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Suicida prof precario a 50 anni
CASANDRINO - La vita con il lavoro precario è appesa a un
filo. Sempre più sottile. Sconfortato e depresso perché sulla soglia dei
cinquant’anni era ancora un docente precario, preoccupato per una vita senza
più un futuro lavorativo, si è tolto la vita con una coltellata alla gola nel
bagno della sua abitazione.
C. C., 48 anni, di Casandrino, docente di Arte, è morto
dissanguato, nonostante che sia stato soccorso dalla moglie prima e dal
personale del 118 poi. Una fine tragica. Assurda. Appena dieci giorni fa, il
ventidue ottobre, C. aveva scritto sulla sua pagina di Facebook: «Oggi dovrei
essere gioioso perché ho conseguito la laurea specialistica. Ma sono triste
perché il ministro Profumo ci sta distruggendo il futuro..... siamo precari a
vita, ammettendo di essere fortunati».
E i colleghi e gli amici lo avevano sommerso di auguri e
congratulazioni. Invitandolo ad avere fiducia nel futuro. Quella frase,
sembrava solo l’amaro commento di chi, come tanti, in quella che viene definita
la mezza età, non ha ancora trovato la sicurezza di un posto di lavoro fisso e
continuato. Invece, in quelle pochissime righe, una sorta di testamento –
denuncia c’era tutto il dolore e la disperazione repressa.
Nascosta a tutti. Anche alla moglie e alle figlie (la più
grande, sullo stesso social forum, ha postato uno struggente: «Papà, io ti
aspetto ancora e per sempre»). Si sentiva sconfitto dalla vita. Da settembre
aspettava. Come negli ultimi venti anni. La chiamata per un incarico. Che non è
mai arrivata. Era stato a scuola, a trovare gli ex colleghi. Si era lamentato
per la proposta del ministro Profumo, di elevare a 24 ore settimanali l’orario
di servizio dei docenti.
Un gigantesco colpo di spugna, che avrebbe cancellato
all’istante ventimila tra incaricati annuali e supplenti. Sulla rete è scattata
la protesta dei docenti precari. Commenti di fuoco. E disperati. Intrisi di
paura per chi, come C. C., si era visto sbattere la porta in faccia, dalla
politica del risparmio a tutti i costi. L’altra mattina, dopo aver abbozzato
l’ultimo quadro (una croce sormontata dalla scritta del suo nome, e contornata
dalle lettere alfa e omega) alle sette si è chiuso a chiave in bagno.
Li si è consumata la tragedia di questa povera vita, sul
filo tagliente di un coltello. Un colpo secco. Che ha reciso di netto carotide
e giugulare. Il docente si è consegnato alla morte, stramazzando sul pavimento.
Il tonfo ha richiamato l’attenzione della moglie, che intuendo qualcosa, ha
tentato di forzare la serratura. Ha chiesto aiuto ai vicini che sono riusciti
con una spallata ad aprire la porta. La moglie ha tentato di arrestare la
devastante emorragia, in attesa dell’arrivo dei sanitari del 118. La vita
precaria di C. è finita sotto l’urlo della sirena dell’ambulanza a metà strada
tra Casandrino e l’ospedale di Giugliano.
Sul posto sono giunti gli agenti del commissariato di
Frattamaggiore, diretto dal vice questore Angelo Lamanna. La moglie ha
confermato agli investigatori i tormenti del marito, che agli stessi familiari
e agli amici, sembravano solo un aspetto «fisiologico» della vita precaria. E
invece, erano colpi tremendi e mortali, per chi cercava nel lavoro, dignità,
sicurezza, e un futuro meno nero.
di Marco Di Caterino su http://www.ilmattino.it
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Lettera di una precaria
Nel 1999 ci fu il cosiddetto Concorsone; allora era Ministro
della Pubblica Istruzione Berlinguer.
Partecipammo in tanti col miraggio della sistemazione definitiva.
Ma tanti di quelli che superarono quel concorso e in seguito si laurearono sono ancora qui, superati ormai i 40 anni di età, ad elemosinare supplenze e ad essere precari.
Per non parlare delle varie difficoltà nel corso degli anni per ottenere delle supplenze, costretti spesso a lasciare famiglie e affetti e spostarsi al nord dove le possibilità di lavoro nel mondo della
scuola sono più concrete.
E per non parlare del caos regnante nei Provveditorati di antica memoria, dove se non si stava con occhi bene aperti, ci si ritrovava - chissà come - sempre indietro a qualcun altro/a.
Per non parlare pure dei circoli didattici con le relative graduatorie e 'preferenze' in tutti i sensi.
Sono cose risapute, anche dagli stessi sindacati.
Che dire, poi, delle varie campagne diffamatorie mediatiche succedutesi in questi ultimi anni contro il corpo docente, tacciato di violenze gratuite, scarsa preparazione etc etc.? Si tratta di un costante e sistematico piano atto a delegittimare docenti sempre più vessati, un vero e proprio stalking.
