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Bruno Benelli: Pensioni e finestre ecco la bussola per orientarsi

Nuove e più restrittive finestre ad personam, stretta sulle pensioni di invalidità civile, sotto torchio il pubblico impiego sul versante degli stipendi e sul pagamento a spizzichi e bocconi del trattamento di fine rapporto. È tanta la carne che il decreto legge 78 del 31 maggio ha messo sulla bollente griglia della riforma previdenziale. E che ha creato malumori e preoccupazioni in tutti i lavoratori, specie in quelli che sono prossimi al pensionamento.

Le nuove finestre

Le attuali finestre fatte a blocchi di quattro e sei mesi vanno in soffitta. Dal prossimo anno nasce la finestra personale: si va in pensione 12 mesi dopo quello in cui sono stati raggiunti i requisiti per il diritto. Per i lavoratori autonomi il ritardo sale a 18 mesi. Esempio: se il sig. Rossi maturerà i requisiti afebbraio 2011, la pensione sarà sua da marzo 2012 (se dipendente) e da agosto 2012 (se autonomo o parasubordinato). E questo vale per le pensioni di invalidità e vecchiaia. Sono fuori dal sistema le pensioni ai superstiti e quelle di invalidità.

La scuola

Nessuna modifica per la scuola: si continuerà ad andare in pensione una sola volta l’anno, il 1° settembre ( 1° novembre per le accademie di danza, musica, conservatori, università, ecc.). E continua a valere l’agevolazione secondo cui i requisiti per il pensionamento possono essere raggiunti anche dopo l’uscita dalla scuola, ma in ogni caso entro il 31 dicembre dello stesso anno.

Cos'è Erasmus?

Il Programma settoriale Erasmus risponde alle esigenze didattiche e di apprendimento di tutte le persone coinvolte nell’istruzione superiore di tipo formale e nell’istruzione e formazione professionali di terzo livello, nonché degli istituti e delle organizzazioni che sono preposti a questo tipo di istruzione e formazione o lo agevolano nei Paesi partecipanti.

Gli Istituti di istruzione superiore eleggibili interessati a partecipare devono essere in possesso della Carta Universitaria Erasmus (EUC) (leggi il documento), che può essere:


standard e estesa (nel caso in cui si voglia realizzare anche mobilità studenti per tirocini)

estesa (nel caso in cui si voglia realizzare solo mobilità studenti per tirocini)

Obiettivi specifici

•sostenere la realizzazione di uno spazio europeo dell’istruzione superiore

•rafforzare il contributo fornito dall’istruzione superiore e dall’istruzione professionale avanzata al processo di innovazione

Obiettivi operativi

•migliorare la qualità e aumentare il volume della mobilità di studenti e personale docente in tutta Europa, in modo da raggiungere la partecipazione di almeno tre milioni di studenti entro il 2012

•migliorare la qualità ed incrementare la cooperazione multilaterale tra gli istituti di istruzione superiore e tra questi ultimi e le imprese

•accrescere il livello di trasparenza e compatibilità tra le qualifiche dell’istruzione superiore e dell’istruzione professionale avanzata conseguite in Europa

•favorire lo sviluppo di prassi innovative nell'istruzione e nella formazione a livello terziario nonché il loro trasferimento da un Paese partecipante ad altri

•promuovere lo sviluppo, nel campo dell'apprendimento permanente, di contenuti, servizi, soluzioni pedagogiche e prassi innovativi basati sulle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione)

Le azioni previste

Azioni decentrate – Procedura AN

(il cui ciclo di vita dei progetti è gestito interamente dall’Agenzia Nazionale LLP):

Mobilità studenti (SMS/SMP)




Azioni centralizzate – Procedura COM

(il cui ciclo di vita dei progetti è gestito interamente dalla Commissione Europea tramite l’Agenzia Esecutiva):




Destinatari

•studenti e persone in formazione che seguono un qualsiasi tipo di istruzione e formazione terziaria

•Istituti di istruzione superiore indicati dagli Stati membri

•personale docente, formatori e altro personale di tali istituti

•associazioni e rappresentanti dei soggetti coinvolti nell’istruzione superiore, comprese le associazioni degli studenti, delle università e degli insegnanti/formatori

•imprese, parti sociali e altri rappresentanti del mondo del lavoro

•organismi pubblici e privati, comprese le organizzazioni senza scopo di lucro e le ONG, responsabili dell’organizzazione e dell’erogazione dell’istruzione e della formazione a livello locale, regionale e nazionale

•centri e istituti di ricerca che si occupano delle tematiche dell’apprendimento permanente

•organismi che forniscono servizi di orientamento, consulenza e informazione relativi a qualsivoglia aspetto dell’apprendimento permanente

Le novità rispetto al Socrates II:

•Tirocini (Student Placement) degli studenti presso imprese, centri di formazione, centri di ricerca ed altre organizzazioni

•Formazione di personale docente e non docente presso Istituti di istruzione superiore e imprese (Staff Training)

•Riduzione del periodo minimo di mobilità docenti a 5 ore di docenza

•Riduzione del periodo massimo di mobilità docenti a 6 settimane

•Gestione degli IP (Intensive Programme) da parte dell’Agenzia Nazionale LLP

•Tre nuove tipologie di Progetti multilaterali:

◦Cooperazione tra università ed imprese

◦Modernizzazione dell’istruzione superiore

◦Campus virtuali

•Partecipazione dei consorzi alla mobilità degli studenti SM - Placement

Infokit Erasmus e Jean Monnet

E' possibile consultare l'Infokit Erasmus e Jean Monnet messo a disposizione dall'Agenzia Esecutiva e riportante tutte le novità per l'Istruzione Superiore.

Sviluppi dell'Istruzione superiore nel sistema italiano:



(Marzo 2007)

Cos'è Comenius?

Il programma settoriale Comenius riguarda tutto l'arco dell'istruzione scolastica, dalla scuola dell'infanzia fino al termine degli studi secondari superiori: risponde alle esigenze didattiche e di apprendimento di tutte le persone, gli istituti e le organizzazioni coinvolte in questo tipo di istruzione.

Obiettivi specifici

- Sviluppare la conoscenza e la comprensione della diversità culturale e linguistica europea e del suo valore

- Aiutare i giovani ad acquisire le competenze di base necessarie per la vita e le competenze necessarie ai fini dello sviluppo personale, dell'occupazione e della cittadinanza europea attiva.

