Dalla manovra economica uscita dal cilindro del Governo emergono giorno dopo giorno novità sempre più inquietanti. Per quanto riguarda il raggiungimento della pensione sta diventando un vero e proprio percorso ad ostacoli. Oltre all'aggiornamento triennale dei coefficienti per il calcolo delle pensioni (il primo adeguamento è scattato proprio quest'anno) arriverà anche l'aumento automatico dell'età di pensionamento, introdotto con il Dl 78 del 2009. Dal 2105, ogni cinque anni i requisiti anagrafici per il pensionamento verranno aggiornati sulla base degli incrementi della speranza di vita nel quinquennio precedente. La pensione ritarderà per tutti, ma per i dipendenti pubblici l'attesa sarà ancor più amara. Per loro, infatti, il decreto legge introduce anche la rateizzazione della liquidazione (indennità di buonuscita, indennità premio di servizio, trattamento di fine rapporto e ogni altra indennità equipollente). E come se non bastasse, i dipendenti pubblici avranno in futuro liquidazioni più leggere visto che un'altra norma modifica i criteri di calcolo dell'indennità (per il personale in servizio alla data del 31 gennaio 2000) parificandoli a quelli previsti nel settore privato.