Signor ministro Profumo,
mi piacerebbe che questa mail arrivasse fino
a Lei e non ad uno dei suoi segretari o membri del suo staff, per
poterLe trasmettere, con le mie parole, tutta l'indignazione che provo
per le Sue ultime dichiarazioni e per i provvedimenti che il Suo
governo intende prendere riguardo alla scuola.
Mi presento: mi chiamo
Antonietta Brillante; sono dottore di ricerca in filosofia politica; ho
ottenuto tre abilitazioni alll'ultimo concorso indetto alla fine degli
anni 90; sono entrata di ruolo nella scuola pubblica nel 2004 e
attualmente insegno filosofia e scienze della formazione presso il
Liceo Forteguerri di Pistoia.
In base a quanto ho appena letto su
alcuni quotidiani, Lei ha argomentato la proposta di portare a 24 ore
settimanali l'attività di insegnamento dei docenti della scuola
secondaria, sostenendo che "bisogna portare il livello di impegno dei
docenti sugli standard dell'Europa occidentale".
Mi chiedo e Le chiedo
se Lei è mai stato in una scuola di un Paese dell'Europa occidentale,
possibilmente del nord-Europa. E' un interrogativo che non mi pongo da
oggi, ma che oggi, a fronte delle Sue ultime dichiarazioni, si fa più
impellente ed esige una risposta precisa.
Ebbene, io Le posso dire
che ci sono stata. Quattro anni fa, sono stata in Danimarca, in un
paesino dello Jutland, Skive, per due settimane. Ho accompagnato una
classe ad uno scambio e, dal momento che insegno in un Liceo
pedagogico, abbiamo visitato, full-time, per 14 giorni, scuole di ogni
ordine e grado: dai Kindergarten ai Licei. Le posso anche dire che le
nostre scuole, per quanto riguarda le strutture, i materiali didattici,
gli spazi e i tempi della didattica, sono proprie di un Paese arretrato
e sottosviluppato: e di questo, la responsabilità è di chi ha deciso,
da vent'anni a questa parte che, prima, per entrare in Europa, poi, per
far fronte alla crisi, bisogna tagliare la spesa pubblica, cioè la
scuola, la sanità, le pensioni (sia mai le spese militari - vedi
acquisto degli F 135 - o le missioni militari all'estero). Per inciso,
"ricette" per le quali non è necessario un governo di "tecnici", né lo
stipendio di ministro o di
parlamentare: le saprei proporre pure io,
che mi occupo di altro e ho ben altre competenze.
A Skive mi sono
resa conto che, per quanto riguarda il curriculum di studi e la
didattica, con eccezione di quella che prevede l'uso di laboratori, noi
non abbiamo niente da invidiare ai Paesi europei. Non solo il livello
di preparazione dei colleghi danesi non era certo superiore al mio o a
quello di molti colleghi italiani, ma ho anche rilevato che, per quanto
riguarda lo studio analitico dei testi e delle fonti (siano essi
letterari, storici o filosofici), mediante il quale gli alunni
conseguono diverse competenze, molti docenti italiani potrebbero avere
qualcosa da insegnare a quei colleghi.
A Skive ho anche scoperto che i
colleghi danesi, che lavorano 18 ore alla settimana, per un anno
scolastico di 200 giorni, percepiscono uno stipendio medio di 3.000
euro (parlo di 4 anni fa), a fronte di uno stipendio, quale è il mio,
di 1.380 euro, che tale resterà fino al 2017. Non solo: i colleghi di
Skive, quando hanno compiti da correggere, inviano una copia in un
ufficio a Copenaghen, che calcola il tempo medio di correzione per il
numero di alunni e computa, su quelle basi, un compenso aggiuntivo. I
docenti di Skive non devono controllare gli alunni durante i lunghi
intervalli e neppure hanno l'obbligo di incontrarsi con i genitori,
perché il rapporto privilegiato è quello diretto: docente-discente
(unica eccezione: 5 minuti di colloquio a quadrimestre, concessi ai
genitori degli alunni che frequentano il primo anno).
Ministro, sono
questi gli standard europei!
Io sono un'ottima insegnante: non solo
perché ho un livello di preparazione nelle mie discipline persino
superiore a quello che è richiesto ad un docente di scuola superiore,
ma perché ho la capacità - lo attestano i riconoscimenti degli ex
alunni e delle loro famiglie - di coinvolgere gli studenti, di
sollecitare la loro attenzione, il loro interesse e la loro curiosità.
