Il seminario “Per un
governo democratico della Scuola della costituzione” organizzato dal Coordinamento
nazionale per la Scuola della Costituzione presso la Provincia
di Roma il 16 dicembre 2012 ha registrato un buon risultato. Oltre un
centinaio le presenze, un vero successo se si pensa che contemporaneamente
si svolgevano a Roma l’assemblea nazionale del movimento delle scuole, la
segreteria nazionale del CIDI, l’incontro nazionale degli studenti dell’UDS,
l’esecutivo federale dei Cobas ..e gli impegni prenatalizi.
Segno
evidente che la proposta ha fatto breccia in un mondo della scuola ansioso
di salvare il valore della “Scuola della Costituzione” attraverso un
percorso concreto e praticabile.
Un mondo
formato da insegnanti, genitori, organizzazioni sindacali (tra le
OOSS invitate: FLC CGIL, USB, UNICOBAS, COBAS, erano presenti: USB,UNICOBAS,
Piero Castello – Cobas Scuola), semplici cittadini che riconoscono
alla funzione della scuola dello Stato un ruolo preminente nella
formazione dei giovani.
Tra gli
altri, hanno accolto con interesse l’invito a partecipare Chiara
Acciarini, Maurizio Tiriticco, Clotilde Pontecorvo, l’on. Zazzera, il prof.
Porrotto, ex preside del Parini di Milano, e hanno inviato parole di
condivisione tra gli altri, Domenico Gallo, Gennaro Lopez, Sergio
Lariccia, Nicola Tranfaglia, impossibilitati ad essere presenti. Inoltre,
proprio nella giornata di oggi due nuove associazioni, una nazionale,
l’altra genovese, hanno chiesto di entrare a far parte del
Coordinamento.
Le relazioni di
Carlo Salmaso (sul rapporto autonomia – democrazia – partecipazione) e
di Corrado Mauceri (illustrazione della proposta contenente “Norme per il
governo della Scuola della Costituzione”) hanno avviato ragionamenti e
riflessioni, per una parte dei presenti sicuramente inediti, in
particolare riguardo al concetto di autonomia inteso come
libertà del sistema scolastico dai condizionamenti dei ministri di turno, non
corrispondente all’autonomia dei singoli istituti che di fatto continuano ad
essere sottoposti al potere burocratico del Ministero che impedisce
l’esplicazione delle competenze assegnate agli Organi Collegiali nel DPR del
1974.
E’ stato
individuato questo come uno dei motivi del calo di partecipazione.
E’ stata
sottolineata la differenza tra la vecchia idea di scuola statale
centralista e l’idea della Scuola della Costituzione, statale, ma garante
della partecipazione e del pluralismo culturale e quindi dell’autonomia intesa
come partecipazione ed indipendenza dagli esecutivi nella Carta
costituzionale.
E’
emersa con forza la distinzione tra la Scuola – equiparabile alla
Magistratura – in quanto funzioni della Repubblica non
delegabili per le loro alte finalità, e la tutela dei diritti
attraverso la fornitura di servizi che possono essere assolti oltre che dallo
Stato anche da privati.
La parte
più innovativa delle proposta riguarda il Consiglio Nazionale dell’Istruzione
che rappresenterebbe l’apice degli Organi Collegiali come centro del
pluralismo culturale in sostituzione dell’attuale CNPI, con compiti di
programmazione degli indirizzi educativi oggi di competenza del MIUR.
Mauceri
ha presentato anche gli aspetti critici della proposta, su cui occorre attivare
un approfondito confronto (rapporto tra questo nuovo organismo e il MIUR, la
figura del Dirigente Scolastico ..)
Ma – come
ha detto Antonia Sani in apertura – si tratta dell’avvio di un
confronto, non della conclusione di un percorso.
I
numerosi interventi hanno sottolineato il rifiuto integrale della pdl
Aprea, per ora “su un binario morto” ma sempre in agguato dopo le elezioni,la
necessità che si mantenga alta la mobilitazione delle scuole, per scongiurare
questo e altri provvedimenti negativi per la qualità dell’istruzione (es. forme
dissennate di dimensionamento degli istituti scolastici), l’urgenza
che vengano affrontati anche altri problemi della vita scolastica(valutazione, Invalsi, orario
di lavoro dei docenti, rischio che attraverso le reti di
scuole penetri nelle istituzioni pubbliche la privatizzazione dei
saperi, richiesta di abolizione delle Fondazioni da cui dipendono
attualmente una sessantina di Istituti Tecnici Superiori, l’importanza di
far pervenire al Parlamento Europeo la nostra idea di scuola della
Repubblica..)
C’è
stato un grande applauso del pubblico quando Bruno Moretto ha riferito del
successo raggiunto dal comitato bolognese con la raccolta di firme(oltre
13.000) per il referendum contro il finanziamento delle scuole private per
l’Infanzia del Comune di Bologna.
Nel pomeriggio, dopo
la conclusione del dibattito, ha avuto luogo la Tavola rotonda coordinata
da Marina Boscaino con le forze politiche presenti: PD(F.Puglisi), SEL (S:Salacone), I.d.V. (G.Rodano), PRC (V.Meloni).
Erano stati invitati anche PdCI e ALBA.
Dal
confronto è emersa la comune denuncia dell’attacco alla Costituzione
rappresentato dalla legge 62/2000 sulla parità scolastica che consente
finanziamenti alle scuole private divenute “paritarie”. Un auspicio che il
nuovo Parlamento possa riconsiderare il vulnus?
E’ stata anche
evidenziata la conseguente anomalia che mette sullo stesso piano le scuole
degli Enti Locali e le scuole private dell’ Infanzia che nel bilancio ricevono
finanziamenti dallo stesso capitolo.
Riguardo
l’articolato è stato espresso un interesse di massima, con un rinvio a un
incontro successivo dopo una più accurata meditazione sul testo per
un confronto nel merito.
Riteniamo una
acquisizione importantissima l’avere messo in sintonia e in una comunità di
intenti tutti i soggetti che fanno attualmente parte di questo
coordinamento che anche in data odierna ha dimostrato la sua
vitalità con la presenza di comitati di Napoli, Roma, Firenze, Viareggio,Vicenza, Padova, Bologna, Genova (Milano
e Parma assenti per motivi contingenti).
Nella conclusione
operativa sono stati invitati tutti coloro che hanno espresso nel
dibattito le proprie valutazioni e tutti e tutte coloro che desiderassero
esprimerle, a inviare email all’indirizzo del
coordnazscuolacostituzione@gmail.com, comprese
testimonianze dello stato degli Organi Collegiali nelle proprie scuole e altre
denunce dello stato delle cose nella propria realtà scolastica.
Tutta
questa documentazione verrà raccolta e integrata dal Coordinamento in vista del
prossimo dibattito da tenersi nelle vicinanze delle elezioni politiche (mese
di febbraio)
Antonia Sani per il
Coordinamento