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Il primo anno di ruolo: adempimenti, domande, documenti


Cosa fare per affrontare con tranquillità e sicurezza l’inizio di un nuovo corso professionale

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Le Dimissioni in Bianco dopo la riforma Fornero

Le nuove norme destinate a combattere il fenomeno delle "dimissioni in bianco"

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Sistema di Istruzione e Formazione In Italia


Struttura del Sistema di Istruzione e Formazione in Italia 

Sistemi scolastici europei 2012


Eurydice la rete di informazione dell’Unione europea sui sistemi educativi, di cui l’Agenzia LLP di Firenze è referente per l’Italia, ci mette a disposizione un quadro informativo su alcune realtà nazionali selezionate in base alla loro significatività geografica ed istituzionale.
Un tempo questi elementi informativi erano di difficile reperimento e selezione, ora sono di più facile accessibilità ma forse non tanto visto che l’informazione, che è sempre propedeutica e di supporto alle scelte decisionali, talvolta è ignorata.
dimensione europea dell’educazione, Europa dell’istruzione sono espressioni spesso usate nel dialogo attorno alla scuola. Tuttavia in un contesto in cui le politiche educative rimangono di competenza degli Stati nazionali, sono in molti a chiedersi il senso e la portata di tali
espressioni e quali implicazioni possano avere per la scuola italiana.


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Assaggio delle 23 lingue dell'Unione Europea, materiale didattico


Poter capire e parlare lingue straniere semplifica la vita quando ci rechiamo all’estero e incontriamo persone di diversi paesi. La conoscenza delle lingue apre inoltre le porte a nuove amicizie, culture e occasioni. L’Unione europea è composta di 27 paesi, in cui si parlano 23 lingue ufficiali. Questo opuscolo ti offre un assaggio di ognuna di queste lingue, che potrebbe aiutarti a dare una sbirciatina dietro alcune di queste porte. Basta aprire il risvolto esterno dell’opuscolo su cui figurano diverse espressioni nella tua lingua madre e paragonarle con le traduzioni accanto.

Indagine sulle lingue nell’Unione Europea


Se da un lato, l’Unione si impegna per l’integrazione a livello europeo, dall’altro, essa tutela la diversità linguistica e culturale dei suoi popoli e in tale prospettiva promuove l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue europee, comprese le lingue regionali e minoritarie. L’ambizioso obiettivo dell’UE, definito in un nuovo piano d’azione, è fare sì che il maggiore numero possibile dei suoi cittadini parli una o, ancora meglio, due lingue oltre alla lingua materna.
Come organizzazione, l’Unione europea lavora con venti lingue ufficiali perché, in una democrazia, tutti i cittadini devono essere in grado di comprendere le leggi vigenti. Non sono ammissibili discriminazioni, ad esempio, nel trattamento riservato agli abitanti dei piccoli e dei grandi paesi. Nei rapporti con le istituzioni UE tutti i cittadini devono avere il diritto di utilizzare la propria lingua nazionale, come i loro rappresentanti eletti al Parlamento europeo.


L’Europa in 12 lezioni, materiale didattico


A che cosa serve l’Unione europea? Come è nata e perché? Come funziona? Che cosa ha fatto per i suoi cittadini e quali nuove sfide deve affrontare oggi? Come può riuscire a coinvolgere di più i suoi cittadini?

Nell’era della globalizzazione è in grado di competere con le altre grandi economie e di preservare i suoi valori sociali? Potrà continuare a svolgere un ruolo importante sulla scena mondiale e contribuire alla lotta contro il terrorismo?

Sono queste alcune delle domande a cui risponde Pascal Fontaine — esperto di affari europei ed ex professore universitario — nella nuova edizione 2007 del suo popolare opuscolo «L’Europa in 12 lezioni».

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Umiliato su Facebook e a Scuola, quindicenne si suicida

Omofobiabullismo o ignoranza. E' un mix di fattori quello che ha spinto ieri un ragazzo di quindici anni a togliersi la vita impiccandosi con una sciarpa nella sua casa a Roma, dopo l'ennesima battuta da parte dei compagni che lo prendevano in giro perché gay. E perché vestiva di rosa e portava smalto per le unghie.

Battute che, specie in una fase della vita così delicata come l'adolescenza, possono fare più male del previsto, fino a rendere una situazione talmente insopportabile da non trovare altra soluzione che la morte. 
Il movente, in questo caso, sarebbe stato il rimprovero di un'insegnante al "ragazzo dai pantaloni rosa" - appellativo scelto dai suoi compagni di classe per deriderlo - perché portava smalto per le unghie. L'ulteriore umiliazione che ha spinto il ragazzo ieri a compiere quel gesto estremo. 

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