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Didatticare si propongono per ogni disciplina delle
Unità
di apprendimento (UA), strutturate secondo uno schema condiviso e
sperimentato, che suggeriscono
piste di lavoro adatte per una
particolare classe del triennio. Si offrono degli spunti operativi,
naturalmente legati a chiari riferimenti valoriali e culturali, che ogni
docente, tenendo conto della specifica realtà in cui opera, dovrà poi
modificare ed adattare al suo contesto, per rendere più efficace l’azione
didattica. Sarà opportuno, inoltre, condividere preliminarmente con i docenti
che intervengono sullo stesso gruppo classe la scelta di alcune competenze da
perseguire, indipendentemente dalla disciplina, ricavandole dai Documenti
nazionali vigenti, perché una progettazione coordinata risulterà più incisiva
per lo sviluppo integrale della persona degli allievi.
Che cosa si intende per UA?
Una Unità di apprendimento è un’occasione
didattica significativa per gli allievi, che tiene conto dellaunitarietà
del sapere e non si limita alla sola trasmissione di conoscenze e
abilità disciplinari, ma tende alla formazione integrale della persona, sviluppando competenze (trasversali
e disciplinari) attraverso l’utilizzo di una didattica laboratoriale.
L’UA pone il ragazzo al centro dell’azione
didattica e, richiedendo la sua partecipazione attiva, in modo individuale o in
gruppo, favorisce la costruzione personale delle conoscenze; inoltre,
ricorrendo ad attività e strumenti diversificati, anche innovativi e
tecnologici, consente la personalizzazionedell’apprendimento.
Nella realizzazione concreta di una UA si richiede una continua
attenzione ai processi di apprendimento dei ragazzi e una notevole flessibilità per
riadattare il percorso in itinere in base alle risposte degli allievi e alle
opportunità di approfondimento e/o ampliamento che si potrebbero presentare.
Struttura dell’UA
Ogni Unità di apprendimento è costituita dalle seguenti
sezioni:
• Titolo. Formulato all’infinito, evidenzia
la competenza che il docente intende sviluppare mediante le
situazioni di lavoro o di studio indicate nel percorso laboratoriale.
• Compito unitario. Indica il prodotto e
il percorso, cioè che cosa i ragazzi
devono realizzare concretamente durante e/o al termine dell’UA e quali sono le operazioni
chiave che sono sollecitati a compiere durante il processo didattico.
• Obiettivi formativi. Sono la
riformulazione degli obiettivi di apprendimento (ricavati dai Documenti
nazionali vigenti) ritenuti indispensabili per lo sviluppo della competenza
attesa in una specifica UA. Negli obiettivi formativi le conoscenze e
le abilità richieste vengono contestualizzate anche in
relazione alla classe e formulate in modo da essere verificabili.
• Attività laboratoriali. Al centro
di questa sezione c’è l’operatività degli alunni: si illustrano le
modalità di svolgimento delle attività, i passaggi operativi che i ragazzi
devono compiere, le azioni e le attenzioni dell’insegnante. Si suggerisce un
percorso didattico concreto, avente al centro “cosa l’alunno deve fare”
e “come“, individualmente, in gruppo o a classe intera, possa giungere
alla scoperta di conoscenze significative e all’acquisizione di abilità e
competenze. La descrizione delle attività è articolata in fasi, con
indicazione dei tempi e dei materiali necessari; si propone come monitorare in
itinere il lavoro, allo scopo di intervenire prontamente, se
necessario, nei momenti problematici o di suggerire strategie opportune.
Tenendo presente che in una “classe reale” sono presenti anche alunni in
difficoltà, attraverso la ricerca di metodi efficaci e diversificati, si
offrono spunti e indicazioni per le “classi difficili” e per gli alunni con
problemi di attenzione o livelli di partenza e prerequisiti molto bassi.
Una fase delle attività laboratoriali è dedicata alla realizzazione
del prodotto che rappresenta la logica conclusione del percorso.
• Verifica, valutazione, monitoraggio. La
dimensione della valutazione accompagna, in forme diverse, tutto il processo
didattico. In questa sezione dell’UA si prendono in considerazione i seguenti
aspetti:
- il monitoraggio, indicazioni
su come effettuare l’osservazione e la registrazione sistematica dei
comportamenti e dei processi più rilevanti riferiti al percorso didattico;
individuazione degli snodi fondamentali del processo di apprendimento e delle
possibili strategie per controllarli; riflessione personale dell’alunno sul
processo e sugli esiti degli apprendimenti, sul contributo fornito e sul
gradimento dell’attività (autovalutazione/debriefing) mediante
opportune domande o stimoli di riflessione;
- la verifica del livello di
acquisizione delle conoscenze e delle abilità previste per gli obiettivi
formativi mediante osservazioni, prove, test, con indicazione della tipologia e
possibili esempi; elementi di verifica sono anche le esercitazioni proposte nel
corso delle attività laboratoriali e l’analisi del prodotto finale;
- la valutazione, che in
base ad espliciti parametri e criteri consente di definire i livelli di accettabilità e
di eccellenza.
UA interdisciplinari
Tra le Unità di apprendimento proposte nel corso dell’annata
2012-13, ne sono previste alcune interdisciplinari, caratterizzate dalla condivisione
di un prodotto finale realizzato con l’apporto di diverse
discipline.
Partendo dal presupposto che la progettazione degli
interventi didattici su un gruppo classe dovrebbe fondarsi sulla condivisione
di valori e di competenze da far acquisire ai ragazzi, nella fase di
pianificazione collegiale si possono individuare situazioni di compito che
consentono a più docenti, con le loro specificità disciplinari, di concorrere
al raggiungimento di una meta comune. L’Unità di apprendimento
interdisciplinare, così ideata, consente un intervento coordinato e
intenzionale da sviluppare nell’ambito della propria disciplina senza prevedere
ore aggiuntive per un laboratorio. Ciò è realizzabile, perciò, anche in una
situazione oraria ridotta e che non preveda compresenze o ore di
programmazione. Infatti, ciascun insegnante porterà avanti il progetto nelle
proprie ore di lezione, seguendo una precisa programmazione iniziale degli
interventi, e verificandone lo sviluppo nei normali contatti tra docenti.
I vantaggi di questi interventi condivisi sono molteplici:
- offrono ai ragazzi occasioni di lavoro più significative e
più motivanti;
- evidenziano gli stretti legami tra discipline diverse e
come le conoscenze e le abilità apprese in ambiti diversi possano concorrere
alla realizzazione di uno stesso compito;
- consentono di scegliere un prodotto finale più complesso e
favoriscono il reale sviluppo di competenze trasversali.