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Istruzione Agraria online

Il sito Istruzione Agraria online è un luogo di studio ed informazione rigorosa che va affrontata con la voglia di imparare e di capire. Lo scopo è quello di fornire informazioni sull'agricoltura, sulla zootecnia e sull'ambiente. 
Nato come strumento didattico dedicato agli studenti di Istituti Tecnici, Professionali Agrari e Facoltà di Agraria e Veterinaria, si è ampliato nel corso degli anni diventando un punto di riferimento per tutti quelli che si occupano di attività agricole, intese in senso lato (coltivazioni, allevamenti, trasformazioni di prodotti agricoli, agriturismo, vendita di prodotti aziendali, ecc.), sia a livello professionale che amatoriale. 
Un campo tanto vasto e complesso subisce continui aggiornamenti e nuove scoperte, pertanto le pagine sono in costante evoluzione.


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Scuola: cosa si deve Fare e cosa si puo’ non Fare

Vademecum della Gilda Unams di Venezia, piccoli consigli per l’inizio dell’anno scolastico 2010-11 ma ancora valido

Guarda il Vademecum

L'arte spiegata ai truzzi (in lingua originale)

  La difesa delle radici culturali e dell'identità d'un popolo sono temi ricorrenti nell'analisi delle opere d'arte. Spesso chi le ascolta in una lingua non sua non recepisce appieno il messaggio perdendo gran parte del significato e della ragion d'essere. A favore dei truzzi, che vengono ormai classificati come vera e propria etnia, viene in aiuto il sito http://lartespiegataaitruzzi.tumblr.com/ spiegando in dialetto stretto le opere artistiche più importanti. Da provare e far provare.

Vai al sito lartespiegataaitruzzi

Movimento 5 Stelle Sicilia: Proposte per una "Buona Scuola"



Cari colleghi, come Movimento 5 Stelle Sicilia, abbiamo costruito, sulla  istanze della base degli iscritti, un programma politico da integrare col programma Nazionale, per una Buona Scuola, dai contenuti volti al miglioramento ed alla tutela della scuola, la scuola come diritto; che è stata offesa, vilipendiata ed impoverita. Lo scandalo nasce dal fatto, che proprio sulla Scuola, sono stati fatti i peggiori tagli sia nei contenuti, che nell'organizzazione tecnico - didattica. Il lavoro svolto, è il frutto di una riflessione profonda all'interno del Movimento, analizzando le problematiche più disparate, e cercando di dare risposte, per quanto possibile, più appropriate.

Un solo obiettivo, motivazione, migliorare l'offerta formativa per gli studenti.

(Funzionamento e struttura)

 1     Azzeramento del finanziamento alle scuole private, e destinare tutti i fondi per le scuole private a quellepubbliche.(223.000.000 €) (Enti e privatihanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per loStato.)
 1.1         Abolizione del piano di accorpamento degli istituti al solo fine del risparmio economico se si compromette l'efficienza amministrativa e didattica.
 2     Abolizione della legge ex Aprea (DL 953 privati nelle scuole pubbliche,chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi ).
 3     Abolizione della legge Gelmini. (ha tagliato circa 80.000 cattedre, causato tagli all’organico, condizioni sempre più disagiate, classi affollate, mancata ristrutturazione degli edifici scolastici, mancanza di risorse per esigenze minime (come carta igienica e fotocopie)).
 4     Riconoscimento dello status di scuola a rischio con relativi supporti percontrastare i disagi sociali.(più personale, laboratori, sorveglianza, assistenza sociale ecc...)
 4.1         Riconoscimento dello status di scuola di eccellenza conrelativisupporti per favorire i talenti. (laboratori, personale specializzato, scambi con altri studenti nel mondo, stage ecc...)

(Personale)

