google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF. google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

L’Accountability nella Scuola

Interessante ricerca di Angela Martini, ricercatrice INVALSI, sull'Accountability, parola inglese che non ha un esatto equivalente in italiano. La si può tradurre con “rendicontazione” o con “responsabilità rispetto agli esiti”. Nell’accezione più generale, essa indica l’obbligo di render conto a chi vi è interessato (stakeholders) dei risultati della propria azione in un certo ambito.
La ricerca è ovviamente rivolta all'ambito scolastico.

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La scuola del XXI° secolo

Interessante analisi di Enrico Maranzana sull'insegnamento nelle scuole del XXI° secolo

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Mediatando: 5° Convegno nazionale sui Media Education


Rimini 10-11 gennaio 2013
Aula Magna - Dipartimento di Scienze dell’Educazione e Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione - Università di Bologna - Sede di Rimini - Corso D’Augusto 237, Rimini

Il convegno si propone come punto di incontro di ricercatori, operatori socio-sanitari, educatori, insegnanti che lavorano e fanno ricerca in diversi contesti: dalla scuola all’extrascuola, dall’industria all’associazionismo, all’interno di istituzioni pubbliche e private, nei servizi educativi, socio-sanitari e museali, con progetti permanenti o singole sperimentazioni.
Il convegno affronta temi strategici per sviluppare l’educazione ai media in Italia: competenze, innovazione nelle pratiche e nelle metodologie, condivisione delle esperienze, ridefinizione degli obiettivi e delle possibilità della media education italiana.

Il vero spread è nell'istruzione


In tempi di crisi, dove spread e austerity sono le parole più gettonate, i media e i dibattiti pubblici trattano poco del ruolo dell'istruzione e dell'importanza che gli investimenti in questo settore possono avere proprio per superare la difficile fase in cui si trova l'intero sistema occidentale. Ne abbiamo parlato con il vice direttore per l'Educazione dell'Ocse, Andreas Schleicher. Ecco il suo pensiero in quattro punti.
Crisi e investimenti in istruzione. «In un contesto globale, gli individui e i paesi che scelgono di investire seriamente sull'educazione registrano dei forti ritorni sul piano sociale e su quello economico. Anche durante la crisi, infatti, non mancano le imprese che non trovano le persone con le competenze necessarie. Nei paesi Ocse che negli ultimi decenni hanno puntato sull'espansione dell'istruzione universitaria, sono cresciuti i differenziali retributivi a vantaggio dei laureati. Più è elevato lo stock di conoscenze possedute da una persona, più cresce il suo riconoscimento economico. L'altra faccia della globalizzazione è lo sviluppo tecnologico che, di nuovo, dipende dai livelli dell'istruzione, non tanto perchè i knowledge workers e gli innovatori devono essere dotati di alta formazione, quanto perché la presenza di una forza lavoro molto istruita costituisce una pre-condizione per lo sviluppo di nuove tecnologie e per l'aumento dei tassi di produttività. E l'importanza dell'istruzione, più in generale, oltrepassa la dimensione economica: permette agli individui di vivere in un contesto complesso, essere cittadini attivi e responsabili, cogliere la bellezza di un mondo in cui convivono credenze, culture e valori diversi». Risorse finanziarie limitate e spesa pubblica. «Solamente il 20% dei differenziali di performance tra i paesi Ocse dipende dalle risorse finanziarie destinate all'istruzione. Il denaro è solo una parte della risposta. La seconda parte riguarda le scelte di spesa, ovvero per cosa si spende. Se si vogliono classi di studenti meno numerose, non si possono incrementare gli stipendi degli insegnanti. Se si vogliono più ore sui banchi, non si possono affidare agli insegnanti attività non connesse all'insegnamento». Le scelte dell'Italia e le risposte degli altri paesi. L'Italia ha optato per un numero alto di insegnanti scarsamente retribuiti.  CONTINUA A LEGGERE

di Antonio Alizzi da corriere.it

Scatti di anzianità: commento della FLC CGIL sull’ipotesi di accordo del 12/12/2012


Sottoscritta nella tarda serata del 12 dicembre 2012 la pre-intesa con cui si procede al taglio del fondo per il miglioramento dell'offerta formativa (MOF) e per il salario accessorio del personale per ripristinare la validità del 2011 ai fini dei passaggi di gradone. Confermate tutte le previsioni della FLC CGIL sugli effetti di tale operazione.