Gli obiettivi operativi del programma sono i seguenti:

•migliorare la qualità e aumentare il volume della mobilità degli scambi di allievi e personale docente nei vari Stati membri

•migliorare la qualità e aumentare il volume dei partenariati tra istituti scolastici di vari Stati membri, in modo da coinvolgere in attività educative congiunte almeno 3 milioni di allievi nel corso della durata del programma

•incoraggiare l'apprendimento delle lingue straniere moderne

•promuovere lo sviluppo, nel campo dell'apprendimento permanente, di contenuti, servizi, soluzioni pedagogiche e prassi innovative basati sulle TIC

•migliorare la qualità e la dimensione europea della formazione degli insegnanti

•migliorare le metodologie pedagogiche e la gestione scolastica.

Le attività previste


rientrano in questa attività gli scambi di alunni e personale della scuola, la mobilità individuale degli alunni, l'assistentato per futuri insegnanti, la possibilità per il personale docente di effettuare tirocini presso istituti scolastici o imprese, la formazione in servizio per il personale docente e le visite preparatorie per mobilità, partenariati, progetti o reti.


Rientrano in questa attività i progetti di cooperazione scolastica bilaterali e multilaterali e i partenariati Comenius Regio.

(azione centralizzata gestita dall'Agenzia Esecutiva)

(azione centralizzata gestita dall'Agenzia Esecutiva)


e altre iniziative volte a promuovere gli obiettivi del programma Comenius


fonte: LLP 


La mobilità nella formazione dei docenti in Europa 2009

Questa ricerca, commissionata dalla Direzione Generale per gli Affari Internazionali del MIUR all’Unità italiana di Eurydice e all’Ufficio Comenius dell’Agenzia LLP offre un’analisi comparativa tra il quadro normativo di riferimento comunitario e le politiche settoriali volte a favorire la mobilità, messe in atto nei paesi europei, con uno sguardo specifico alla situazione italiana.
In particolare, gli aspetti che sono stati esaminati nel quadro normativo dei vari paesi dell’Unione Europea sono quelli relativi al ruolo e all’importanza accordati dalla legislazione alla mobilità transnazionale dei docenti in servizio e in formazione iniziale.
La ricerca si è concentrata anche sulle modalità di svolgimento della formazione all’estero e sul suo riconoscimento. Si è cercato, inoltre, di capire quali siano i principali ostacoli alla mobilità e se i vari Stati membri abbiano messo in atto misure volte al loro superamento.
Infine, nella seconda parte, la ricerca si è concentrata sull’analisi delle opportunità di mobilità offerte ai docenti italiani dal sottoprogramma Comenius, all’interno del Programma Socrates, prima, e del Programma d'azione comunitaria nel campo dell'apprendimento permanente, o Lifelong Learning Programme (LLP), dopo.


L'integrazione scolastica dei bambini immigrati in Europa

Misure per favorire :


– la comunicazione con le famiglie immigrate

– l’insegnamento della lingua d'origine dei bambini immigrati

Guarda la Guida in pdf

Il sistema scolastico Svedese

Guarda l'organizzazione del sistema scolastico in Svezia

Il sistema scolastico Spagnolo

Guarda l'organizzazione del sistema scolastico in Spagna

Il sistema scolastico Tedesco

Guarda l'organizzazione del sistema scolastico in Germania

Il sistema scolastico Francese

Guarda l'organizzazione del sistema scolastico in Francia

Il sistema scolastico Inglese

Guarda l'organizzazione del sistema scolastico in Inghilterra in pdf

L'Obbligo scolastico nei paesi del ’Unione europea

Dai dati dell'Eurybase e della  banca dati Eurydice l'elenco completo dei sistemi educativi europei.

Guarda l'indagine

Come cambiano Scuola e Università

Guarda la Guida alla Riforma sul sito del MIUR

Il percorso per la certificazione delle competenze

Guarda sul sito del MIUR le indicazioni nazionali sulla certificazione delle competenze


Tutte le traccie preferite alla Maturità

Dai primi dati rilevati dal Miur, la traccia preferita dagli studenti che oggi hanno affrontato la prima prova dell’Esame di maturità è stata il saggio breve di ambito socio-economico “La ricerca della felicità”, scelta dal 36,9% dei ragazzi.
Al secondo posto, con il 25,3% tra le preferenze dei maturandi, il tema di ordine generale dedicato a “Scopi e usi della musica nella società contemporanea”. Segue il saggio breve tecnico-scientifico “Siamo soli?”, al terzo posto con il 19%.
Il 9,2% degli studenti ha scelto il saggio breve di ambito artistico-letterario “Piacere e piaceri”. L’analisi del testo della Prefazione de “La ricerca delle radici. Antologia personale” di Primo Levi è stata svolta dal 4,7%.
Il saggio breve storico-politico “Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader” è stato affrontato dal 4,3% dei ragazzi. Lo 0,6% ha scelto il tema storico sulle foibe.
“Avrei scelto la traccia sui giovani e i leader - ha dichiarato il ministro Mariastella Gelmini - perchè dimostra che la politica, in ogni epoca storica, non può prescindere dal ruolo e dalla forza ideale dei giovani”.

Guarda tutte le prove

fonte: MIUR

Per il MIUR aumentano i bocciati e i cinque in condotta

Aumentano le bocciature nella scuola italiana: il 5,7% degli studenti della quinta superiore non è stato ammesso agli esami di maturità mentre i cinque in condotta, secondo le proiezioni, dovrebbero essere quest'anno circa 10 mila.
Lo dice una nota del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, che riporta le proiezioni elaborate sulla base dei primi dati parziali delle scuole medie e superiori.
Secondo i dati del Miur, aumenta dal 10,9% all'11,4% il numero complessivo di studenti non ammessi alla classe successiva nelle scuole secondarie di secondo grado, con la percentuale di bocciati maggiore al primo anno (15,3%) e poi decrescente negli anni seguenti.
Cresce di circa un punto percentuale il numero di maturandi obbligati a ripetere l'anno, con il maggior aumento relativo al liceo classico (dal 3,5% al 4,2%) e con la punta massima negli istituti tecnici (14,4% nel 2009/2010).
Più contenuto, invece, il numero di non ammessi alle classi successive nella scuola media: pari al 4,3% nel primo e nel secondo anno. Il 3,5% degli studenti non è stato invece ammesso agli esami di terza media.

Gigi Proietti recita "il Lonfo" di Narciso Vanesi

Lo Scolaro di Aldo Fabrizi




DECRETO 4 giugno 2010 sul Test di italiano per il permesso di soggiorno

MINISTERO DELL'INTERNO

DECRETO 4 giugno 2010



Modalita' di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana, previsto dall'articolo 9 del decreto legisaltivo 25 luglio 1998, n. 286, introdotto dall'articolo 1, comma 22, lettera i) della legge n. 94/2009. (10A07303)

IL MINISTRO DELL'INTERNO di concerto con IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE,DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA

Visto l'art. 9 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modifiche, concernente il permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo;

Visto in particolare il comma 2-bis dell'art. 9 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, introdotto dall'art. 1, comma 22,lettera i) della legge 15 luglio 2009, n. 94, che subordina il rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo al superamento di un test di conoscenza della lingua italiana, le cui modalita' di svolgimento sono determinate con decreto del Ministro dell'interno di concerto con il Ministro
dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca;

Visti gli articoli 16 e 17 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394 recante le norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell'art. 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286;

Visto il Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue approvato dal Consiglio d'Europa;

Decreta:

Art. 1

Oggetto e ambito di applicazione

1. Il presente decreto fissa le modalita' di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana al cui superamento e' subordinato il rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo, previsto dall'art. 9 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, recante il «Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero», di seguito Testo unico.

