Con il termine SPREAD, letteralmente in italiano differenziale, viene ormai comunemente indicata la forbice di differenza tra il rendimento offerto dal Btp a 10 anni e dal suo omologo tedesco, il Bund. Nella realtà si potrebbe usare il termine SPREAD per indicare la differenza tra denaro/lettera quando si acquista un'azione o un'obbligazione, il differenziale di rendimento tra due titoli di Stato o l'incremento del saggio di interesse applicato al mutuo da una banca rispetto al tasso Euribor. Gli esempi di SPREAD potrebbero essere molti altri.
Per quanto riguarda le obbligazioni governative, le due condizioni basilari per calcolare lo spread sono medesima scadenza e preferibilmente stessa valuta. Sono elementi essenziali in quanto la valorizzazione del rischio Paese, espresso implicitamente dagli interessi richiesti dal mercato per finanziare i bisogni dello Stato, sono inevitabilmente legate alla durata del prestito. Più la durata del bond è lunga, più esso è ritenuto pericoloso.
La necessità di usare una stessa valuta è invece dettata dall'esigenza di non esporsi a quello che viene identificato come il rischio di cambio, ossia il pericolo che l'investitore veda immunizzata la resa del suo impiego dal deprezzamento della sua valuta di riferimento.
Per determinare lo SPREAD si inizia calcolando il tasso di rendimento interno del Btp e Bund a 10 anni. Se il decennale italiano prezza un rendimento del 4,5% e quello tedesco l'1%, lo SPREAD sarà pari a 350 punti base. Questa voce è infatti sempre espressa in punti base e non in percentuale. Questo perché 1 punto base corrisponde a una differenza dello 0,01% dei rendimenti. Detto in altri termini, l'1% vale 100 punti base.
Lo spread non è un valore statico ma dinamico. Esso cambia di minuto in minuto a seconda delle variazioni di prezzo che i due strumenti hanno nel corso della seduta di Borsa. Se il valore del Btp scende, e quindi il suo rendimento sale, mentre quello del Bund rimane stabile o si rivaluta, lo Spread tra i due titoli di Stato aumenta. Il discorso è evidentemente speculare nel caso di contrazioni dello SPREAD.
Lo SPREAD tra i titoli di Stato, su qualunque parte della curva dei tassi, è sempre stato calcolato e monitorato dagli operatori di mercato e dagli analisti finanziari. La fama e la diffusione del termine al di fuori dell'ambito finanziario si è avuta con lo scoppio della crisi del debito dei Paesi dell'Eurozona.
Gli investitori hanno infatti iniziato a monitorare tale voce per avere una misura sintetica del rischio Paese prezzato dal mercato per una determinata nazione, sia rispetto a realtà ritenute più sicure (come la Germania) che di altre invece considerate simili o più pericolose (come la Spagna).
fonte:
Borse.it