Mappa digitale sul riordino del II ciclo del sistema
educativo redatta dalla FLC CGIL - aggiornamento
8 novembre 2012
Sanzioni Disciplinari del personale della scuola
Vademecum della FLC CGIL sulle sanzioni disciplinari che possono essere erogate ai lavoratori della scuola
Guarda il vademecum
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Riconoscimento dell'abilitazione all'insegnamento conseguita in Paesi diversi dall'Italia
I docenti che abbiano conseguito l'abilitazione
all’insegnamento all’estero (Paesi UE e non) e vogliano esercitare in Italia la
propria attività devono chiedere il riconoscimento del titolo professionale
presso il MIUR Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e l’Autonomia
Scolastica.
Il riconoscimento può riguardare:
- Titoli conseguiti nei Paesi UE (cfr. informativa della procedura)
- Titoli conseguiti in Paesi non comunitari (cfr. informativa della procedura)
Il riconoscimento di questi ultimi implica alcune formalità in più rispetto ai primi.
E’ necessario presentare domanda di riconoscimento secondo i modelli scaricabili, Mod. A e Mod. B, rispettivamente riferiti ai titoli professionali acquisiti in Paese UE o in Paese non comunitario, da inviare a mezzo posta.
Non è consentito l’invio on-line delle domande e della relativa documentazione.
In applicazione della direttiva 2005/36/CE, recepito in Italia con il decreto legislativo n. 206 del 6 novembre 2007 è possibile presentare richiesta di riconoscimento per le professioni di:
- docente di scuola dell’infanzia;
- docente di scuola primaria
- docente di scuola secondaria di primo grado
- docente di scuola secondaria superiore
Il riconoscimento può essere richiesto per gli insegnamenti per i quali l’interessato sia legalmente abilitato nel Paese che ha rilasciato il titolo ed a condizione che tali insegnamenti trovino corrispondenza nell’ordinamento scolastico italiano (professione corrispondente). Qualora dall’esame della domanda emerga che non vi è completa corrispondenza tra la formazione professionale richiesta in Italia e quella posseduta dall’interessato, questa Direzione Generale richiederà il superamento di una prova attitudinale o la frequenza di un tirocinio di adattamento presso istituzioni scolastiche italiane.
Il riconoscimento può riguardare:
- Titoli conseguiti nei Paesi UE (cfr. informativa della procedura)
- Titoli conseguiti in Paesi non comunitari (cfr. informativa della procedura)
Il riconoscimento di questi ultimi implica alcune formalità in più rispetto ai primi.
E’ necessario presentare domanda di riconoscimento secondo i modelli scaricabili, Mod. A e Mod. B, rispettivamente riferiti ai titoli professionali acquisiti in Paese UE o in Paese non comunitario, da inviare a mezzo posta.
Non è consentito l’invio on-line delle domande e della relativa documentazione.
In applicazione della direttiva 2005/36/CE, recepito in Italia con il decreto legislativo n. 206 del 6 novembre 2007 è possibile presentare richiesta di riconoscimento per le professioni di:
- docente di scuola dell’infanzia;
- docente di scuola primaria
- docente di scuola secondaria di primo grado
- docente di scuola secondaria superiore
Il riconoscimento può essere richiesto per gli insegnamenti per i quali l’interessato sia legalmente abilitato nel Paese che ha rilasciato il titolo ed a condizione che tali insegnamenti trovino corrispondenza nell’ordinamento scolastico italiano (professione corrispondente). Qualora dall’esame della domanda emerga che non vi è completa corrispondenza tra la formazione professionale richiesta in Italia e quella posseduta dall’interessato, questa Direzione Generale richiederà il superamento di una prova attitudinale o la frequenza di un tirocinio di adattamento presso istituzioni scolastiche italiane.
fonte: MIUR
55° Corso di aggiornamento sull'Educazione all'Immagine
55° Corso di aggiornamento gratuito sull'Educazione all'Immagine che si terrà martedì 4 dicembre 2012 e mercoledì 5 presso l'ITC Lucio Lombardo Radice a Roma
Guarda la locandina
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la rabbia dei prof: "Monti mente", Docenti incazzati' per le dichiarazioni del premier a "che tempo che fa"
ROMA - "Monti mente". Esplode sul web la rabbia
dei docenti contro il presidente del Consiglio che ieri, nella trasmissione di
Raitre 'Che tempo che fa' ha parlato di "grande corporativismo" di
"alcune sfere del personale della scuola" che non esita a
"usare" gli studenti "per perpetuarsi e non adeguarsi a un mondo
piu' moderno". Ma non solo. Per il presidente Monti, infatti, "gli
studenti sono quelli che sono piu' in credito e fanno bene a manifestare il
loro dissenso, ma abbiamo trovato in alcune sfere del personale della scuola
grande spirito conservatore, grande indisponibilita' a fare per esempio due ore
in piu', che avrebbero liberato risorse per fare piu' seriamente politiche
didattiche".
Immediatamente dopo il suo intervento i docenti soprattutto,
ma gli studenti anche, hanno scelto internet per manifestare il proprio
dissenso. Su facebook sono anche nati due gruppi: 'Docenti incazzati' e 'Quando
il primo ministro tecnico mente'.