Sono una professionista e come tale voglio essere considerata e
trattata. Questo significa anche, signor ministro, che io non lavoro 18
ore, perché, quando torno a casa, leggo, studio, mi auto-aggiorno;
preparo nuovi percorsi didattici e di approfondimento adeguati alle
classi nelle quali mi trovo ad insegnare, che sono diverse ogni anno, e
per le quali è prevista, proprio dal Suo Ministero, una programmazione
ad hoc. Correggo i compiti, tanti compiti e non faccio test a crocette,
"a risposta chiusa", per i quali la correzione richiederebbe meno tempo
e fatica, perché ritengo
che con quei test i ragazzi imparerebbero
poco e la stessa valutazione non sarebbe adeguata, ma propongo quesiti
a risposte aperte e saggi brevi. E quando correggo, non mi limito a
fare segni rossi, ma suggerisco alternative corrette. Ha idea di quanto
tempo ci voglia?
Io non sono un'eccezione tra i docenti della scuola
italiana, perché, fortunatamente, le nostre scuole possono contare su
una grande maggioranza di professionisti, che credono nel loro lavoro e
lo svolgono con passione ed impegno: che lo praticano come Beruf.
Quanto all'aumento delle ore di insegnamento: Lei sa cosa significa
insegnare, cioè svolgere attività didattica per lo più frontale o
lezione guidata, perché non abbiamo altri strumenti a disposizione,
per 24 ore alla settimana? Lo ha mai fatto? Le posso dire una cosa: ho
svolto diversi lavori prima di incominciare ad insegnare e nulla è più
faticoso che guidare un gruppo di alunni sulla strada della conoscenza,
del sapere. E' una fatica fisica e mentale. E quello che affermo non ha
niente a che vedere con il problema della disciplina, con il fatto di
dover alzare la voce per farsi ascoltare: un problema che non ho mai
avuto, neppure quando svolgevo supplenze temporanee o insegnavo nella
scuola secondaria di primo grado a ragazzini più piccoli.
E a
proposito di standard europei, signor Ministro, mi fa piacere
informarLa che a Skive, e nelle altre scuole danesi che ho visitato, i
miei colleghi non solo non hanno cattedre di formica verde, ma hanno un
piccolo studio dove possono fermarsi, nelle ore libere tra un impegno
e l'altro, e correggere compiti, studiare, riposarsi. Hanno in
dotazione computer; hanno sale-professori attrezzate con cucine,
salottini con tavolini e divani, distributori gratuiti di bevande calde
e fredde. Vuole venire a Pistoia, signor ministro, a vedere che cosa ho
a disposizione io, nella mia scuola, quando devo restare intere
giornate, perché ho riunioni pomeridiane, e non posso rientrare a casa,
non tanto perché la mia abitazione dista 40 km dalla scuola, ma perché
il servizio di trasporti regionale è talmente disastroso sulla linea
Firenze-Pistoia, che sono costretta a trascorrere intere giornate fuori
casa?
Venga, e le mostrerò volentieri la sala-professori, i bagni per
gli insegnanti e, se vorrà vederli, anche quelli per gli studenti; se
viene quando il freddo sarà arrivato, si copra bene, perché lo scorso
anno, a gennaio, per diversi giorni, la temperatura, nelle aule, non
superava i 10°. Le mostrerò volentieri le lavagne di ardesia, dove
tento di presentare mappe concettuali con gessi talmente scadenti che
le cimose polverose non riescono a cancellare i segni. Le mostrerò le
poche aule che hanno carte geografiche degne di un mercato del
modernariato e quelle invece ancora più spoglie, dove, però, può darsi
che penzoli un crocifisso privo di una gamba o di un braccio.
Lei
afferma che i soldi risparmiati aumentando le nostre ore di lezione,
cioè impiegando meno personale docente e aggravando le difficoltà di
una scuola già stremata, verranno investiti in futuro per creare scuole
di standard europeo. Non le credo. Sono false promesse e pure offensive
per chi nella scuola pubblica lavora e per chi crede nella sua funzione
e importanza. Se quella fosse stata la Sua intenzione e l'intenzione
del Suo governo, avreste dovuto cominciare perlomeno a darci dei
segnali nel corso di questi mesi: non solo questi segnali non ci sono
stati, ma quelli che abbiamo visto e vediamo vanno in direzione
opposta: l'affossamento e la distruzione della scuola pubblica (per non
parlare dell'università).
