google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF. google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

60 appunti di Diritto


  1. Diritto oggettivo
  2. Norma giuridica definizione
  3. Cos'è la Costituzione italiana
  4. Come si approva una legge
  5. Le fonti del diritto
  6. Interpretazione delle norme giuridiche
  7. Efficacia della norma giuridica
  8. Rapporto giuridico definizione
  9. Diritti soggettivi
  10. Soggetti del diritto
  11. Capacità giuridica
  12. Capacità di agire
  13. Incapacità naturale
  14. Minore non emancipato
  15. Minore emancipato
  16. Interdetto giudiziale
  17. Interdetto legale
  18. Persona fisica: domicilio, residenza, dimora
  19. Morte della persona fisica
  20. Incertezza in vita della persona fisica
  21. Definizione di persona fisica
  22. Scomparsa, assenza e morte presunta
  23. Autonomia patrimoniale perfetta
  24. Estinzioni delle persone giuridiche
  25. Associazioni non riconosciute
  26. I comitati
  27. Società commerciali
  28. Oggetti del diritto
  29. Universalità di fatto e di diritto
  30. Frutti naturali e civili
  31. Beni pubblici definizione
  32. Patrimonio definizione
  33. Negozio giuridico definizione
  34. Elementi del negozio giuridico
  35. Elementi essenziali del contratto
  36. Divergenza volontà e dichiarazione
  37. Vizi della Volontà
  38. Rappresentanza diretta e indiretta
  39. Rappresentanza volontaria
  40. Convalida
  41. Elementi accidentali del contratto
  42. Validità e invalidità del negozio giuridico
  43. Negozio giuridico perfetto o inefficace
  44. Stato
  45. Cittadinanza
  46. Territorio
  47. Sovranità
  48. Organi dello Stato
  49. Forme dello Stato
  50. Forme di Governo
  51. Stato Costituzionale
  52. Compiti del Presidente della Repubblica
  53. S.P.A
  54. Consiglio d'amministrazione spa
  55. Azioni Proprie
  56. Società controllate
  57. Diritto d'opzione
  58. Emissione di obbligazioni
  59. Obbligazioni convertibili
  60. Scioglimento della società



Attenzione alle aspettative!