La FLC CGIL non ha sottoscritto l'accordo all'Aran per i seguenti motivi:
  1. l'accordo non ripristina gli scatti bloccati, ma sana solo il 2011 con un meccanismo discutibile a carico del salario accessorio. Dà con una mano e toglie con l'altra,
  2. il meccanismo del recupero degli scatti se applicato al 2012 - ma questo l'accordo non lo prevede - dimezzerebbe il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa, dunque le disponibilità del salario accessorio, che nel 2014 si azzererebbe, se, come sembra, il blocco verrà reiterato;
  3. il blocco degli scatti di anzianità va rimosso e basta, la misura prevista dall'accordo mette i lavoratori gli uni contro gli altri, togliendo qualcosa a tutti.
 L'ipotesi di accordo

Le risorse economiche
L'Ipotesi, illustrata dal presidente dell'Aran, per dare attuazione al recupero dell'utilità dell'anno 2011 ai fini delle posizioni stipendiali, contiene l'indicazione dei costi e delle fonti di finanziamento.
L'ammontare dei risparmi certificati dal MEF è, lo si sapeva, insufficiente a coprire i costi dell'operazione come dimostra la tabella allegata.
Il recupero degli arretrati dei 4 mesi del 2011 (settembre-dicembre), l'intero 2012, la copertura a regime (nel 2013) sarà finanziato attingendo a tutte le diverse voci del MOF, il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa.
In totale questa operazione comporterà un taglio complessivo per l'esercizio finanziario 2012 pari a 295,00 milioni di euro, più un taglio per il 2013 pari a 350 milioni di euro che da quella data in poi sarà permanente.
In conclusione, a valere sul MOF 2012/2013 saranno tagliati circa 528 milioni di euro dall'ammontare complessivo del MOF (pari oggi a 1.385,21 milioni di euro) con una riduzione pari al 38%. A disposizione delle scuole rimangono circa 857 milioni di euro.
Clausola di ammorbidimento e di salvaguardia delle contrattazioni svolte
Il testo dell'accordo prevede anche una clausola di "ammorbidimento": il taglio cioè viene spalmato su due anni scolastici diversi; impegnando quindi le risorse del periodo settembre-dicembre 2013.
Ma si tratta a nostro parere di una clausola di difficile applicazione, dal momento che l'accordo determina già i nuovi parametri con cui assegnare i fondi alle scuole per l'anno scolastico 2012/2013.
In ogni caso è un escamotage che non modifica l'entità complessiva della riduzione: Citando un grande artista: "la somma fa sempre il totale".
Altro elemento piuttosto complicato è il tentativo di salvaguardare le contrattazioni fatte, gli impegni e il lavoro prestato da settembre ad oggi, che ovviamente viene messo in discussione dal taglio del fondo. La soluzione trovata nell'accordo è quella di prelevare nell'anno successivo... come sopra.
I vincoli alla contrattazione di istituto
L'accordo prevede che la contrattazione debba garantire in ogni caso, nonostante la riduzione dei fondi, la copertura finanziaria delle ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti, i corsi di recupero e le indennità di turno notturno e festivo. Ma sappiamo già che si tratta di voci molto onerose di cui dovrebbe farsi carico il MIUR perché servono a coprire prestazioni che sono obbligatorie. Questo passaggio costituisce un vincolo indebito alla contrattazione integrativa.
La rideterminazione dei parametri
È chiaro che una riduzione così ingente necessita la modifica dei parametri per il calcolo del FIS. Questo costituisce un punto molto critico: infatti su indicazione del Ministero dell'Istruzione vengono ridotti solo i parametri della scuola del primo ciclo perché il MIUR rifiuta di prendersi in carico, come invece dovrebbe, il finanziamento dei corsi di recupero della scuola superiore.
La produttività
Infine, nel testo proposto dall'Aran, come condizione per sottoscrivere il contratto e su richiesta esplicita del MEF, si impone al sindacato di prendere sin da ora l'impegno, da realizzare nel prossimo rinnovo contrattuale, a recuperare i cosiddetti "livelli di produttività" del servizio almeno in misura pari alla corrispondente riduzione delle risorse. In poche parole si chiede di restituire in termini di carichi di lavoro, ovviamente gratis, tutte quelle prestazioni aggiuntive finora retribuite con il MOF che verranno meno a causa del taglio di risorse. Cosa vuol dire? Rientra dalla finestra l'aumento d'orario cacciato dalla porta?
La nostra posizione
