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Medicina e Chirurgia: Test di ammissione degli ultimi 8 anni

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Scarica gratis le prove ufficiali

Test di Medicina 2009 (PDF 77 KB)

Test di Medicina 2008 (PDF 129 KB)

Test di Medicina 2007 (PDF 107 KB)

Test di Medicina 2006 (PDF 307 KB)

Test di Medicina 2005 (PDF 155 KB)

Test di Medicina 2004 (PDF 370 KB)

Test di Medicina 2003 (PDF 338 KB)

Test di Medicina 2002 (PDF 680 KB)

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Organizzazione didattica della scuola primaria, Documento Parlamentare

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Le principali novità riguardano l'organizzazione della scuola primaria, i libri di testo, l'introduzione di "Cittadinanza e Costituzione".

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Interventi per le Università, documento della Camera dei Deputati

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Le disposizioni adottate mirano a distribuire più selettivamente i contributi statali tra gli atenei; a modificare la composizione delle commissioni di concorso; a favorire il ricambio generazionale; ad incentivare la produttività scientifica. Il 9 dicembre 2009 il Senato ha iniziato l'esame di un disegno di legge che delega il Governo ad adottare incentivi per la qualità e l'efficienza del sistema universitario e ridisciplina la governance degli atenei, lo stato giuridico ed il reclutamento del personale.

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Cittadinanza e Legalità: Proposte videodidattiche

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Fuoriclasse propone una serie di puntate nelle quali si chiede "Cosa vuol dire essere cittadini responsabili oggi?"

Dal racconto e dall`analisi di situazioni reali e temi di attualità, attraverso gli interventi di Fuoriclasse sulla legalità da Don Luigi Ciotti ai ragazzi di Locri, dalla Fondazione Caponnetto ai professori e agli alunni delle tante scuole di periferia italiane, cerca di offrire diversi spunti di riflessione e, perché no, qualche risposta.

62 video per costruire una piattaforma Videodidattica

La Riforma Gelmini illustrata in 13 video

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13 puntate di Fuoriclasse spiegano nel dettaglio tutti gli aspetti della riforma della scuola secondaria superiore presentata dal ministro Maria Stella Gelmini. La riforma entra in vigore dall`anno scolastico 2010/2011.
Uno strumento utile per le scelte da fare entro il 26 marzo 2010.

Guarda i video

Istruzione Tecnica: la riforma illustrata in 11 video sugli 11 nuovi indirizzi

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11 rapide e chiare schede informative che illustrano i nuovi 11 indirizzi degli istituti tecnici


Guarda i video
 

Fuoriclasse Canale Scuola-Lavoro

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Fuoriclasse Canale Scuola-Lavoro è un programma che realizza un legame tra mondo dell'Istruzione, dell'Orientamento e della Formazione con quello del Lavoro.

Il progetto, in costante evoluzione, è realizzato in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, con la partecipazione del Ministero del Lavoro, CENSIS, Confindustria, ISFOL, Unioncamere, Regioni e Province.

Dove

sul Canale satellitare in chiaro Rai Scuola (806) e sul canale digitale terrestre Rai Scuola

- dal lunedì al venerdì alle 11, in replica alle 15.00, 19.00, 22.00, 01.00, 03.00, 05.00, 07.00

- la domenica, puntate di repertorio, alle 10.30, in replica alle 14.30, 18.30, 21.30, 00.30, 02.30, 04.30, 06.30

su Rai Uno

il giovedì alle ore 02:00 circa.

sul Web

tutte le puntate (e non solo) sono disponibili in streaming
La web TV di Fuoriclasse
Non solo televisione, Fuoriclasse mette a disposizione degli utenti una vera e propria web TV: canali specifici nei quali il mondo della scuola e quello del lavoro sono raccontati e si raccontano.

Tutte le puntate sulla Riforma Gelmini

Ferie, assenze, permessi, dei Docenti a tempo determinato

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Pubblichiamo una sintesi degli articoli del C.C.N.L. 24 Luglio 2003 riguardanti tali argomenti.

Art.16 Permessi brevi

Al dipendente con contratto a tempo determinato sono attribuiti brevi permessi di durata non superiore alla metà dell'orario giornaliero individuale di servizio e comunque fino al massimo di due ore.
Entro i due mesi successivi il docente è tenuto a recuperare le ore: la modalità sarà quella dello svolgimento di supplenze o interventi didattici integrativi.
La concessione del permesso è subordinata alla possibilità della sostituzione con personale in servizio.

Art.18 Aspettativa per motivi di famiglia, di lavoro, personali e di studio.
Ai docenti con contratto a tempo determinato l'aspettativa viene concessa limitatamente alla durata dell'incarico.
I riferimenti normativi sono: artt.69 e 70 del Testo Unico approvato con D.P.R. n.3 del 10 gennaio 1957.

Art.19 Ferie, permessi, assenze

Ferie: I docenti con incarico a tempo determinato hanno diritto alla fruizione di giorni di ferie in misura proporzionale al servizio prestato.
Se non è stato possibile usufruirne durante l'incarico, le stesse saranno liquidate al termine dell'anno scolastico o comunque alla fine dell'ultimo contratto stipulato nel corso dell'anno scolastico.
La fruizione delle ferie nei periodi di sospensione dalle lezioni non è obbligatoria. Pertanto, se i docenti con contratto a tempo determinato, non hanno richiesto giorni di ferie durante la sospensione delle lezioni, hanno
diritto al pagamento sostitutivo delle stesse. Il pagamento avverrà alla cessazione del rapporto di lavoro.

Permessi non retribuiti: I docenti con contratto a tempo determinato possono richiedere permessi non retribuiti per partecipare a concorsi o esami, nel limite di 8 giorni complessivi per a.s., compresi quelli richiesti per il viaggio. E' inoltre possibile richiedere permessi non retribuiti, per un massimo di 6 giorni, per motivi personali o familiari, documentati anche mediante autocertificazione.
Ricordiamo che i periodi di assenza senza assegni interrompono la maturazione dell'anzianità di servizio a tutti gli effetti.

Permessi retribuiti: i docenti a tempo determinato hanno diritto a 3 giorni per lutti per perdita dle coniuge, di parenti entro il secondo grado, di soggetto componenti la famiglia anagrafica e di affini di primo grado.
E' inoltre possibile richiedere un permesso retribuito di 15 giorni consecutivi in occasione del matrimonio.

Assenza per malattia: Il personale docente con contratto a tempo determinato per l'intero anno scolastico o fino al termine delle attività didattiche, assente per malattia, ha diritto alla conservazione del posto per un periodo non superiore a 9 mesi in un triennio scolastico.
In caso di gravi patologie che richiedano terapie temporaneamente e/o parzialmente invalidanti sono esclusi dal computo dei giorni di assenza per malattia, oltre ai giorni di ricovero ospedaliero anche quelli di assenza dovuti alle terapie certificate.



Trattamento di fine rapporto: Definizione e Riferimenti normativi

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Il Trattamento di fine rapporto o “liquidazione” è la somma corrisposta dal datore di lavoro al dipendente alla fine del suo servizio.

Chi ne ha diritto: Tutto il personale con contratto a tempo determinato alla data del 30 maggio 2000 oppure con un rapporto di lavoro a tempo determinato instauratosi successivamente a tale data, purchè il servizio sia durato almeno 15 giorni continuativi nell’arco di un mese.
Il TFR è proporzionale al numero di giorni o di mesi di servizio svolti.