 1     Valorizzare (e non abolire) il titolo di studio. (tutelato dalla costituzione (Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. - Art. 33.L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato. - Art. 34.La scuola è aperta a tutti.L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.) e da tutti quelli che si sono fatti in "4" per ottenerlo)
 2     Divieto di aumentare le ore di lavoro unilateralmente, senza concertazione col personale e contrattazione con i sindacati.(più ore al personale eliminano posti di lavoro,)(in realtà non sono 18 ma 38 ore settimanali (programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, compilazione registri, aggiornamento e formazione, preparazione lavori per organi collegiali, riunioni, preparazione lezioni, correzione compiti, ricevimenti e rapporti con le famiglie (e con le ASL per i diversamente abili), preparazione lezioni multimediali per LIM, oltre le ore di lotta per difendere la scuola pubblica)
 2.1         Equiparazione degli orari e retribuzioni di tutti gli ordini e gradi alla media europea. (l'orario è in linea con i colleghi dell'O.C.S.E. e superiore a quello dei 21 paesi dell' U.E. ma lo stipendio è inferiore, )
 2.2         Pagamento di tutte le attivita' di presenza oltre le 18 ore (c. d. d., c.d.c., ricevimento genitori, riunioni disciplinari, ecc...) .
 3     Assunzione a tempo indeterminato di chi ha lavorato più di 36 mesi, precedenza assoluta nel reclutamento dei precari delle G.A.E. (come impone una normativa Europea (collegato lavoro) che prevede l'assunzione a T.I. dei precari oltre i 3 anni di lavoro nella stessa azienda o settore produttivo)
 3.1         Pagare fino al 31/08 tutti gli incarichi su posto vacante.
 3.2         Pagamento delle ferie non godute (indennità di vacanza contrattuale).
 3.3         Sblocco (e recupero di quelli pregressi) degli scatti d'anzianità.(bloccati da 4 anni) (e della progressione di carriera del personale a T.D.edell' anzianità pre-ruolo.)
 4     Divieto di indire concorsi, su cattedre con precari presenti in G.A.E. ed annullamento di quello indetto a settembre 2012 (tutti i precari in G.M. e G.A.E. hanno già superato vari concorsi statali, abilitazioni, S.I.S.S.I.S., master, specializzazioni, dottorati, ecc... e gli spetta di diritto entrare di ruolo dopo svariati anni di servizio.) (il concorso è aperto solo agli “over 30” e a chi non è mai entrato in un’aula scolastica e non ha l’abilitazione all’insegnamento)(costerebbe allo stato circa 150.000.000€, uno spreco )(se ci sono 11.000 cattedre libere si DEVONO dare ai precari.)(La maggior parte dei precari presenti nelle graduatorie ha ormai un’età avanzata, lavorando nella scuola da 10 – 20 anni; queste persone molto spesso fanno enormi sacrifici (ad esempio sono costretti a percorrere molti chilometri per raggiungere l’istituto di servizio oppure lavorano su due o tre scuole diverse in contemporanea) e riscuotono stipendi inferiori a quelli dei colleghi di ruolo. In tutti questi anni tali insegnanti hanno acquisito esperienza e hanno avuto il merito di far funzionare le scuole italiane, ma gli anni di servizio non vengono neppure richiesti nella domanda di accesso a questo concorso!)(già soltanto il fatto di dover essere nuovamente esaminati sulle proprie conoscenze e competenze (che invece dovrebbero essere ormai assodate) è già di per sé umiliante.)(le prove del concorso sono strutturate in modo che siano avvantaggiati i non docenti; inoltre non sono basate sul merito.)(questo concorso (e i successivi) saranno responsabili dell’aumento del precariato e della disoccupazione.)(questo concorso e’ strutturato in modo da permettere le raccomandazioni.)(dietro a questo concorso, tra corsi di preparazione, libri, ecc… c’è un giro di denaro impressionante. Come è successo negli ultimi dieci anni, i docenti precari sono soltanto presi in giro: vengono convinti a spendere soldi per specializzazioni, Master, corsi di perfezionamento, ecc… con la promessa di un posto fisso che non arriva mai, con l'unico scopo di far arricchire i docenti universitari e le case editrici.)(Ultimo motivo e,forse,il più importante:questo concorso-truffa quizzone cancellerà le graduatorie di merito dei concorsi precedenti che,tra l'altro,non sono ancora state esaurite.
Dunque oltre il danno anche la beffa di essere sorpassati nelle chiamate per i ruoli,e vengono spezzate e spazzate le attese di precari che hanno superato le tornate precedenti e aspettavano la bella notizia dopo anni di sofferenze.)
 5     Annullamento della riconversione dei sovrannumerari sul sostegno.
 6     Obbligo di convocare in un'unica tornata tutti i docenti ed ata dalle GAEentro il 31 agosto ( e relativo obbligo delle scuole di comunicare le disponibilità entro il 1 agosto).
 6.1         Assegnare a convocazione tutte le ore disponibili (anche glispezzoni di 2 ore).
 6.2         Istituzione di un' unica graduatoria provinciale per legraduatorie d'istituto (senza limiti numerici).
 6.3         Revisione dell'assegnazione dei punteggi (proporzione alservizio, e alla distanza dal luogo di residenza, validare tutti i tipi dicorsi con punteggio in proporzione agli anni di studio (regionali, comunali, scolastici,) e doppio punteggio per scuole a rischio, e nelle isole.
 6.4         Riconoscere l'abilitazione ai diplomati magistrali entro il 2002.
 6.5         Equiparazione dei diritti e dei doveri tra docenti di ruolo eprecari. (permessi, ferie, malattie, asenze, progressione di carriera)
 6.6         Continuita' didattica (scritta sul contratto).
 6.7         Obbligo perle scuole private parificate di assumere il personaledalle G.A.E.
 6.8         Pagamento conutilizzoin compresenza delle ore di “buco”.
 7     Istituzione della figura dell'assistente tecnico in ogni ordine e gradoscolastico. (Il continuo sviluppo delle tecnologie, richiedono la presenza di personale specializzato, che contribuisca alla gestione ed alla conduzione tecnica dei laboratori, diffusi in ogni ordine e grado scolastico, presente nelle scuole superiori, ma non nelle scuole medie ed elementari, dove i laboratori esistono senza supporto ed assistenza tecnica, con conseguente notevole spesa a carico delle scuole, per interventi di ditte esterne. Ha titolo a confluire in questo ruolo, con precedenza quanti hanno i titoli specifici di cui alla Tabella B: requisiti culturali per l’accesso ai profili professionali del personale ATA del CCNL Scuola del 29 novembre 2007, in subordine gli Assistenti Tecnici che hanno superato i corsi di riconversione professionale.
 7.1         Istituzione dell'assistente/docente di classe (che segua gli alunni per tutto il ciclo scolastico).
 8     Semplificazione degli obblighi burocratici a carico dei docenti.(l'insegnamento è un'attività intellettuale che comprende anche studio, ricerca e approfondimento...)
 8.1         Riconoscimento della professione usurante. (rischio di stress, professione di relazione col prossimo (bambini e adolescenti) continuato giornaliero per molti anni consecutivi)
 9     Unificazione delle aree sul sontegno alle secondarie di 2° grado. (è una bella porcheria che continuano a mantenere e poi a scuola di fatto tutti ci occupiamo di tutte le discipline a prescindere dall'area in cui siamo stati forzosamente collocati.)
 10                       Corsi gratuiti d'inglese (certificazione b1) e pc (ecdl) per idocenti della primaria (senza esclusione o penalità per chi in passato non li ha frequentati).
 11                       Elezione diretta del preside da parte del collegio docenti e di tutto il personale della scuola.
 12                       Includere gli asili nido e scuole dell’infanzia comunali tra lescuole pubbliche dipendenti dal MIUR, ed assunzione del personale dalleG.A.E. e G.P. ATA , riaperte al suddetto personale.

