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SIAMO TUTTI MAFIOSI? I GIOVANI INCONTRANO LA MAFIA - Oriana Boldrin (cur.)

La morte di Cristina Pavesi, a soli 22 anni vittima della mafia del Brenta, ha favorito la nascita di un concorso annuale di livello nazionale a lei dedicato che coinvolge molti istituti scolastici. I testi qui raccolti sono scritti da studenti di tutta Italia che si sono confrontati con il problema della mafia e per la prima volta sono proprio loro a parlarne. Le loro parole, i loro pensieri, talvolta ingenui, persino sgrammaticati, hanno l'innocenza necessaria per sperare di vincere una battaglia che gli adulti non sembrano saper condurre. In questi scritti gli acerbi pensieri che genereranno il nostro domani. Le royalties di questo volume saranno devolute all'associazione "Libera" di don Luigi Ciotti.

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COLTI SUL FATTO - Marco Travaglio

NANI E PAGLIACCI, MUFFI E LOMBRICHI DI FINE REGIME SUL "FATTO QUOTIDIANO"

Il 23 settembre 2009 esce il primo numero del "Fatto Quotidiano", un giornale che si caratterizza subito per la sua libertà e indipendenza dai poteri forti e deboli, dai partiti vecchi e nuovi, oltre che per la sua intransigente ricerca della verità e della giustizia. È una scommessa nella quale ha creduto forse più di tutti - insieme al direttore Antonio Padellaro - Marco Travaglio, uno dei fondatori e soprattutto uno degli editorialisti di punta. I suoi articoli in prima pagina sono precisi e documentati atti d'accusa, sorretti da una devastante forza satirica. Come scrive nella prefazione Barbara Spinelli, Colti sul Fatto "narra un pezzo di questa storia italiana, che appunto è storia criminale e noir essendo tempestata di leggi ad personam, di giornali e giornalisti che non fanno il loro lavoro cui sono chiamati, della privatizzazione del nobile e rischioso compito che è la politica. Il filo conduttore che lega i testi è il rispetto dei fatti, la lotta contro le verità (e le falsità) ridotte a opinioni (...). Grazie a Travaglio, siamo in grado di percepire ancor meglio e di temere quella che Hannah Arendt chiamava defattualizzazione della realtà".

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IL CUORE E LA SPADA - Bruno Vespa

Nel centocinquantenario dell'unità d'Italia, Bruno Vespa ripercorre quasi due secoli di vita italiana - dai primi vagiti del Risorgimento alle ultime convulsioni dello scontro tra Berlusconi e Fini - componendo un affresco in cui gli uomini e le donne che hanno fatto (e stanno facendo) il nostro paese escono dal Pantheon della storia per raccontare le loro vicende politiche e private. Rivivono così le gesta e gli amori degli "eroi" dell'epopea risorgimentale: Cavour, impegnato a tenere a bada i drammatici pasticci organizzativi di Mazzini e lo spirito d'avventura di Garibaldi; Vittorio Emanuele II e la contessa di Castiglione, con le loro imprese erotiche e patriottiche. E poi la geniale spregiudicatezza di Giolitti, convinto monogamo, e le follie sessuali e politiche di d'Annunzio; la tempestosa vita sentimentale di Mussolini e la solitudine di Gramsci. E ancora, il drammatico confronto tra De Gasperi e Togliatti, tanto diversi in politica come in amore, e l'Italia del miracolo economico, in un mondo congelato dalla guerra fredda. Moro, Fanfani e Andreotti, protagonisti democristiani della lunga stagione del centrosinistra e del "compromesso storico"; l'irriducibile antagonismo tra Craxi e Berlinguer, gli anni di Tangentopoli e, infine, l'avvio traumatico della Seconda Repubblica e del lungo protagonismo di Berlusconi nella vita politica italiana.

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A scuola con il mondo - Angela Linda Zammataro

Storia di vita e di intensa sperimentazione psico-pedagogica, “A scuola con il mondo” racconta l'esperienza didattica di Angela Linda Zammataro: una maestra romana che, tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, mise la sua vita al servizio di una nuova idea di scuola. Con un linguaggio appassionato e appassionante, il lavoro della Zammataro riflette su una realtà. in perenne mutamento, come quella che avrebbe portato la scuola a cimentarsi con la tematica dell'interculturalità, e, non senza ironia, denuncia i retaggi conservatori che ancora pesano sulle istituzioni didattiche italiane. Il risultato è un testo in cui, al valore scientifico, si unisce l'importanza di una testimonianza fondata su un nuovo e concreto metodo pedagogico: la Psicoanimazione; un approccio in grado di affrontare positivamente le più scottanti questioni sociali - dall'integrazione degli alunni provenienti da contesti extraeuropei all'insegnamento ai diversamente abili - e di ricondurre le stesse all'interno di un percorso più ambizioso: quello in grado di rifondare una scuola davvero capace di riportare il bambino al centro del processo educativo per contribuire alla formazione di esseri liberi e pensanti.

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Il Nuovo Obbligo di Istruzione

La L 27.12.06, n. 296, art 1 c 622 ha innalzato l'obbligo di istruzione a dieci anni. Nel documento tecnico, allegato al DM della Pubblica Istruzione del 22.08.07, n 139, sono indicate le competenze chiave di cittadinanza attese al termine dell'istruzione obbligatoria.

La L 06.08.08 n. 133, art 64, c 4bis, consente di assolvere l'obbligo di istruzione, oltre che nei percorsi scolastici, anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui al Capo III del D lgs 17.10.05, n 226, e - fino alla completa messa a regime delle disposizioni dello stesso Decreto - nei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui all'Accordo del 19.06.2003, realizzati da strutture formative accreditate ai sensi del DM 29.11.07.