Il TFR spetta:

in misura proporzionale, anche ai docenti con orario settimanale inferiore a quello di cattedra.
Per intero anche per periodi di servizio con contribuzione stipendiale ridotta (malattia o maternità).
Per una prestazione complessiva di 15 giorni nell’arco di un mese ed articolata su 2 o più contratti, purchè non ci sia stata interruzione.
NB: non possono essere considerate “interruzioni” le assenze cui si ha diritto per legge o per contratto (es. lo sciopero), anche se non retribuite.
Per i mesi di 31 giorni il TFR spetta anche se il contratto ha avuto inizio giorno 17

Per il mese di febbraio, i rapporti di lavoro che hanno avuto inizio il giorno 16 e sono terminati il 28 o il 29 dello stesso mese danno diritto al TFR.

Il TFR non spetta per una prestazione lavorativa effettuata ininterrottamente per 15 giorni, ma a cavallo di due mesi.

Il TFR va corrisposto d’ufficio, per cui non c’è bisogno di presentare alcuna domanda.

Si ricordi però che il diritto è soggetto a prescrizione quinquennale, decorrente dal 106° giorno successivo alla risoluzione del contratto.
Bisogna invece aver cura di conservare il certificato di servizio rilasciato dalla scuola, dal quale si rileva il periodo esatto della prestazione.
In questo modo, in presenza di due o più rapporti brevi di lavoro, prestati senza soluzione di continuità, l’ultima scuola potrà accertare il diritto o meno al TFR, evitando possibili ritardi o disfunzioni.
Nel momento in cui il pagamento verrà autorizzato, ne riceverete comunicazione da parte dell’INPDAP (Istituto Nazionale di previdenza per i dipendenti della Pubblica Amministrazione).
In base alla legge 104/97 l’Inpdap è tenuta a corrispondere il TFR entro 105 giorni dalla cessazione del servizio se è avvenuta per limiti di età, di servizio, inabilità o decesso; entro 270 giorni se è avvenuta per qualsiasi altro motivo.
In caso di ritardo l’Inpad provvederà a corrispondere al dipendente gli interessi di mora, anche nel caso in cui il ritardo sia dovuto ad datore di lavoro.

fonte: Orizzonte scuola

C.M. n. 108 del 08/06/2001

C.M. n. 121 del 07/11/2002

RITENUTE E CONTRIBUTI SULLE COMPETENZE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA


Certificazione delle competenze: che confusione!

L'articolo di Pasquale D'Avolio ( fonte ScuolaOggi.org), mette in luce i quesiti, le difficoltà interpretative, le contraddizioni che emergono in merito alla Certificazione delle Competenze in riferimento al Decreto 22 agosto 2007 "Linee guida per l'assolvimento dell'obbligo", alla Legge 189/2008 art. 3 ,al Decreto per la certificazione delle competenze di fine obbligo del 17-12-09.
Ancora una volta manca una regia a livello Ministeriale, mancano norme chiare, manca una vision del sistema istruzione e si delega alle scuole il compito di trovare soluzioni ragionevoli e credibili ai troppi problemi irrisolti. Le Istituzioni scolastiche, nella loroAUTONOMIA, sono libere di navigare a vista nella nebbia!

Guarda l'articolo di Pasquale D'Avolio


Fondazione Giovanni Agnelli: Rapporto sulla Scuola in Italia 2010

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Il nostro sistema educativo analizzato dall’annuale ricerca della Fondazione Agnelli evidenzia la presenza di
 numerosi divari: tecnologici, etnici, di indirizzo e socio-cultrurali. Emerge un’istruzione di massa incapace di migliorare le posizioni di partenza.

Visualizza Rapporto

Calcola l'organico della tua Scuola per l'anno scolastico 2010/2011

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La FLC CGIL   mette a disposizione delle scuole e dei lavoratori due programmi di calcolo dell’organico del personale docente della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, elaborati sulla base dei tagli previsti dai Regolamenti sul primo ciclo anche per l'anno scolastico 2010/2011.

Si tratta di una prima simulazione che ovviamente dovrà essere aggiornata non appena saranno noti la circolare e il decreto sugli organici 2010/2011.

Vedi i Programmi

Pensione obbligatoria con 40 anni di contributi per gli Statali

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Tornano laurea e leva nel conteggio degli anni: migliaia di dipendenti pubblici dovranno andare in pensione prima.
Il governo ci ripensa ancora una volta. I dipendenti pubblici saranno pensionabili al raggiungimento di 40 anni di contributi, compresi quelli figurativi. È quanto prevede un emendamento al decreto legge anti-crisi, a firma dal deputato del Pdl Remigio Ceroni, approvato venerdì mattina dalle commissione Bilancio e Finanza della Camera. La norma varrà per il triennio 2009-2011. Sono esclusi dalla sua applicazione magistrati, professori universitari, dirigenti, medici responsabili di struttura complessa.
La norma, che aumenterà il numero di dipendenti pubblici da mandare in pensione forzata, era stata cancellata nei giorni scorsi dal decreto, anche se si immaginava che sarebbe potuta rispuntare in un emendamento durante il passaggio del provvedimento fra Camera e Senato.
Arriva quindi la “super-rottamazione” per gli statali. Già dall’inizio di quest’anno le amministrazioni possono mandare a casa tutti i dipendenti che hanno raggiunto i 40 anni di contributi. Finora però alla norma si è data un’interpretazione ristretta: per calcolare la soglia di 40 anni contano solo gli anni di lavoro reale, mentre non valgono quelli della laurea e del servizio militare (i cosiddetti “contributi figurativi”). Includendo invece nel conto anche i contributi figurativi, il numero di dipendenti pubblici che hanno maturato 40 anni di contributi crescerebbe notevolmente. Secondo quanto riferisce l’Inpdap, nel solo 2009 si arriverebbe a quasi 140 mila pensionamenti, cioè il doppio dell’anno scorso. Rientrerebbero nel limite, ad esempio, tantissimi medici che hanno riscattato gli anni dell’università e della specializzazione.
La novità approvata ora, che vale per il triennio 2009-2011, cancella infatti il riferimento alla contribuzione «effettiva» previsto dal ddl Brunetta e fa dunque rientrare nel computo anche i contributi figurativi e quelli legati ad esempio del riscatto degli anni di laurea e alla leva. Tre le categorie per cui viene fatta una eccezione: «i magistrati, i professori universitari, e ai dirigenti medici responsabile di struttura complessa», vale a dire i primari.
La misura riguarda tutte le pubbliche amministrazioni (tra cui la scuola, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le regioni, le province, i comuni, le Comunità montane, le istituzioni universitarie, gli enti pubblici non economici, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale). «Le pubbliche amministrazioni – si legge nel testo – possono a decorrere dal compimento di anzianità massima contributiva di 40 anni del personale dipendente» risolvere «unilateralmente il rapporto di lavoro e di contratto individuale, anche del personale dirigenziale, con un preavviso di sei mesi fermo quanto previsto dalla disciplina vigente in materia di decorrenze dei trattamenti pensionistici».
Le proteste. «Chiediamo al presidente Fini di farsi garante» del voto già espresso sulla pensionabilità dei dipendenti pubblici dopo i 40 anni di contributi e di «stralciare una norma che il “mandante” Brunetta ha fatto ripresentare oggi in commissione Bilancio nel corso dell’esame del decreto legge anticrisi». Lo dichiara Margherita Miotto (Pd) che, riferendo la misura anche ai medici, afferma che la norma indebolisce il servizio sanitario nazionale. «Sarebbe inaccettabile – sottolinea Miotto – un silenzio su questo ennesimo attacco al Parlamento e su un modo schizofrenico di legiferare che un giorno dice di voler allungare l’età lavorativa e l’altro approva una norma che manda in pensione a 58 anni».

