google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF. google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Lettera al Ministro Profumo di un'Insegnante molto incattivita

Signor ministro Profumo,

mi piacerebbe che questa mail arrivasse fino
a Lei e non ad uno dei suoi segretari o membri del suo staff, per
poterLe trasmettere, con le mie parole, tutta l'indignazione che provo
per le Sue ultime dichiarazioni e per i provvedimenti che il Suo
governo intende prendere riguardo alla scuola.

Mi presento: mi chiamo
Antonietta Brillante; sono dottore di ricerca in filosofia politica; ho
ottenuto tre abilitazioni alll'ultimo concorso indetto alla fine degli
anni 90;  sono entrata di ruolo nella scuola pubblica nel 2004 e
attualmente insegno filosofia e scienze della formazione presso il
Liceo Forteguerri di Pistoia.

In base a quanto ho appena letto su
alcuni quotidiani, Lei  ha argomentato la proposta di portare a 24 ore
settimanali l'attività di insegnamento dei docenti della scuola
secondaria, sostenendo che "bisogna portare il livello di impegno dei
docenti sugli standard dell'Europa occidentale".

Mi chiedo e Le chiedo
se Lei è mai stato in una scuola di un Paese dell'Europa occidentale,
possibilmente del nord-Europa. E' un interrogativo che non mi pongo da
oggi, ma che oggi, a fronte delle Sue ultime dichiarazioni, si fa più
impellente ed esige una risposta precisa.

Ebbene, io Le posso dire
che  ci sono stata. Quattro anni fa, sono stata in Danimarca, in un
paesino dello Jutland, Skive, per due settimane. Ho accompagnato una
classe ad uno scambio e, dal momento che insegno in un Liceo
pedagogico, abbiamo visitato, full-time, per 14 giorni, scuole di ogni
ordine e grado: dai Kindergarten ai Licei. Le posso anche dire che le
nostre scuole, per quanto riguarda le strutture, i materiali didattici,
gli spazi e i tempi della didattica, sono proprie di un Paese arretrato
e sottosviluppato: e di questo, la responsabilità è di chi ha deciso,
da vent'anni a questa parte che, prima, per entrare in Europa, poi, per
far fronte alla crisi, bisogna tagliare la spesa pubblica, cioè la
scuola, la sanità, le pensioni (sia mai le spese militari - vedi
acquisto degli F 135 - o le missioni militari all'estero). Per inciso,
"ricette" per le quali non è necessario un governo di "tecnici", né lo
stipendio di ministro o di
 parlamentare: le saprei proporre pure io,
che mi occupo di altro e  ho ben altre competenze.

A Skive mi sono
resa conto che, per quanto riguarda il curriculum di studi e la
didattica, con eccezione di quella che prevede l'uso di laboratori, noi
non abbiamo niente da invidiare ai Paesi europei. Non solo il livello
di preparazione dei colleghi danesi non era certo superiore al mio o a
quello di molti colleghi italiani, ma ho anche rilevato che, per quanto
riguarda lo studio analitico dei testi e delle fonti (siano essi
letterari, storici o filosofici), mediante il quale gli alunni
conseguono  diverse competenze, molti docenti italiani potrebbero avere
qualcosa da insegnare a quei colleghi.

A Skive ho anche scoperto che i
colleghi danesi, che lavorano 18 ore alla settimana, per un anno
scolastico di 200 giorni, percepiscono uno stipendio medio di 3.000
euro (parlo di 4 anni fa), a fronte di uno stipendio, quale è il mio,
di 1.380 euro, che tale resterà fino al 2017. Non solo: i colleghi di
Skive, quando hanno compiti da correggere, inviano una copia in un
ufficio a Copenaghen, che calcola il tempo medio di correzione per il
numero di alunni e computa, su quelle basi, un compenso aggiuntivo. I
docenti di Skive non devono controllare gli alunni durante i lunghi
intervalli e neppure hanno l'obbligo di incontrarsi con i genitori,
perché il rapporto privilegiato è quello diretto: docente-discente
(unica eccezione: 5 minuti di colloquio a quadrimestre, concessi ai
genitori degli alunni che frequentano il primo anno).

Ministro, sono
questi gli standard europei!

Io sono un'ottima insegnante: non solo
perché ho un livello di preparazione nelle mie discipline  persino
superiore a quello che è richiesto ad un docente di scuola superiore,
ma perché ho la capacità - lo attestano i riconoscimenti degli ex
alunni e delle loro famiglie - di coinvolgere gli studenti, di
sollecitare la loro attenzione, il loro interesse e la loro curiosità.
Sono una professionista e come tale voglio essere considerata e
trattata. Questo significa anche, signor ministro, che io non lavoro 18
ore, perché, quando torno a casa, leggo, studio, mi auto-aggiorno;
preparo nuovi percorsi didattici e di approfondimento adeguati alle
classi nelle quali mi trovo ad insegnare, che sono diverse ogni anno, e
per le quali è prevista, proprio dal Suo Ministero, una programmazione
ad hoc. Correggo i compiti, tanti compiti e non faccio test a crocette,
"a risposta chiusa", per i quali la correzione richiederebbe meno tempo
e fatica, perché ritengo
 che con quei test i ragazzi imparerebbero
poco e la stessa valutazione non sarebbe adeguata, ma propongo quesiti
a risposte aperte e saggi brevi. E quando correggo, non mi limito a
fare segni rossi, ma suggerisco alternative corrette. Ha idea di quanto
tempo ci voglia?

