Sottoscritta nella tarda serata del 12 dicembre 2012 la pre-intesa con
cui si procede al taglio del fondo per il miglioramento dell'offerta formativa
(MOF) e per il salario accessorio del personale per ripristinare la validità
del 2011 ai fini dei passaggi di gradone. Confermate tutte le previsioni della
FLC CGIL sugli effetti di tale operazione.
La FLC CGIL non ha sottoscritto l'accordo all'Aran per
i seguenti motivi:
- l'accordo
non ripristina gli scatti bloccati, ma sana solo il 2011 con un meccanismo
discutibile a carico del salario accessorio. Dà con una mano e toglie con
l'altra,
- il
meccanismo del recupero degli scatti se applicato al 2012 - ma questo
l'accordo non lo prevede - dimezzerebbe il fondo per il miglioramento
dell'offerta formativa, dunque le disponibilità del salario accessorio,
che nel 2014 si azzererebbe, se, come sembra, il blocco verrà reiterato;
- il
blocco degli scatti di anzianità va rimosso e basta, la misura prevista
dall'accordo mette i lavoratori gli uni contro gli altri, togliendo
qualcosa a tutti.
L'ipotesi di accordo
Le risorse economiche
L'
Ipotesi,
illustrata dal presidente dell'Aran, per dare attuazione al recupero
dell'utilità dell'anno 2011 ai fini delle posizioni stipendiali, contiene
l'indicazione dei costi e delle fonti di finanziamento.
L'ammontare dei risparmi certificati dal MEF è, lo si sapeva, insufficiente a
coprire i costi dell'operazione come dimostra la tabella allegata.
Il recupero degli arretrati dei 4 mesi del 2011 (settembre-dicembre), l'intero
2012, la copertura a regime (nel 2013) sarà finanziato attingendo a tutte le
diverse voci del MOF, il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa.
In totale questa operazione comporterà un taglio complessivo per l'esercizio
finanziario 2012 pari a 295,00 milioni di euro, più un taglio per il 2013 pari
a 350 milioni di euro che da quella data in poi sarà permanente.
In conclusione, a valere sul MOF 2012/2013 saranno tagliati circa 528 milioni
di euro dall'ammontare complessivo del MOF (pari oggi a 1.385,21 milioni di
euro) con una riduzione pari al 38%. A disposizione delle scuole rimangono
circa 857 milioni di euro.
Clausola di ammorbidimento e di salvaguardia delle
contrattazioni svolte
Il testo dell'accordo prevede anche una clausola di
"ammorbidimento": il taglio cioè viene spalmato su due anni
scolastici diversi; impegnando quindi le risorse del periodo settembre-dicembre
2013.
Ma si tratta a nostro parere di una clausola di difficile applicazione, dal
momento che l'accordo determina già i nuovi parametri con cui assegnare i fondi
alle scuole per l'anno scolastico 2012/2013.
In ogni caso è un escamotage che non modifica l'entità complessiva della
riduzione: Citando un grande artista: "la somma fa sempre il totale".
Altro elemento piuttosto complicato è il tentativo di salvaguardare le
contrattazioni fatte, gli impegni e il lavoro prestato da settembre ad oggi,
che ovviamente viene messo in discussione dal taglio del fondo. La soluzione
trovata nell'accordo è quella di prelevare nell'anno successivo... come sopra.
I vincoli alla contrattazione di istituto
L'accordo prevede che la contrattazione debba garantire in
ogni caso, nonostante la riduzione dei fondi, la copertura finanziaria delle
ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti, i corsi di recupero e
le indennità di turno notturno e festivo. Ma sappiamo già che si tratta di voci
molto onerose di cui dovrebbe farsi carico il MIUR perché servono a coprire
prestazioni che sono obbligatorie. Questo passaggio costituisce un vincolo
indebito alla contrattazione integrativa.
La rideterminazione dei parametri
È chiaro che una riduzione così ingente necessita la
modifica dei parametri per il calcolo del FIS. Questo costituisce un punto
molto critico: infatti su indicazione del Ministero dell'Istruzione vengono
ridotti solo i parametri della scuola del primo ciclo perché il MIUR rifiuta di
prendersi in carico, come invece dovrebbe, il finanziamento dei corsi di
recupero della scuola superiore.