(Fonte: il messaggero.it)

Cedolino: imparare a leggerlo

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A fine mese arriva il tanto sospirato cedolino. Quanti di noi conoscono il significato delle voci che lo compongono?
Nella vita di ogni lavoratore dipendente c'è un appuntamento ricorrente che lo attende ogni fine mese: la consegna della tanto sospirata busta paga. Questo sito ti aiuta a capire il significato delle voci che compongono il cedolino e che portano alla cifra netta dello stipendio, che è quella che effettivamente ognuno di noi percepisce.
Con un semplice click del mouse sulle caselle evidenziate potete scoprire il significato di tutti gli elementi che compongono la busta paga di esempio presente nella pagina.

Vai al sito


Norme riguardanti l'Adozione dei Libri di Testo

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  • La gratuità e il prezzo massimo di copertina
  • Libri di testo on line
  • I termini di adozione dei libri di testo
  • I provvedimenti di attuazione
Leggi le informazioni della Camera dei Deputati

Documento di indirizzo per la sperimentazione dell'insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione"

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L’art. 1 del D.L. 137/2008 ha previsto, a decorrere dall’a.s. 2008/2009, l’avvio di una sperimentazione nazionale per l’insegnamento, nel I e nel II ciclo di istruzione, di «Cittadinanza e Costituzione». Nel corso dell’esame parlamentare è stata prevista l’attivazione di iniziative per lo studio degli statuti regionali.

Il 4 marzo 2009 il MIUR ha emanato il Documento di indirizzo per la sperimentazione dell'insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione".

Leggi il Documento di indirizzo


Portale Scuola Mia: Servizi scuola-famiglia via web

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Obiettivo del progetto è quello di mettere a disposizione strumenti e servizi online volti a favorire la comunicazione tra Scuola e Genitori, semplificare le relazioni amministrative tra famiglie e le istituzioni scolastiche, facilitare la partecipazione delle famiglie alla vita scolastica dei propri figli attraverso larealizzazione di un insieme di servizi innovativi, tra i quali la pagella digitale, le comunicazioni relative alla vita scolastica degli studenti e ai risultati degli apprendimenti, l’agenda di ricevimento dei docenti, la notifica alle famiglie in tempo reale delle presenze/assenze degli studenti e le comunicazioni scolastiche, erogati in modalità multicanale (tra cui web, e-mail e messaggistica sms).
 
Guida all’utilizzo del Portale Scuola Mia
 
Portale Scuola Mia
 

Guida alla Nuova Scuola Secondaria Superiore

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Guida del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca alla Riforma della Scuola secondaria Superiore con i nuovi Licei, i nuovi Istituti tecnici, i nuovi Istituti Professionali.
Tutte le novità al 1 settembre 2010.

Visualizza e/o scarica la guida pdf

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Concorsi "chiavi in mano" per evitare le Raccomandazioni

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E' di quelle notizie che fanno esclamare: "Era ora!".
Concorsi pubblici 'chiavi in mano' per porre un freno alle raccomandazioni e risparmiare tempo e denaro. E' la nuova scommessa messa in piedi dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta che punta ad offrire alle pubbliche amministrazioni, centrali e periferiche, un servizio completo per la realizzazione dei concorsi. "Stiamo lanciando un programma che si chiamera' 'Vinca il migliore' e che collega Formez Italia con la Bocconi per offrire a tutti gli enti pubblici, centrali e periferici, dal piccolo comune al grande, il nostro servizio chiavi in mano per la realizzaZione di concorsi", spiega Brunetta in un'intervista all'ADNKRONOS .
L'idea e' quella di sgravare gli amministratori di un 'peso' e di liberarli da possibili pressioni. "Siamo in grado -spiega- di fornire un servizio completo a costi ridotti, dalla preparazione del bando alla preselezione, dallo svolgimento delle prove alla certificazione fino alla proclamazione e alla formazione dei vincitori, per evitare che di volta in volta una amministrazione si metta a organizzare un concorso senza neanche sapere da dove cominciare... ".
Il tutto in un'ottica di dematerializzazione e di semplificazione. "L'ente pubblico potrebbe essere permeato da sollecitazioni di vario tipo, - continua Brunetta - per questo l'incarico dovrebbe essere dato a un'agenzia terza, in maniera 'blind' (cieca). L'agenzia, che viene chiamata da un comune del profondo sud o del profondo nord, invece non puo' essere permeata - sostiene ancora il ministro - cosi' siamo in grado di liberare gli amministratori dalle eventuali sollecitazioni che sono fonti solo di problemi". Naturalmente le pubbliche amministrazioni sono libere di scegliere se usufruire del servizio o meno, il pacchetto ha un costo anche se inferiore a quanto costerebbe farselo in proprio.

fonte: ADNKRONOS

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Inps: nel 2009 dimezzato il numero di pensioni di anzianità

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Stando a quanto risulta dai dati resi noti in questi giorni dall'Inps, la riforma del sistema pensionistico sta dando i frutti attesi. Nel 2009, infatti, le pensioni d'anzianità (quelle anticipate rispetto alla vecchiaia) erogate dall'Inps si sono dimezzate rispetto al 2008, dando sollievo alle casse dello Stato.

Italiani, popolo di lavoratori

Da gennaio a novembre 2009, sono stati 91925 gli italiani a entrare in pensione prima di raggiungere l'età prevista (65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne). L'anno precedente, gli assegni che lo Stato aveva dovuto staccare erano stati 196522. Il calo, dunque, è stato del 53%.

Dipendenti fedelissimi

I valori registrati derivano, principalmente, dal settore del lavoro dipendente. Se nel 2008 erano state 120626 le nuove pensioni di anzianità richieste dai dipendenti, nei primi undici mesi dell'anno che sta per concludersi i trattamenti anticipati erogati dall'Inps sono stati meno della metà: 52132.

Effetto riforma?

Secondo il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, i risultati non possono essere spiegati come il semplice riflesso delle riforme delle pensioni portate avanti nell'ultimo decennio. Al pari dell'intervento innovatore sul settore pensionistico, sull'andamento dei dati ha influito, a parere di Mastrapasqua, anche una maggiore disponibilità degli italiani a rimanere al lavoro anche una volta superati i 60 anni. Lo dimostrano i dati sulle pensioni di anzianità: fino a dicembre, nel 2009, i lavoratori che hanno lasciato il lavoro per raggiunti limiti di età sono stati 152546; 63,1% in più rispetto all'anno scorso, ma molto meno dei 210000 previsti.

Le casse respirano

Qualunque siano i motivi alla base delle decisioni degli italiani, a godere degli effetti dei loro comportamenti sono le casse dell'Inps. Con questi risultati, i migliori dal 2002, si stima che l'Istituto nazionale di previdenza sociale chiuda l'anno con un attivo compreso tra i 6 e i 7 miliardi di euro.


