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libro, un movimento. Racconto di un viaggio in Italia sulle tracce di
un'epifania: il Quinto Stato.
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dell'esclusione di milioni di persone dal patto sociale, in una repubblica
travolta da una crisi senza precedenti, ma anche attraversata da movimenti
studenteschi e universitari, del lavoro autonomo e delle partite Iva, del mondo
della cultura e della conoscenza"…..
Inserimento scolastico degli alunni con disabilità
Raccolta di tutte le
informazioni utili riguardo l'inserimento scolastico degli alunni con
disabilità, con particolare attenzione alle tempistiche e alle eventuali
violazioni, prodotta dal sito http://www.disabili.com
ATTESTAZIONE DELLA
SITUAZIONE DI HANDICAP
DIAGNOSI FUNZIONALE (DF) E PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALE (PEI)
FORMAZIONE DELLE CLASSI
PROGETTO EDUCATIVO DIDATTICO
ASSEGNAZIONE INSEGNANTE DI SOSTEGNO
ASSISTENZA DI BASE
ASSISTENTE PER L'AUTONOMIA O LA COMUNICAZIONE
TRASPORTO SCOLASTICO
ESONERO DALLE LEZIONI PRATICHE DI EDUCAZIONE FISICA
ISTRUZIONE DOMICILIARE
DSA A SCUOLA - Disturbi specifici dell'apprendimento
INTEGRAZIONE SCOLASTICA: COS'E' E COME SI OTTIENE
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Spettro Autistico, come intervenire a Scuola
Complessità del trattamento dei disturbi dello spettro
autistico: gli approcci sono molteplici ma gli insegnanti non hanno formazione
specifica
Lo spettro autistico, termine che definisce i Disturbi Generalizzati dello Sviluppo, descrive una serie di disturbi che colpiscono le abilità sociali e di comunicazione e, in misura variabile, le abilità motorie e linguistiche. Si tratta di uno spettro variabile, che può comprendere sia persone con alto quoziente intellettivo che con ritardo mentale. All'interno dello spettro autistico, infatti, troviamo diverse diagnosi, che vanno dalla Sindrome di Asperger, che definisce persone ad "alto funzionamento", al Disturbo autistico, che descrive invece persone con grave disabilità verbale ed intellettuale. In questi casi vi è necessità di una presa in carico impegnativa e continuativa. L'indagine La dimensione nascosta delle disabilità, realizzata nel Febbraio scorso dal Censis, rileva che quasi un terzo delle mamme di bambini autistici lascia o perde il lavoro, poiché essi necessitano di assistenza continua, che ricade soprattutto sulla famiglia.
METODI E APPROCCI - Gli allievi con autismo frequentano regolarmente la scuola e sono seguiti dall'insegnante di sostegno e da educatori o assistenti. Il trattamento efficace dell'autismo, però, non è semplice. I genitori spesso lamentano competenze specifiche poco diffuse nel personale scolastico ed anche tra i terapisti le "scuole di pensiero" non sono univoche. Cognitivisti o comportamentisti? Nei casi di basso funzionamento, il trattamento più efficace sembra essere l'Applied Behavior Analysis (ABA), cioè l'analisi comportamentale applicata per la modifica dei comportamenti sociali. Nei casi complessi di alto funzionamento, però, c'è chi si appella anche alle specificità mentali, percettive e sensoriali, alla diversità individuale. Uno degli approcci più diffusi per l'insegnamento è il programma evolutivo e psicoeducativo TEACCH, in cui al centro è la strutturazione spazio-temporale; altri approcci si concentrano invece sui deficit, sulla necessità di routine o sulla comunicazione facilitata ed oggi si parla anche di approcci neocomportamentali. Il panorama dei metodi e dei modelli è molto ampio, come emerge dalle Linee Guida per l'Autismo della Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza. La scelta non è semplice e spesso i genitori si basano sui suggerimenti di altre famiglie.