Chi scrive è consapevole che ci siano docenti scarsamente preparati, alle volte anche violenti, soprattutto psicologicamente. Ma si tratta delle mele marce che si possono trovare in qualsiasi ufficio pubblico o privato, nella pubblica amministrazione come in altri campi anche importanti e
delicati come quello sanitario.
Ma ora veniamo al Concorso indetto dal Ministro Profumo.
A cosa serve in realtà? Serve ad un ennesimo spreco di denaro pubblico e serve in realtà per eliminarci. Ogni volta inventano qualcosa per fare andare avanti una categoria o
per fermarne un'altra. E se ti trovi dalla parte sbagliata sono fatti tuoi.
Non sarebbe bastato assumerci esaurendo man mano la graduatoria? Dopo aver collezionato abilitazioni devo ancora farmi valutare? Chi mi ha valutato in precedenza erano docenti o asini? A loro volta essi da chi sono stati valutati? Valutiamo allora di nuovo i medici, gli avvocati, i commercialisti e verifichiamo tutte le chiamate dirette o non dirette dei vari concorsi pubblici.
Chi ci garantisce che non siano state fatte valutazioni errate, sia pure in buona fede?
E se non supero il test o il concorso cosa ne sarà di me e di quelli come me?
Perché non chiudete i Corsi di laurea che permettono di insegnare, piuttosto che fare false promesse o eliminare chi da anni segue un percorso al quale voi e sempre voi nei vari cambi di Governo ci avete indirizzato?
La smettete di giocare con la vita degli altri? Piuttosto dite la verità, che volete rendere le cose difficili per eliminarci, perché posti non ce sono a sufficienza. Invece che fate? Alimentate le
illusioni e ci fate scannare tra di noi.
Parlate di disoccupazione giovanile, che di certo esiste, ma io sono una giovane 'vecchia' ferma ancora al punto di partenza. E come me sono in tanti. Sistemate chi viene prima e si è guadagnato questo diritto con anni e anni di sacrificio.
Sono stufa, stanca, demotivata. Ognuno cura il proprio orticello. Ora c'è la sommossa per le ore in più.. .altra ingiustizia! Ma l'ingiustizia più
grave rimane questo inutile concorso.
Ma è colpa anche di noi docenti, che non abbiamo fermato in tempo questo processo in apparenza inarrestabile. Ci avete degradato al grado più basso della categoria professionisti, mettendoci spesso alla berlina, dandoci in pasto a trasmissioni televisive in cui venivamo accusati con processi sommari da conduttori, conduttrici che non avevano e non hanno la minima idea di cosa sia mantenere, informare, educare una classe di alunni spesso educati male in famiglie dove tutto è permesso. Compreso prendere a calci in culo il proprio insegnante. Ci sono genitori incapaci di badare ad un solo figlio. Ci sono però insegnanti capaci di badare ad oltre 30 alunni e ci sono insegnanti come me, capaci di non tremare davanti ad un coltello puntato alla gola da un alunno o
alle minacce non sempre velate di genitori esagitati.
Non esistono solo le scuole politically correct da spot pubblicitario, esistono realtà scomode, realtà non conosciute a chi sta al riparo di ambienti protetti o quasi.
E lo ribadisco ancora una volta... ci sono insegnanti , e sono pochi perfortuna, che meriterebbero essere esonerati per scarsa preparazione e per condotta inqualificabile, al pari di chi ci governa e ruba. Ma non devono essere i portavoce di una intera categoria o esserne additati ad icona o esempio.
Questa è la mia rabbia, ma anche il mio orgoglio. Io rivendico il diritto di voler insegnare, di svolgere il lavoro per quale ho studiato e per il quale ho fatto sacrifici. E questo non deve essere messo in discussione da operazioni 'commerciali' fallaci. Fateci fare corsi di aggiornamento seri. Spendeteli così i soldi , invece che in inutili concorsi. E togliete la possibilità di insegnare religione o materie inutili.
La religione si pratica al pomeriggio nelle parrocchie, non a scuola. Tutto il resto sono bugie che raccontate al vostro gregge. Attenzione però, non esistono più i maremmani di una volta. E qualche pecora prima o poi darà inizio alla grande fuga. E lo noterete spero alle prossime elezioni.
Sere Domenici
Partecipammo in tanti col miraggio della sistemazione definitiva.
Ma tanti di quelli che superarono quel concorso e in seguito si laurearono sono ancora qui, superati ormai i 40 anni di età, ad elemosinare supplenze e ad essere precari.
Per non parlare delle varie difficoltà nel corso degli anni per ottenere delle supplenze, costretti spesso a lasciare famiglie e affetti e spostarsi al nord dove le possibilità di lavoro nel mondo della
scuola sono più concrete.