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Fase 2 della Riforma: gli studenti potranno valutare i Professori

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Un interessante articolo sulla "fase 2" della riforma della Scuola in cui si preannunciano le linee guida che porteranno ai miglioramenti retributivi per i Docenti, tramite anche valutazioni da parte degli alunni, degli Ispettori, delle famiglie, dei Presidi, e non meglio identificati organismi tecnici delle scuole.

Buona lettura e...Citrosodina a portata di mano

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Esame di Stato I e II Ciclo

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Interessante sito, per Insegnanti e Studenti, dedicato all'esame di Stato del primo e secondo ciclo della scuola secondaria.

I Ciclo
- Cosa cambia
- Come si svolge
- La certificazione delle competenze
- Normativa
- Circolari e note ministeriali
- La linea del tempo
- Chi? Fa? Cosa? Quando?

II Ciclo

Le prove dell'esame di Stato 2009

Novità a.s. 2009/2010
Cerca le materie
Comunicati stampa sull'Esame di Stato
Archivio provvedimenti
Nuovo certificato superamento prove in carta semplice 2009
Disponibile l’aggiornamento del software Conchiglia (Manuale di installazione)
Per assistenza al software Conchiglia è attivo il numero 06 94185301 e la casella di posta elettronica: conchiglia@istruzione.it

Prima prova a.s. 2008-2009
Seconde prove a.s. 2008-2009

Archivio - le prove scritte dell'Esame di Stato degli anni precedenti

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progetto POLIS (Presentazione On Line delle IStanze)

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Il progetto POLIS (Presentazione On Line delle IStanze) ha come obiettivo lo snellimento dei procedimenti amministrativi. Esso è basato sul Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), che sancisce il diritto da parte dei cittadini ad interagire con la Pubblica Amministrazione, utilizzando gli strumenti offerti dalle tecnologie ICT in alternativa alle modalità tradizionali basate su moduli cartacei. In particolare tale normativa cita, tra le alternative atte a garantire in modo sicuro l’accesso ai servizi in rete delle pubbliche amministrazioni, quella che prevede l’uso di normali credenziali di accesso come codice utente e password, a condizione che le stesse consentano di accertare l’identità del soggetto richiedente i servizi.
“Istanze On Line” vuole essere il primo passo verso questi nuovi scenari e rappresenta in definitiva una nuova modalità di presentazione delle domande connesse ai principali procedimenti amministrativi.

Registrazione
Premendo il tasto “Registrazione”, nel sito del MIUR, si accede ad apposite funzioni che consentono agli interessati di ottenere Username e Password personali per l’accesso al sistema “Istanze OnLine” del Ministero della Pubblica Istruzione in conformità con le prescrizioni del CAD. L’operazione di accreditamento prevede le seguenti fasi:

  •  registrazione dell’interessato (tramite il pulsante in fondo alla pagina)
  • ricezione della Username e della Password di accesso, del modulo di adesione al servizio e del Codice Personale (CP)
  • inserimento del CP sul sistema a conferma della ricezione della mail
  • riconoscimento in presenza del personale della segreteria scolastica scelta dall’interessato
  • ricezione della mail di attivazione dell’utenza primo accesso all'area operativa del sistema "Istanze On Line"
  • modifica obbligatoria del CP
Vai alla pagina per la registrazione
Leggi il Vademecum pdf per la Registrazione 

La precarietà sul lavoro aumenta la probabilità di soffrire di malanni psicologici

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Lo confermano osservazioni italiane e studi provenienti dalla Francia, il diffondersi della flessibilità nel mercato dell’occupazione, quando rende precario il posto di lavoro, porta a una maggiore incidenza di disturbi psicologici.

Lo studio transalpino

A testimonianza di quanto detto, una ricerca francese pubblicata sull’organo settimanale dell’Istituto di sorveglianza epidemiologica francese (InVs) dimostra che la depressione ha un’incidenza del 5% superiore tra le lavoratrici assunte “ a termine” rispetto a quanto avviene tra quelle che hanno contratti “sicuri”.

Ricerche in Italia

Sul tema, in Italia, si è esercitato l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro (Ispesl). Alcune ricerche condotte dall’ente hanno rilevato che nel nostro Paese sono circa 10 milioni le persone colpite dal cosiddetto “mal d’ufficio”. Inoltre, i dati rilasciati dall’Ispesl attestano che quasi la metà degli italiani (43%) è insoddisfatta del proprio lavoro, una condizione, quella dell’insoddisfazione professionale, che facilita l’insorgere di malessere psicofisico, quali insonnia, stress e depressione.

Un fenomeno nuovo

Si tratta di un fenomeno tutto nuovo: il mondo del lavoro non era abituato a fare i conti con problemi tali e, invece, adesso si trova a dover fronteggiare quello che in gergo si chiama "IV rischio". Spiega Giovanni Pozzi, psichiatra del Policlinico universitario Gemelli di Roma Giovanni Pozzi ed esperto di Psichiatria occupazionale: "Il primo fattore di rischio sul lavoro è quello fisico, seguono quello chimico e biologico, ma oggi il fattore di rischio cui la popolazione lavorativa è maggiormente esposta è proprio quello psico-sociale, ovvero il IV rischio. Si paga il prezzo della flessibilità, che è ormai un codice del mercato del lavoro, con un aumento delle incertezze e uno sforzo di adattamento sempre maggiore. È facile che i soggetti più vulnerabili possano 'scompensarsi' andando oltre la soglia di resistenza allo stress e presentando, così, primi sintomi di disturbi psichici".

Allarme europeo

L'Italia, però, non è l'unico Paese dove si registrano dati allarmanti. Intervenuto ai lavori della giornata dedicata alla promozione della salute sui luoghi di lavoro, l'assessore del Lavoro del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna, ha sottolineato come il problema sia diffuso anche in Europa: "Le vittime di questa tipologia di stress in Europa sarebbero circa 40 milioni, con un costo per la collettività davvero impressionante. I giorni di lavoro perduti ogni anno sono il 50%, pari a circa 20 miliardi di euro. Come se tutto ciò non bastasse sappiamo che a Milano è ormai diagnosticata anche una vera e propria sindrome da lavoro precario: rimuginare continuamente sul posto che non c’è, o che finirà insieme al contratto a scadenza".
FTAOnline News

Fonte: Borsa Italiana

Bando di concorso INPDAP per 42.000 soggiorni in Italia e in Europa

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Anche quest'anno l'INPDAP bandisce un Concorso per la partecipazione in favore dei figli e orfani di dipendenti, di iscritti e di pensionati dell’Istituto, a Vacanze studio in Italia ed in Europa.