2. Le disposizioni del presente decreto si applicano a tutti gli stranieri che chiedono il rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo ai sensi dell' art. 9 del Testo unico,ed ai familiari per i quali puo' essere richiesto il permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo, ai sensi del comma 1
del medesimo art. 9, salvo quanto previsto al comma 3.

3. Le disposizioni del presente decreto non si applicano:

a) ai figli minori degli anni quattordici, anche nati fuori dal matrimonio, propri e del coniuge;

b) allo straniero affetto da gravi limitazioni alla capacita' di apprendimento linguistico derivanti dall'eta', da patologie o da handicap, attestate mediante certificazione rilasciata dalla struttura sanitaria pubblica.

Art. 2

Disposizioni sulla conoscenza della lingua italiana

1. Per il rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo, lo straniero deve possedere un livello di conoscenza della lingua italiana che consente di comprendere frasi ed espressioni di uso frequente in ambiti correnti, in corrispondenza al livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue approvato dal Consiglio d'Europa.

2. Al fine della verifica della conoscenza della lingua italiana, conforme al livello indicato al comma 1, lo straniero effettua uno apposito test, secondo le modalita' indicate dall'art. 3.

Art. 3

Modalita' di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana

1. Lo straniero presenta, con modalita' informatiche, la richiesta di partecipazione al test di conoscenza della lingua italiana alla prefettura territorialmente competente in base al domicilio del richiedente. La richiesta contiene, a pena di inammissibilita', l'indicazione delle generalita' del richiedente, i dati relativi al titolo di soggiorno, compresa la scadenza e la tipologia, i dati del documento valido per l'espatrio, e l'indirizzo presso cui lo straniero intende ricevere la convocazione per lo svolgimento della prova.

2. La prefettura convoca, entro sessanta giorni dalla richiesta, lo straniero per lo svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana, indicando il giorno, l'ora ed il luogo in cui lo straniero si deve presentare.

3. Il test si svolge, previa identificazione dello straniero a cura del personale della prefettura ed esibizione della convocazione, con modalita' informatiche, ed e' strutturato sulla comprensione di brevi testi e sulla capacita' di interazione, in conformita' ai parametri adottati, per le specifiche abilita', dagli Enti di certificazione di cui all'art. 4, comma 1, lettera a). Il contenuto delle prove che compongono il test, i criteri di assegnazione del punteggio e la durata della prova sono stabiliti in collaborazione con un Ente di certificazione compreso tra quelli indicati all'art. 4, comma 1, lettera a), a seguito di apposita convenzione da stipulare con il Ministero dell'interno. Alla stipula della convenzione si provvede nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Per superare il test il candidato deve conseguire almeno l'ottanta per cento del punteggio complessivo.

4. A richiesta dell'interessato il test di cui al comma 3 puo' essere svolto con modalita' scritte di tipo non informatico, fermi restando l'identita' del contenuto della prova, i criteri di valutazione ed il limite temporale, fissati per il test svolto con modalita' informatiche.

5. Il risultato della prova e' comunicato allo straniero ed e' inserito a cura del personale della prefettura nel sistema informativo del Dipartimento per le liberta' civili e l'immigrazione del Ministero dell'interno. In caso di esito negativo, lo straniero puo' ripetere la prova, previa richiesta presentata ai sensi del comma 1.

Art. 4

Modalita' ulteriori per l'accertamento della conoscenza della lingua italiana

1. Fermo restando quanto previsto dall'art. 2, comma 1, non e' tenuto allo svolgimento del test di cui all'art. 3 lo straniero:

a) in possesso di un attestato di conoscenza della lingua italiana che certifica un livello di conoscenza non inferiore al livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue approvato dal Consiglio d'Europa, rilasciato dagli enti certificatori riconosciuti dal Ministero degli affari esteri e dal
Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, indicati nell'allegato A, che costituisce parte integrante del presente decreto;

b) che ha frequentato un corso di lingua italiana presso i Centri provinciali per l'istruzione degli adulti di cui all'art. 1, comma 632, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modifiche e integrazioni, ed ha conseguito, al termine del corso, un titolo che attesta il raggiungimento di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue, approvato dal Consiglio d'Europa;

c) che ha ottenuto, nell'ambito dei crediti maturati per l'accordo di integrazione di cui all'art. 4-bis del Testo unico, il riconoscimento di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue, approvato dal Consiglio d'Europa;

d) che ha conseguito il diploma di scuola secondaria di primo o secondo grado presso un istituto scolastico appartenente al sistema italiano di istruzione di cui all'art. 1 della legge 10 marzo 2000, n. 62 o ha conseguito, presso i centri provinciali per l'istruzione di cui alla lettera b), il diploma di scuola secondaria di primo o di secondo grado, ovvero frequenta un corso di studi presso una Universita' italiana statale o non statale legalmente riconosciuta, o frequenta in Italia il dottorato o un master universitario;

e) che e' entrato in Italia ai sensi dell'art. 27, comma 1, lettere a), c) d), e q), del Testo unico e svolge una delle attivita' indicate nelle disposizioni medesime.

2. Nei casi previsti dalle lettere a), b) e d) del comma 1, lo straniero allega alla documentazione richiesta dall'art. 16 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, per il rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo, copia autentica dei titoli di studio o professionali conseguiti e dei certificati di frequenza richiesti. Nei casi previsti dalle lettere c) ed e) del comma 1, lo straniero allega alla documentazione richiesta per il rilascio del permesso di soggiornouna dichiarazione sul titolo di esonero posseduto.

3. Lo straniero affetto da gravi limitazioni alla capacita' di apprendimento linguistico derivanti dall'eta', da patologie o handicap, di cui all'art. 1, comma 3, lettera b), allega la certificazione rilasciata dalla struttura sanitaria pubblica alla documentazione richiesta dall'art. 16 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394.

Art. 5

Verifica dell'esito del test ai fini del rilascio  del permesso di soggiorno

1. Ai fini del rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo, la questura verifica la sussistenza del livello di conoscenza della lingua italiana indicato all'art. 2, comma 1, attraverso il riscontro dell'esito positivo del test riportato nel sistema informativo del Dipartimento per le liberta' civili e l'immigrazione del Ministero dell'interno, di cui all'art.3, comma 5.