Il demagogismo non mi attira, né mi
attraggono le pulsioni anti-casta. Eppure, signor Ministro mi sento di
dirLe che Lei, come molti uomini e donne che hanno responsabilità
politiche, siete, parafrasando il titolo di un bel libro di Marco
Belpoliti, "senza vergogna": ed è ora, invece, che la vergogna venga
riscoperta come virtù civile, e diventi il fondamento di un'etica
pubblica, per un Paese, la cui stragrande maggioranza di cittadini e di
non-cittadini non merita di essere rappresentata e guidata da una
classe politica e "tecnica", ammesso che questa parola abbia un senso,
weberianamente miope, non lungimirante, sostanzialmente incapace di
pensare all'interesse pubblico e di agire per esso.
Domani sarò in
piazza, signor ministro, a gridare con la poca voce che ho la richiesta
delle Sue dimissioni!
Antonietta Brillante
Risposta del Ministro Giarda a un'interrogazione parlamentare sul tema dell'aumento dell'orario a 24 ore
dal Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 705 di mercoledì 17 ottobre 2012
(Effetti del prolungamento dell'orario di servizio del
personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado previsto
dal disegno di legge di stabilità per l'anno 2013 - n. 3-02543)
PRESIDENTE. L'onorevole Granata ha facoltà di illustrare la
sua interrogazione n. 3-02543, concernente effetti del prolungamento
dell'orario di servizio del personale docente della scuola secondaria di primo
e di secondo grado previsto dal disegno di legge di stabilità per l'anno 2013
(Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata).
BENEDETTO FABIO GRANATA. Signor Presidente, signora
Ministro, insieme all'onorevole Di Biagio, all'onorevole Muro, all'onorevole Lo
Presti e a tutto il gruppo di Futuro e Libertà, intendiamo interrogare il
Ministro per comprendere se sono vere le notizie di stampa che ritengono
inserito nel disegno di legge di stabilità per l'anno 2013 un prolungamento
dell'orario di servizio degli insegnanti di primo e secondo grado, inclusi
quelli di sostegno, che passerebbe dalle 18 ore attuali alle 24 previste.
Si tratta di un'idea e di un percorso assolutamente contrari
sul piano delle normative vigenti e sul piano contrattuale, che
determinerebbero un esubero di almeno 20, 30 mila posti legati alla supplenza.
Tutto ciò in questa tormentata stagione della scuola pubblica italiana, in cui,
tra i concorsi, i TFA e altre questioni, questa ipotesi determinerebbe un
autentico caos nel settore senza che sia neanche percorribile dal punto di
vista della normativa. Mi dispiace che si sia allontanato il Ministro Fornero
perché questa vicenda rischia di generare un ulteriore incidente,
Pag. 43
analogo a quello degli esodati, perché forse non ci si rende
conto della dimensione delle questioni che questo Governo a volte affronta.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento,
Dino Piero Giarda, ha facoltà di rispondere.
DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il
Parlamento. Signor Presidente, onorevoli interroganti, in riferimento
all'interrogazione relativa all'articolazione dell'orario di servizio del
personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado e sul numero
di ore settimanali maggiore delle attuali diciotto, preciso che, rispetto al
testo contenuto nel disegno di legge di stabilità, il Ministro Profumo ha ieri
dichiarato la sua disponibilità a rivedere, d'accordo con i gruppi
parlamentari, la proposta contenuta nel disegno di legge. L'eventuale revisione
dovrà naturalmente indicare soluzioni alternative, nel rispetto dei vincoli
finanziari previsti dalla legge n. 135 del 2012, che stabilisce, all'allegato
2, per il MIUR, il conseguimento di un obiettivo di risparmio per il 2013 di
183 milioni di euro, per il 2014 di 173 milioni e per il 2015 di 237 milioni di
euro. L'ispirazione della proposta contenuta nel disegno di legge muove dal
dibattito culturale nel Paese sulla centralità della scuola. È evidente ed
emerge da tutta la letteratura pedagogica ed organizzativa, nonché dai
confronti con le scuole europee che il nostro sistema di istruzione e
formazione ha un bisogno profondo di innovazione.
Sarebbe, ed è, importante riflettere sulla possibilità di
considerare l'orario di lavoro dei docenti in modo nuovo, flessibile e capace
di rispondere alle esigenze formative di tutti e di programmare ed autovalutare
azioni innovative e molteplici, di progettare percorsi di recupero e di
valorizzazione e dell'inclinazione dei talenti di ciascuno. Si tratta di una
prospettiva culturale e politica seria, sulla quale il Ministro auspica che, a
prescindere dalle soluzioni - anche diverse - che si potranno trovare per
rispondere alle esigenze di bilancio, si possano confrontare le diverse opzioni
miranti a costruire una scuola più equa, più solidale e più moderna.