Save the Children lotta per i diritti dei bambini in tutto il mondo

Dislessia: un preciso Piano d'interventi nella Scuola

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Via alla task-force per aiutare gli alunni dislessici che siedono tra i banchi italiani. Si tratta di 350.000 ragazzi tra i 6 e i 19 anni, pari al 4-5% della popolazione scolastica, che inciampano nella lettura e che, ad oggi, non godono di aiuti specifici in classe per superare la loro problematica. Per questo il ministero dell'Istruzione, la Fondazione Telecom Italia (presieduta da Joaquin Navarro-Valls) e l'Associazione italiana dislessia hanno deciso di scendere in campo con un preciso piano di interventi.
Stamattina è stato siglato l'apposito protocollo. Sul piatto ci sono 1,5 milioni di euro stanziati dalla Fondazione che valgono per un triennio (2009-2011) e che serviranno per definire e sperimentare un protocollo di screening precoce della dislessia tra i banchi e per formare gli insegnanti. A queste due azioni, sostenute dal ministero, si aggiungeranno altri due progetti della Fondazione, dei Campus informatici per aiutare i dislessici grazie alle tecnologie e l'iniziativa dello zaino multimediale, ovvero la fornitura di libri elettronici a un campione di ragazzini che hanno difficoltà con la lettura.
"Non bisogna drammatizzare certi problemi, bisogna cercare invece di conoscerli in profondità per poter aiutare gli studenti- ha spiegato il ministro Gelmini- Da oggi parte una task force sulla dislessia proprio perchè riteniamo che sia una problematica risolvibile, ma bisogna diagnosticarla in maniera preventiva e allo stesso tempo aiutare i ragazzi a superarla". In particolare per tre anni sarà studiata l'evoluzione delle competenze di lettura di 7.000 studenti (300 le classi coinvolte) di tutta Italia. Il progetto, da titolo 'Non è mai troppo presto' servirà per mettere a punto un modello di screening precoce di problemi nella lettura.
"Questo modello, se sarà efficace- ha aggiunto il ministro- verrà diffuso a livello nazionale". Al contempo tramite un secondo progetto, 'A scuola di dislessia', saranno formati gli insegnanti. In tutto saranno coinvolti 6.000 docenti referenti che riceveranno una formazione specifica sulla dislessia. Fin qui i progetti che coinvolgono anche il ministero. La Fondazione attivera' poi dei Campus multimediali estivi, con strumenti tecnologici ad hoc per i dislessici (saranno coinvolti 60 studenti tra i 12 e 15 anni), e fornirà agli alunni dislessici libri in formato elettronico con programmi di sintesi vocale (si prevede la distribuzione di 40.000 e-book).
"La dislessia- ha spiegato Navarro-Valls- è un problema conosciuto da un punto di vista medico, ma manca spesso la strategia per diagnosticarla in tempo e per superare questo disturbo. Tra i doveri di una azienda c'è anche quello di aiutare a risolvere gravi problemi sociali. Per questo abbiamo deciso di intervenire. Per la prima volta in Italia avremo una strategia sistematica sulla dislessia che coinvolge docenti e studenti".
Secondo l'Associazione italiana dislessia "con questo protocollo- afferma la presidente Rosablanca Leo- è la prima volta che viene riconosciuto il diritto allo studio dei ragazzi dislessici. Ora però serve anche una legge che garantisca a tutti le stesse possibilità" a Senato e Camera che ancora non è riuscito ad approdare in aula.


Qualche numero sul 5 in Condotta

Nello specifico, rende noto il MIUR, nella scuola media sono stati 17.035 gli studenti che hanno riportato l'insufficienza in condotta: 5.014 nel primo anno, 5.834 nel secondo e 6.187 nel terzo. Per 1.498 studenti, quella in condotta è stata l'unica insufficienza. Il picco delle insufficienze in condotta, rileva il Miur, si registra nel Sud (8.770, per 960 quella in condotta è stata l'unica insufficienza) e nelle Isole (3.071, per 191 studenti è stata l'unica insufficienza). Seguono il Nord-Ovest (2.153, per 140 unica insufficienza) e il Centro (1.748, per 119 unica insufficienza). L'area con il minor numero di insufficienze in condotta nella scuola media è il Nord-Est (1.293, per 88 studenti è stata l'unica insufficienza). Sono state attribuite insufficienze in condotta in 712 scuole medie del Sud, in 474 del Nord-Ovest, in 347 del Centro, in 327 delle Isole ed in 294 del Nord-Est.
  Per quanto riguarda le scuola superiori, sono stati 46.490 gli studenti hanno che riportato l'insufficienza in condotta: 16.347 nel primo anno, 10.223 nel secondo, 8.950 nel terzo, 7.126 nel quarto, 3.844 nel quinto. Per 3.574 ragazzi, quella in condotta è stata l'unica insufficienza. Il maggior numero di insufficienze in condotta si registra negli istituti professionali (22.052, per 1.567 unica insufficienza) e tecnici (18.822, per 1.455 unica insufficienza). Seguono il liceo scientifico (2.262, unica insufficienza per 207), l'istruzione artistica (1.547, unica insufficienza per 236), l'ex-istituto magistrale (1.289, unica insufficienza per 70), il liceo classico (471, unica insufficienza per 33) e il liceo linguistico (47, unica insufficienza per 6). Sono state attribuite insufficienze in condotta in 968 istituti tecnici, in 837 istituti professionali, in 223 licei scientifici, in 116 istituti d'istruzione artistica, in 112 ex-istituti magistrali, in 94 licei classici, in 14 licei linguistici.

Save the Children lotta per i diritti dei bambini in tutto il mondo

la Corte Europea accoglie il ricorso italiano sul Crocifisso in classe

Apprendo con vivo compiacimento la notizia dell'accoglimento, da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo, della domanda di rinvio davanti alla Grande Camera del caso Lautzi, sull'affissione del crocifisso nelle aule scolastiche. E' con soddisfazione che constato che sono stati accolti i numerosi e articolati motivi di appello che l'Italia aveva presentato alla Corte". Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, annuncia così il successo dell'Italia davanti alla Corte europea, la stessa che il 3 novembre scorso aveva sancito che non si potevano tenere crocifissi in classe perché la loro presenza avrebbe costituito "una violazione del diritto dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e violato anche "il diritto dei loro figli alla libertà di religione". Il caso era stato sollevato nel 2002 da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia residente ad Abano Terme (Padova) che aveva chiesto al preside dell'istituto Vittorino da Feltre di togliere il crocifisso dalle aule dove studiavano i suoi due figli. La donna aveva espresso la propria contrarietà facendo riferimento anche ad una precedente sentenza della Corte di Cassazione senza però ottenere risposte positive dalla scuola. Di qui la decisione di rivolgersi al Tar del Veneto prima (nel 2002) e, poi, visto l'ostruzionismo del ministero dell'Istruzione, alla Corte di Strasburgo (nel 2006).