Aspettative: un concetto non del tutto scontato. Certo, se ci fermiamo soltanto sul significato della parola italiana sappiamo orientarci abbastanza bene, ma quando cominciamo ad addentrarci nelle implicazioni psicologico-relazionali delle aspettative, tutto cambia.
Il loro potere può essere devastante, dal momento in cui possono arrivare a decretare la morte di un rapporto per “mancanza di ossigeno”. Pensiamo bene a cosa vuol dire aspettarsi qualcosa da qualcuno, prendiamo come esempio alcune relazioni tipo: quella che lega due partner, il rapporto con noi stessi, quello tra genitori e figli, quello lavorativo tra colleghi o ancora tra superiore e sottoposti o insegnante e alunni.
Perché ho scelto soltanto esempi di relazioni “profonde”? Perché maggiore è il coinvolgimento, maggiori saranno le aspettative… è un vero e proprio paradosso: più teniamo a qualcuno, più aumenta il rischio che la relazione si deteriori. Diamo però una forma a questa visione apparentemente pessimistica.
Partiamo con il capire “che cosa” ci si può aspettare in una relazione: dei comportamenti, delle attenzioni, emozioni magari… In ogni caso “aspettarsi” qualcosa è ben diverso dal “credere” in qualcuno. Nel primo caso è come se fossimo costantemente in attesa che qualcosa accada (e spesso il presupposto emotivo alla base di questo atteggiamento è che, se ciò non accade, “ci rimaniamo male”); credere in qualcuno invece significa essere intimamente convinti delle potenzialità dell’altra persona (o di noi stessi) e sapere che l’altro può farcela.
È una questione di verbi modali allora: le aspettative ci fanno sentire che l’altrodovrebbe fare/pensare/provare qualcosa, credere nell’altro ci trasmette la fiducia che l’altro potrebbe raggiungere un risultato.
Nel primo caso il rapporto si carica di un fardello emotivo oneroso per entrambe le parti: chi nutre le aspettative vive nella perenne attesa che succeda qualcosa (che puntualmente sembra non arrivare mai…), la persona che dovrebbe soddisfare le aspettative invece avverte (più o meno consapevolmente) l’insoddisfazione di fondo dell’altro. In questo caso le reazioni prevalenti sono due: da un lato potrà esserci la “rottura”, dall’altro un logorante senso di inadeguatezza. Vediamo insieme cosa vuol dire…
Mettiamo il caso che una madre nutra delle aspettative nei confronti del rendimento scolastico della figlia, alla quale peraltro la madre è legata da un rapporto d’amore sincero. Il genitore, in questo caso, ha già un buon livello di consapevolezza relazionale e per questo tende a non manifestare apertamente le proprie aspettative alla ragazza. Ma è davvero possibile che queste non giungano, anche solo come sensazione di fondo, alla figlia? Poco probabile… e allora la ragazza potrebbe reagire in due modi: il primo comporta un “allontanamento”; reagendo contro le “richieste” (anche indirette) della madre, andrà avanti per la sua strada. Cosa accade? Senso di colpa da una parte e delusione dall’altra.
Il secondo modo di reagire potrebbe comportare un perenne tentativo di adempiere alle aspettative in ballo, ma abbiamo visto che le aspettative sono create in modo da essere puntualmente deluse o solo momentaneamente soddisfatte. In questo caso avremo frustrazione e senso di inadeguatezza da una parte e indebolimento dell’autonomia emotiva dall’altro (nel senso che il piccolo “contentino” che giunge dal tentativo di soddisfare l’aspettativa, non fa altro che alimentare il sistema, rinforzando il legame emotivo di dipendenza che c’è tra le parti).
“Ma Alberto, vuoi dire che un genitore non dovrebbe preoccuparsi del rendimento scolastico del figlio?”. Non proprio, anzi, tutto il contrario. Distinguiamo perciò gliobiettivi dalle aspettative. I primi sono concordati (dal momento in cui coinvolgono e riguardano un’altra persona) e, spesso, dichiarati. Le aspettative invece non sono obiettivi specifici, ma una sorta di sottofondo emotivo. Desiderare un buon rendimento scolastico per il figlio è più che legittimo (e ancora più auspicabile è credere nelle sue potenzialità); aspettarsi quei risultati vuol dire ben altro, cioè innescare il meccanismo psicologico che abbiamo descritto prima.
Quando parlo di questo argomento con gli insegnanti, incontro di solito molte resistenze: il loro ruolo prevede che vi sia un monitoraggio attivo del rendimento degli alunni. Ma aver chiari gli obiettivi didattici è ben diverso che trascorrere l’anno scolastico con l’aspettativa (spesso delusa) che i ragazzi si comportino in un determinato modo.
Se volessimo collocare visivamente gli obiettivi e le aspettative, potremmo immaginare i primi come il punto di arrivo, le seconde come l’atteggiamento di fondo che accompagna e appesantisce chi va verso l’obiettivo.
L’ideale sarebbe aver ben chiari i propri obiettivi e muoversi nella loro direzione spogli di ogni aspettativa.
Questo, tra l’altro, ci consentirebbe di reagire nel modo migliore di fronte ad una possibile “caduta” o “deviazione” dall’obiettivo: non ne resteremo delusi, ma sapremo rimetterci in marcia verso quello che desideriamo ottenere.

Ho impiegato un bel po’ a scrivere questo articolo… non è stato semplicissimo mettere nero su bianco questi pensieri.
Spero che tu possa coglierne gli aspetti più utili, per te e per le tue relazioni.
Oppure avrei dovuto dirti “Mi aspetto che tu ne colga gli aspetti più utili…”?
Cambiano molto le sensazioni tra il primo e il secondo caso, vero?

Giustificazione della tecnica delle operazioni fondamentali dell’Aritmetica


Ricorriamo per semplicità alla denominazione in uso, anche se non del tutto appropriata, di operazioni
fondamentali dell’aritmetica (addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione).
di Luciano Porta


fonte: iPitagorici

I Principi Nutritivi: Mappa Concettuale con Verifica

Mappa concettuale sui PRINCIPI NUTRITIVI (NUTRIENTI): proteine, grassi, carboidrati, vitamine, sali minerali e acqua. Con Mappa muta di verifica.





ADHD: 8 Siti per Comprenderlo


Per comprendere l’ADHD e come può influenzare voi o qualcuno che ne è affetto, è importante imparare il più possibile sulla condizione. Clicca sui link qui sotto per consigli utili, fatti e  informazioni riguardo l'ADHD nei bambini e negli adulti. Troverete anche le risorse per il supporto e sentire le esperienze da altri che hanno l'ADHD. Queste informazioni possono aiutare a capire la condizione, riconoscere i sintomi, e conoscere le opzioni di trattamento che possono aiutare.


siti in Inglese
- CHADD (Children and Adults with Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) 
www.chadd.org

- ADDA (Attention Deficit Disorder Association) 
www.add.org

- National Resource Center on AD/HD 
www.help4adhd.org

- ADD & ADHD Health Center
 http://www.webmd.com/add-adhd/default.htm

- GUIDA ebook sull'ADHD
 http://www.nice.org.uk/nicemedia/pdf/ADHDFullGuideline.pdf 