E LA SCUOLA? - Gli insegnanti di sostegno sono formati oggi con un titolo di specializzazione polivalente, che non comprende un percorso di studi specifico per il trattamento dell'autismo. Spesso ci si appella alla loro buona volontà, allo studio personale o alle competenze che maturano nel tempo. Non basta. Occorre anche che prestino molta attenzione ai suggerimenti dei genitori e dei terapisti, in modo da contribuire efficacemente al trattamento. In classe devono individuare strategie ad hoc, consapevoli che nell'autismo vi è mancanza di generalizzazione e di apprendimento incidentale, comprensione letterale, difficoltà di coinvolgimento, reazione agli stimoli. Devono presentare consegne chiare e semplici, note, anticipare i cambiamenti, insegnare le abilità sociali, utilizzare strumenti di presentazione. Devono fare questo e tante altre cose, in accordo con le famiglie e con i terapisti. La parola d'ordine, mai come in questo caso, è sinergia.
Lo spettro autistico, termine che definisce i Disturbi Generalizzati dello Sviluppo, descrive una serie di disturbi che colpiscono le abilità sociali e di comunicazione e, in misura variabile, le abilità motorie e linguistiche. Si tratta di uno spettro variabile, che può comprendere sia persone con alto quoziente intellettivo che con ritardo mentale. All'interno dello spettro autistico, infatti, troviamo diverse diagnosi, che vanno dalla Sindrome di Asperger, che definisce persone ad "alto funzionamento", al Disturbo autistico, che descrive invece persone con grave disabilità verbale ed intellettuale. In questi casi vi è necessità di una presa in carico impegnativa e continuativa. L'indagine La dimensione nascosta delle disabilità, realizzata nel Febbraio scorso dal Censis, rileva che quasi un terzo delle mamme di bambini autistici lascia o perde il lavoro, poiché essi necessitano di assistenza continua, che ricade soprattutto sulla famiglia.
METODI E APPROCCI - Gli allievi con autismo frequentano regolarmente la scuola e sono seguiti dall'insegnante di sostegno e da educatori o assistenti. Il trattamento efficace dell'autismo, però, non è semplice. I genitori spesso lamentano competenze specifiche poco diffuse nel personale scolastico ed anche tra i terapisti le "scuole di pensiero" non sono univoche. Cognitivisti o comportamentisti? Nei casi di basso funzionamento, il trattamento più efficace sembra essere l'Applied Behavior Analysis (ABA), cioè l'analisi comportamentale applicata per la modifica dei comportamenti sociali. Nei casi complessi di alto funzionamento, però, c'è chi si appella anche alle specificità mentali, percettive e sensoriali, alla diversità individuale. Uno degli approcci più diffusi per l'insegnamento è il programma evolutivo e psicoeducativo TEACCH, in cui al centro è la strutturazione spazio-temporale; altri approcci si concentrano invece sui deficit, sulla necessità di routine o sulla comunicazione facilitata ed oggi si parla anche di approcci neocomportamentali. Il panorama dei metodi e dei modelli è molto ampio, come emerge dalle Linee Guida per l'Autismo della Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza. La scelta non è semplice e spesso i genitori si basano sui suggerimenti di altre famiglie.
E LA SCUOLA? - Gli insegnanti di sostegno sono formati oggi con un titolo di specializzazione polivalente, che non comprende un percorso di studi specifico per il trattamento dell'autismo. Spesso ci si appella alla loro buona volontà, allo studio personale o alle competenze che maturano nel tempo. Non basta. Occorre anche che prestino molta attenzione ai suggerimenti dei genitori e dei terapisti, in modo da contribuire efficacemente al trattamento. In classe devono individuare strategie ad hoc, consapevoli che nell'autismo vi è mancanza di generalizzazione e di apprendimento incidentale, comprensione letterale, difficoltà di coinvolgimento, reazione agli stimoli. Devono presentare consegne chiare e semplici, note, anticipare i cambiamenti, insegnare le abilità sociali, utilizzare strumenti di presentazione. Devono fare questo e tante altre cose, in accordo con le famiglie e con i terapisti. La parola d'ordine, mai come in questo caso, è sinergia.