(Studenti)

 1     Assoluto rispetto delle norme di legge nella formazione delle classi.(classi pollaio), max 20 alunni in classi con alunno diversamente abile e mai più di 1 per classe. (secondo il Decreto ministeriale del 18/12/1975 ogni alunno deve avere a sua disposizione: 1,80 mq/alunno nelle scuole materne, elementari e medie 1,96 mq/alunno nelle scuole superiori, secondo il D.M. del 26/08/92 - Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica : le aule scolastiche non devono contenere più di 26 persone (alunni ed insegnanti compresi)
 2     Divieto di cambio dei libri di testo prima di 5 anni.
 2.1         Uso di testi autoprodotti dalle scuole e a bassissimo costo.
 2.2         Le tasse scolastiche si devono pagare in base al proprio reddito familiare con molti scaglioni (15.000 esenti , 20, 30, 40, 50, 80, 100 ...).
 3     Estendere il sostegno agli alunni con D.S.A. e con problemid'integrazione sociale e linguistica.
 3.1         Piu' compresenze nelle classi di tutti gli ordini e gradi, ed in particolare alle primarie. (in classe ci sono sempre alunni che hanno bisogno di un percorso personalizzato e del rapporto 1 ad 1)
 3.2         Introduzione del laboratorio curriculare tecno-pratico-manipolativo in tutti gli ordini di scuola (falegname, elettrauto, fontaniere, muratore, saldatore, meccanico, sarta, tapezziere, elettricista, giardiniere, cuoco, danza,DJ,......).
 4     Le commissioni d'esame devonoessere composte da prof. esterni(principio di vicinanza) tranne i coordinatori di classe.
 5     Diario del curriculum dello studente (con voti per materia e finali).
 5.1         Equiparare i punteggi tutti in centesimi in ogni ordine e gradoscolastico.
 6     Premiare le eccellenze anche con assegni o viaggi d'istruzione.
 7     Revisione dei cicli scolastici (Asili Nido da 0 a 3 anni, 3 anni scuoladell'infanzia, di cui obbligo scolastico dai 4 anni d'età, 5 annielementare(3-7), 5 media(8-13), 5 superiori(14-18), 3 università(19-21)),obbligo scolastico fino alla maggiore età.
 8     Potenziamento degli Asili nido, riconoscimento della “continuità educativa” per i bambini in uscita, al fine del loro diretto inserimento con priorità, nella scuola dell’infanzia.
 9     Aumento delle ore di Ed. FisicaArtisticaMusicale in tutti gli ordini e gradi ed in particolare nella scuola primaria.
 10                       Divieto di vendita con i distributori automatici e nelle mensescolastiche di cibo e bevande che non sia certificato come naturale,sano e nutriente.
 11                       Uso dei pcwifilinux e software libero, (riducendo i libri di testo e sostituendoli con ricerche on line).

PROTESTA

(Studenti)
 1.1           Autogestionilezioni tematiche pubbliche (sui problemi della scuola) sia nelle piazze che a scuola invitando genitori e stampa.
(Personale)
 1.2           Incontri lezioni informative nazionali e domenicali (sui problemi della scuola) nelle principali piazze,  aule magne scolastiche,o davanti alle sedi rai.
 1.3           Sensibilizzare le famiglie e i colleghi di ruolo ( + allievi + ore + stress = – diritti - € - qualita').
 1.4           Sospendere le gite e le attività volotarie e non retribuite (per far sapere a casa che si stà distruggendo la scuola pubblica)
 1.5           Non accettare le divisioni degli alunni nelle classi in assenza del docente, le supplenze tappabuchi e le disponibilità.
 1.6           Non aderire a scioperi continui e divisi per sindacati.

DOVE PRENDERE I SOLDI

1.                     Disdire l'acquisto degli F-35, le missioni militari all'estero e ridurre le spesemilitari in genere.
1.       Accorpamento di poliziacarabinieri e guardia di finanza.
2.                     Divieto di pagare stipendi pubblici superioni ai 10.000€ al mese e pensionisuperiori ai 5.000.
1.       Eliminare tutte le provincie ed accorpare Regioni e Comuni.
2.       No a beni di lusso negli uffici pubblici.
3.                     I.C.I. per la chiesa e le banche.
4.                     Super tassa sul lusso ............................................................................ e il resto mancia ... ;)