Esami di licenza media per alunni con disabilità

DOMANDA

Conosco 5 ragazzi diversamente abili (tra i 13 e i 15 anni) che fino a giugno hanno frequentato una scuola Primaria Speciale, sempre con i loro PEI.

Si sono presentati presso una Scuola Media Statale locale come privatisti a sostenere gli esami di terza media. Previ accordi con Dirigente e membri interni, è stato accordato un programma "facilitato" sulla base delle competenze raggiunte, come da documentazione fornita.

Il Presidente di Commissione, però, ha preteso che i ragazzi affrontassero ANCHE lo scritto di inglese (materia che loro NON hanno MAI studiato) e la prova Invalsi, esponendoli ad un grande carico emotivo, con rischio di frustrazione a causa dell'insuccesso. Inoltre verranno interrogati all'orale, non tenendo in considerazione solo la loro tesina (frutto di grande impegno ed enormi sforzi da parte loro, degli operatori scolastici e delle loro famiglie), ma rischiano anche che sia loro posta qualche domanda in inglese. Infine, cosa a mio avviso gravissima, non intende concedere ai ragazzi l'attestato, bensì solo i crediti formativi. Dalle numerose leggi lette, non mi pare stia agendo nella legalità (un discorso a parte andrebbe fatto per l'umanità), ma vorrei una gentile conferma ed un aiuto per aggrapparmi a tutto, pur di premiare meritatamente questi ragazzi, dando loro semplicemente ciò che mi sembra dovuto.

RISPOSTA

il Decreto Ministeriale 10 dicembre 1984 (Esami Licenza Media) stabilisce che "La possibilità di svolgimento delle prove differenziate riguarda gli alunni interni nonché candidati privatisti che abbiano presentato al preside nella scuola media presso la quale chiederanno di sostenere l'esame di licenza un piano di studio individualizzato elaborato, per quanto possibile, secondo i criteri di cui alla Circolare ministeriale n. 258 del 22 settembre 1983 relativa alle intese fra scuola, enti locali e UU.SS.LL. in materia di integrazione scolastica degli alunni portatori di handicaps".

La Circolare 20 maggio 2010, n. 49 sulla valutazione degli alunni ed esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione (anno scolastico 2009-2010) afferma che per gli alunni con disabilità sono predisposte, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale INVALSI, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario in relazione al Piano Educativo Individualizzato, a cura dei docenti componenti la Commissione.

Nel diploma di licenza degli alunni con disabilità e degli alunni con disturbi specifici di apprendimento è riportato il voto finale in decimi, senza menzione alle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove secondo gli art. 9 comma 3 - art. 10 comma 2 Decreto Presidente Repubblica 22 giugno 2009, n. 122.

Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l'iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi, validi anche per l'accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione secondo l'art. 9 commi 4 e 6 Decreto Presidente Repubblica 22 giugno 2009, n. 122

Inoltre, con la Circolare 7 giugno 2010, n. 50, vengono stabiliti gli adempimenti da seguire per la prova nazionale dell'esame di Stato al terzo anno della Scuola Secondaria di primo grado.


Integrazione scolastica nelle Scuole paritarie

DOMANDA

Vorrei avere il vostro aiuto per sapere se una scuola paritaria ha gli stessi diritti di una statale nel richiede il sostegno per grave disabilita. Sto parlando di una scuola primaria. Se sì, posso avere i riferimenti di legge, così da contestare il "no" degli assistenti sociali del nostro municipio di appartenenza?

RISPOSTA

In base alla Legge 10 marzo 2000, n. 62 e al Decreto Ministero Pubblica Istruzione 29 novembre 2007, n. 267, si definiscono Scuole paritarie, a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti (in particolare per quanto riguarda l'abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi valore legale), le Istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli Enti locali, che, a partire dalla Scuola per l'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia di cui all'art. 1 commi 2, 3, 4, 5 e 6 Legge n. 62/2000.

Alle Scuole paritarie private è assicurata piena libertà per quanto concerne l'orientamento culturale e l'indirizzo pedagogico-didattico. Tenuto conto del progetto educativo della Scuola, l'insegnamento è improntato ai principi di libertà stabiliti dalla Costituzione repubblicana. Le Scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque (accettandone il progetto educativo) richieda di iscriversi, compresi gli alunni e gli studenti con handicap. Il progetto educativo indica l'eventuale ispirazione di carattere culturale e religioso. Non sono comunque obbligatorie per gli alunni le attività extra-curricolari, che presuppongono o esigono l'adesione ad una determinata ideologia o confessione religiosa.

Le Scuole private, se ottengono la parità scolastica ai sensi della Legge n. 62/2000, sono obbligate a realizzare l'integrazione scolastica, come espressamente previsto nell'art. 1 comma 3, comma 4 lettera "e" e comma 14.

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PREPARAZIONE AI CORSI
Un completo ed aggiornato eserciziario per testare la preparazione individuale a tutti i concorsi pubblici che danno accesso al ruolo di insegnante nella scuola dell'infanzia. La normativa di settore chiarisce che la professionalità docente richiesta per questo tipo di scuola deve "promuovere lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della competenza, della cittadinanza" (Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione, 2007), così da "favorire l'apprendimento di comportamenti fondamentali e di conoscenze iniziali utili per acquisire le competenze successive e per rapportarsi con la società (Atto di indirizzo, 2009). Tali indicazioni trovano riscontro anche nelle materie previste dai bandi di concorso, punto di riferimento essenziale per i questionari presentati nel volume.

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