Se da un lato, l’Unione si impegna per l’integrazione a
livello europeo, dall’altro, essa tutela la diversità linguistica e culturale
dei suoi popoli e in tale prospettiva promuove l’insegnamento e l’apprendimento
delle lingue europee, comprese le lingue regionali e minoritarie. L’ambizioso
obiettivo dell’UE, definito in un nuovo piano d’azione, è fare sì che il
maggiore numero possibile dei suoi cittadini parli una o, ancora meglio, due
lingue oltre alla lingua materna.
Come organizzazione, l’Unione europea lavora con venti
lingue ufficiali perché, in una democrazia, tutti i cittadini devono essere in
grado di comprendere le leggi vigenti. Non sono ammissibili discriminazioni, ad
esempio, nel trattamento riservato agli abitanti dei piccoli e dei grandi
paesi. Nei rapporti con le istituzioni UE tutti i cittadini devono avere il
diritto di utilizzare la propria lingua nazionale, come i loro rappresentanti
eletti al Parlamento europeo.