I veri obiettivi di Monti sulla Scuola

Il presidente Monti oggi a Verona torna a parlare di scuola, ambiguamente. Si dice disposto ad “ascoltare le istanze del mondo della scuola a patto che siano fatte in maniera costruttiva, senza strumentalizzazioni e senza corporativismo”. Il che significa ripetere la convinzione di avere a che fare con un mondo caratterizzato dal corporativismo e che si lascia andare a ciniche strumentalizzazioni. È stato inutile finora ricordagli che i veri corporativismi in questo Paese son ben altri, troppo forti evidentemente per scalfirli. Meglio prendersela con i più deboli.
Monti torna a bollare come “difesa di interessi di breve periodo” le reazioni del corpo docente all’incremento di lavoro, imposto per legge e senza contropartita stipendiale. Una manovra equivalente a tagliare gli stipendi, il vero obiettivo nei riguardi di tutta la Pubblica Amministrazione. Il resto consiste nel tagliare posti di lavoro, già quantificati in 24mila nelle amministrazioni centrali, lasciare a casa i precari, mettere in mobilità i lavoratori, e da ultimo licenziare. La ministra Fornero lo va dicendo da mesi. Nel privato si licenzia, e nel pubblico bisogna poterlo fare ugualmente, “per non fare discriminazioni” è la sua tesi, condivisa dal Governo. Questo è il concetto “tecnico” di equità.
Aggiunge poi Monti: “Mettersi in discussione è alla base di ogni sana evoluzione demografica: tutti devono mettersi in discussione. Lavoriamo tutti per uno stesso obiettivo''.
Ecco vorremmo tanto sapere qual è questo obiettivo in vista di una “sana evoluzione”, che noi consideriamo più socio-economica che demografica.
Troppo facile dire a parole “vogliamo una scuola più efficiente, più moderna, che sappia rispondere alla sfida del presente”. Il mondo della scuola, per condividere gli obiettivi di cambiamento, vuole sapere in che direzione va il cambiamento.
Serve una visione chiara e chiaramente comunicata di quale scuola vogliamo nel futuro, come intendiamo investire se la riteniamo una priorità, e quale ruolo assegnare agli insegnanti come artefici del cambiamento.
La scuola digitale è una bandierina per le allodole. Le tecnologie IC sono un mezzo di rinnovamento, non sono lo scopo. La scuola non si rinnova con computer e LIM inseriti in ambienti inadeguati, non solo dal punto di vista della sicurezza, ma privi di ogni minimo confort: dagli spazi agli arredamenti, sedie e servizi igienici compresi.
Serve anche spiegare quale rinnovamento ci si può attendere da un corpo docente oltre la cinquantina, in gran parte prossimo alla sessantina, a cui sono state cambiate di punto in bianco le regole per l’accesso alla pensione (mentre i diritti acquisiti dei veri privilegiati non si toccano!).
Il governo Monti ha eseguito così bene i suoi compiti verso l’Europa che adesso abbiamo l’età pensionabile più alta d’Europa! Fra qualche anno avremo docenti di 65-66-67 anni in prima elementare, o prima media, o prima di un istituto professionale, con 25-30 alunni per classe, altissime percentuali di stranieri, alunni con handicap, alunni con Dsa.
Niente turnover. I precari invecchiano anche loro prima dell’immissione in ruolo. Neppure il recente concorso per 11.500 nuovi docenti porterà a un accenno di ricambio generazionale.
Come fa un docente di 50-60 “immigrato digitale”, pur con tutta la buona volontà di aggiornarsi in proprio (la formazione in servizio è l’ultima ruota di un carro sgangherato) a stare al passo con i tempi di fronte ad una generazione di “nativi digitali”?
Monti ci dica finalmente e con onestà intellettuale il vero obiettivo del suo Governo per la scuola, senza giri di parole, senza espedienti retorici per confondere gli italiani, e soprattutto smettendola di colpevolizzare una categoria che in questi anni ha mandato avanti comunque, con buona volontà e impegno, un sistema di istruzione ormai sull’orlo della distruzione, grazie all’opera dei politici e tecnici che abbiamo avuto.
Anna Maria Bellesia

Riforma delle Pensioni a Ballarò del 4/12/12

Riforma delle pensioni, esodati, redditest dal minuto 17:30 inizia il servizio. Guarda a schermo intero

Scuola: intervista al Pedagogista Benedetto Vertecchi


«Questo sistema educativo produce frantumazione sociale, prevale una logica aziendale che ci riporta indietro di decenni»
Il professor Benedetto Vertecchi, come qualunque autorità della pedagogia sperimentale dotata di una prospettiva storica non sclerotizzata sul presente - insegna all'Università Roma Tre - è sempre «contento» quando gli studenti protestano. «Ma se manca la politica, non si va da nessuna parte».

Il suo è un giudizio sul governo Monti?Semplice. La Gelmini non aveva la più pallida idea di cosa fosse la scuola, e il ministro Profumo, che una certa idea dovrebbe averla visto che si spaccia per un «tecnico» e ha fatto pure il professore, dimostra di non sapere cosa significa sviluppare un sistema scolastico che è sull'orlo del fallimento. Al massimo si limita a bombardarci di luoghi comuni.

Quali?Spacciano la tecnologia come fosse la palingenesi della scuola, per esempio. Mentre altri paesi si stanno interrogando sull'invasività di internet nella vita dei ragazzi, ad uso e consumo delle grandi aziende, noi enfatizziamo un uso delle tecnologie che non ha niente a che vedere con la cultura. I paesi con i sistemi scolastici più avanzati stanno imponendo l'idea che il grosso del processo educativo deve passare attraverso l'esperienza nella scuola, togliendo forza all'utilizzo di quei feticci tecnologici che in realtà portano alla distruzione di un altro tipo di tecnologia nelle aule. Una volta nelle scuole c'erano strumentazioni chimiche e raccolte natualistiche, oggi invece solo monitor.

Non sarà questa l'unica critica al governo dei tecnici.
No, ma questo è l'inganno cui siamo sottoposti: la chiamano modernità, mentre stanno cercando di lasciare il segno con ben altri provvedimenti.

Come il tentativo di allungare l'orario di lavoro dei docenti?La questione degli orari è ridicola, il punto è che la scuola dovrebbe essere aperta tutto il giorno, ma non si può confondere l'orario di funzionamento della scuola con l'orario delle lezioni dei professori, io a scuola ci metteri gli orti per far restare i ragazzi fino a sera... La proposta di far lavorare i prof sei ore in più è da incompetenti in assenza di un nuovo patto per riorganizzare il funzionamento delle scuole in questa direzione, ma servono fondi e non tagli.