2. Nei casi previsti dall'art. 4, comma 1, lettere a), b), e d), la verifica di cui al comma 1 e' effettuata dalla questura attraverso il riscontro della documentazione da allegare alla richiesta di rilascio del permesso di soggiorno e, nei casi previsti dall'art. 4, comma 1, lettere c) ed e) attraverso l'accertamento delle condizioni o dei titoli dichiarati dallo straniero.

Art. 6

Ruolo del prefetto e dei consigli territoriali per l'immigrazione

1. Il prefetto territorialmente competente, individua in ambito provinciale le sedi per lo svolgimento del test di cui all'art. 3, anche attraverso accordi con gli enti locali e le istituzioni scolastiche.

2. I consigli territoriali per l'immigrazione di cui all'art. 3, comma 6, del Testo unico, anche attraverso accordi con enti pubblici e privati e con associazioni attive nel campo dell'assistenza agli immigrati, nell'ambito delle risorse statali e comunitarie disponibili, promuovono progetti di informazione per illustrare le modalita' di attestazione della conoscenza della lingua italiana ai fini del rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo e progetti per la preparazione al test di cui all'art. 3.

Art. 7

Disposizioni finali ed entrata in vigore

1. Dall'attuazione delle disposizioni del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

2. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e si applica a decorrere dal centottantesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione.

Roma, 4 giugno 2010

Il Ministro dell'interno Maroni

Il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca Gelmini

Registrato alla Corte dei conti il 9 giugno 2010

Ministeri istituzionali - Interno, registro n. 6, foglio n. 359

Allegato A

(art. 4, comma1, lettera a) Enti certificatori riconosciuti dal Ministero degli affari esteri e dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca:

1) Universita' degli studi di Roma Tre;

2) Universita' per stranieri di Perugia;

3) Universita' per stranieri di Siena;

4) Societa' Dante Alighieri.

Test di ammissione all'Università

Prova il test di ammissione, le domande facoltà per facoltà e le informazioni essenziali.

- Architettura
- Medicina, Odontoiatria, Veterinaria
- Area Economico-Giuridica
- Lauree triennali delle professioni sanitarie
- Ingegneria
- Area Formazione
- Psicologia
- Comunicazione
- Scienze motorie
- Area Scientifica (orientativi)
- Area Umanistica (orientativi)

Orientamento alla scelta universitaria

Andare all’università? Sì, ma quale? I percorsi universitari sono una giungla! E poi, per decidere, è meglio seguire il cuore o la ragione? I tuoi dubbi sono normali. Per questo è nato AlmaOrièntati, il percorso di orientamento alla scelta universitaria messo a punto dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea.

Vai al Percorso

Borse di studio della DG Interpretazione (JICS)

Ogni anno la Direzione Generale Interpretazione mette a disposizione borse di studio rivolte a studenti di tutte le discipline che siano stati accettati in un corso di formazione post-laurea (a tempo pieno) in interpretazione, offerto da un'università riconosciuta o da un istituto a livello universitario. L'importo della somma è di €2200 per coloro che studiano in uno degli Stati membri, e €1500 per studenti dei paesi in fase di accesso. Altri €500 sono assegnati a coloro che cambiano il proprio paese di residenza per frequentare il corso. La scadenza per la presentazione della domanda è il 16 Luglio 2010, mentre la scadenza per la presentazione dei dossiers completi è il 17 Settembre 2010.


Per ulteriori informazioni clicca qui


Che cos'è l'Europass?

Un passaporto per l'Europa delle opportunità

In occasione del Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000, le Istituzioni europee, insieme ai Paesi membri, hanno individuato strumenti in grado di promuovere, nello spazio europeo, la libera circolazione dei cittadini, dei loro titoli e curriculum, per fare dell'Europa "la società della conoscenza più dinamica e competitiva del mondo".

Tra questi strumenti c’è EUROPASS (Decisione n.2241/2004/CE), un insieme di documenti aggregati in un Dossier e pensati con l´obiettivo di rendere più trasparenti e leggibili i titoli, le qualifiche e le competenze acquisite nell´ambito di contesti di apprendimento formali, non formali e informali.

I documenti che al momento fanno parte del pacchetto Europass sono:

•L´Europass Curriculum Vitae e l´Europass Passaporto delle Lingue, utili per descrivere le proprie esperienze e competenze, sono fruibili in autocompilazione;

•Il Supplemento al Diploma e il Supplemento al Certificato, sono supplementi utili per tradurre in modo trasparente i contenuti e il valore di titoli e qualifiche e sono prodotti dalle istituzioni che rilasciano i titoli originali (scuole, università e agenzie formative);

•L´Europass-mobilità utile in caso di esperienze di studio all'estero rilasciato dal Centro Nazionale Europass Italia.
 
Guarda la Brochure
 
Vai al sito

Volontariato sociale nel mondo

Rivolto a giovani dai 18 ai 30 anni.
I progetti (la cui durata varia da 35 a 40 ore a settimana) sono differenti e si inseriscono in particolare nei seguenti settori:

- sociale: esiste una rete d'associazioni locali che si occupa delle esigenze di famiglie più bisognose (assistenza sanitaria, assistenza nella vita quotidiana, ascolto delle loro esigenze, ...)
- educazione: a seconda delle tue competenze, assisterai alcuni professori in classe, farai l'allenatore sportivo per i bambini, darai una mano alla manutenzione delle scuole...


sono localizzati in: Sudafrica, Argentina, Africa dell'ovest, Canada, Costa Rica, Ecuador, Guatemala, India, Perù, Tailandia, Cina

Guarda i programmi

Programma ospitalità alunni stranieri

Il programma di ospitalità offre alle famiglie italiane l’opportunità di condividere la propria vita e cultura con uno studente straniero per la durata di un anno, un semestre o un trimestre scolastico.

Scarica il programma

Lavoro, Stage e Volontariato

Programmi per over 18
Imparare le lingue lavorando e aiutando nel mondo

Scarica il programma

Soggiorni scolastici all'estero

Da un anno a un mese di studio all’estero, frequenza riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione.
per ragazzi da 15 a 18 anni

Scarica il Programma


Prova Invalsi: alcuni consigli e test di esercitazione

La prova avrà delle domande a risposta multipla e altre domande a risposta aperta ed è diviso in due parti.


La prima parte è quella in italiano e si suddivide a sua volta in due parti, comprensione della lettura, cioè di un testo narrativo, e i quesiti cui rispondere. La seconda prova INVALSI è in matematica e avrà quesiti a scelta multipla e a risposta aperta su: numeri, geometria, relazioni e funzioni, misure, dati e previsioni.