Disabili: "scaricati" dalle scuole private

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"Signora, ma perchè non iscrive suo figlio in una scuola statale? Lì sono organizzati meglio. Noi i ragazzi disabili non li prendiamo, non sapremmo come gestirli, non abbiamo insegnanti di sostegno". Iscrivere un bambino alla scuola paritaria può diventare un percorso a ostacoli per un padre o una madre se quel figlio ha una disabilità.
Non bastano le difficoltà quotidiane e il pensiero assillante di quel giorno in cui mamma e papà non ci saranno più. Ci si mettono pure le discriminazioni in ambito scolastico. Eppure la legge sulla parità del 2000 prevede che le scuole che ottengono il sì del ministero debbano accogliere tutti, disabili compresi. Tanto che ogni anno vengono stanziati dei fondi per il sostegno. Il concetto lo ha ribadito anche il tribunale di Roma nel 2002 e nel 2008 il ministro Mariastella Gelmini ha rincarato la dose con un decreto in cui si dice che si ottiene la parità solo se si rispettano le norme di inserimento degli alunni disabili.
Fin qui la legge, ma nella realtà regna il fai-da-te. Una giungla in cui la Dire ha deciso di avventurarsi. Telefono alla mano, abbiamo contattato numerose scuole private paritarie, scoprendo che molte volte il bambino disabile riceve un "no". Ma anche quando scatta il "si'" arrivano i problemi sul sostegno. E su questo punto la confusione è totale. C'è chi dice "noi non ci attiviamo neanche per averlo", scaricando la colpa sul ministero "che non garantisce i rimborsi, che stanzia pochi fondi", chi chiede rette aggiuntive per pagare l'insegnante in più, chi contributi parziali.
Qualche esempio. Chiamiamo un noto istituto privato romano, di quelli che pubblicizzano la loro attivita' a forza di maxi cartelloni. Ci risponde una cortese segretaria a cui chiediamo di iscrivere alla prima elementare un bimbo affetto dalla sindrome di down. "Non credo ci siano problemi- risponde la donna in un primo momento- chiedo alla direttrice". Poi il verdetto cambia: "Non abbiamo l'insegnante di sostegno in questo momento. Può provare nelle scuole statali dove il sostegno c'è sempre. Le iscrizioni sono ancora aperte".
Il no è condito da un "mi dispiace" che si ripete ad ogni diniego, con, appunto, il consiglio di mandarli alla statale, i bambini con disabilità, perchè li', si sa, sono "più organizzati". Di fatto, uno scarica barile. Che penalizza le scuole pubbliche e, soprattutto, le famiglie, che non hanno libertà di scelta su dove far studiare i figli. Cambiamo ciclo scolastico, ci riproviamo con le superiori. Di nuovo scegliamo un istituto paritario romano dei più pubblicizzati.
Anche qui scatta il no al ragazzo down: "Non sappiamo come gestirli- risponde un uomo al centralino- non abbiamo l'obbligo di prenderli, non ricadiamo nella legge della scuola pubblica. Non prendiamo ragazzi con disabilita'". Il problema è il sostegno? Domandiamo. "No, è che non li prendiamo proprio perchè ci si viene a creare un problema. La cosa migliore, signora, è la statale, che è più organizzata di noi". Ci risiamo.
In un istituto cattolico gestito da una grande fondazione (la struttura è a Roma e ha laboratori, centri sportivi, teatro, piscina) si aprono le porte per il nostro bambino che deve andare in prima, ma, ci dicono dalla segreteria, "noi siamo una scuola paritaria e vi dovete prendere l'onere del sostegno. In attesa che il ministero vi riconosca le ore e vi rimborsi, ma chissà quando avverra'". Scoraggiarsi è d'obbligo.
In un'altra scuola cattolica blasonata della Capitale ci dicono che "non c'è un sì o un no a priori, certo poi bisogna vedere se si concretizzerà l'iscrizione". Ci lasciano nel dubbio. Istituto di suore a Milano: il sostegno non c'è, il bambino non trova spazio. "Il fatto- ci dicono- è che il ministero paga solo un 'quid'...". Colpa di viale Trastevere, insomma, se un bambino non può scegliere la scuola che vuole.
In un istituto di Verona ci dicono che anticipano loro la "retta integrativa per la disabilita'". Poi la famiglia chiederà un sostegno alla Regione che andrà girato all'istituto. "E se non ce lo danno?". "Non è mai capitato, ma certo il rimborso si potrebbe fare in molte rate". Si parla, infatti, dello stipendio di un docente per un anno. E anche al Sud la musica non cambia: a Palermo ci invitano a portare il nostro bimbo alla statale, "da insegnante- ci dice una operatrice- le dico che è meglio".


12 marzo: Studenti in piazza

L'Unione degli Studenti e Link-Coordinamento universitario lanciano da oggi assemblee ed iniziative in tutte le città per preparare una mobilitazione studentesca che si terrà il 12 marzo, in concomitanza con lo sciopero generale indetto dalla Cgil.
"Negli ultimi mesi il governo Berlusconi ha dichiarato esplicitamente, attraverso specifici provvedimenti, le proprie intenzioni: affamare la scuola pubblica, rendere definitivamente private le università e cancellare la ricerca libera dal territorio nazionale- dichiarano UdS e Link- Gli ultimi provvedimenti ministeriali descrivono la volontà di rendere la scuola e l'università uno strumento funzionale alle logiche del profitto di pochi, privando un'enorme fetta di popolazione della possibilità di costruirsi un futuro".
Gli studenti chiedono "una legge quadro nazionale sul diritto allo studio con un fondo straordinario di finanziamento che possa delineare per tutte e venti le regioni del nostro Paese una cornice comune di offerta formativa e un reale accesso ai percorsi scolastici e universitari per tutte e tutti, a prescindere dalle condizioni economiche di partenza.
Solo- dicono- con efficaci provvedimenti sui trasporti, sulla casa, sui libri, sulle mense, sui consumi culturali si può costruire la formazione dei capaci e meritevoli". Con queste richieste gli studenti delle scuole e dell'università organizzeranno venerdì 12 marzo in oltre 50 città (tra cui Roma, Milano, Napoli, Bari, Genova, Firenze) cortei ed iniziative pubbliche con lo slogan "Ci vogliono ignoranti, ci avranno ribelli!".

Scuola: Una settimana di proteste per salvarla

Settimana di scioperi e proteste nel mondo della scuola. Da oggi partono diverse iniziative contro i tagli previsti dal governo che, ormai, si estendono anche alla scuola superiore, in applicazione della nuova riforma.
E se le casse degli istituti sono sempre più vuote, non diminuisce, invece la fantasia di chi contesta. A Milano venerdì andrà in scena la protesta della carta igienica. I genitori si sono dati appuntamento per due cortei. Un volantino, su cui campeggia l'immagine di Mafalda che piange tenendo in mano un rotolo, invita a portare in piazza la carta igienica per consegnarla all'Ufficio scolastico e, quindi, indirettamente al ministro.
"Tagliano ore, materie, compresenze e docenti- lamentano le famiglie sul volantino- Non ci sono soldi per il normale funzionamento della didattica. Materiale di cancelleria, fotocopie, carta igienica, materiale di pulizia sono finanziati dai contributi volontari dei genitori". Domani sempre a Milano e provincia si riuniranno i consigli di circolo e istituto.
L'associazione Genitori e scuola invita ad esporre i rotoli "ai balconi, sulle cancellate delle scuole, ovunque capiti per suscitare curiosità e attenzione e denunciare lo Stato insolvente che non dà alle scuole quanto promesso gettandole sul lastrico". Mercoledì, invece, le scuole superiori di Padova faranno il punto sulla riforma in una assemblea cittadina. Nello stesso giorno le associazioni Conitp e Adesso scuola hanno indetto una manifestazione nazionale davanti al ministero dell'Istruzione a Roma. Giovedì toccherà al Pd che sarà in piazza con una iniziativa nazionale sulla scuola.
Ma il momento clou sarà lo sciopero, indetto per venerdì 12 marzo, con distinte manifestazioni, a Roma, per i sindacati che aderiscono. La Cgil si unirà ai manifestanti degli altri comparti, i Cobas si incontreranno in piazza della Repubblica alle 10 e confluiranno verso il ministero dell'Istruzione. L'Unicobas si ritroverà partire dalle 10 in largo Chigi. Aderiscono anche l'Anief, l'Usi-Ait, i Cub-Scuola. Sempre venerdì scenderanno in piazza anche gli studenti dell'Unione degli studenti e di Link.