Profumo si è felicitato perché quest'anno gli iscritti alle scuole professionali hanno superato quelli dei licei. Cosa ne pensa?Mah... Lui è contento anche davanti a centinaia di migliaia di precari che si iscrivono a un concorso che riserverà loro solo una manciata di posti di lavoro, ogni volta che parla mi vengono i dolori allo stomaco. In Italia abbiamo una dispersione scolastica molto alta, non c'è ancora una interpretazione rigida dell'obbligo scolastico (14 o 16 anni?) e gli iscritti all'università sono in calo rispetto al resto d'Europa. La verità è che siamo in una situazione pre fallimentare.

Però gli studenti tornano a farsi sentire.E io sono contento. Però so anche che ce ne sono altri che sono tutelati dalle loro famiglie, quelli che vanno nelle scuole migliori, o che possono andare a studiare all'estero. Qui stiamo facendo un'operazione di frantumazione sociale, torniamo indietro di decenni facendo prevalere una logica aziendale.

Il problema, forse, è che le mobilitazioni fino ad ora si sono dimostrate incapaci di modificare a proprio vantaggio i rapporti di forza, e non solo quelle degli studenti.La responsabilità più grande è quella delle forze politiche democratiche, avrebbero il sacrosanto dovere di incanalare forme di proteste prepolitiche trasformandole in politica attiva, trasformando così il disagio in proposta di cambiamento effettivo. Invece, al massimo, si corre dietro a una logica di rattoppi che di per sé non potrà mai ricostruire un sistema educativo degno di questo nome. Nel '68 si sono fatti passi avanti ma direi più sul terreno individuale che collettivo, dopo un periodo in cui la distanza tra le classi sociali sembrava diminuita adesso siamo al punto che il divario tra privilegiati e no sta diventando nuovamente abissale. 

In effetti, mai come nel mondo della scuola, nonostante il tanto agitarsi, si ha la sensazione che in realtà non si muova foglia.Questo è il fatto preoccupante. Mi viene in mente Raffaello Lambruschini, il pedagogista del Risorgimento, lui diceva che i ragazzi li avrebbe presi con sé a studiare dai 3 fino ai 18 anni, perché l'origine familiare era deleteria... Quello che ancora oggi non si vuole capire è che la scuola va totalmente ridisegnata per diventare un modello di riferimento educativo in completa autonomia dai mercati. In Francia ci stanno provando, parlano di rifondazione scolastica. Da noi, niente. In Finlandia, altro esempio, le scuole non chiudono mai. Venti anni fa c'era il più alto tasso di suicidio giovanile, adesso quel paese è diventato un modello di riferimento. Questa è la strada da seguire.
 INTERVISTA - LUCA FAZIO 
fonte: il manifesto

Movimento 5 stelle, alcune idee sull' Istruzione


Lavoro Docente: alcune proposte sulla valorizzazione


Sul tema si stanno interrogando in tanti, ciascuno fornendo la propria ricetta. 
preferiamo agire con metodo.
Prendere la bozza di un documento abbastanza buono, condividerlo con voi, e ragionare nel merito delle questioni.
Quella che segue era la bozza di un documento sulla condizione docente elaborato dalla rivista Scuola Democratica. Ci serva da canovaccio di discussione.
Va aggiornata, elaborata, condivisa e discussa.
VI chiediamo di farla girare e di venirla a commentare, a integrare e a discutere
 sulla pagina di 


Sulla base del presupposto, ampiamente dimostrato da molti studi e ricerche, nonché dai dati dell'Ocse, secondo cui 
  1. aumentare la retribuzione dei docenti della scuola pubblica è il mezzo migliore per incentivare la qualità della scuola;
  2. un miglior livello di istruzione è un fattore di sviluppo, innovazione e competitività economica;
  3. la strada più rapida per uscire da una crisi economica è potenziare cultura, conoscenza e formazione;
a fronte delle gravissime tendenze in atto nella società e nel governo atte a proseguire nello smantellamanto dell'istruzione pubblica e nella svalutazione della professione dell'insegnamento, già avviate dai governi e dai ministri precedenti;

riproponiamo, con alcuni aggiustamenti, il documento che avevamo elaborato nel 1999 sulla valorizzazione della funzione docente. Si tratta di una b0zza su cui aprire la discussione per affrontare casi particolari, dettagli, precisazioni, ma una bozza che si fonda su due punti a nostro parere irrinunciabili.


