google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF. google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

134 Risorse di Grammatica Italiana


  1. Errori di ortografia più comuni
  2. Alfabeto italiano
  3. Le vocali
  4. Gli omografi
  5. Dittonghi, iato e trittonghi
  6. Le consonanti
  7. Digrammi e trigrammi
  8. Le sillabe
  9. L'accento
  10. Elisione o troncamento
  11. L’intonazione e le pause
  12. La punteggiatura
  13. Periodo e proposizione
  14. Parole variabili e invariabili
  15. Il nome
  16. L'articolo
  17. L'aggettivo
  18. L'aggettivo qualificativo
  19. L'aggettivo determinativo
  20. Aggettivi possessivi
  21. Aggettivi dimostrativi
  22. Aggettivi numerali
  23. Aggettivi indefiniti
  24. Aggettivi interrogativi ed esclamativi
  25. I Pronomi
  26. Pronomi personali: soggetto e complemento
  27. Pronomi personali riflessivi
  28. Particelle pronominali
  29. Pronomi possessivi
  30. Pronomi dimostrativi
  31. Pronomi indefiniti
  32. Pronomi relativi
  33. Pronomi interrogativi ed esclamativi
  34. I Verbi
  35. Radice e desinenza dei verbi
  36. Tempi dei verbi
  37. Modi dei verbi
  38. Coniugazioni dei Verbi
  39. Gli Ausiliari essere e avere
  40. Verbi transitivi e intransitivi
  41. Forma attiva e passiva del verbo
  42. Forma riflessiva del verbo
  43. Si passivante e si impersonale
  44. Tempi del modo indicativo
  45. Tempi del modo congiuntivo
  46. Tempi del modo condizionale
  47. Tempi del modo imperativo
  48. Verbi del modo infinito
  49. Modo participio
  50. Verbi del modo Gerundio
  51. Verbi impersonali
  52. Verbi servili
  53. Verbi fraseologici
  54. Verbi difettivi
  55. Verbi sovrabbondanti
  56. Verbi irregolari italiani
  57. L'avverbio
  58. Avverbi di luogo
  59. Avverbi di modo
  60. Avverbi di tempo
  61. Avverbi di Quantità
  62. Avverbi di affermazione, negazione dubbio
  63. Gradi dell'avverbio
  64. Le preposizioni
  65. Le congiunzioni
  66. Congiunzioni coordinanti
  67. Congiunzioni subordinanti
  68. Interiezioni o esclamazioni
  69. Struttura della frase
  70. Soggetto
  71. Predicato nominale e verbale
  72. Complementi
  73. Complemento oggetto
  74. Complemento di Vocazione
  75. Apposizione
  76. Complemento predicativo del soggetto
  77. Complemento predicativo dell'oggetto
  78. Nome del predicato
  79. Complemento di specificazione
  80. Complemento di termine
  81. Complemento di luogo
  82. Complementi di allontanamento o separazione
  83. Complemento di origine o provenienza
  84. Complemento di mezzo o strumento
  85. Complemento di compagnia e unione
  86. Complemento di causa
  87. Complemento di fine o scopo
  88. Complemento d'agente e di causa efficiente
  89. Complementi di vantaggio e di svantaggio
  90. Complemento di esclusione
  91. Complemento di sostituzione e scambio
  92. Complemento di rapporto
  93. Complemento di materia
  94. Complemento di qualità
  95. Complemento di abbondanza
  96. Complemento di privazione
  97. Complemento di limitazione
  98. Complemento di argomento
  99. Complemento partitivo
  100. Complemento di paragone
  101. Complemento di quantità o misura
  102. Complemento di distanza
  103. Complemento di estensione
  104. Complemento di età
  105. Complemento di stima
  106. Complemento di prezzo
  107. Complemento di colpa
  108. Complemento di pena
  109. Complemento concessivo
  110. Complemento distributivo
  111. Proposizioni principali e secondarie
  112. Periodo semplice, composto e complesso
  113. Proposizioni esplicite e implicite
  114. Proposizioni indipendenti
  115. Discorso diretto e indiretto
  116. Proposizioni coordinate
  117. Proposizione subordinate
  118. Proposizione soggettiva
  119. Proposizione oggettiva
  120. Proposizione dichiarativa
  121. Proposizione interrogativa indiretta
  122. Proposizione temporale
  123. Proposizione causale
  124. Proposizione finale
  125. Proposizione consecutiva
  126. Proposizione condizionale
  127. Periodo ipotetico
  128. Proposizione modale
  129. Proposizione strumentale
  130. Proposizione comparativa
  131. Proposizione limitativa
  132. Proposizione eccettuativa
  133. Proposizioni relative proprie improprie
  134. Analisi del periodo
Fonte:

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Pensioni: il Punto sui Requisiti di accesso