Più in dettaglio l’esame di italiano prevede 25 domande: 15 domande sulla comprensione della lettura e 10 domande che riguardano la riflessione sulla lingua (conoscenze grammaticali).

L’esame di matematica invece prevede 22 domande sui principali argomenti affrontati nei tre anni delle media.

Ecco le diverse fasi pratiche in cui si struttura l’esame domani mattina:

1 – consegna del primo fascicolo (italiano) ad ogni candidato;

2 – lettura ed illustrazione delle istruzioni per la compilazione;

3 – inizio e fine del lavoro (60 minuti);

4 – ritiro da parte della Commissione del primo fascicolo;

5 – pausa (15 minuti circa);

6 – consegna del secondo fascicolo (matematica);

7 – inizio e fine del lavoro (60 minuti);

8 – ritiro del secondo fascicolo;

9 – fine della prova.

In tutto questo gli studenti non devono agitarsi inutilmente e devono restare tranquilli nell’approcciarsi ai test: ecco dei consigli per affrontare i test INVALSI  .

Molti test per esercitarsi sulla prova INVALSI di italiano e matematica per la terza media sono sul sito della casa editrice Zanichelli, si tratta di test che consentono anche delle simulazioni d’esame:
- italiano;
- matematica.

Anche sul sito de Il Sole 24 ORE c’è una selezione delle domande INVALSI (che sono state poste negli anni precedenti) e le relative soluzioni, test che possono essere un utile ripasso per gli studenti: ecco quelli in matematica e i test di italiano.

Ecco le prove dell’Esame di Stato I Ciclo 2007 – 2008, si possono utilizzare per esercitarsi e per familiarizzare con le prove (documenti in PDF):


- Fascicolo della prova di italiano 2007 – 2008;

- Griglie di correzione della prova di italiano 2007 – 2008 ;

- Fascicolo della prova di matematica 2007 – 2008 ;

- Griglie di correzione della prova di matematica 2007 – 2008 .

Ecco le prove dell’Esame di Stato I Ciclo 2008 – 2009 (in PDF):

- Fascicolo della prova di italiano 2008 – 2009 ;

- Fascicolo della prova di matematica 2008 – 2009 ;

- Griglie di correzione 2008 – 2009 .

Alcuni altri esempi di prove di italiano sono qui, qui e qui; ed ecco un esempio della prova di matematica

fonte: bnotizie.com


Zanichelli Test: il sistema di esercizi interattivi della Zanichelli

Sito utile sia per gli insegnanti che per gli studenti, delle scuole medie e superiori.

- L'insegnante può assegnare compiti per casa da fare al computer, scaricare test dall'archivio e adattarli alle proprie esigenze, controllare con il registro elettronico i lavori fatti dagli studenti.
- Lo studente può esercitarsi in modo utile e divertente,  ripassare utilizzando la correzione automatica dei test e controllare il proprio grado di preparazione.

Vai a Zanichelli Test 



2 parole sulla Manovra Economica e i tagli alla Scuola

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Tutto avrei immaginato in vita mia fuorché rimpiangere il prestito forzoso che impose Prodi nel 1996 allorquando, per entrare in Europa, mise le mani nei conti correnti degli italiani, di tutti gli italiani. Oltretutto parte di quel prelievo lo restituì ad ingresso avvenuto. Ne abbiamo dette di tutti i colori di quella manovra ma a confronto di quella che sta per essere varata in questi giorni è un sollucchero. Questo decreto legge non colpisce tutti gli italiani colpisce solo gli statali (forze armate e ministeriali) e, a ben vedere, c’è da chiedersi se gli statali siano italiani, dal momento che viene pubblicizzata accompagnandola con lo slogan “non abbiamo messo le mani in tasca agli italiani”. E c’è anche da chiedersi se un provvedimento che colpisce così palesemente solo una parte degli italiani sia costituzionale ma, anche in questo caso, visto che chi doveva firmarla l’ha firmata non ravvisando alcuna imparzialità, vuol dire che, forse, gli statali non fanno testo.

Tutto bene quindi, “non sono state messe le mani nelle tasche agli italiani”, la missione è compiuta, il grande feticcio è salvo e soprattutto è salvo il “popolo delle partite IVA”, il grande serbatoio di voti di questo Governo (e dell’evasione fiscale).
Per gli statali beh…cosa vogliono…sono stati sempre dei privilegiati, non hanno perso il posto (e chi lo ha detto?), hanno goduto di aumenti superiori alla media (ma gli insegnanti non erano i peggio pagati d’Europa?), hanno la pensione… (ormai…alla memoria).
Di fronte alle osservazioni che piovono in questi giorni i rappresentanti del Governo hanno la risposta pronta: dovevamo ridurre la spesa pubblica…anche gli altri stati lo hanno fatto…le agenzie di rating (le stesse che ora vogliono imbavagliare) ci guardano…ecc.ecc.
Per la verità non tutti i Ministri hanno sbattuto i tacchi e detto signorsì a questi provvedimenti, c’è qualcuno, mi riferisco al ministro Bondi, che ha mostrato tutto il suo disaccordo verso la manovra in prima stesura e, infatti, nella seconda sono stati stralciati i tagli a enti e fondazioni culturali.
Per gli insegnanti invece, nel Governo, nessuno ha aperto bocca. Non una parola, non una lettera, non una vocale. Silenzio assoluto. Chi doveva difenderli, nonostante siano i più colpiti dalla manovra, si è dileguato.
Tutto avrei immaginato in vita mia fuorché rimpiangere la Moratti, che difese a spada tratta la Scuola dai tagli forsennati di Tremonti. Altro spessore, altra stoffa, altra statura, altro piglio e per questo…“promossa” a Sindaco di Milano.

Ma intanto ci troviamo qui a fare due conti e a scoprire che i contratti saranno congelati per 3 anni (che equivale ad una perdita salariale di 1500/1800 euro); che saranno bloccati per 3 anni gli scatti di anzianità (con una perdita salariale media di 6000 euro) e, non essendovi cenno ad un loro recupero, la quasi impossibilità di raggiungere il massimo della pensione per una categoria a cui si chiede, per accedervi, la laurea, il tirocinio, ecc.,. A questo si aggiunga l’inflazione che nel frattempo farà il suo mestiere erodendo il potere d’acquisto, l’elevazione a 66 anni dell’età minima per il pensionamento (a cui si aggiungerà l’automatismo del ministro Sacconi legato alle aspettative di vita); la rateizzazione della liquidazione e chissà cos’altro visto che il testo del decreto ancora non si conosce in tutte le sue parti e visto che l’unica versione diffusa finora è in un formato illegibile.
E il bello deve ancora venire, quando, in pompa magna, verrà divulgato il provvedimento per premiare il merito a cui, ovviamente, la maggior parte non potrà accedere. Oltre al danno la frustrazione.

