google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF.: la rabbia dei prof: "Monti mente", Docenti incazzati' per le dichiarazioni del premier a "che tempo che fa" google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

la rabbia dei prof: "Monti mente", Docenti incazzati' per le dichiarazioni del premier a "che tempo che fa"


ROMA - "Monti mente". Esplode sul web la rabbia dei docenti contro il presidente del Consiglio che ieri, nella trasmissione di Raitre 'Che tempo che fa' ha parlato di "grande corporativismo" di "alcune sfere del personale della scuola" che non esita a "usare" gli studenti "per perpetuarsi e non adeguarsi a un mondo piu' moderno". Ma non solo. Per il presidente Monti, infatti, "gli studenti sono quelli che sono piu' in credito e fanno bene a manifestare il loro dissenso, ma abbiamo trovato in alcune sfere del personale della scuola grande spirito conservatore, grande indisponibilita' a fare per esempio due ore in piu', che avrebbero liberato risorse per fare piu' seriamente politiche didattiche".

Immediatamente dopo il suo intervento i docenti soprattutto, ma gli studenti anche, hanno scelto internet per manifestare il proprio dissenso. Su facebook sono anche nati due gruppi: 'Docenti incazzati' e 'Quando il primo ministro tecnico mente'.

In entrambe, oltre a critiche piuttosto dure rivolte a Monti (la piu' usata e' 'Monti mente', ci sono anche delle lettere virtuali, raccolte anche nel blog http://tuttoprof.blogspot.it/, rivolte al presidente del Consiglio, con un testo per gran parte identico per tutti a cui ogni prof aderente ha inserito, in coda, il proprio nome e cognome.

Tra le altre cose, nel testo, si legge che "la mistificazione sul lavoro dei docenti che traspare nelle dichiarazioni di Monti hanno provocato un moto di indignazione profondo, urgente, dolente" e ancora che "cosi' come quando le streghe venivano messe al rogo oggi i professori coloro che raggirano le giovani menti dei ragazzi. Noi professori aizziamo gli alunni!!". Al conduttore Fabio Fazio si chiede "una replica. Noi non aizziamo nessuno, sono politiche e leggi proposte (legge ex-Aprea, aumento delle ore di lezioni, concorso, e politiche di licenziamento dei precari nella scuola) da questo governo che aizzano la societa' tutta".

In particolare "la proposta del ministro Profumo era di aumentare le ore di lavoro frontale dei docenti da 18 a 24? Non 2 ore come sostenuto da Monti che dovrebbe conoscere le bene le percentuali perche' altrimenti e un demagogo come gli altri".

Sempre sul web e' intervenuto anche il Coordinamento docenti di Lamezia Terme "per respingere al mittente le falsita' e le offese agli insegnanti della scuola pubblica italiana". Accusati "di corporativismo, di strumentalizzazione degli studenti", fatti passare come coloro che, in questo particolare momento di sacrifici per il paese, "si sono chiusi a riccio a difesa di presunti privilegi di categoria, vogliamo esprimere la nostra indignazione". Per il Coordinamento il premier Monti "dimostra di essere disinformato riguardo alla questione dell'aumento dell'orario, inserito nella legge di stabilita'. Il 'professore' ha ridotto quello che era un vero e proprio colpo di mano, in barba alla contrattazione collettiva di lavoro, ad una incomprensibile lite per 2 ore, quando invece la proposta era di innalzare a 6 ore l'orario settimanale, praticamente di un terzo di quello svolto attualmente. Il premier ignora, cosa inammissibile, i termini della questione o, piuttosto, ha parlato in malafede?". Sul corporativismo, invece, "ci giunge veramente nuovo che noi saremmo una categoria arroccata a difesa di vantaggi, dal momento che e' arcinota la miseria degli stipendi percepiti dai docenti italiani rispetto ai colleghi europei a parita' di orario di lavoro, nonche' le difficili condizioni di lavoro in classi paragonabili spesso a stie, in cui vengono stipati inverosimilmente numerosi alunni, in laboratori antesignani, in edifici privi delle piu' elementari norme di sicurezza, inadeguati strutturalmente e dal punto di vista della vivibilita'". Infine, sulla strumentalizzazione che "noi eserciteremmo sugli alunni, rigettiamo indignati questa accusa che offende noi e i ragazzi".

26 novembre 2012