Il PRIMO PASSO dovrebbe essere il riconoscimento giuridico e la formalizzazione contrattuale di tale professione (completamente assente dal CCNL vigente). Ciò significa  inanzitutto pervenire ad un'adeguata quantificazione giuridicamente e contrattualmente definita della funzione e delle modalità organizzative in cui si esplica. Proponiamo:
  • orario di servizio di 36 ore per i docenti che scelgono il tempo pieno, così suddivise:
    • diciotto ore di didattica (che sono le sole attualmente retribuite, mentre il resto, fumosamente determinato sotto la voce giuridicamente discutibile "obblighi di servizio", continua ad aumentare di anno in anno).
    • diciotto ore di altre attività istituzionali riconosciute e retribuite:
      • alcune di queste saranno da trascorrere a scuola la mattina e/o il pomeriggio in orari indicati dal docente o concordati con gli altri interessati (es.: progettazione di percorsi formativi, programmazione collegiale, valutazioni quadrimestrali e finali, dialogo con le famiglie, uscite didattiche, recupero, integrazione, ecc.);
      • altre potranno essere svolte liberamente in altri luoghi (es.: programmazione individuale, valutazione elaborati, ricerca, aggiornamento, ecc.).
Dato che sull'argomento c'è molta confusione (orario di lezione confuso con l'orario di lavoro), occorre precisare con molta chiarezza che:
  • buona parte dei docenti già svolgono di fatto il tempo pieno, anche se questo evidente dato (del resto, richiesto a chiare lettere dal CCNL) non è per nulla riconosciuto e quantificato giuridicamente né tantomeno economicamente retribuito;
  • non solo; essi sono i protagonisti principali, con la loro dedizione, di tutte le innovazioni che hanno in questi ultimi anni modificato profondamente il sistema formativo pubblico italiano, elevandolo già ora ad un notevole livello qualitativo;
  • ancora, negli ultimi anni gli impegni connessi allo svolgimento della funzione docente sono esponenzialmente aumentati;
    • rimandiamo su tali argomenti (orario effettivo di lavoro in costante aumento e rapporto inversamente proporzionale con la retribuzione) ad un intervento fondamentale in materia, non certo di parte: l'articolo "Tutte le voci che compongono la busta paga dell'insegnante" di Domenico Cucchetti, pubblicato sul supplemento "L'esperto risponde" n. 94 de Il Sole - 24 ore del 1993 (dati ripresi in seguito da molte altre pubblicazioni);
    • rimandiamo anche (sull'esigenza improrogabile di aumentare le retribuzioni degli insegnanti in ragione di quanto sopra) all'intervento dell'allora ministro della Pubblica Istruzione, Giancarlo Lombardi, apparso il 28 dicembre 1995 sul Corriere della sera con il titolo "Salari più alti ai docenti - la scuola rischia l'agonia" (tema ripreso e sviluppato da molti altri studiosi dei sistemi formativi);
  • le attività suelencate NON sono da introdurre; esse sono già svolte, come conferma anche il profilo professionale contrattualmente richiesto dalla normativa contrattuale vigente;
  • ciò che invece il contratto dovrebbe formalmente riconoscere è il fatto che l'orario di servizio del docente è di 36 ore (si tratta di una formale media al ribasso: molti di noi fanno anche 50-60 ore a settimana) e che la retribuzione deve essere comparata a tale orario effettivo di servizio.
Proponiamo inoltre l'istituzione di un orario a tempo parziale che si configuri sulla base della specificità della professione e potrebbe essere organizzato in questo modo:
  • nove ore di didattica;
  • nove ore di altre attività istituzionali riconosciute e retribuite:
    • alcune di queste saranno da trascorrere a scuola la mattina e/o il pomeriggio in orari indicati dal docente o concordati con gli altri interessati (es.: progettazione di percorsi formativi, programmazione collegiale, valutazioni quadrimestrali e finali, dialogo con le famiglie, uscite didattiche, recupero, integrazione, ecc.);
    • altre potranno essere svolte liberamente in altri luoghi (es.: programmazione individuale, valutazione elaborati, ricerca, aggiornamento, ecc.).
Naturalmente, tale orario di servizio dovrebbe essere reso obbligatorio per chi svolge la libera professione per rispondere alla duplice esigenza di non privarsi, da un lato, del prezioso apporto di tali professionisti e di non creare, d'altro canto, una sottocategoria di docenti impegnati a mezzo servizio che per evidenti motivi non possono dedicare il loro tempo a tutte le attività connesse e funzionali all'insegnamento (e altrettanto irrinunciabili) di una cattedra a tempo pieno.

In SECONDO LUOGO, occorre procedere ad una maggiorazione retributiva generalizzata per tutti i docenti con contratto a tempo indeterminato che abbiano superato il periodo di prova e scelgano l'orario di servizio a tempo pieno, con adeguamento agli standard europei, come risultano dalle tabelle allegate:  

  • tendenzialmente tale retribuzione dovrà essere pari circa al 30% in più rispetto a quella attuale per tutte le posizioni stipendiali, al fine di adeguare la retribuzione degli insegnanti italiani agli standard europei;
    • tale maggiorazione retributiva realisticamente potrebbe andare a regime entro la scadenza del prossimo CCNL;
    • contestualmente, entro la stessa data si dovrà provvedere alla graduale estinzione di quelli che eufemisticamente sono definiti compensi delle attività aggiuntive, la cui soppressione è auspicabile poiché si configura come un veromonstrum giuridico offensivo per la categoria:
      • evidentemente ciò di cui auspichiamo la soppressione è il cosiddetto "Fondo dell'istituzione scolastica", dietro cui si nasconde un profilo di illegittimità: si tratta molto semplicemente di pagamento a cottimo, a prezzo da manodopera a bassissimo costo e superdequalificata, di attività che il docente già svolge (anche perchè fanno parte del suo profilo professionale), ma che non sono adeguatamente retribuite, non configurano progressione economica, non sono pensionabili, ecc.; beh! il nostro modesto parere è che qui ci troviamo in un campo molto delicato, di violazione dei diritti dei lavoratori, di violazione degli stessi diritti umani, con il consenso (questo è davvero sconcertante) degli stessi rappresentanti sindacali, che di quei diritti dovrebbero essere i difensori;
      • ad onor del vero va detto che il "Fondo di incentivazione" fu introdotto come strumento transitorio per arrivare all'istituzionalizzazione contrattuale di un compenso accessorio per i docenti, che avrebbe dovuto avere ben altre caratteristiche di quelle che ora possiede il "Fondo"; ma si trattò di promesse che non hanno mai avuto attuazione;
  • altrettanto realisticamente a decorrere dal periodo di validità del prossimo contratto di categoria (da rinnovare subito) dovrebbe essere possibile reperire le risorse per destinare ai succitati docenti (con contratto a tempo indeterminato che abbiano superato il periodo di prova e scelgano l'orario di servizio a tempo pieno) una maggiorazione retributiva pari a circa un terzo dell'adeguamento agli standard europei (cioè il 10% in più dell'attuale retribuzione):
    • nella fase transitoria potrebbero essere soppressi i  "lauti" compensi relativi alle attività funzionali all'insegnamento; tali attività infatti devono essere retribuite in modo giuridicamente più corretto, con la maggiorazione retributiva da noi proposta;
    • dovrebbero invece essere mantenuti nella stessa fase, finché le nuove retribuzioni non siano a regime, i  compensi relativi alle attività aggiuntive di insegnamento (corsi di recupero, ecc.);
      • tutti gli insegnanti che scelgono il tempo parziale potrebbero godere dell'attuale retribuzione con orario e tempo-cattedra dimezzati;
      • per i docenti nell'anno di prova e per i docenti con contratto a tempo determinato si potrebbe studiare una maggiorazione retributiva più contenuta, o in alternativa mantenere in vigore tutti i compensi per le attività aggiuntive di qualsiasi tipo.