Cosa fare a questo punto? Scioperare? Assolutamente no, faremmo un gran favore al Governo che risparmierebbe bei soldoni su cui, probabilmente, ha già fatto conto. Molto meglio manifestare di sabato, come ha finalmente suggerito Bonanni, in modo da farci sentire senza essere penalizzati con trattenute sul magro stipendio. Ma non basta. Incrociare le braccia e lavorare il meno possibile? Giammai, si farebbe il gioco di chi vuole distruggere la scuola pubblica e poi, chi insegna lo sa bene, è impossibile non lavorare in classe, si verrebbe mangiati vivi dagli alunni. Al massimo si potrà fare più attenzione a quello che ci compete o non ci compete nelle nostre mansioni (gite, 40 ore ecc.).

Cosa fare allora? Da parte mia ho in mente una strada che certamente non è la più semplice, nemmeno la più veloce ma, secondo me, è la più incisiva.
Parte da un concetto-guida: “Mi hai condannato all’indigenza? E io faccio l’indigente!”. Nei prossimi tre anni non cambierò casa, non cambierò l’auto, non comprerò vestiti né accessori di alcun genere, non comprerò gratta e vinci né qualsivoglia altra lotteria, né tantomeno giocherò a lotto o superenalotto, non comprerò profumi, libri, giornali, non andrò al ristorante e neppure in pizzeria , non andrò al cinema e neanche a teatro, se farò vacanze andrò in paesi dove si vive bene e si spende poco, utilizzando voli low cost e offerte last minute, diventerò un esperto in offerte speciali comprando esclusivamente le cose superconvenienti, a costo di comprare dieci cose in dieci negozi diversi, diventerò un assiduo frequentatore dei discount, rimanderò tutte le spese per la casa, farò attenzione alla prevenzione della salute mia e di chi mi sta intorno per evitare costose visite mediche ecc. ecc. In una parola diventerò taccagno come zio Paperone e, state certi, la parte di quel frescone con le buste della spesa a cui tutti dicevano grazie, pubblicizzato ai tempi del primo governo Berlusconi, io non la farò.
A cosa servirà tutto questo? A nulla…se sarò solo.
Ma se per caso una buona parte di quei quasi 4 milioni di dipendenti dello stato facessero altrettanto ne vedremmo delle belle. Basterebbe che per qualche mese le rilevazioni Istat mettessero in luce una contrazione del PIL vedreste come lor signori farebbero marcia indietro! Non hanno capito che i dipendenti pubblici rappresentano la spina dorsale dei consumi proprio in virtù dello stipendio magro ma fisso. In alcune famiglie, con entrambe i coniugi impiegati statali, il danno triennale sarà di circa 15.000 € e questo non potrà non avere riflessi sui consumi e sul timore del tenore di vita futuro. Non hanno voluto mettere le mani in tasca al popolo delle partite IVA, nonostante possano scaricare dalle tasse anche l’aria che respirano, nonostante che storicamente siano i maggiori produttori di evasione fiscale, nonostante che, con l’euro, abbiano raddoppiato dalla sera alla mattina il costo delle merci. Visto che non ci pensa il Governo a coinvolgere tutti i cittadini in un doveroso sforzo di risanamento ci pensiamo, indirettamente, noi.

In un sistema capitalista e consumista come quello in cui viviamo, non consumare è l’atto più rivoluzionario, eversivo, distruttivo e dimostrativo che possa esistere, ma l’iniquità che abbiamo subìto è stata talmente grossa che merita una risposta altrettanto dura. Preparatevi anche a qualche bella secchiata di sensi di colpa: licenziamenti, disoccupazione ecc. ecc. e anche alla relativa risposta: “ridatemi il maltolto e io ricomincio a consumare”.
Ma c’è dell’altro, oltre a non avere gli aumenti di stipendio e gli scatti di anzianità, oltre a dover andare in pensione a 65 o, pare, a 66 anni e oltre (per l’adeguamento alle aspettative di vita), oltre ad avere la rateizzazione della buonuscita, prepariamoci anche agli aumenti delle addizionali Irpef che comuni, province e regioni, anche loro colpiti dalla manovra, applicheranno ai nostri stipendi.

E tutto questo per che cosa? Per non volere minimamente intaccare il capitale di chi ha accumulato, chissà come, ingenti patrimoni. Si colpisce il reddito per non colpire il capitale che neanche ai tempi del fascismo era così tutelato. Prendiamo ad esempio l’ICI: ben venga l’esenzione sulla prima casa ma io conosco persone che da sole occupano appartamenti di 200mq. L’esenzione sulla prima casa dovrebbe essere legata alla consistenza del nucleo familiare che la occupa (ad es. 50mq. 1 persona, 80mq 2 persone, 100mq 3 persone e così via); l’imposta dovrebbe essere fortemente progressiva in base al numero di unità immobiliari che si possiedono (abbiamo sentito che ci sono parlamentari che hanno 40 appartamenti, figuriamoci se approverebbero) e via di questo passo. Colpire il reddito e tutelare il patrimonio permette a chi lo possiede di tramandarlo indenne nei secoli dei secoli impedendo, a chi parte da zero come i giovani, di raggiungere una sia pur minima agiatezza.
Quindi, “non mettere le mani in tasca agli italiani” non è la soluzione, è il problema, perché si fa ricadere sulle spalle di pochi gli oneri che dovrebbero riguardare tutti.

La Protezione Civile spiegata ai ragazzi

Il Dipartimento della Protezione Civile ha avviato nel corso degli anni una serie di progetti e iniziative, tuttora in corso, affrontando differenti rischi e temi: dagli incendi boschivi ai terremoti, dalla tutela dei corsi d’acqua alla raccolta differenziata, ecc.

Vai al sito della Protezione Civile

Disabilità e Protezione Civile, Abili a Proteggere

Abili a proteggere è un portale che analizza il rapporto tra disabilità e protezione civile e che, attraverso tale rapporto, suggerisce una modalità nuova di affrontare il tema della cittadinanza e del lavoro.
È anche il contenitore di un’esperienza: l’inserimento di un gruppo di lavoratori disabili della Cooperativa Europe Consulting all’interno del Servizio stampa e informazione del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nelle sezioni del sito troverete il racconto delle varie fasi del progetto e potrete vedere le immagini e i filmati dei protagonisti di Abili a proteggere al lavoro.
Troverete anche la ricerca che trae da questa esperienza un modello ripetibile presso altri contesti lavorativi e che offre molti spunti di approfondimento, sia a livello teoretico che normativo.