PRESIDENTE. L'onorevole Granata ha facoltà di replicare.
BENEDETTO FABIO GRANATA. Signor Presidente, signor Ministro,
sono parzialmente soddisfatto soltanto dell'apertura che il Ministro Giarda, a
nome del Governo e quindi del Ministro Profumo, ha voluto sottolineare e cioè
che il Ministro Profumo ascolterà le forze di maggioranza e di opposizione e le
parti sociali. Quindi, auspico che sia impercorribile, nel contesto in cui è
stata presentata, questa ipotesi che non è - lo ripeto - neanche alla luce dei
contratti vigenti, possibile.
Voglio dire che siamo assolutamente favorevoli - ci
mancherebbe altro - ad una grande spinta di innovazione e di modernizzazione
del sistema formativo della scuola pubblica italiana. Partiamo, però, dal
presupposto che la scuola pubblica italiana ha i docenti meno retribuiti
d'Europa e il patrimonio di edilizia scolastica più vetusto è più carente
dell'intera Europa. Allora il Governo, se vuole individuare delle priorità,
inizi ad intervenire sull'edilizia scolastica, sul reclutamento degli
insegnanti, chiarisca le questioni legate ai concorsi e agli attuali TFA, che
tanta confusione hanno ingenerato, definisca in maniera assoluta un punto di
partenza di inserimento nel sistema produttivo di quei precari che
rappresentano la sostanza e la struttura materiale della scuola italiana.
Infatti, da oltre 360 giorni, dopo anni e anni di insegnamento, sempre lasciati
nella condizione di precari, non sono mai inseriti nelle piante organiche.
Quindi, Ministro Profumo, una innovazione di questo genere può essere
comprensibile soltanto se si aumenta il livello retributivo rispetto alla
qualità dell'offerta formativa dei docenti. Quindi, in questo senso è
auspicabile, ma estraniandosi dal contesto complessivo della scuola.
PRESIDENTE. Onorevole Granata, la prego di concludere.
BENEDETTO FABIO GRANATA. Alla scuola italiana, prima ancora
che il tablet e la modernizzazione, servono delle aule solide e la serenità per
i docenti, che sono i peggio pagati e certamente non i peggiori d'Europa, forse
migliori (Applausi dei deputati del gruppo Futuro e Libertà per il Terzo Polo).
Rossi Doria: il modello è la scuola elementare
Troveremo una soluzione diversa per la legge di stabilità. Perché la scuola, in questo momento, non ha bisogno di perdere posti di lavoro. Anzi, in alcune zone del Paese siamo sottodimensionati di fronte all'aumento di alunni, anche stranieri. E c’è la necessità di un orario più pieno, per coprire almeno una parte del pomeriggio.
Ho spiegato il mio punto di vista sulla proposta contenuta nella legge di stabilità sull'aumento dell’orario dei docenti a 24 ore settimanali in un’intervista su Il Messaggero.
La scuola viene da anni difficili e non ha bisogno di stravolgimenti. Ha bisogno di un giro di boa che la porti fuori dalle secche finanziarie e che stabilizzi progressivamente il personale. E ha tanto bisogno di innovazione. Su questo il Ministro Profumo ha pienamente ragione.
Penso che il modello delle scuole elementari possa essere esteso alle secondarie: una parte dell’orario da contratto deve essere previsto per la programmazione didattica, per i rapporti con le famiglie, per i collegi, per il lavoro di recupero delle carenze formative e di promozione delle eccellenze, anche scomponendo le classi e lavorando per gruppi. Questa discussione è importante e va affrontata. In Europa siamo gli unici a far coincidere l’orario di lavoro con le ore di didattica curricolare in classe. Un modello che può essere superato attraverso un grande dibattito nazionale. Che deve guardare, però, anche al tema della retribuzione, che può essere differenziata introducendo forme di carriera per gli insegnanti. Possiamo pensare di superare il patto “poche ore e bassi salari”.
Ci vuole un grande patto nazionale per la scuola che sappia riparare e innovare, pensando alla qualità della didattica e all'apprendimento assicurato a ciascun bambino e ragazzo.
Ho spiegato il mio punto di vista sulla proposta contenuta nella legge di stabilità sull'aumento dell’orario dei docenti a 24 ore settimanali in un’intervista su Il Messaggero.
