Premessa
Il percorso che vorrei proporre nasce da un‟esigenza
concreta: avvicinare gli studenti delle scuole superiori (ad indirizzo tecnico)
alla letteratura italiana. Troppo spesso ciò che la scuola propone sembra
lontano dagli interessi e dalla “vita reale” dei nostri alunni: viene vissuto
come estraneo ed inutile. Ne consegue, ovviamente, che la fatica di studiare
non vale la pena di essere compiuta.
Questo senso di estraneità e
inutilità si presenta con ancora maggior evidenza quando i testi letterari sono
proposti a studenti non italofoni, per una serie di ovvie ragioni: le
difficoltà legate ad una lingua spesso lontanissima dall‟italiano standard,
vicende che sono inserite in un passato storico-sociale completamente
sconosciuto, uso di figure retoriche, richiami mitologici, riferimenti
religiosi ed artistici che ignorano. Una soluzione spesso adottata dagli
insegnanti è quella di “esonerare” gli studenti stranieri del biennio dalla
parte del programma di italiano più squisitamente letteraria. La lettura dei
Promessi Sposi, ad esempio, viene in genere sostituita da quella di testi più
moderni. Ma con mia grande sorpresa ho osservato più volte che questa scelta
non è affatto gradita. L‟idea di studiare qualcosa di più facile non viene
accettata di buon grado, molti studenti stranieri chiedono invece con
insistenza di partecipare alle lezioni dei loro compagni italofoni. Questo mi
ha costretto, in più riprese, ad “inventare” un modo di affrontare alcune parti
del romanzo che fosse accessibile ed interessante per tutti gli alunni,
italofoni e non. Questo lavoro vuole essere il tentativo di rielaborare e
proporre in modo organico un percorso che permetta di affrontare i primi otto
capitoli dei Promessi Sposi.
L‟idea di fondo che sostiene il
lavoro è che la bellezza del romanzo è qualcosa di troppo prezioso perché
qualcuno ne resti escluso, infatti anche a me, come a Manzoni, la storia “era
parsa bella, come dico; molto bella”.
Loredana Colombo