Di Silvia Faggioli
Da docente di chimica sono rimasta particolarmente colpita dal
video del 23 novembre 2009, nel quale il ministro dell’educazione del governo
federale USA, Arne Duncan,
e il direttore delle politiche federali per la scienza e la tecnologia, John
P. Holdren, illustrano il programma “Un’educazione per l’innovazione”.
Si tratta di un insieme di misure straordinarie volute fortemente dal
Presidente Obama per il potenziamento dell’istruzione scientifica, tecnologica
e matematica.
L’ascolto delle iniziative che stanno prendendo corpo
oltreoceano per sostenere e innovare l’educazione scientifica provoca in noi
docenti italiani di materie scientifiche, o di tecnologia o di matematica un
misto di ammirazione e frustrazione, per il paragone inevitabile con la riforma
italiana ormai alle porte. Una riforma nella quale gli apprendimenti
scientifici continuano, nel XXI secolo, a rivestire un ruolo secondario
rispetto alle così dette discipline umanistiche.
Vediamo in sintesi cosa dicono Duncan e
Holdren nell’intervista.
1.
Una generazione di produttori. Duncan ha riportato le parole pronunciate dal
Presidente Obama durante l’annuncio del varo del programma “Un’educazione per
l’innovazione”: la prossima generazione di americani non può essere di consumatori,
ma di produttori. I giovani devono
diventare gli artefici e gli inventori della nuova economia. Solo se si
riuscirà in questa impresa l’America continuerà ad essere potente.
2.
Un’iniziativa pilotata dalla Casa Bianca
che va oltre il ministero dell’educazione.
Il programma prevede interventi dentro e fuori la scuola.
L’iniziativa non è del solo ministero dell’istruzione, il progetto è
pilotato direttamente dalla Casa Bianca, con l’impegno in prima persona di John
P. Holdren, il consigliere del presidente Obama per l’educazione scientifica,
con il coinvolgimento del ministero dell’energia, della NASA (National Aeronautics and Space
Administration) e della NSF ( National Science Foundation)
3.
L’educazione scientifica priorità
nazionale. Il motivo per il quale il Presidente Obama ha lanciato
personalmente questa inziativa è proprio perchè ha compreso che
l’educazione scientifica è una priorità nazionale.
C’è bisogno di nuovi e più numerosi scienziati e ingegneri.
C’è bisogno di una scienza e di una tecnologia forti e coordinate per
affrontare le sfide della crescita economica, della sostenibilità
dell’ambiente, dell’energia pulita e della sanità nazionale. E c’è bisogno di
una forza lavoro preparata, di cittadini con una sicura coscienza scientifica,
capaci di partecipare attivamente alla costruzione della democrazia che
richiede sempre più decisioni che coinvolgono la scienza e la tecnologia.
4.
La collaborazione con l’industria. Le iniziative su
STEM ( Science, Technology, Engineering, and
Mathematics) prevedono una stretta collaborazione tra l’industria
privata e il governo per stimolare e motivare gli studenti di tutto il paese a
intraprendere carriere in scienze e matematica. Le scienze, la matematica, la
tecnologia devono diventare coinvolgenti e entusiasmanti fin dai primi gradi
scolastici, con iniziative che spaziano anche al di fuori della scuola.
5.
I contributi degli enti no profit. Il Presidente Obama ha annunciato che si
sono avuti più di 260 milioni di dollari in donazioni e contributi da parte di
enti e di associazioni filantropiche per lo sviluppo dell’educazione
scientifica, tecnologica e matematica.
6.
Il ruolo dei genitori. Nel sottolineare il ruolo fondamentale dei
genitori il ministro ha ricordato che una delle cose più importanti che i
genitori possano fare è quella di pretendere dalla scuola un insegnamento di
alta qualità per i loro figli.
Nel recente viaggio del presidente Obama in Giappone, Corea del Sud e Cina,
dove è intervenuto anche sull’educazione, una delle cose che più l’ha
colpito è che in quei paesi la maggiore richiesta di un insegnamento
altamente qualificato proviene dai genitori.
E, afferma il ministro, c’è d’augurarsi che anche nel nostro Paese i genitori
imparino a esercitare una tale pressione.
7.
La questione degli insegnanti.
Duncan ammette che non ci
sono abbastanza insegnanti che conoscano bene la
matematica, la fisica,le scienze e la tecnologia soprattutto nei
quartieri poveri.
Duncan fa quindi due proposte: 1) avviare collaborazioni con professionisti che
provengano dall’industria ( il beneficio per gli studenti sarebbe enorme,a suo
parere); 2) colmare con iniziative concrete la carenza di insegnanti di
scienze e matematica che perdura da circa tre decenni (e non si può continuare
a parlarne per altri tre). L’educazione, con l’avvento dell’amministrazione
Obama, dispone di fondi che non hanno precedenti. Con parte di questi fondi si
dovrebbero pagare di più gli insegnanti di scienze e matematica. Si pensa
di impiegare milioni e milioni di dollari per premiare i docenti
eccellenti di materie scientifiche e di matematica. Sul lungo periodo la
questione docente non dovrà più essere affrontata solo in termini di titoli, ma
di efficacia dell’insegnamento. Ci si possono inventare molti diversi titoli e
certificazioni, ma la differenza sta nell’efficacia dell’insegnamento, nel
fatto che i ragazzi imparino o non imparino. E sono gli insegnanti efficaci che
devono essere retribuiti di più, e da questi occorre apprendere il mestiere.
8.
Imparare facendo: l’importanza dei giochi
della matematica e delle gare scientifiche.Durante l’annuncio
delle iniziative a favore dell’educazione scientifica fatto dal presidente
Obama, si è visto un meraviglioso robot insieme a ragazzi molto
orgogliosi della loro invenzione. Questo sta a dimostrare che i giovani
imparano molto meglio “facendo”, costruendo cose, piuttosto che attraverso la
classica lezione frontale. E questo può avvenire anche attraverso una serie di
iniziative extrascolastiche. Oggi il settore privato, il settore filantropico e
altre organizzazioni sono impegnate a dare vita a molteplici attività tra
cui gare di tipo scientifico, tecnologico e matematico. I vincitori di
queste gare verranno accolti alla Casa Bianca, e il presidente in persona li
premierà. Non solo i campioni del NCAA(National
Collegiate Athletic Association) dunque, ma anche i vincitori delle gare
scientifiche studentesche. Saranno usati i premi in maniera più
diffusa per coinvolgere un numero maggiore di ragazzi in queste sfide. Gli
studenti dovranno essere impegnati in gare reali organizzate in squadre. E come
ogni scuola ha una squadra di football così ogni scuola dovrebbe avere una
squadra di robotica, ad esempio.