E per non parlare del caos regnante nei Provveditorati di antica memoria, dove se non si stava con occhi bene aperti, ci si ritrovava - chissà come - sempre indietro a qualcun altro/a.
Per non parlare pure dei circoli didattici con le relative graduatorie e 'preferenze' in tutti i sensi.
Sono cose risapute, anche dagli stessi sindacati.
Che dire, poi, delle varie campagne diffamatorie mediatiche succedutesi in questi ultimi anni contro il corpo docente, tacciato di violenze gratuite, scarsa preparazione etc etc.? Si tratta di un costante e sistematico piano atto a delegittimare docenti sempre più vessati, un vero e proprio stalking.
Chi scrive è consapevole che ci siano docenti scarsamente preparati, alle volte anche violenti, soprattutto psicologicamente. Ma si tratta delle mele marce che si possono trovare in qualsiasi ufficio pubblico o privato, nella pubblica amministrazione come in altri campi anche importanti e
delicati come quello sanitario.
Ma ora veniamo al Concorso indetto dal Ministro Profumo.
A cosa serve in realtà? Serve ad un ennesimo spreco di denaro pubblico e serve in realtà per eliminarci. Ogni volta inventano qualcosa per fare andare avanti una categoria o
per fermarne un'altra. E se ti trovi dalla parte sbagliata sono fatti tuoi.
Non sarebbe bastato assumerci esaurendo man mano la graduatoria? Dopo aver collezionato abilitazioni devo ancora farmi valutare? Chi mi ha valutato in precedenza erano docenti o asini? A loro volta essi da chi sono stati valutati? Valutiamo allora di nuovo i medici, gli avvocati, i commercialisti e verifichiamo tutte le chiamate dirette o non dirette dei vari concorsi pubblici.
Chi ci garantisce che non siano state fatte valutazioni errate, sia pure in buona fede?
E se non supero il test o il concorso cosa ne sarà di me e di quelli come me?
Perché non chiudete i Corsi di laurea che permettono di insegnare, piuttosto che fare false promesse o eliminare chi da anni segue un percorso al quale voi e sempre voi nei vari cambi di Governo ci avete indirizzato?
La smettete di giocare con la vita degli altri? Piuttosto dite la verità, che volete rendere le cose difficili per eliminarci, perché posti non ce sono a sufficienza. Invece che fate? Alimentate le
illusioni e ci fate scannare tra di noi.
Parlate di disoccupazione giovanile, che di certo esiste, ma io sono una giovane 'vecchia' ferma ancora al punto di partenza. E come me sono in tanti. Sistemate chi viene prima e si è guadagnato questo diritto con anni e anni di sacrificio.
Sono stufa, stanca, demotivata. Ognuno cura il proprio orticello. Ora c'è la sommossa per le ore in più.. .altra ingiustizia! Ma l'ingiustizia più
grave rimane questo inutile concorso.
Ma è colpa anche di noi docenti, che non abbiamo fermato in tempo questo processo in apparenza inarrestabile. Ci avete degradato al grado più basso della categoria professionisti, mettendoci spesso alla berlina, dandoci in pasto a trasmissioni televisive in cui venivamo accusati con processi sommari da conduttori, conduttrici che non avevano e non hanno la minima idea di cosa sia mantenere, informare, educare una classe di alunni spesso educati male in famiglie dove tutto è permesso. Compreso prendere a calci in culo il proprio insegnante. Ci sono genitori incapaci di badare ad un solo figlio. Ci sono però insegnanti capaci di badare ad oltre 30 alunni e ci sono insegnanti come me, capaci di non tremare davanti ad un coltello puntato alla gola da un alunno o
alle minacce non sempre velate di genitori esagitati.
Non esistono solo le scuole politically correct da spot pubblicitario, esistono realtà scomode, realtà non conosciute a chi sta al riparo di ambienti protetti o quasi.
E lo ribadisco ancora una volta... ci sono insegnanti , e sono pochi perfortuna, che meriterebbero essere esonerati per scarsa preparazione e per condotta inqualificabile, al pari di chi ci governa e ruba. Ma non devono essere i portavoce di una intera categoria o esserne additati ad icona o esempio.
Questa è la mia rabbia, ma anche il mio orgoglio. Io rivendico il diritto di voler insegnare, di svolgere il lavoro per quale ho studiato e per il quale ho fatto sacrifici. E questo non deve essere messo in discussione da operazioni 'commerciali' fallaci. Fateci fare corsi di aggiornamento seri. Spendeteli così i soldi , invece che in inutili concorsi. E togliete la possibilità di insegnare religione o materie inutili.
La religione si pratica al pomeriggio nelle parrocchie, non a scuola. Tutto il resto sono bugie che raccontate al vostro gregge. Attenzione però, non esistono più i maremmani di una volta. E qualche pecora prima o poi darà inizio alla grande fuga. E lo noterete spero alle prossime elezioni.
Sere Domenici
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