Post scriptum.
Obiettare che c'è la crisi, che non ci sono risorse, che altre categorie stanno peggio è del tutto fuori luogo. Le risorse ci sono, il fatto è che vengono sistematicamente occultate o sprecate, con l'evasione e l'elusione fiscale, con la corruzione e con la criminalità organizzata.
Inoltre, proprio nel settore pubblico vi sono retribuzioni (in primis, tra i funzionari pubblici, gli amministratori, i politici, ecc.) che creano notevoli diseguagliaze e intaccano l'essenza stessa della democrazia  e dello stato di diritto. Il nesso tra democrazia ed equità delle retribuzioni lo ha spiegato bene Nadia Urbinati in unintervento molto importante su La Repubblica.
Infine, la nostra proposta servirà precisamente a risolvere la crisi con misure davvero efficaci, innescando un circolo virtuoso ("Niente cultura, niente sviluppo" ha giustamente scritto qualche tempo fa Il Sole /24 Ore, ribadendo il concetto in altri interessanti articoli), che non si può certo ottenere con politiche recessive che inseguono la crisi e non ne raggiungono mai la fine, come Achille con la tartaruga nel paradosso di Zenone.
(Scuola Democratica)

Tabella 1 stipendi scuola elementare
Tabella 2 stipendi scuola elementare
Tabella 3 stipendi scuola superiore

Da
Stati della Scuola - Piattaforma libera di discussione e condivisione sui temi della scuola
(PER COMMENTARE E INTEGRARE FATELO NELLA PAGINA DEGLI STATI DELLA SCUOLA SENNO' DISPERDIAMO I COMMENTI)

Contributo volontario dei genitori alle Scuole


In questa pagina trovi notizie su:

- Le novità introdotte dalla Circolare n. 312 del 20.3.2012
- Contributo volontario: cosa è
- Si può fare a meno di pagarlo?
- È vero che è obbligatorio solo alle superiori?
- Contributo genitori e cassa scolastica
- Il patto scuola-famiglia e la proposta dell’A.Ge. Toscana
- Erogazioni liberali e detraibilità
- Cosa può fare il Consiglio d’istituto
- Le FAQ


Le novità della Circolare n. 312/12

Pare impossibile, ma con due snelle pagine su "Contributi scolastici delle famiglie" il Ministero dell'Istruzione ha fatto piazza pulita di tante prassi poco trasparenti attuate da scuole di tutta Italia e ha riconfermato, punto per punto, ciò che noi sosteniamo da anni: che il contributo delle famiglie è volontario e non obbligatorio; che è detraibile; che va usato con trasparenza; che i genitori possono finalizzare il loro contributo; che non ci si possono pagare le spese amministrative.

Purtroppo sui viaggi d'istruzione (e non 'gite scolastiche') quali  ampliamento dell'offerta formativa e perciòdetraibili, ancora non ci si intende. Ma noi ovviamente non demordiamo, così come continueremo a visionare i bilanci che ci verranno inviati e a fare consulenza ai genitori, per far sì che queste indicazioni vengano effettivamente attuate nelle scuole.

Altro aspetto non di poco conto, è che la Circolare prevede che le scuole debbano rendicontare l'utilizzo del contributo volontario e che le famiglie possano finalizzarne l'uso a progetti specifici, ma non si parla di consultare i genitori per stilare criteri e priorità di utilizzo.

Contributo volontario: cosa è

Il contributo volontario dei genitori ha radici antiche, quando alcuni Regi Decreti, tuttora vigenti, stabilirono che le scuole dotate di personalità giuridica potevano chiedere un contributo ai genitori per le spese di laboratorio.

A memoria nostra è sempre accaduto che le scuole –anche quelle non dotate di personalità giuridica- chiedessero un contributo alle famiglie, giustificandolo con spese varie sostenute a favore dell’alunno (cartellino di riconoscimento, libretto delle assenze, assicurazione ecc.) e in genere glissando sul fatto che tale contributo era del tutto volontario.

L’attuale normativa legittima in pieno questa prassi, stabilendo che “la riscossione delle rette, delle tasse, dei contributi e dei depositi di qualsiasi natura, poste a carico degli alunni, è effettuata anche mediante il servizio dei conti correnti postali” e che (art. 9 del Regolamento di contabilità per le scuole dell’autonomia, D.I. 1.2.2001 n. 44)“Il personale della scuola, i genitori e gli studenti partecipano al processo di attuazione e sviluppo dell'autonomia assumendo le rispettive responsabilità” (art. 16 del Regolamento dell’autonomia scolastica, D.P.R. 8.3.1999 n. 275).

È buona pratica che le scuole al momento delle iscrizioni chiedano ai genitori un contributo per le spese di didattica per l’anno successivo (cartoncini, pennarelli, dotazioni informatiche, contratti con esperti; un po’ meno bene: fotocopie), ma questo deve avvenire con la massima trasparenza.

