Il Kaimano è tornato. E’ tornato come nel suo stile: “alla
grande”. Il discorso di Alfano in Parlamento, chiaramente scritto da
Berlusconi, è stato il viatico a Monti nonostante l’edulcorazione della legge di stabilità approvata.
Berlusconi,
sondaggio dipendente da sempre, ha capito che per risalire da quel misero 15%
che i sondaggi gli attribuiscono, doveva smarcarsi dalla coalizione che sorregge
Monti. Ora può sperare che attorno a lui si concentrino tutti gli insoddisfatti
dell’attuale governo in modo da raggiungere quel 30/35 % che aveva e che era
diventato una chimera. Ed andare alle elezioni con il Porcellum e prendere una
simile percentuale potrebbe voler dire “Governare”.
A questo punto per
scongiurare una simile eventualità gli altri partiti hanno una sola strada:
allearsi. E per allearsi, partiti anche molto differenti tra loro, c’è un solo
modo: stringersi attorno ad un candidato “super partes”. Quale miglior
candidato “super partes” di Mario Monti? Nessuno. A meno che Monti non si
defili e spuntino nomi altrettanto autorevoli quali Montezemolo. Ma non credo.
Il comportamento di Monti post discorso Alfano dà l’impressione di un “non
vedevo l’ora” e fa presagire una continuazione della sua esperienza che non
sarà più tecnica ma politica, suffragata da un voto popolare.
Il tutto con buona
pace di Bersani che per altri 5 anni sarà condannato a reggere lo strascico a
Monti e vedere i propri consensi scomparire.
Quindi coraggio,
come va va male. O ci ribecchiamo Berlusconi, che però ancora non si è capito
se prenderà la Presidenza del Consiglio (si parla addirittura di Briatore,
pensavo di aver fatto una battuta giorni fa e invece…), oppure un Monti bis,
come questo, peggio di questo, perché avrà l’imprimatur del voto elettorale.
Agli insegnanti non rimane che costituirsi in soggetto
politico altrimenti…verranno spazzati via come pula al vento.