Facciamo il punto sulle pensioni, o meglio sui requisiti di accesso alla pensione e su quello che abbiamo chiamato il pensionamento coatto, visto che si avvicinano i termini per la presentazione della domanda (VediC.M. n. 98 Prot. n.AOODGPER 9733 e D.M. n. 97 in pari data). Cerchiamo di essere il più stringati e chiari possibile. Distinguiamo tra coloro che rientrano nella riforma Fornero e coloro che invece godono dei diritti acquisiti.
RIFORMA FORNERO
Con il primo gennaio 2013 entra in vigore il primo adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita: occorrono 3 mesi in più per andare in pensione rispetto al 2012 (Decreto della Ragioneria dello Stato del 6/12/2011).Questi quindi i requisiti necessari per l’accesso alla pensione, nelle due forme previste dalla riforma.
PENSIONE ANTICIPATA (Ex pensione di anzianità)
Uomini: 42 anni e 5 mesi di contributi
Donne: 41 anni e 5 mesi di contributi
Solo per le donne è prevista una scappatoia, molto onerosa: 57 anni di età e 35 di contributi, ma solo se per il sistema contributivo puro
PENSIONE DI VECCHIAIA
Età di 66 anni e tre mesi, sia per gli uomini che per le donne
BUONUSCITA
Ricordiamo che chi va in pensione anticipata percepirà la buonuscita con due anni di ritardo, chi va in pensione di vecchiaia dopo sei mesi.
DIRITTI ACQUISITI
Naturalmente, per quanto riguarda i diritti acquisiti non è cambiato nulla, dato che i requisiti devono andavano maturati entro il 31/12/2011; riassumiamo le tre possibilità.
PENSIONE DI ANZIANITÀ (Per tutti, uomini e donne)
Si può andare in pensione nel caso si sia raggiunta “QUOTA 96”, in due modi:

QUOTA 96
ANNI
CONTRIBUTI
60
36
61
35

Naturalmente questi sono i requisiti minimi; chi ha di più, rientra comunque nella pensione di anzianità, a meno che non sia arrivato a maturare i requisiti per la pensione di vecchiaia o per compiuto quarantennio.
COMPIUTO QUARANTENNIO (Per uomini e donne)
Si può andare in pensione se si sono maturati 40 anni di contributi, a prescindere dall’età.
PENSIONE DI VECCHIAIA
Uomini: si può andare in pensione se si sono compiuti 65 anni di età
Donne: si può andare in pensione se si sono compiuti 61 anni di età
PENSIONAMENTO COATTO
Purtroppo, né poteva essere altrimenti, rimangono in vigore le norme sul pensionamento coatto per chi ha maturato i diritti acquisiti, ma almeno quest’anno le cose sono più chiare per quanto riguarda il collocamento a riposo per età e la rescissione unilaterale del rapporto di lavoro per compiuto quarantennio
COLLOCAMENTO A RIPOSO PER ETÀ
Chi compie 65 anni entro il 31 agosto 2013 verrà collocato a riposo d’ufficio, salvo trattenimento in servizio a seguito di apposita domanda da inoltrare entro il 25 gennaio 2013.
Sarà possibile il mantenimento in servizio nel caso non ci sia esubero e non ci sia personale da assumere (Nel caso dei dirigenti, si tratta idonei da nominare a seguito dell’espletamento delle procedure concorsuali)
RESCISSIONE UNILATERALE DEL RAPPORTO DI LAVORO
L’Amministrazione rescissione unilaterale del rapporto di lavoro, previo preavviso di sei mesi, in caso di compimento dei 40 anni di contributi; importante: i periodi di riscatto vengono considerati solo se siano già stati emessi i provvedimenti di accettazione.
Il mantenimento in servizio potrà essere disposto nel caso non sussistano situazioni di esubero (Non si tiene cioè conto delle “legittime aspettative di assunzione”).
GLI ERRORI
Attenzione: segnaliamo per l’ennesima volta che abbiamo avuto modo di riscontrare diversi errori nel calcolo della pensione per quanto riguarda i dirigenti, è bene controllare i provvedimenti dell’USR e dell’INPS/INPDAP.

Pietro Perzianiperziani@libero.itcell 3287305659
 direttore di GLS www.governarelascuola.it
past president della FNASA

La Costituzione Italiana commentata

La Costituzione Italiana commentata, una risorsa molto ben fatta che affronta tutti i 139 articoli oltre alle 18 disposizioni transitorie

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Tecnologia: 347 quiz e 24 Verifiche Strutturate

347 quiz e 24 Verifiche Strutturate riguardanti la materia Tecnologia della scuola secondaria di i grado, proposte per il libro Percorsi Tecnologici di Gino Cappè.

Gli argomenti trattati sono:

  • Economia e Settori Produttivi
  • Tecnologia dei Materiali
  • Reti di Comunicazione
  • Produzione Agroalimentare
  • Forme, Fonti e Produzione Di Energia
  • Elettricità, Elettronica, Macchine
  • Abitazione, Città, Territorio

Fact Monster: 1000 risorse per gli Insegnanti

E' un sito americano che propone centinaia  di strumenti didattici sia da utilizzare in classe che a casa. E' in inglese, quindi può essere utile per tutti i docenti che insegnano la lingua a tutti i livelli, ci sono anche buoni spunti sulla cultura americana. Per chi conosce la lingua ma non l'insegna può essere una buona fonte di ispirazione didattica.