Tina Naccarato
fonte: http://www.disabili.com
Più impegno per gli studenti disabili
BRUXELLES - Circa 15 milioni di bambini in Europa hanno
bisogno di particolari attenzioni educative. Molti sono iscritti in Istituti
speciali e quelli che frequentano le scuole tradizionali spesso non ricevono un
sostegno adeguato. In alcuni casi sono del tutto emarginati e non ricevono
alcun tipo di educazione o formazione, oppure lasciano la scuola con qualifiche
molto basse e che non gli consentono l'inserimento lavorativo.
E' quanto emerge dal rapporto "Educazione e disabilità/bisogni specifici - politiche e prassi nell'istruzione, nella formazione e nell'occupazione degli studenti con disabilità e bisogni educativi specifici nell'UE" pubblicato dalla Commissione Europea che rivela anche una notevole differenza sul trattamento educativo riservato agli studenti con diverse abilità nei vari Stati Membri. Secondo la ricerca, inoltre, le persone con disabilità o con bisogni educativi speciali hanno una probabilità più alta, rispetto ai propri coetanei, di essere disoccupati. Anche quelli che riescono ad entrare nel mercato del lavoro spesso guadagnano meno dei non-disabili. Quello che gli esperti della Commissione suggeriscono ai Paesi Ue è di lavorare di più per lo sviluppo di sistemi educativi inclusivi, che puntino all'eliminazione di ogni tipo di barriera in materia di istruzione, formazione e lavoro.
"Dobbiamo rafforzare i nostri sforzi per fornire un adeguato finanziamento delle politiche inclusive di istruzione se vogliamo migliorare la vita dei bambini con bisogni educativi speciali - ha detto Androulla Vassiliou, Commissario europeo per l'Istruzione, la Cultura, il Multilinguismo e la Gioventù - E' tempo di rispettare gli impegni che sono state fatti. L'integrazione scolastica non è un optional - ha aggiunto la Vassiliou - ma è una necessità di base. Dobbiamo mettere i più vulnerabili al centro delle nostre azioni per ottenere una vita migliore per tutti ".
E' quanto emerge dal rapporto "Educazione e disabilità/bisogni specifici - politiche e prassi nell'istruzione, nella formazione e nell'occupazione degli studenti con disabilità e bisogni educativi specifici nell'UE" pubblicato dalla Commissione Europea che rivela anche una notevole differenza sul trattamento educativo riservato agli studenti con diverse abilità nei vari Stati Membri. Secondo la ricerca, inoltre, le persone con disabilità o con bisogni educativi speciali hanno una probabilità più alta, rispetto ai propri coetanei, di essere disoccupati. Anche quelli che riescono ad entrare nel mercato del lavoro spesso guadagnano meno dei non-disabili. Quello che gli esperti della Commissione suggeriscono ai Paesi Ue è di lavorare di più per lo sviluppo di sistemi educativi inclusivi, che puntino all'eliminazione di ogni tipo di barriera in materia di istruzione, formazione e lavoro.
"Dobbiamo rafforzare i nostri sforzi per fornire un adeguato finanziamento delle politiche inclusive di istruzione se vogliamo migliorare la vita dei bambini con bisogni educativi speciali - ha detto Androulla Vassiliou, Commissario europeo per l'Istruzione, la Cultura, il Multilinguismo e la Gioventù - E' tempo di rispettare gli impegni che sono state fatti. L'integrazione scolastica non è un optional - ha aggiunto la Vassiliou - ma è una necessità di base. Dobbiamo mettere i più vulnerabili al centro delle nostre azioni per ottenere una vita migliore per tutti ".
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