La scuola viene da anni difficili e non ha bisogno di stravolgimenti. Ha bisogno di un giro di boa che la porti fuori dalle secche finanziarie e che stabilizzi progressivamente il personale. E ha tanto bisogno di innovazione. Su questo il Ministro Profumo ha pienamente ragione.
Penso che il modello delle scuole elementari possa essere esteso alle secondarie: una parte dell’orario da contratto deve essere previsto per la programmazione didattica, per i rapporti con le famiglie, per i collegi, per il lavoro di recupero delle carenze formative e di promozione delle eccellenze, anche scomponendo le classi e lavorando per gruppi. Questa discussione è importante e va affrontata. In Europa siamo gli unici a far coincidere l’orario di lavoro con le ore di didattica curricolare in classe. Un modello che può essere superato attraverso un grande dibattito nazionale. Che deve guardare, però, anche al tema della retribuzione, che può essere differenziata introducendo forme di carriera per gli insegnanti. Possiamo pensare di superare il patto “poche ore e bassi salari”.
Ci vuole un grande patto nazionale per la scuola che sappia riparare e innovare, pensando alla qualità della didattica e all'apprendimento assicurato a ciascun bambino e ragazzo.
Iniziative e mozioni contro l'aumento a 24 ore d'insegnamento
- Documento del Liceo Artistico “F.Menna” di Salerno
- Documento Del Cine-Tv Rossellini Di Roma
- Documento DelLiceo-Ginnasio Statale “Giulio Cesare”
- Flash mob di protesta degli insegnanti a Roma del 28/10/2012
- Flash Mob Docenti Pescara 28 Ottobre
- Flash Mob di Protesta dei Professori a Roma il 21 ottobre2012
- Documento del Liceo Scientifico Statale ‘G. Peano’ di Monterotondo (Roma)
- MozioneDel Collegio Dei Docenti Del Liceo Statale Linguistico E Scienze Umane “JamesJoyce” (Ariccia)
- Mozione Del Liceo Scientifico Tullio Levi Civita Di Roma
- Comunicato Dei Docenti Dell'istituto Di Istruzione Superiore
Margherita Di Savoia Di Roma
- Documento assemblea dei docenti delle scuole del Ponente genovese.
- MOZIONI Liceo San Francesco D'Assisi Roma
- Mozione del Collegio Unitario delle Scuole Statali annesseal Convitto Nazionale Umberto I di Torino
- Mozione Dei Docenti Del Liceo “F. Vivona” Di Roma
- Mozione del collegio docenti del Liceo Scientifico StataleN.Copernico Torino contro art.3 della "Legge di Stabilità"
- Documento assemblea sindacale L.s.s. Leonardo da Vinci diGenova
- Mozione Dell’assemblea Straordinaria Dei Docenti Del LiceoStatale “Cornelio Tacito” Di Roma
- Documento dell’assemblea autoconvocata degli insegnanti diGenova e provincia
- Protesta Flash Mob dei Professori a Roma del 21 ottobre 2012
- Roma: insegnanti davanti al ministero contro aumento delle ore di docenza
- Scuola, sit-in domenicale dei prof al Miur "Control'aumento a 24 ore dell'orario"
- Report dell'assemblea del Coordinamento Scuole di Roma del19 ottobre 2012
- Documento dei docenti del Liceo Pilo Albertelli di Roma
- Al Liceo Talete Di Roma Iniziano Le Ostilità
- Protesta insegnanti "Orfini ip" Foligno
- Documento Collegio dei Docenti Liceo Classico Statale “G.B.Vico” di Nocera Inferiore (SA)
- Assemblea permante ANDISP
SINTESI ASSEMBLEA DEL 29/11 DEL COORDINAMENTO CITTADINO
Tutti gli interventi hanno insistito sulla necessità di continuare il lavoro del coordinamento, visto il fatto che i risultati che si sono al momento ottenuti non possono dirsi definitivi, né completi. Inoltre si è sottolineato come la scuola sia coinvolta nei medesimi processi di diminuzione dei diritti del lavoro che si riscontrano negli altri settori.
Negli interventi si è ribadito il fatto che un problema di fondo della scuola tutta è il precariato, rispetto al quale non solo non c’è alcun piano di assunzioni, ma si è apprestato un concorso umiliante per modalità, numeri, considerazione del lavoro degli insegnanti.
