Sul sito di
Virgilio economia raccogliamo un'interessante proposta alternativa a quella "lacrime e sangue" annunciata in questi giorni che eviterebbe una lunga serie di sacrifici, dal blocco delle pensioni e degli stipendi dei dipendenti pubblici, dal taglio per gli enti locali al giro di vite sugli invalidi. Nessuno sottovaluta il fatto che sia necessario trovare vari miliardi per fronteggiare la crisi a vari livelli che stiamo vivendo ma davvero non c'erano alternative sul come farlo?
Un'altra manovra è possibile
Non una generica critica alla manovra del governo, ma una proposta alternativa concreta e circostanziata, una vera e propria contromanovra. E' quella proposta da Sbilanciamoci!, una sigla che raccoglie 47 organizzazioni operanti a vario titolo nell'economia non-profit, dalla Banca Etica al mensile Altreconomia, dal Wwf a Emergency. Una contromanovra che, conti alla mano, potrebbe portare 30 miliardi nelle casse dello Stato, più di quelli previsti con il provvedimento economico del governo.
I tagli vanno fatti, ma non ai servizi pubblici, agli stipendi e alle pensioni. Le entrate vanno aumentate ma non col condono edilizio. Può sembrare velleitario. Eppure la contromanovra di Sbilanciamoci! elenca e quantifica una serie di misure alternative.
I TAGLI
Le proposte vanno in cinque direzioni:
Settori Risparmio
1) riduzione del 20% della spesa militare: 4 miliardi
2) cancellazione dei sussidi alle scuole private: 700 milioni (dal 2012)
3) cancellazione dei finanziamenti al Ponte sullo Stretto e ad altre grandi opere: 1,7 miliardi
4) chiusura dei centri di identificazione ed espulsione (ex Ctp): 240 milioni
5) introduzione del software open source nella Pubblica amministrazione 1 miliardo (dal 2011)
GLI INCASSI
Cinque interventi per fare cassa:
Settori Incasso
1) aumento della tassazione sulle rendite finanziarie dal 12,5% al 23%: 5 miliardi
2) varo di una tassa patrimoniale sui patrimoni superiori ai 500mila euro: 10,5 miliardi
3) aumento della progressività dell'Irpef (aliquote maggiori sugli scaglioni più alti): 1,1 miliardi
4) varo della carbon tax (la tassa sulle attività industriali che producono CO2): 1,3 miliardi (in due anni)
5) vendita all'asta delle frequenze televisive liberate dal digitale terrestre (incasso stimato sulla base della relativa asta in Germania): 4,5 miliardi
Il totale di questi interventi darebbe 30 miliardi e 40 milioni di euro da destinare, secondo la proposta, non solo alla riduzione del debito ma anche al sostegno delle fasce deboli della popolazione più colpite dalla crisi e per incentivare lo sviluppo sostenibile.
LE SPESE
In particolare sul fronte delle uscite, oltre ai 10 miliardi per la riduzione del debito, sono previsti anche:
• 1 miliardo per introdurre la 14a mensilità per le pensioni al di sotto dei 1.000 euro mensili;
• 4 miliardi per il recupero del fiscal drag;
• 4,5 miliardi per potenziare gli ammortizzatori sociali;
• 4 miliardi per sostenere le produzioni e i consumi "green" (fotovoltaico, mobilità sostenibile, efficienza energetica ecc.);
• 1 miliardo per l'innovazione e la ricerca delle imprese;
• 1,5 miliardi per le piccole opere (sicurezza delle scuole, riassetto idrogeologico, miglioramento del sistema idrico ecc.);
• 1 miliardo per gli asili nido;
• 1,3 miliardi per la scuola e l'università,
• 1,5 miliardi per il Fondo per la non autosufficienza;
• 240 milioni per l'integrazione degli immigrati.
Con tutta probabilità queste proposte rimarranno sulla carta. Ma servono a capire che nei momenti di crisi i sacrifici sono indispensabili, ma chi deve farli è come sempre una scelta politica. (A.D.M.)