La produttività
Infine, nel testo proposto dall'Aran, come condizione per
sottoscrivere il contratto e su richiesta esplicita del MEF, si impone al
sindacato di prendere sin da ora l'impegno, da realizzare nel prossimo rinnovo
contrattuale, a recuperare i cosiddetti "livelli di produttività" del
servizio almeno in misura pari alla corrispondente riduzione delle risorse. In
poche parole si chiede di restituire in termini di carichi di lavoro,
ovviamente gratis, tutte quelle prestazioni aggiuntive finora retribuite con il
MOF che verranno meno a causa del taglio di risorse. Cosa vuol dire? Rientra
dalla finestra l'aumento d'orario cacciato dalla porta?
La nostra posizione
A differenza di tutte le altre organizzazioni sindacali che
si sono subito dichiarate d'accordo con il testo presentato dall'Aran e pronte
a firmarlo, la FLC CGIL ha chiesto:
- chiarezza
sulle cifre. Infatti è piuttosto bizzarro che per ripristinare gli
scatti 2011 il costo sia costante da oggi all'eternità: vogliamo dire che
in prospettiva per effetto dei pensionamenti il numero di lavoratori che
percepirà lo scatto diminuirà e quindi tale diminuzione determinerà un
fabbisogno inferiore. Il MEF invece ha imposto un costo costante. Questa
imposizione rappresenta a nostro parere un vero e proprio furto in quanto
sappiamo che tale costo non è lineare negli anni successivi, ma tende a
scendere;
- che
tutte le voci che nulla hanno a che fare con il salario accessorio e con
il miglioramento dell'offerta formativa (ad esempio il costo delle
supplenze per la sostituzione dei colleghi assenti, le indennità di turno
notturno e festivo, l'indennità di amministrazione, il costo dei corsi di
recupero dei debiti formativi nella secondaria di secondo grado, ecc.)
perché attengono a obblighi dell'amministrazione, vengano tolte dai
finanziamenti contrattuali e messe a carico del Mef (come si fa già per il
pagamento delle supplenze brevi, delle maternità, per i compensi per gli
esami di stato, che sono finanziati a parte rispetto al MOF); in questo
modo si potranno utilizzare le risorse corrispondenti a queste voci per il
recupero dei gradoni, senza incidere in modo cosi pesante sulle risorse
del MOF che sono destinate a garantire la qualità e l'ampliamento
dell'offerta formativa. Si tratta di un fatto di chiarezza e trasparenza
su cui non abbiamo avuto risposta;
- che
sia mantenuto, seppur in un contesto di riduzione di risorse, l'equilibrio
attuale nell'assegnazione di risorse ai diversi gradi di scuola
- che
la richiesta di impegno sul prossimo contratto a incrementare
"gratis" i carichi di lavoro, la cosiddetta produttività, per
compensare il taglio di risorse venga cassata perché inaccettabile.
Le risposte dell'Aran sui costi dell'operazione sono state
insoddisfacenti. Nel testo finale sottoscritto dalle altre organizzazioni
sindacali sono state accolte solo in parte le richieste avanzate dalla FLC CGIL
(ad esempio operando la riduzione dei finanziamenti anche nel budget per le ore
eccedenti e riscrivendo in forma più blanda l'impegno sulla produttività nel
prossimo contratto, ma sempre in modo inaccettabile).. Questo scaricherà, come
abbiamo già detto, sulle scuole del primo ciclo, che da sempre hanno
finanziamenti inferiori, un peso maggiore nel taglio del MOF.
Ma è il principio che non condividiamo. Pagare gli scatti con le risorse
contrattuali, apre la strada in primo luogo a operazioni analoghe per il
pagamento degli scatti dei prossimi anni, abbassa le risorse complessive per i
lavoratori di questo comparto, penalizza la contrattazione integrativa e
soprattutto determina che una serie di prestazioni fino a ieri retribuite,
dovranno essere svolte a titolo gratuito.
Per tutte queste ragioni la FLC CGIL ha espresso un
giudizio
fortemente negativo, non ha sottoscritto tale ipotesi di pre-intesa e
se ne riserva una valutazione più approfondita nei propri organismi.
Allegata
tabella riepilogativa
sui costi dell'"operazione scatti".