Si è anche discusso su come portare avanti la lotta nelle singole scuole. Da parte di alcuni è emersa l’esigenza c
14 Novembre Sciopero generale europeo
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10 Novembre Manifestazione della Scuola P.zza Esquilino Roma
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9 Novembre Notte bianca della Scuola Liceo Joyce di Ariccia
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6 novembre Assemblea del coordinamento al Liceo Mamiani di Roma
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domenica 4 novembre Flash mob a ROMA davanti al MIUR ore 11. Non è una protesta soltanto contro le 24 ore lavorative, ma anche contro il DDL 953 (ex Aprea), il concorso a cattedra, l'innalzamento dell’età pensionabile, l'accorpamento degli istituti e le politiche di tagli alla scuola pubblica
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31 Ottobre Sit-In In Piazza Sempione A Roma Davanti Alla Sede Del Iv Municipio Ore 15.Oo Insegnanti, Genitori, Studenti Delle Scuole Del Iv Municipio (E Oltre...)
- Documento Del Cine-Tv Rossellini Di Roma
- Documento DelLiceo-Ginnasio Statale “Giulio Cesare”
- Flash Mob Docenti Pescara 28 Ottobre
- Flash Mob di Protesta dei Professori a Roma il 21 ottobre2012
- Documento del Liceo Scientifico Statale ‘G. Peano’ di Monterotondo (Roma)
- MozioneDel Collegio Dei Docenti Del Liceo Statale Linguistico E Scienze Umane “JamesJoyce” (Ariccia)
- Mozione Del Liceo Scientifico Tullio Levi Civita Di Roma
- Documento assemblea dei docenti delle scuole del Ponente genovese.
- MOZIONI Liceo San Francesco D'Assisi Roma
- Mozione del Collegio Unitario delle Scuole Statali annesseal Convitto Nazionale Umberto I di Torino
- Mozione Dei Docenti Del Liceo “F. Vivona” Di Roma
- Mozione del collegio docenti del Liceo Scientifico StataleN.Copernico Torino contro art.3 della "Legge di Stabilità"
- Documento assemblea sindacale L.s.s. Leonardo da Vinci diGenova
- Mozione Dell’assemblea Straordinaria Dei Docenti Del LiceoStatale “Cornelio Tacito” Di Roma
- Documento dell’assemblea autoconvocata degli insegnanti diGenova e provincia
- Protesta Flash Mob dei Professori a Roma del 21 ottobre 2012
- Roma: insegnanti davanti al ministero contro aumento delle ore di docenza
- Scuola, sit-in domenicale dei prof al Miur "Control'aumento a 24 ore dell'orario"
- Report dell'assemblea del Coordinamento Scuole di Roma del19 ottobre 2012
- Documento dei docenti del Liceo Pilo Albertelli di Roma
- Al Liceo Talete Di Roma Iniziano Le Ostilità
- Protesta insegnanti "Orfini ip" Foligno
- Documento Collegio dei Docenti Liceo Classico Statale “G.B.Vico” di Nocera Inferiore (SA)
- Assemblea permante ANDISP
SINTESI ASSEMBLEA DEL 29/11 DEL COORDINAMENTO CITTADINO
Tutti gli interventi hanno insistito sulla necessità di continuare il lavoro del coordinamento, visto il fatto che i risultati che si sono al momento ottenuti non possono dirsi definitivi, né completi. Inoltre si è sottolineato come la scuola sia coinvolta nei medesimi processi di diminuzione dei diritti del lavoro che si riscontrano negli altri settori.
Negli interventi si è ribadito il fatto che un problema di fondo della scuola tutta è il precariato, rispetto al quale non solo non c’è alcun piano di assunzioni, ma si è apprestato un concorso umiliante per modalità, numeri, considerazione del lavoro degli insegnanti.
Si è anche discusso su come portare avanti la lotta nelle singole scuole. Da parte di alcuni è emersa l’esigenza c
he il coordinamento condivida una linea di azione circa POF, attività integrative, ecc. Altri hanno sottolineato come per la peculiarità delle singole situazioni e anche la diversa fase delle varie mobilitazioni, sia preferibile che ci si regoli in base ai diversi contesti.
Rimane di fondo la condivisione che non si può in alcun modo abbassare la guardia rispetto a orario, 953, considerazione generale della docenza. Lo testimoniano le gravi parole di Monti nella trasmissione di Fazio.
