Marcia indietro del governo sul blocco degli scatti stipendiali degli insegnanti? Sembra proprio di sì. Lo ha annunciato, durante un incontro con i sindacati della scuola, lo stesso ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. "Una quota dei risparmi provenienti dal blocco nella scuola, destinata al miglioramento delle scuole e al personale - ha annunciato Tremonti - può essere destinata ai docenti". Una presa di posizione che fa tirare un sospiro di sollievo ai circa 700 mila insegnanti italiani, per i quali il contratto della scuola prevede scatti stipendiali automatici ogni sei anni che la manovra Finanziaria appena approvata congela per tre anni..
All'incontro erano presenti Cisl e Uil scuola, Gilda degli insegnanti e Snals che da tempo pressano per una soluzione al problema. E che, a questo punto, considerano le dichiarazione di Tremonti una vittoria. "Va bene - ha spiegato l'inquilino di via XX Settembre - applicare il congelamento ma non possiamo bloccare due cose: noi pensiamo che il 30 per cento sia fuori dal congelamento". E "non c'è un'eccezione - ha proseguito il ministro - ma la conservazione di un meccanismo che fa parte dei contratti, si tratta di un oggetto acquisito che non può essere tolto in modo retroattivo e che contiene un valore. Parte dei risparmi può essere acquisita e gestita ma vanno fatte delle verifiche, in base alle quali una parte può essere utilizzata".
"L'azione di un sindacato - dichiara Francesco Scrima, leader della Cisl scuola - si giudica dai risultati che produce: l'impegno assunto dal Governo di modificare la manovra finanziaria in modo da rendere possibile il mantenimento delle progressioni di anzianità previste dal contratto scuola vigente dimostra che la Cisl, percorrendo in piena autonomia la via del confronto e del negoziato, ha fatto la scelta giusta e ha agito bene". Una frecciatina alla Flc Cgil che risponde conil suo segretario Mimmo Pantaleo. "La coerenza non è una variabile indipendente nei comportamenti delle organizzazioni, comprese quelle sindacali. Non si può dichiarare prima che la manovra è equa e poi chiedere modifiche quando le proteste dei lavoratori ti impongono di farlo", risponde Pantaleo. "Si è preso finalmente atto della giustezza delle nostre rivendicazioni - aggiunge Massimo Di Menna della Uil scuola - la chiarezza e la concretezza delle nostre iniziative, in sintonia con l'azione confederale, cominciano a dare i primi frutti".