Vai al sito Abili a Proteggere

Scuola: sciopero blocca-scrutini e sit-in a Roma

Prosegue lo sciopero della scuola indetto dal sindacato di base dei Cobas, che ha come obiettivo di bloccare 20.000 scrutini di fine anno scolastico in tutta Italia .
"Lo sciopero degli scrutini e di tutte le attività scolastiche indetto dai Cobas sta dilagando nelle regioni più grandi come Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia", spiega una nota del sindacato.
"La crescita delle adesioni va oltre tutte le previsioni: nel Lazio e in Sicilia sono bloccati più di 2.000 scrutini a regione (solo a Roma si andrà ben oltre il migliaio); in Campania, Piemonte, Toscana e Lombardia i blocchi vanno da un minimo di 1.100 fino ad almeno 1.400 a regione".
Per i Cobas "il il traguardo dei 20 mila scrutini bloccati in tutta Italia è a portata di mano".
Il ministero dell'Istruzione non ha rilasciato alcun commento sulle agitazioni.
A Roma,  sotto la sede del Ministero, questa mattina si è svolta una manifestazione di docenti e personale amministrativo in sciopero.
I Cobas chiedono al ministro Gelmini "che si cancellino i 41 mila tagli, il blocco degli scatti di anzianità e dei contratti", e protestano contro l'innalzamento a 65 anni dell'età della pensione per le donne del pubblico impiego.

Per andare in pensione si apre la finestra di luglio

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Dal 1° luglio 2010 finestra aperta per i lavoratori pubblici con i requisiti anagrafici e contributivi per la
pensione di anzianità e di vecchiaia.

Pensione di anzianità
 Da luglio dello scorso anno è in vigore per le pensioni di anzianità il cosiddetto sistema delle “quote”, ovvero una combinazione di età ed anzianità contributiva la cui somma deve determinare il raggiungimento di un valore minimo: per l’anno 2010 il valore da raggiungere è “quota 95”, realizzabile con una età anagrafica minima di 59 anni e una contribuzione di 36 anni utili, oppure una età anagrafica di 60 anni e un’anzianità contributiva di 35 anni. Concorrono alla determinazione della quota prevista anche i mesi e le frazioni di essi;
la sommatoria di questi dati deve raggiungere la quota prevista senza operare alcun arrotondament ( esempio: 59 anni 10 mesi e 15 giorni di età e 35 anni 1 mese e giorni 15 di anzianità contributiva). La decorrenza del pensionamento è in tale caso 1° luglio 2010 se la maturazione del requisito minimo è avvenuta entro il secondo semestre dell’anno 2009; il pensionamento è rinviato al 1° gennaio 2011 se il lavoratore matura i requisiti entro il primo semestre del 2010.
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Pensioni di vecchiaia
 La finestra aperta di luglio riguarda anche le pensioni di vecchiaia, ovvero i trattamenti pensionistici che l’Inpdap eroga per il raggiungimento del requisito di età anagrafica previsto dalla legge a tale riguardo, e con una contribuzione minima: a) di 20 anni per le pensioni liquidate con il sistema retributivo o misto, b) di 5 anni per le pensioni liquidate con il sistema contributivo. Particolari deroghe ad età e anzianità contributiva sono previste per coloro che avevano maturato i requisiti previsti dalle norme previgenti. Dal 1° gennaio di quest’anno l’età anagrafica prevista per le pensioni di vecchiaia è 65 anni per gli uomini e 61 anni per le donne, requisito che rimarrà inalterato fino al 31 dicembre 2011. L’accesso al pensionamento di vecchiaia prevede, allo stato, possibilità di uscita o finestre, in funzione del periodo di maturazione del requisito. La
decorrenza della pensione di vecchiaia è 1° luglio 2010, se il requisito è maturato entro il primo trimestre 2010; ovvero 1° ottobre 2010 se è maturato entro il secondo trimestre del 2010.









40 anni di contributi
Esiste tuttavia una terza possibilità di accedere al pensionamento, che è quella prevista per coloro che hanno una età anagrafica minima di 57 anni e una anzianità contributiva corrispondente alla massima prevista: 40 anni. Anche per costoro infatti la finestra di luglio 2010 si aprirà se il requisito contributivo è maturato entro il 31 marzo 2010. Dovrà invece attendere la finestra di ottobre chi lo raggiunge entro il 30 giugno 2010.
      Simona Gabrielli









fonte: il Giornale INPDAP, giugno 2010

MODELLO DETRA: Detrazioni di imposta sulle pensioni 2010

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SI PRESENTA ENTRO IL 30 GIUGNO. Il beneficio è riconosciuto quando si hanno familiari a carico. Chi non presenta il modulo si vedrà addebitare le detrazioni non dovute da gennaio 2010.

Nella busta contenente la certificazione Cud, inviata alla fine del mese di febbraio, i pensionati hanno ricevuto il modello per richiedere le detrazioni per i familiari a carico per l’anno 2010. L’obbligo - da assolvere entro il 30 giugno – nasce dal fatto che il legislatore ha pensato, ormai più di due anni fa, di far replicare annualmente ai contribuenti, in questo caso pensionati Inpdap, la richiesta delle detrazioni che, a seconda del
numero dei familiari e del reddito posseduto, permettono di diminuire l’imposta che va versata all’erario annualmente.
Presentazione del modulo. Il modello compilato va presentato ad una Sede Inpdap o a un centro di assistenza fiscale (Caf) o ad un professionista abilitato (dottori commercialisti, consulenti del lavoro, etc.) che gratuitamente assisteranno il pensionato nella compilazione del modello e ne certificano il contenuto.
Familiari a carico. Sono fiscalmente a carico i familiari che nel 2010 non possiederanno redditi (anche se paradossalmente conseguiti in un’unica giornata di lavoro) per un ammontare superiore a euro 2.840,51 al lordo di eventuali oneri deducibili. Possono essere considerati a carico il coniuge non legalmente ed effettivamente separato e i figli, anche se naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati.
Possono essere a carico anche i seguenti altri familiari: il coniuge legalmente ed effettivamente separato, i
discendenti dei figli, i genitori e gli ascendenti prossimi, anche naturali, i genitori adottivi, i generi e le
nuore, il suocero e la suocera, i fratelli e le sorelle, anche unilaterali. La detrazione è corrisposta dall’inizio del mese in cui sono maturate le condizioni di familiare a carico.
No detra, no detrazioni.
La presentazione del modello è un vantaggio per il pensionato che mantiene in tal modo il diritto al beneficio
fiscale. In caso contrario, se nell’anno 2009 il soggetto aveva diritto alle detrazioni, le quali sono state continuativamente corrisposte anche nei primi mesi del 2010, e l’interessato non ripresenta il modello entro il mese di giugno, l’Istituto, revocherà il diritto alle detrazioni e recupererà tutti gli importi detratti da gennaio 2010.
A cura di Giuseppe Gasparini, Direzione Centrale Ragioneria e Finanze
Responsabile Area Tributi

