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A proposito di incentivi ai docenti "meritevoli"

Il ministro Gelmini è tornata sugli annunciati aumenti agli insegnanti. Il ministro ha specificato che incentiverà solo "quelli bravi" e che verranno sanciti attraverso un progetto contenuto in un disegno di legge pronto per l`autunno: il ddl, almeno nelle intenzioni del primo inquilino del Miur, dovrebbe rivoluzionare la scuola. Tanto che, sempre secondo il ministro, si tratterà della "riforma delle riforme". Gelmini ha anche reso pubblica la quota complessiva dei beneficiari (individuati attraverso apposite commissioni) dell’incremento di stipendio: riguarderà “120-150.000 insegnanti italiani, circa il 30-40 per cento del totale”, debitamente selezionati grazie all’operato di “apposite commissioni”.

Anche questo secondo argomento toccato dal ministro merita qualche riflessione. La prima è meramente numerica: essendo i docenti della scuola italiana circa 800.000, la quota indicata (120-150.000) appare dimezzata rispetto al 30-40 per cento, che infatti corrisponde ad una quota che varia tra i 240.000 ed i 300.000 insegnanti. La seconda riflessione è relativa al fatto che sono passati quasi 20 mesi da quando il ministro Gelmini, durante la trasmissione “Porta a Porta”, rese nota l’intenzione di voler introdurre il modello premiante: un modello che avrebbe dovuto auto-finanziarsi trattenendo nella scuola circa un terzo dei risparmi ottenuti dalle Finanziarie tagli-posti e che avrebbe portato nelle tasche dei docenti più bravi e qualificati tra i 5 e i 7 mila euro lordi. I premi, aveva assicurato nell’occasione Gelmini, scatteranno gradualmente "già a partire dal 2010-2011”. Ora, se la promesse deve essere mantenuta, sarà importante che la macchina organizzativa dell’amministrazione si muova in fretta: a meno che non si vogliano introdurre le modalità di premio ad anno scolastico già avviato (cambiando così in corsa le regole del “gioco”), i tempi per l’introduzione degli incentivi appaiono davvero stretti.