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8 Lezioni sullo studio grafico delle Funzioni


  1. Dominio nello studio di funzioni
  2. Pari o dispari? (Studio di funzioni)
  3. Intersezioni con gli assi, studio di funzioni
  4. Segno della funzione nello studio di funzioni (Step 4)
  5. Limiti agli estremi del dominio e asintoti
  6. Derivata prima, massimi e minimi assoluti e relativi, monotonia, studio di funzione (Step 6)
  7. Derivata seconda, convessità e punti di flesso, studio di funzione
  8. Come disegnare il grafico nello studio di funzioni 

 


16 semplici Storie in Inglese per Bambini


16 semplici storie in inglese per bambini e adolescenti piacevolmente illustrati, la maggior parte dedicate ai mesi dell'anno.

Guarda le Storie

Le Irresistibili Parolacce


È difficile spiegarlo, ma ci si impoverisce anche così. Infatti, quando io andavo al ginnasio mi dicevano che nel nostro parlare utilizzavamo circa 2000 vocaboli; dopo il ’68 ne bastavano 1000, mentre adesso ne bastano 500 dei quali il 50% sono parolacce.
Non dovrebbe essere difficile capire che il turpiloquio è anzitutto una mancanza di rispetto verso gli altri oltre che verso se stessi. Respectussignifica riguardo, considerazione. È la capacità di stare davanti all’altro e alle cose stimandole degne di attenzione e di considerazione; direi che è il primo valore dell’educazione. Infatti una persona educata sa stare correttamente davanti all’altro con rispetto.
È pessimismo dire che il rispetto oggi è in declino? Spesso non si rispettano i malati, gli anziani, i bambini, l’ambiente, gli animali, le cose pubbliche, … Talvolta non si rispettano gli amici, la famiglia, la religione, le tradizioni, l’autorità, le regole della convivenza, … Il rispetto è un valore, un impegno individuale e collettivo che s’impara a scuola, ma si promuove con l’esempio.
La mancanza di rispetto si esprime manifestamente nella progressiva maleducazione, inciviltà, arroganza, menefreghismo.
Certi dibattiti televisivi sono una scuola di volgarità fatta di insulti più o meno velati, parolacce, litigi, mancanza di ascolto, etc. In certi particolari momenti molti dimenticano come si sta in società e come si pratica il buon senso; si comportano come chi vede nemici dappertutto e manifestano un’aggressività da giungla. Quando si inizia con uno sguardo torvo, un tono seccato, una sbuffata e qualche parola di troppo, si entra in una spirale impazzita di inciviltà che fa perdere il senno. È così che scatta l’imbarbarimento nei rapporti interpersonali. Il maleducato nelle dispute non capirà mai le ragioni degli altri; vive d’istinto e non è disposto a confrontarsi con le argomentazioni chiarificatrici degli interlocutori. proprio così, ci si abitua a tutto, anche al turpiloquio; quelle che una volta si chiamavano parolacce, sono state sdoganate e lodevolmente giustificate. Una dopo l’altra le ascoltiamo, ne “gustiamo” la volgarità e poi ci accorgiamo che fanno parte a pieno titolo del linguaggio comune, del quotidiano neo-volgare.
In tempi in cui certe parole come imbrogli, raggiri, frodi, truffe, … ronzano ogni giorno nelle nostre orecchie, così altre parole da “scaricatore di porto” (così si diceva una volta), le possiamo ascoltare in macchina, per strada, dai giornali e dalla radio, dalla tv e dai film. Qualche bravo opinionista ci chiede di adeguarci per non essere dei bacchettoni fuori tempo, anche perché “non conta come si parla, ma cosa si dice”. E se uno è un po’ nostalgico del parlare pulito? E se io credo che la forma influenza la sostanza?
Ma una volta il turpiloquio, non lo usavano le persone maleducate? Sì, certo. Una volta la buona formazione, quella che si rifaceva al galateo, voleva il ben parlare. Oggi dopo le varie rivoluzioni più o meno culturali, viviamo un’accondiscendente assuefazione alla volgarità. Il peggio è che il turpiloquio è entrato in casa, grazie agli “amati comici” e “bravi presentatori” televisivi.
Per questi “benemeriti professionisti” le parolacce sono il sale dei “banchetti festivi” a base di sesso che la tv scodella nelle nostre orecchie. Una volta certe parole, gesti, comportamenti, … venivano guardati con disapprovazione; oggi sono parti integranti del quotidiano. Ma è un po’ come lo smog: non ci si fa più caso.
Enrico Bommarito c.p., enricobommarito@virgilio.it