Venerdì 12 sciopero e assedio dei Cobas al Ministero

Sciopero e "assedio" al ministero dell'Istruzione, il prossimo venerdi' per i Cobas della scuola che partiranno, a Roma, da piazza della Repubblica con il loro corteo nazionale perche' "il governo- spiega il portavoce Piero Bernocchi- sta imponendo, nella massima confusione e arbitrio, la distruttiva riforma delle superiori, che, come gia' per la maestra unica e il depotenziamento del tempo pieno alle elementari, non e' fondata su alcun progetto didattico, ma solo su brutali volonta' di risparmio". Dopo che "le casse statali sono state saccheggiate da banchieri, finanzieri e industriali per il salvataggio di imprese decotte o truffaldine, e mentre una catena di scandali rivela cifre enormi sottratte ai beni comuni da potenti mafie, clientele e gruppi ben introdotti nella macchina statale, in nome del dio risparmio si cancellano scuole (o le si accorpano in modo folle), indirizzi didattici e materie importanti di studio- commenta Bernocchi- La continua riduzione dei finanziamenti alle scuole ne sta minando drammaticamente il funzionamento. Contro questa progressiva distruzione della scuola, proteste e mobilitazioni si vanno intensificando e culmineranno il 12 marzo nello sciopero generale della scuola convocato dai Cobas e in una grande manifestazione nazionale".

"La Scuola deve offrire modelli Validi" intervista al Direttore del Censis

intervista al Direttore del Censis Giuseppe Roma ul tema del ruolo della Scuola nella Società Italiana e dei suoi cambiamenti

Vedi l'intervista

Didattica Museale: Temi culturali e metodologie di approccio

Disporre di strumenti che offrano la possibilità di ottenere conoscenze adeguate in tempo reale e con procedure semplici ed efficaci, è quanto di più ambito da ogni professionista, insegnanti compresi. Oggi, infatti, la lezione tradizionale - pur sempre valida se basata sulla sicura competenza metodologico-didattica dell’insegnante - richiede fonti di documentazione attendibili e strumenti di aggiornamento tempestivi.

Per questo il nuovo sito “CulturaItalia” – aperto dal Ministero per i Beni e le attività culturali - appare utilissimo nel quadro delle risorse tecnologiche oggi disponibili. “CulturaItalia”, infatti, è il primo portale in Italia a permettere la fruizione in rete del patrimonio culturale italiano attraverso un unico punto di accesso che consente di conoscere le risorse – digitali e non – dei vari settori culturali: patrimonio fotografico, multimediale, dei musei, biblioteche, archivi, gallerie, mostre, monumenti, ecc. per soddisfare obiettivi di ricerca scientifica o semplici curiosità.

La scelta dei Contenuti nella Progettazione Didattica

Interessante documento con riflessioni storiche sul valore formativo delle discipline

Indicazioni per l’adozione dei libri di testo per l’anno scolastico 2010/2011

Circolare n. 23 sull' adozione dei libri di testo per l'anno scolastico 2010/2011

Programmazione settimanale dal 7 al 13 marzo 2010 MIUR-RAISCUOLA

Palinsesto dei Programmi in convenzione e non in convenzione visibili sulla rete Rai Scuola nella settimana dal 7 al 13 marzo 2010.

Piattaforma Didattica su Alimentazione e Benessere

Il materiale presentato sul sito Essere & Benessere del Ministero della Pubblica Istruzione intende offrire, sotto forma di "Linee guida", alcuni spunti di riflessione in ambiti come l'alimentazione e il movimento che, proprio perché radicati nella quotidianità, rappresentano fattori strategici per una crescita "armoniosa" di bambini e adolescenti.
  Le linee guida sono articolate su tre aree:

Area 1
EDUCAZIONE ALLA SALUTE

Educazione alla salute: tra famiglia e scuola

Educare alla convivenza civile

Dalla salute al benessere

Area 2
ALIMENTAZIONE E MOVIMENTO

Alimentazione e benessere

Attività fisica e benessere

Area 3
STILI DI VITA: PROPOSTE OPERATIVE

Conoscere il proprio corpo per ben-essere

Dal video-game alla palla prigioniera

Muoversi con gusto

Iscrizioni alla scuola secondaria di II grado C.M. n.17

Indicazioni sugli adempimenti e le procedure di effettuazione delle iscrizioni alla scuola secondaria di II grado. Allegati e modelli

Vai alla Circolare Ministeriale N°17

Burnout e demotivati: le riforme sono sufficienti a salvare insegnanti e alunni?

Un interessante articolo di Feliciana Cicardi sul ilsussidiario.net sul disagio all’interno della Scuola che colpisce sia insegnanti che studenti.

In tempi lontani le riforme che investivano la scuola venivano pensate e disegnate a partire da un obiettivo preciso e circoscritto. Una volta, per “fare gli italiani” dopo aver fatto l’unità d’Italia; in tempi più recenti l’istituzione della scuola media unica e obbligatoria per garantire a tutti (non uno di meno!) una formazione culturale di base, e così via. Negli ultimi due decenni, su su fino all’oggi, le riforme spesso sono nate sotto la spinta di una dimostrazione di forza di una parte politica e/o pedagogica rispetto ad altre. Così si cambia l’architettura della scuola, pensando poco o troppo alla popolazione scolastica che la abita. È vero. Molto si discetta circa le differenze della nuova generazione di alunni. Tutti a “descrivere” la generazione Y, i digital natives; a tratteggiare quasi con compiacimento i tratti distintivi degli alunni di oggi, i problemi di apprendimento di questi ultimi, i loro interessi e le loro difficoltà a crescere.
Ma, diciamolo in tutta franchezza, le analisi sono utili se portano ad individuare soluzioni.
Il palazzo di Via Trastevere, pedagogisti, sindacati a suon di leggi, circolari, proclami, pongono i riflettori su un serio problema che investe la scuola quale è l’accoglienza (e fermiamoci a questo) degli alunni stranieri nelle nostre classi. Questione seria che non può essere liquidata con l’indicazione di percentuali di presenza dei culturalmente “diversi” (30 per cento in ogni classe? classi differenziate?). Ma chi pensa a tutti gli alunni (e sono molti, un quarto degli iscritti secondo alcune ricerche) che presentano tratti di disagio conclamato, non tanto a livello di apprendimento quanto di fragilità e confusione nel gestire la propria identità affettiva e cognitiva?
In uno straordinario romanzo di Joyce Oates Sorella, mio unico amore (ispirato ad una storia vera) si stigmatizza la società della middle class americana che manda i propri figli in scuole esclusive. In queste i ragazzini fanno a gara a chi è affetto da più sindromi definite dagli acronimi più strani, a chi assume più psicofarmaci per combattere noia, depressione, aggressività. Addirittura si costruiscono amicizie a partire dalla comunanza di una sindrome da cui si è afflitti. Il tutto nell’accettazione serena e quasi compiaciuta di famiglia e scuola. La nostra società è disposta ad osservare con atteggiamento di ineluttabilità i disagi della nuova generazione? Come è stato citato sulle pagine di questo giornale «l’impossibilità di educare è pensata come una condizione normale della società in cui viviamo».