Sul piano operativo si è dunque deciso:
- che il coordinamento sostiene la mobilitazione dei lavoratori metalmeccanici del 6 dicembre, a cui hanno aderito già gli studenti e per la quale è già stato predisposto un comunicato. Analogamente si rivolgerà un appello alle organizzazioni firmatarie del patto sulla produttività e degli accordi sugli scatti nella scuola perché recedano.
- Che il 13 dicembre al MIUR alle ore 15,00 si svolgerà un sit-in indetto dal coordinamento cittadino delle scuole di Roma che, incentrandosi sul concorso truffa e il precariato, ribadisca le parole d’ordine a difesa e rilancio della scuola pubblica.
A tal proposito si chiede a tutti i colleghi, nei limiti consentiti, di fare obiezione rispetto a qualsiasi mansione a cui siano chiamati per l’espletamento delle prove concorsuali (17 e 18 dicembre).
- Di invitare le altre realtà italiane a una assemblea nazionale il prossimo 16 dicembre a Roma. Per questo è già stato predisposto un appello.
- Continueranno iniziative territoriali, come notti bianche o cortei a livello locale, inserite nell’ambito delle mobilitazioni del coordinamento.
- Di portare avanti l’idea di strutturare il coordinamento stesso mediante l’individuazione di portavoce per ogni scuola e la formazione di un gruppo comunicazione.
Rimane in atto anche il piano delle domeniche mattina al miur su cui maggiori informazioni può dare Alessandro.
La prossima assemblea è fissata per giovedì 6 dicembre al liceo Dante (P.zza Cavour); nei prossimi giorni la conferma.
Rimane di fondo la condivisione che non si può in alcun modo abbassare la guardia rispetto a orario, 953, considerazione generale della docenza. Lo testimoniano le gravi parole di Monti nella trasmissione di Fazio.
Sul piano operativo si è dunque deciso:
- che il coordinamento sostiene la mobilitazione dei lavoratori metalmeccanici del 6 dicembre, a cui hanno aderito già gli studenti e per la quale è già stato predisposto un comunicato. Analogamente si rivolgerà un appello alle organizzazioni firmatarie del patto sulla produttività e degli accordi sugli scatti nella scuola perché recedano.
- Che il 13 dicembre al MIUR alle ore 15,00 si svolgerà un sit-in indetto dal coordinamento cittadino delle scuole di Roma che, incentrandosi sul concorso truffa e il precariato, ribadisca le parole d’ordine a difesa e rilancio della scuola pubblica.
A tal proposito si chiede a tutti i colleghi, nei limiti consentiti, di fare obiezione rispetto a qualsiasi mansione a cui siano chiamati per l’espletamento delle prove concorsuali (17 e 18 dicembre).
- Di invitare le altre realtà italiane a una assemblea nazionale il prossimo 16 dicembre a Roma. Per questo è già stato predisposto un appello.
- Continueranno iniziative territoriali, come notti bianche o cortei a livello locale, inserite nell’ambito delle mobilitazioni del coordinamento.
- Di portare avanti l’idea di strutturare il coordinamento stesso mediante l’individuazione di portavoce per ogni scuola e la formazione di un gruppo comunicazione.
Rimane in atto anche il piano delle domeniche mattina al miur su cui maggiori informazioni può dare Alessandro.
La prossima assemblea è fissata per giovedì 6 dicembre al liceo Dante (P.zza Cavour); nei prossimi giorni la conferma.
14 Novembre Sciopero generale europeo
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10 Novembre Manifestazione della Scuola P.zza Esquilino Roma
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9 Novembre Notte bianca della Scuola Liceo Joyce di Ariccia
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6 novembre Assemblea del coordinamento al Liceo Mamiani di Roma
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domenica 4 novembre Flash mob a ROMA davanti al MIUR ore 11. Non è una protesta soltanto contro le 24 ore lavorative, ma anche contro il DDL 953 (ex Aprea), il concorso a cattedra, l'innalzamento dell’età pensionabile, l'accorpamento degli istituti e le politiche di tagli alla scuola pubblica
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31 Ottobre Sit-In In Piazza Sempione A Roma Davanti Alla Sede Del Iv Municipio Ore 15.Oo Insegnanti, Genitori, Studenti Delle Scuole Del Iv Municipio (E Oltre...)
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Flash mob a ROMA davanti al MIUR domenica 28 ottobre ore 11. Portate i compiti da correggere!
Flash mob a ROMA davanti al MIUR domenica 28 ottobre ore 11. Portate i compiti da correggere!