A differenza di tutte le altre organizzazioni sindacali che si sono subito dichiarate d'accordo con il testo presentato dall'Aran e pronte a firmarlo, la FLC CGIL ha chiesto:
  • chiarezza sulle cifre. Infatti è piuttosto bizzarro che per ripristinare  gli scatti 2011 il costo sia costante da oggi all'eternità: vogliamo dire che in prospettiva per effetto dei pensionamenti il numero di lavoratori che percepirà lo scatto diminuirà e quindi tale diminuzione determinerà un fabbisogno inferiore. Il MEF invece ha imposto un costo costante. Questa imposizione rappresenta a nostro parere un vero e proprio furto in quanto sappiamo che tale costo non è lineare negli anni successivi, ma tende a scendere;
  • che tutte le voci che nulla hanno a che fare con il salario accessorio e con il miglioramento dell'offerta formativa (ad esempio il costo delle supplenze per la sostituzione dei colleghi assenti, le indennità di turno notturno e festivo, l'indennità di amministrazione, il costo dei corsi di recupero dei debiti formativi nella secondaria di secondo grado, ecc.) perché attengono a obblighi dell'amministrazione, vengano tolte dai finanziamenti contrattuali e messe a carico del Mef (come si fa già per il pagamento delle supplenze brevi, delle maternità, per i compensi per gli esami di stato, che sono finanziati a parte rispetto al MOF); in questo modo si potranno utilizzare le risorse corrispondenti a queste voci per il recupero dei gradoni, senza incidere in modo cosi pesante sulle risorse del MOF che sono destinate a garantire la qualità e l'ampliamento dell'offerta formativa. Si tratta di un fatto di chiarezza e trasparenza su cui non abbiamo avuto risposta;
  • che sia mantenuto, seppur in un contesto di riduzione di risorse, l'equilibrio attuale nell'assegnazione di risorse ai diversi gradi di scuola
  • che la richiesta di impegno sul prossimo contratto a incrementare "gratis" i carichi di lavoro, la cosiddetta produttività, per compensare il taglio di risorse venga cassata perché inaccettabile.
Le risposte dell'Aran sui costi dell'operazione sono state insoddisfacenti. Nel testo finale sottoscritto dalle altre organizzazioni sindacali sono state accolte solo in parte le richieste avanzate dalla FLC CGIL (ad esempio operando la riduzione dei finanziamenti anche nel budget per le ore eccedenti e riscrivendo in forma più blanda l'impegno sulla produttività nel prossimo contratto, ma sempre in modo inaccettabile).. Questo scaricherà, come abbiamo già detto, sulle scuole del primo ciclo, che da sempre hanno finanziamenti inferiori, un peso maggiore nel taglio del MOF.
Ma è il principio che non condividiamo. Pagare gli scatti con le risorse contrattuali, apre la strada in primo luogo a operazioni analoghe per il pagamento degli scatti dei prossimi anni, abbassa le risorse complessive per i lavoratori di questo comparto, penalizza la contrattazione integrativa e soprattutto determina che una serie di prestazioni fino a ieri retribuite, dovranno essere svolte a titolo gratuito.
Per tutte queste ragioni la FLC CGIL ha espresso un giudizio fortemente negativo, non ha sottoscritto tale ipotesi di pre-intesa e se ne riserva una valutazione più approfondita nei propri organismi.
Allegata tabella riepilogativa sui costi dell'"operazione scatti".

Guida alla Scelta della Scuola Superiore


L’obiettivo principale di questa Guida è quello di fornirti una serie di spunti di riflessione sulle scelte che ti appresti a fare nell’immediato futuro, a proposito del  tuo nuovo percorso di studio e formazione, con molte informazioni e notizie interessanti sul nuovo sistema scolastico.

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Come aiutare i Diplomati Tecnici e Professionali a trovare lavoro


I giovani si giocano il futuro «tra scuola e lavoro». Impegnare i nostri sforzi per loro significa fare il migliore investimento per il domani, perché i giovani sono il futuro per la società di oggi… per tutti!
Ecco perché i due termini dell’endiadi, ‘scuola’ e ‘lavoro’, devono catalizzare le energie di chi lavora per il bene comune, «soprattutto nell’idea che le persone, e la loro capacità produttiva, sono alla base della ricchezza delle nazioni», per dirla con Adam Smith.

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Le Tecnologie nella Scuola 2.0


Dai contributi teorici, dalle analisi dei singoli media e dal racconto di esperienze emerge il problema di sempre: le nuove tecnologie cambiano o no il modo di fare scuola?

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