Siti Italiani
- Istituto Superiore di Sanità
 http://www.iss.it/adhd/

- Associazione italiana Famiglie ADHD
 http://www.aifa.it/adhd.htm

- Associazione Italiana Disturbi di Attenzione e Iperattività
 http://www.aidaiassociazione.com/index.html

ADHD e Compiti a Casa

I compiti a casa hanno lo scopo di permettere all'alunno di rielaborare e approfondire ciò che l'insegnante ha proposto in classe, attraverso un tempo e uno spazio di riflessione personale. L'esperienza reale di molti bambini, e in particolare di quelli con disturbo da deficit di attenzione/iperattività, è tuttavia profondamente diversa: molto spesso infatti avvertono come un sopruso il dover rimandare attività più piacevoli perché obbligati a un ulteriore carico di lavoro. Questo libro propone un percorso di affiancamento dei bambini dai 7 ai 14 anni nello svolgimento delle consegne scolastiche per casa da parte dell'homework tutor, ruolo che in molte circostanze può essere svolto da un familiare adulto. L'obiettivo è aiutare l'alunno a sviluppare competenze esecutive che possano renderlo progressivamente autonomo nello studio, fornendo indicazioni e strumenti originali e motivanti per: allestire lo spazio fisico di lavoro; valutare e gestire correttamente i tempi; valutare e gestire correttamente le proprie risorse; suddividere un compito complesso in più parti e portare a termine correttamente ognuna di esse; verificare gli errori e correggerli.

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Handicap: raccolta della Normativa Scolastica

Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione e i diritti delle persone handicappate (pdf.218 KB.)
Integrazione e modifica della legge quadro 05/02/1992 n.104 (pdf.70 KB.)
Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell'articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289.
Attività di accertamento per l'individuazione dell'alunno con handicap ai fini dell'integrazione scolastica ai sensi del DPCM 23 febbraio 2006, n. 185 Prime indicazioni e invio della Deliberazione della Giunta Regionale n. 3449 del 7 novembre 2006 (B.U.R.L. Se.O n.47 del 20 novembre 2006).
La convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
"Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità"
Linee guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità
Sentenza Corte Costituzionale sul sostegno - La corte costituzionale ha ritenuto incostituzionale la norma che metteva dei limiti al numero degli insegnanti di sostegno
Circolare ministeriale Brunetta legge 104 modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza alle persone con disabilità - banca dati informatica presso il Dipartimento della funzione pubblica - legge 4 novembre 2010, n. 183, art. 24.
Dislessia. Nuove norme in materia di difficoltà specifiche d'apprendimento
Dislessia Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico
Determinazione in ordine al Piano d'Azione Regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità e alla relativa Relazione tecnica
Permessi per persone con disabilità e per assistenza a persone con disabilità - L. 104/92, art. 33 (come novellato dall'art. 24 della L. 183/2010) -
DSA: Decreto attuativo della legge n. 170/2010 e le linee guida per la Dislessia.Linee guida sui DSA
Determinazione in ordine al processo di individuazione e accompagnamento dell'alunno con disabilità ai fini dell'integrazione scolastica
Tutta la normativa di riferimento
Parere del Ministero del lavoro inviato all'ANCIsul congedo per assistenza coniuge convivente di soggetto con handicap art. 9, D.Lgs. n. 124/2004 – art. 42, comma 5, D.Lgs. n. 151/2001 –



 fonte: icbernareggio.it

ADHD A SCUOLA, Strategie Efficaci per Insegnanti

Frutto del lavoro dei maggiori esperti italiani nel settore, grazie alla sua impostazione teorico-operativa, la guida ADHD a scuola presenta non solo le caratteristiche del disturbo e le ricadute in ambito scolastico e non, ma anche le strategie per la gestione dell'attenzione e delle difficoltà comportamentali e gli strumenti di valutazione e di intervento psicoeducativo. Il volume si articola in 4 sezioni che guidano il lettore nelle diverse fasi che caratterizzano il lavoro con gli alunni: "Conoscere, osservare e valutare": si dà una definizione chiara ed esaustiva del disturbo da deficit di attenzione/iperattività, fornendo strumenti per la loro osservazione e valutazione, "Programmare e agire": si espongono strategie e interventi concreti con cui far fronte con efficacia alle particolari esigenze didattico-educative, "Riflettere e comprendere": si approfondiscono i risvolti emotivi e relazionali conseguenti al disturbo, "allearsi e condividere": si suggeriscono strategie per la costruzione di una rete di intervento sinergico volto al benessere del bambino.

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