Non è una protesta soltanto contro le 24 ore lavorative, ma
anche contro il DDL 953 (ex Aprea), il concorso a cattedra, l'innalzamento
dell’età pensionabile, l'accorpamento degli istituti e le politiche di tagli
alla scuola pubblica
Da: Orizzontescuola
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FLASH-MOB CONTRO LE 24 ORE DI LEZIONI FRONTALI.
QUANDO: sabato 27 ottobre 2012 ore 16
DOVE: Milano, via Torino, angolo via Della Palla (davanti
alla Fnac)
PER QUANTO TEMPO: 20 minuti
CHE COSA PORTARE: due carote a testa (è il simbolo di questa
protesta 2012), cartelli contro le 24 ore a parità di stipendio
COSA FARE: al ritmo di un fischietto, salteremo agitando le
carote come maracas.
MANDATE QUESTA MAIL A TUTTI I COLLEGHI CHE CONOSCETE, DI
RUOLO E NON.
E' importante confermare l'adesione, in maniera anche
anonima, indicando il numero di persone che porterete, a:
fermiamole24ore@hotmail.it
Da: Ilario Neri
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Sabato 27 ottobre
Compiti in piazza!
Correzione compiti in Piazza Castello a Torino
Da: Matteo Saudino di “Insegnanti Arrabbiati”
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Domenica 28 ottobre dalle 11 alle 12 tutti in piazza Duomo a
Milano per un flash mob di protesta: correggeremo le verifiche in piazza!!!
Contemporaneamente anche a Roma!!! Diffondete e partecipate numerosi!!!
Da: Angela Donatiello
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FLASH MOB A BOLOGNA
Colleghi, genitori, alunni e cittadini tutti,
fate un salto in piazza Maggiore Domenica alle 11 per dire
NO ALLA FINE DELLA SCUOLA PUBBLICA.
Da: Caterina Altamore
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Venerdì ore 16.00
ASSEMBLEA DEI DOCENTI DI PALERMO Palazzo delle Aquile
(parteciperà Pietro li Causi, il creatore della petizione on
line)
Da: Mila Spicoli, Giuseppina Bertini e altre 7 persone
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A Lecce, stiamo organizzando il 28/10/2012 in Piazza
Sant'Oronzo alle ore 11.00. venite tutti!
Da: Alessandra Bolognini
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BARI
Domenica 28 ottobre, flash mob alle ore 11.00 in via Sparano
di fronte alla chiesa di S. Ferdinando.
http://www.facebook.com/events/355791527848685/
Da: Alessandro Toriello
Segnalate altre iniziative o link a tuttoprof@gmail.com
L’università non è più un diritto per tutti
Rincari generalizzati la laurea è diventata un lusso, calano
dell’8% le immatricolazioni. Indagine Adiconsum a Bologna si spendono fino a
4mila euro per l’iscrizione .Lavoratori e fuori corso i più tartassati
L’Italia non sarà più un paese con una università di massa. Non è più in grado di garantire il suo dettato costituzionale per il quale, all’articolo 34, «i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi». C’è una fuga dall’università italiana. Secondo Alma Laurea quest’anno c’è stato l’8% di immatricolazioni in meno. Totalmente in controtendenza con il resto d’Europa, dove siamo ultimi per studenti laureati, dopo la Turchia. E quell’8 per cento in meno sono figli di operai che hanno rinunciato a fare i dottori. Per il futuro prossimo non ci si aspetta una inversione di tendenza. Quest’anno il decreto legislativo 68/2012 sul diritto allo studio e la spending review che interviene sulle tasse universitarie costituiranno un’ulteriore gradino per le famiglie meno abbienti. Un’indagine Adiconsum ha rilevato come ogni ateneo ha applicato gli aumenti in una «giungla di distinzioni e differenziazioni che hanno reso il costo dell’Università una stangata per le famiglie». «Il sistema della tassazione universitaria rivela Adiconsum non garantisce pari opportunità di studio a tutti gli aventi diritto, tagliando fuori studenti fuori sede, con reddito basso e lavoratori».
Bimbi e Web: Spazio dedicato ai bambini e ai loro genitori
Spazio dedicato ai bambini e ai loro genitori. Il Sito propone una vasta serie di fiabe, filastrocche, giochi,ninne nanne, colmi, proverbi, testi di canzoni, scioglilingue, poesie e quant’altro per i bambini.
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La ricostruzione della carriera del personale della scuola
La ricostruzione della carriera del personale della scuola – Presentazione PowerPoint in 3 parti a cura dell’U.S.P.di Viterbo
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