: È cambiato il mondo, quello che sta dentro e fuori dalle aule”.

La rivista si apre con l’intervista a Dario Corno, docente di Tecniche di comunicazione e scrittura al Politecnico di Torino, e con il suo appello a riconoscere il valore educativo di ogni comunicazione e l’importanza, soprattutto in ambito educativo, della scrittura come fondamento della vita associata: “non si tratta di convincere, quanto di condividere aperture di conoscenza”; a Marco Guastavigna, responsabile del Laboratorio di tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei percorsi di specializzazione sul sostegno a Torino, il compito di confutare l’idea che “semplificazione” sia sinonimo di “banalizzazione”, e che proporre testi disciplinari difficili sia inevitabile per abituare gli studenti alla complessità della conoscenza.

Mario Ambel, esperto di educazione linguistica, firma un’interessante riflessione sulla sopravvivenza delle Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica a 40 anni dalla loro pubblicazione e sull’eredità di Don Milani, con un estratto da Lettera a una professoressa in cui gli allievi della Scuola di Barbiana descrivono la loro tecnica di scrittura. A chiusura della sezione Saperi: un excursus di Gino Roncaglia sulla storia del libro come strumento di apprendimento e sui suoi possibili sviluppi futuri, e quattro poesie di Valerio Magrelli, il poeta italiano che più di ogni altro è riuscito a rappresentare l’esperienza della scrittura e della lettura.
La comunicazione visiva è protagonista della sezione Dossier
A introdurre l’argomento, l’analisi che il direttore editoriale della rivista, Ubaldo Nicola, dedica alle opportunità e ai limiti della comunicazione per immagini nei libri di testo; a seguire, la traduzione di un articolo di Suzanne Stokes, docente della Troy State University in Idaho, sull’efficacia degli strumenti didattici non verbali, e di uno di Rosalee A. Clawson, della Purdue University in Indiana – uno studio sulle immagini che descrivono la condizione di indigenza nei manuali di economia più adottati nelle università americane. Chiude la sezione il confronto, tutto italiano, tra le immagini che corredano tre noti manuali scolastici di storia.
La sezione Scuola raccoglie i contributi di Lucia Lumbelli, una delle più autorevoli studiose del fenomeno della comprensione, su come sia possibile trasformare un difetto di scrittura in un’opportunità educativa; di Marco Gustavigna, sulle risorse digitali per la scrittura; di Cristina Nesi (e del progetto COMPÌTA), che analizza la pratica della brevitas ai tempi del tweet; e di Raffaella Bosso e Francesca Di Fenza, che raccontano il successo de “La pagina che non c’era”, concorso di scrittura creativa nato all’Istituto Pitagora di Pozzuoli, che ha dato vita alla creazione del festival “Scrittori tra I banchi”, e alla pubblicazione di un libro, Dalle pagine al quaderno. Cinque anni di pagina che non c’era” (2016). La chiusura della rivista è affidata alla consueta sensibilità di Giusi Marchetta e al suo “Se una fontana si ammala”, un ‘racconto di scuola’ che ci ricorda che “la prima cosa che dovremmo insegnare della poesia è il modo in cui anima il mondo attraverso le parole”.

E l’editoria italiana come sta reagendo alla rivoluzione della comunicazione didattica? Sandro Invidia, direttore editoriale della casa editrice torinese, non ha dubbi: “La scelta di Loescher è di creare testi scritti in modo chiaro, attenti ai bisogni dell'inclusione ma anche della valorizzazione delle eccellenze. Noi immaginiamo dei libri ‘cassetta-degli-attrezzi’ che non creino problemi di comprensione ai ragazzi; che alleggeriscano il lavoro dei docenti in classe e a casa; che lascino la libertà di scegliere il supporto preferito (la carta? il tablet? il computer?) e possano essere usati da tutti, quale che sia la provenienza geografica o il retroterra culturale”.
Il nuovo numero de “La ricerca" è online: http://www.laricerca.loescher.it/la_ricerca_10/


WeSchool: la piattaforma dedicata agli insegnanti per gestire le classi e i contenuti digitali

Weschool_IllustrationOilproject, la piattaforma per studiare e ripassare online, lanciaWeSchool.com. L’intenzione, dopo aver aiutato gli studenti con una delle iniziative di digital learning di maggior successo in Italia forte di seimila lezioni e 1,6 milioni di utenti al mese, è dare i superpoteri agli insegnanti.
Si tratta, fuori dall’entusiasmo, di uno strumento con cui i prof di tutta Europa potranno coinvolgere in profondità i propri studenti. Prima, durante e dopo le lezioni in aula. Con la condivisione dei contenuti, la collaborazione dei lavori di gruppo, gli esercizi e i giudizi in tempo reale.
Disponibile in inglese, spagnolo e ovviamente italiano, WeSchool è una piattaforma che mette insieme quanto c’è di più utile per l’educazione. Dai video di YouTube agli articoli delle testate giornalistiche, dai corsi d’inglese di Duolingo ai videoquiz passando per i libri di testo, i prodotti collaborativi di Google Docs, un lavoro di gruppo su Instagram e qualsiasi altro servizio disponibile su internet.
Senza saltare da un sito all’altro, tutto integrato in un’unica interfaccia d’insegnamento.
Con questo approccio aperto e inclusivo proviamo a fare il grande salto e sfidare i grandi player internazionali come Google Classroom, Apple iTunes U e Edmodo – spiega Marco De Rossi, fondatore di Oilproject e WeSchool – l’interfaccia è semplicissima, pensata anche per i prof meno smanettoni. I duemila studenti e docenti che l’hanno già sperimentata ci hanno dato ottimi riscontri”.wetop
Cosa si può fare con WeSchool? Gestire le attività della classe,creare esercizi e verifiche con nove tipi di formati diversi (dal memory al cruciverba passando per i video), tenere le fila del gruppo. Le scuole potranno acquistare questo tool con una licenza annuale. La tecnologia è dunque solo uno strumento per rendere il lavoro di insegnamento e apprendimento più efficace e interattivo.
we3Quando ero al liceo il prof capiva che qualcosa era andato storto solo quando, a distanza di settimane dalla spiegazione, prendevamo 5 nella verifica – continua De Rossi – ora con WeSchool il docente può inviare domande in tempo reale durante la lezione e avere sempre il polso su quello che è meglio rispiegare.E proprio il mio liceo tra l’altro, il Manzoni di Milano, è stato uno dei primi ad adottare la piattaforma”.
we1E se la scuola non è coperta dalla banda larga e non dispone di pc e tablet? Nessun problema: gli studenti possono usare i propri dispositivi e sfruttare l’eventuale connessione dati personale. “L’Italia è indietro, è vero. Però nell’ultimo anno, anche grazie al Piano Nazionale Scuola Digitale e all’introduzione degli Animatori digitali, è in corso l’accelerazione che stavamo aspettando – racconta Nicolò Ammendola, responsabile operativo di WeSchool – i prof con i superpoteri ci sono già e sono tantissimi. Sono curiosi e sperimentano. Per fare la scuola più coinvolgente mai vista hanno solo bisogno di uno strumento come WeSchool e di una connessione a banda ultralarga in ogni classe. La palla ora è nelle mani di Matteo Renzi”.