Si può fare a meno di pagarlo?
È vero che è obbligatorio solo alle superiori?

In anni recenti le cronache hanno riferito di presidi che si sono rifiutati di consegnare la pagella a chi non aveva pagato, ma si è trattato di un abuso.
Occorre fare chiarezza: sono obbligatori soltanto 1) il premio per l’assicurazione e 2) le tasse e i contributi richiesti per la frequenza delle classi 4a e 5a superiore, in virtù dell’attuale normativa sull’obbligo scolastico. Per il resto i Consigli di circolo e di istituto possono dare solo indicazioni e ciascuna famiglia è libera di pagare di più (succede) e anche di meno.
È bene precisare che per le ultime due classi delle superiori le tasse scolastiche sono a beneficio dello Stato (€ 6,04 per la tassa di iscrizione, € 15,13 per le tasse di frequenza e di ritiro diplomi), mentre l’entità dei contributi è fissata dai singoli Consigli di istituto e può variare di molto da una scuola all’altra e soprattutto da un comune all’altro.

I genitori che desiderano incidere sugli importi consigliati o fissati dalla scuola devono rivolgersi ai genitori eletti in Consiglio e in particolare al Presidente.

Contributo genitori e cassa scolastica

Spesso i genitori fanno confusione fra il contributo che versano alla scuola all’atto dell’iscrizione e quello che invece affidano al rappresentante di classe (la cosiddetta cassa scolastica).
Va detto che la cassa scolastica viene spesso utilizzata per finalità vietate dalle leggi di contabilità di Stato, ossia per l’acquisto di beni al di fuori del bilancio ufficiale della scuola (la cosiddetta “gestione fuori bilancio”). Ovviamente non c’è nulla di male se le mamme si accordano per fare un dono alla scuola, però se si tratta di un dono di una certa entità questo deve risultare da una comunicazione scritta da sottoporre all’approvazione del Consiglio di circolo o di istituto. Inoltre è del tutto inopportuno consegnare al rappresentante di classe la lista del materiale da acquistare.

Il patto scuola-famiglia e la proposta dell’A.Ge. Toscana

Ormai è dimostrato che sono proprio le scuole che dialogano più apertamente con le famiglie a ottenere la più alta adesione alle richieste di fondi. La scuola è tenuta a rendere conto in Consiglio di istituto e nei Consigli di classe -e se possibile anche sul sito internet della scuola- su come sono stati utilizzati i finanziamenti delle famiglie. Deve poiascoltare il parere dei genitori su come utilizzare i fondi raccolti, visto che ormai da tempo sono proprio le famiglie i principali sponsor delle scuole.

Così facendo la scuola si garantirà entrate sufficienti per ampliare l’offerta formativa e consentirà alle famiglie di detrarre il loro contributo dalla dichiarazione dei redditi.

Erogazioni liberali e detraibilità

La legge 2 aprile 2007, n. 40 ammette la detraibilità delle "erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari (...) finalizzate all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica e all'ampliamento dell'offerta formativa". Ma se la scuola utilizza quei fondi per gli stipendi o per le spese di pulizia la detrazione non spetta più.

Ecco cosa dice l’Agenzia per le Entrate: “A partire dal 2007 sono detraibili dall’imposta sul reddito, nella misura del 19%, le erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, finalizzate all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica e all'ampliamento dell'offerta formativa.

La detrazione spetta a condizione che il versamento di tali erogazioni sia eseguito tramite banca o ufficio postale ovvero mediante carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari ovvero mediante altri sistemi di pagamento. 
Coloro che hanno effettuato le donazioni di cui sopra non possono far parte del consiglio di istituto e della giunta esecutiva delle istituzioni scolastiche. Sono esclusi dal divieto coloro che hanno effettuato una donazione per un valore non superiore a 2.000 euro in ciascun anno scolastico. 

Per le imprese, sempre a decorrere dal periodo d’imposta 2007, è prevista la possibilità di dedurre le predette erogazioni, nel rispetto delle condizioni sopra indicate, fino al 2% del reddito d’impresa dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000 euro annui”.

Cosa può fare il Consiglio d’istituto

Anche prima della Circolare n. 312/12, vi sono prese di posizione del Ministero e una casistica di rilievi da parte dei Revisori dei conti sul fatto che non è legittimo utilizzare il contributo dei genitori per le spese di funzionamento. Ci sono scuole che si attengono da sempre a questo criterio di corretto utilizzo delle risorse, altre che invece motivano con le difficoltà di bilancio e comunque una normativa specifica non c’è, per cui è comunque auspicabile che i Consigli di circolo e di istituto di tutte le scuole, se non lo hanno ancora fatto, chiedano la puntuale applicazione della Circolare 312 o, meglio ancora, deliberino che il contributo volontario deve essere destinato unicamente all’ampliamento dell’offerta formativa.

Il Consiglio può anche stabilire una quota omnicomprensiva per tutto l’anno scolastico, con la quale pagare l’assicurazione e finanziare tutte le attività formative, comprese le gite. In questo modo il contributo potrà essere integralmente detratto dai genitori, senza distinzioni fra contributo volontario e, ad esempio, viaggi d’istruzione.

Alcune Agenzie delle Entrate obiettano infatti che non si può parlare di erogazione liberale quando c’è una prestazione corrispettiva (es: assicurazione, gite) e che quindi la detrazione non spetta. Se invece è il Consiglio a stabilire il modo migliore per soddisfare il fabbisogno formativo di tutti gli alunni viene a mancare la diretta corrispondenza contributo-prestazione e le famiglie possono detrarre tutto ciò che hanno versato.

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Ultimo aggiornamento ( Martedì 16 Ottobre 2012 21:08 )

fonte: AGE Toscana