In entrambe, oltre a critiche piuttosto dure rivolte a Monti
(la piu' usata e' 'Monti mente', ci sono anche delle lettere virtuali, raccolte
anche nel blog
http://tuttoprof.blogspot.it/, rivolte al presidente del Consiglio, con un
testo per gran parte identico per tutti a cui ogni prof aderente ha inserito,
in coda, il proprio nome e cognome.
Tra le altre cose, nel testo, si legge che "la
mistificazione sul lavoro dei docenti che traspare nelle dichiarazioni di Monti
hanno provocato un moto di indignazione profondo, urgente, dolente" e
ancora che "cosi' come quando le streghe venivano messe al rogo oggi i
professori coloro che raggirano le giovani menti dei ragazzi. Noi professori
aizziamo gli alunni!!". Al conduttore Fabio Fazio si chiede "una
replica. Noi non aizziamo nessuno, sono politiche e leggi proposte (legge
ex-Aprea, aumento delle ore di lezioni, concorso, e politiche di licenziamento
dei precari nella scuola) da questo governo che aizzano la societa' tutta".
In particolare "la proposta del ministro Profumo era di
aumentare le ore di lavoro frontale dei docenti da 18 a 24? Non 2 ore come
sostenuto da Monti che dovrebbe conoscere le bene le percentuali perche'
altrimenti e un demagogo come gli altri".
Sempre sul web e' intervenuto anche il Coordinamento docenti
di Lamezia Terme "per respingere al mittente le falsita' e le offese agli
insegnanti della scuola pubblica italiana". Accusati "di
corporativismo, di strumentalizzazione degli studenti", fatti passare come
coloro che, in questo particolare momento di sacrifici per il paese, "si
sono chiusi a riccio a difesa di presunti privilegi di categoria, vogliamo
esprimere la nostra indignazione". Per il Coordinamento il premier Monti
"dimostra di essere disinformato riguardo alla questione dell'aumento
dell'orario, inserito nella legge di stabilita'. Il 'professore' ha ridotto
quello che era un vero e proprio colpo di mano, in barba alla contrattazione
collettiva di lavoro, ad una incomprensibile lite per 2 ore, quando invece la
proposta era di innalzare a 6 ore l'orario settimanale, praticamente di un
terzo di quello svolto attualmente. Il premier ignora, cosa inammissibile, i
termini della questione o, piuttosto, ha parlato in malafede?". Sul
corporativismo, invece, "ci giunge veramente nuovo che noi saremmo una
categoria arroccata a difesa di vantaggi, dal momento che e' arcinota la
miseria degli stipendi percepiti dai docenti italiani rispetto ai colleghi
europei a parita' di orario di lavoro, nonche' le difficili condizioni di
lavoro in classi paragonabili spesso a stie, in cui vengono stipati
inverosimilmente numerosi alunni, in laboratori antesignani, in edifici privi
delle piu' elementari norme di sicurezza, inadeguati strutturalmente e dal
punto di vista della vivibilita'". Infine, sulla strumentalizzazione che
"noi eserciteremmo sugli alunni, rigettiamo indignati questa accusa che
offende noi e i ragazzi".
26 novembre 2012
fonte: agenzia DIRE.it
Pantaleo: gravissime dichiarazioni di Monti sugli insegnanti
"Le
dichiarazione rese dal presidente del Consiglio a 'Che tempo fa' sono
gravissime perchè offendono la scuola pubblica e gli insegnanti. Confermano il
carattere autoritario e liberista del Governo Monti, espressione dei banchieri
e dei poteri forti, che intende privatizzare l'istruzione pubblica. Il
presidente del Consiglio non conosce di cosa parla". Lo ha detto Mimmo
Pantaleo, segretario generale Flc Cgil.
"L'aumento
dell'orario di lavoro a paritá di salario era di 6 ore, violava il contratto
nazionale e non riconosceva le altre ore funzionali all'insegnamento. Confonde
l'orario di funzionamento delle scuole con quello delle lezioni frontali e
peraltro senza alcuna attenzione al rapporto tra qualitá didattica e orario- ha
detto ancora Pantaleo- Per queste ragioni il Parlamento ha cancellato quella
norma con un emendamento. Se qualcuno ha
in testa di ripropore il tema orario sappia che la Flc_Cgil non è diponibile ad
aprire alcuna discussione se non nell'ambito del rinnovo del contratto
nazionale".
I veri
conservatori "sono Monti e Profumo che non hanno alcun progetto di
innovazione della scuola pubblica italiana e stanno continuando sulla stessa
linea dei tagli del precedente Governo.
Sono
lontani anni luce dai problemi veri dell'Italia e stanno portando il sistema
d'istruzione al fallimento sociale. Alla disperazione delle nuove generazioni,
vittime delle loro politiche di austeritá, non affrono alcuna risposta. Ma non
ci fanno paura perchè siamo riusciti a realizzare con gli studenti una forte
unitá che sapráricostruire una scuola
migliore e aperta a tutti. Continueremo a rivendicare piú salario, piú diritti e piú qualitá del
lavoro rinnovando il contratto. Non arretreremo nella richiesta di stabilizzare i precari, di
cancellare le norme odiose sugli inidonei e di rivedere le norme sulle
pensioni". Il 24 Novembre "è stata una ulteriore tappa della
mobilitazione che continuerá per sconfiggere i conservatori che vogliono
affermare le logiche aziendali anche nella scuola pubblica mentre fanno di
tutto per garantire i privilegi delle private. In tutte le scuole restano in
piedi tutte le azioni di lotta decise".
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