Basta fare una chiacchierata con molti insegnanti seriamente impegnati nel loro compito per toccare con mano la fatica di gestire e “contenere” problematiche originate da cause varie che affliggono molti alunni, i quali sono classificati in categorie di disturbi (DSA, difficoltà attentive). Nessuno nega l’importanza di far conoscere ai docenti le caratteristiche e i sintomi di determinate sindromi attraverso corsi di formazione e pubblicazioni. I docenti imparano a fare “diagnosi” e - qualche volta - a somministrare un sintomatico che freni l’“affezione”. Ma il problema resta su due piani.
L’insegnante si sente frustrato perché - a fronte di un suo impegno a modificare il proprio agire professionale - si sente come lo studente che, dopo aver studiato sodo il giorno precedente, non riesce a svolgere adeguatamente il compito in classe. Chi si premura di ridefinire le competenze professionali dei docenti necessarie a sostenere un compito che non è più solo di facilitazione e sollecitazione di apprendimento, ma è soprattutto di “contenimento” di manifestazioni di disagio psico-affettivo degli alunni? (E non si pensa qui a docenti –psicologi). Il docente si trova in classe - solo - con “grida” normative e nuovi (?) “programmi” da applicare su alunni “malati” di fatica di vivere emotivamente e culturalmente. Il rischio di burn out negli insegnanti aumenta in modo esponenziale creando disaffezione alla propria professione ma soprattutto frustrazione perché i propri sforzi sono vanificati dal muro di gomma della classe che non risponde più neppure ai farmaci di nuova generazione.
E gli alunni? Che beneficio traggono con le loro “provocazioni” di disinteresse, distrazione, disturbo dell’ambiente di apprendimento? Probabilmente nessuno. Basta guardare i loro occhi abitati da infelicità o da sfida. Quegli sguardi sono una domanda, una richiesta di aiuto che non può essere messa a tacere con l’alibi dell’impossibilità a promuovere cambiamento, per stabilire un equilibrio nei ragazzini che vengono affidati alla scuola. Aiuti vengono da nuove scoperte in campo neurologico, psicologico e didattico, ma non bastano. Troppe analisi e diagnosi e poche terapie, soprattutto queste non mirate ai reali profondi malesseri che i ragazzi covano dentro.

Le terapie più efficaci non sono rinvenibili in modifiche strutturali o di contenuto della scuola. Quando si disegna una riforma occorrerebbe puntare l’attenzione ai soggetti che saranno investiti da tale cambiamento, nella fattispecie a docenti ed alunni che sono oggi, entrambi, sì ‘diversi’ nelle potenzialità e nelle fragilità, ma non per questo “ineducabili” e immodificabili.
Non bisogna abdicare alla convinzione che la scuola possa promuovere benessere in chi la abita. Gli alunni sì, portatori di fatiche e di potenzialità forse più raffinate di un tempo, ma anche i docenti che devono essere aiutati a scoprire e conoscere i veri bisogni dei cuccioli d’uomo e le risposte adeguate in aggiunta alla loro buona volontà e sensibilità umana; e soprattutto non siano lasciati soli nel loro compito. Qualsivoglia innovazione si rivelerà fallimentare se non si offrono ai docenti strumenti del mestiere efficaci, che li rendano ancora e di più certi dell’importanza e delle “praticabilità” del loro impegno, oggi più che mai lontano da un’azione di trasmissione e sempre più orientato alla co-costruzione, insieme agli alunni, di soggetti che si sentano “bene” nella realtà tutta, anche quella scolastica.

I Docenti vogliono essere valutati: quali risposte?

Un interessante articolo di Giovanni Cominelli sul ilsussidiario.net sulla professionalità degli Insegnanti e la storia del dibattito intorno alla loro valutazione.

È almeno da un paio di decenni che il dibattito politico, culturale, sindacale tematizza la questione decisiva della professionalità degli insegnanti.
Per quante riforme istituzionali, ordinamentali, organizzative, curricolari si riesca a introdurre, la condizione alla quale esse producano il cambiamento desiderato è quella di una professionalità moderna del personale docente e dirigente. Le riforme camminano sulle loro gambe. Sennò sono destinate inesorabilmente al fallimento. Ciò vale anche per i nuovi regolamenti. Nel corso dell’ultimo decennio sono passati sotto i nostri occhi Luigi Berlinguer, Tullio de Mauro, Letizia Moratti, Beppe Fioroni e, ora, Maria Stella Gelmini. Ciascuno di questi Ministri ha ideato e messo in legge modifiche strutturali profonde. L’ultimo approdo, che pare al momento irreversibile, è quello dei regolamenti concernenti i Licei, gli Istituti tecnici, gli Istituti professionali. Tuttavia, poiché tutti questi cambiamenti vorticosi venivano scritti solo sulla carta, che il Ministro successivo faceva volare via, la scuola reale ha continuato la strada verso il declino della sua qualità. La percezione immediata e le indagini internazionali e nazionali confermano questa deriva. E confermano anche che la questione dei docenti/dirigenti è il passaggio a Nord-Ovest dell’intero sistema.

Niente Soldi per la Scuola ma per i Partiti Si

Dal 1994 al 2008 i partiti hanno incassato 2,2 miliardi di euro in rimborsi per spese elettorali ma ne hanno spesi "solo" 579.000. Lo rileva la Corte dei Conti. I rimborsi sono corrisposti in base al numero di voti ottenuti anziché alle spese sostenute. Per le elezioni del 2008 i partiti hanno speso 110 mln di euro, prendendo rimborsi per oltre 503 mln cioè 10,5€ in media per ogni voto preso. Il Pdl ha incassato 206mln di € dallo Stato spendendo però 53mln. Il PD ha sborsato 18mln e ne ha presi 180. La Lega incassa (solo per il 2008) 41mln a fronte di 2,9 in uscita (14 volte in più), e l'Italia dei Valori rastrella 21mln contro i 3,4 spesi. l'UDC spende 15mln e incassa 25. La Destra di Storace, senza nessun eletto al Parlamento comunque ottiene 6mln di euro dei cittadini, avendone spesi 1,8.
  Inoltre, la Corte dei Conti ha accertato che le spese dichiarate dai partiti erano in realtà "gonfiate".

fonte: rivista Acqua e Sapone
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Scrutini I quadrimestre: pioggia di 5 in Condotta, Matematica e Inglese

Nel primo quadrimestre di questo anno scolastico aumentano i 5 in condotta, la materia sulla quale il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini sta conducendo una personale battaglia per esaltarne il valore, mentre nelle discipline "di merito" le insufficienze si concentrano in matematica e in inglese. Lo dice oggi il Ministero in una nota.
Divulgando i risultati dell'80% degli scrutini delle scuole medie e superiori, il ministero ha detto che "63.525 studenti delle scuole secondarie di I e II grado hanno riportato un voto insufficiente nel comportamento; l'anno scorso invece erano stati 52.344".
"Non fa mai piacere quando a un ragazzo viene assegnata un'insufficienza", ha chiosato il ministro nella medesima nota. "La nostra scuola è lontana da quella del 6 politico. Anche il comportamento è importante nella valutazione complessiva dei ragazzi, perché gli studenti sono titolari di diritti ma anche di doveri come il rispetto delle istituzioni scolastiche e dei compagni".
I ragazzi più indisciplinati, stando ai 5 in comportamento, si trovano nel Sud e nelle Isole, segue il Centro e via risalendo Nordovest e Nordest.
Ma il primato delle insufficienze nella pagella della prima parte dell'anno va alla matematica (60,2% del totale dei voti dal 5 in giù), seguita da lingue straniere e italiano.
Quanto all'anno scolastico più colpito, il primato va al terzo anno delle superiori, dove in media 77 studenti su 100 hanno almeno una materia da recuperare.

fonte: Reuters
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