fonte: il Giornale INPDAP, giugno 2010

EESSI: directory delle istituzioni di sicurezza sociale in Europa

Un network informatico collega gli istituti di sicurezza sociale nell’ambito della comunità europea. Per individuare l’istituzione di riferimento, gestire i flussi informativi, permettere la libera circolazione dei lavoratori nell’Unione. Tra due anni terminerà il periodo transitorio e l’Eessi sarà pienamente operativo.
Nella directory delle istituzioni di EESSI si possono trovare le istituzioni di sicurezza sociale in Europa (pensioni, ecc.). Si può navigare nella directory o effettuare una ricerca utilizzando uno degli strumenti a seguire.
- Navigazione: Effettuare una ricerca per paese. Cliccare sul paese selezionato per accedere all'elenco completo delle relative istituzioni di sicurezza sociale.
- Ricerca Avanzata: Effettuare una ricerca utilizzando uno o più criteri specifici disponibili. Ciò affinerà i risultati.
- Ricerca testo libero: Effettuare una ricerca combinando parole chiave e nome del paese. Ciò affinerà i risultati.

Vai alla EESSI Directory

Impiegate statali in pensione a 65 anni dal 2012, per i tecnici costerà 10 miliardi in più

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Il consiglio dei ministri ha dato il via libera all’equiparazione dell’età delle pensioni di vecchiaia tra uomini e donne nel pubblico impiego. L’Italia ottempera così a una richiesta della Commissione europea sancita a sua volta dalla Corte di Giustizia Ue. Le dipendenti pubbliche andranno in pensione di vecchiaia a 65 anni a partire dal primo gennaio 2012. La modifica all'attuale normativa verrà inserita in un emendamento alla manovra.
Sarà quindi unico lo «scalone» che obbligherà le lavoratrici pubbliche ad andare in pensione di vecchiaia a 65 anni dal 2012, con un innalzamento secco dell'età di pensionamento da 61 a 65 anni. Il risparmio complessivo derivante dall'anticipo al 2012 dell'innalzamento dell'età per andare in pensione sarebbe valutato in 1,450 miliardi tra il 2012 e il 2019. Le risorse che deriveranno dal risparmio dell'innalzamento pensionabile dell'età delle donne andranno in un Fondo vincolato ad «azioni positive» per la famiglia e le donne. Lo ha deciso sempre il Consiglio dei ministri accogliendo la richiesta in tal senso venuta dal ministro per le pari opportunità Mara Carfagna. L'emendamento alla manovra per l'aumento dell'età pensionabile delle donne del pubblico impiego non prevede inoltre una deroga per la «finestra mobile» prevista dalla manovra. le lavoratrici del pubblico impiego andranno quindi in pensione un anno dopo aver raggiunto il requisito di legge.


Simulazioni delle terze prove scritte degli Esami di Stato

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I questionari (a risposta chiusa) sono disponibili in due formati: on-line e off-line. I questionari on-line possono essere svolti direttamente su Internet e, al termine, viene visualizzato un resoconto della propria prestazione. I questionari off-line possono essere prelevati e somministrati a video oppure su carta.

Guarda i questionari

Tutte le tracce e le soluzioni della maturita', italiano e seconda prova 2005/2009

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Gli esami degli anni scorsi,  per farsi un'idea, prepararsi, metterli a confronto e capire come sarà quello del 2010.
Prova di Italiano: le tracce con i commenti degli esperti del Corriere della Sera

Seconda prova: le tracce con le soluzioni degli esperti del Corriere della Sera

Guarda le prove 2005/2009

Maturità 2010, istruzioni per l’uso


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Dalla A alla Z tutte le cose da sapere per affrontare al meglio l'esame di maturità

Guarda le istruzioni

Progetto per la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare

I Ministeri della Gioventù e della Salute presentano i risultati del progetto “Le Buone Pratiche di cura nei Disturbi del Comportamento Alimentare”. Affidato alla regione Umbria, il progetto si inserisce nel più ampio quadro del Programma “Guadagnare Salute”, finalizzato a promuovere campagne informative e azioni che mirino a modificare comportamenti alimentari inadeguati, i quali favoriscono l’insorgere di malattie degenerative di grande rilevanza epidemiologica.

Il progetto si è articolato in tre obiettivi principali:

a) la ricognizione dell’esistente in termini di rete assistenziale, per la costruzione di una mappa dei servizi, sia pubblici che privati accreditati

b) la sorveglianza epidemiologica del fenomeno, attraverso il coinvolgimento di centri pubblici in grado di garantire tutte le risposte assistenziali nelle diverse fasi della malattia, finalizzata a dare dati più aggiornati sulla prevalenza e l’incidenza

c) l’analisi e lo studio delle evidenze scientifiche, in materia di trattamenti dei DCA.

Il primo, assai importante obiettivo del progetto era quello di realizzare una mappa dei servizi specificamente dedicati al trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare, rispondenti a requisiti di scientificità, che permettesse da un lato di informare il cittadino sulle possibilità di trattamento offerte a livello nazionale e, dall’altro, di fornire alle Istituzioni indicazioni sulle necessità di potenziamento dell’offerta terapeutica.

Il censimento ha portato all’individuazione di 158 servizi sul territorio nazionale, per ognuno dei quali sono state indicate le informazioni relative alla localizzazione, alle caratteristiche organizzative, agli orari di apertura, ai livelli di trattamento disponibili e alle prestazioni erogate.

Il secondo obiettivo, l’attività di sorveglianza, ha coinvolto, per un periodo di 2 anni, cinque centri sentinella e ha condotto all’individuazione di 574 pazienti affetti da Anoressia, Bulimia, e altri disturbi alimentari. L’osservatorio, coordinato dal Centro dei Disturbi Alimentari dell'Umbria, ha consentito: di misurare la frequenza, l'incidenza e la prevalenza dei DCA nei rispettivi servizi, la variabilità e le caratteristiche dei nuovi casi; di conoscere alcuni dati riguardanti la provenienza e il percorso del paziente; di esaminare l’interazione dei pazienti con le Associazioni e con i Servizi e di valutare gli esiti intermedi e/o finali di tali trattamenti.

Per il terzo obiettivo, è stata portata a termine una analisi sistematica della letteratura sul trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare, con lo scopo di selezionare le evidenze scientifiche disponibili a livello internazionale; è in corso di realizzazione un documento di sintesi che potrà essere utilizzato per la elaborazione di Linee Guida Nazionali, di riferimento per gli operatori del settore.

vai al sito: disturbialimentarionline.it

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