Io non sono un'eccezione tra i docenti della scuola
italiana, perché, fortunatamente, le nostre scuole possono contare su
una grande maggioranza di professionisti, che credono nel loro lavoro e
lo svolgono con passione ed impegno: che lo praticano come Beruf.


Quanto all'aumento delle ore di insegnamento: Lei sa cosa significa
insegnare, cioè svolgere attività didattica per lo più frontale o
lezione guidata, perché non abbiamo altri strumenti a disposizione,
per 24 ore alla settimana? Lo ha mai fatto?  Le posso dire una cosa: ho
svolto diversi lavori prima di incominciare ad insegnare e nulla è più
faticoso che guidare un gruppo di alunni sulla strada della conoscenza,
del sapere. E' una fatica fisica e mentale. E quello che affermo non ha
niente a che vedere con il problema della disciplina, con il fatto di
dover alzare la voce per farsi ascoltare: un problema che non ho mai
avuto,  neppure quando svolgevo supplenze temporanee o insegnavo nella
scuola secondaria di primo grado a ragazzini più piccoli.

E a
proposito di standard europei, signor Ministro, mi fa piacere
informarLa che a  Skive, e nelle altre scuole danesi che ho visitato, i
miei colleghi non solo non hanno cattedre di formica verde, ma hanno un
piccolo studio dove possono fermarsi, nelle ore  libere tra un impegno
e l'altro, e correggere compiti, studiare,  riposarsi. Hanno in
dotazione computer; hanno sale-professori attrezzate con cucine,
salottini con tavolini e divani, distributori gratuiti di bevande calde
e fredde. Vuole venire a Pistoia, signor ministro, a vedere che cosa ho
a disposizione io, nella mia scuola, quando devo restare intere
giornate, perché ho riunioni pomeridiane, e non posso rientrare a casa,
non tanto perché la mia abitazione dista 40 km dalla scuola, ma perché
il servizio di trasporti regionale è talmente disastroso sulla linea
Firenze-Pistoia, che sono costretta a trascorrere intere giornate fuori
casa?

Venga, e le mostrerò volentieri  la sala-professori, i bagni per
gli insegnanti e, se vorrà vederli, anche quelli per gli studenti; se
viene quando il freddo sarà arrivato, si copra bene, perché lo scorso
anno, a  gennaio, per diversi giorni,  la temperatura, nelle aule, non
superava i 10°. Le mostrerò volentieri le lavagne di ardesia, dove
tento di presentare mappe concettuali con gessi talmente scadenti che
le cimose polverose non riescono a cancellare i segni. Le mostrerò le
poche aule che hanno carte geografiche degne di un mercato del
modernariato e quelle invece ancora più spoglie, dove, però, può darsi
che penzoli un crocifisso privo di una gamba o di un braccio.

Lei
afferma che i soldi risparmiati aumentando le nostre ore di lezione,
cioè impiegando meno personale docente e aggravando le difficoltà di
una scuola già stremata, verranno investiti in futuro per creare scuole
di standard europeo. Non le credo. Sono false promesse e pure offensive
per chi nella scuola pubblica lavora e per chi crede nella sua funzione
e importanza.  Se  quella fosse stata la Sua intenzione e l'intenzione
del Suo governo, avreste dovuto cominciare perlomeno a darci dei
segnali nel corso di questi mesi: non solo questi segnali non ci sono
stati, ma quelli che abbiamo visto e vediamo vanno in direzione
opposta: l'affossamento e la distruzione della scuola pubblica (per non
parlare dell'università).

Il demagogismo non mi attira, né mi
attraggono le pulsioni anti-casta. Eppure, signor Ministro mi sento di
dirLe che Lei, come molti uomini e donne che hanno responsabilità
politiche, siete, parafrasando il titolo di un bel libro di Marco
Belpoliti, "senza vergogna": ed è ora, invece, che la vergogna venga
riscoperta come virtù civile, e diventi il fondamento di un'etica
pubblica, per un Paese, la cui stragrande maggioranza di cittadini e di
non-cittadini  non merita di essere rappresentata e guidata da una
classe politica e "tecnica", ammesso che questa parola abbia un senso,
weberianamente miope, non lungimirante, sostanzialmente incapace di
pensare all'interesse pubblico e di agire per esso.

Domani sarò in
piazza, signor ministro, a gridare con la poca voce che ho la richiesta
delle Sue dimissioni!

Antonietta Brillante

Risposta del Ministro Giarda a un'interrogazione parlamentare sul tema dell'aumento dell'orario a 24 ore


dal Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 705 di mercoledì 17 ottobre 2012

(Effetti del prolungamento dell'orario di servizio del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado previsto dal disegno di legge di stabilità per l'anno 2013 - n. 3-02543)

PRESIDENTE. L'onorevole Granata ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02543, concernente effetti del prolungamento dell'orario di servizio del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado previsto dal disegno di legge di stabilità per l'anno 2013 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata).

BENEDETTO FABIO GRANATA. Signor Presidente, signora Ministro, insieme all'onorevole Di Biagio, all'onorevole Muro, all'onorevole Lo Presti e a tutto il gruppo di Futuro e Libertà, intendiamo interrogare il Ministro per comprendere se sono vere le notizie di stampa che ritengono inserito nel disegno di legge di stabilità per l'anno 2013 un prolungamento dell'orario di servizio degli insegnanti di primo e secondo grado, inclusi quelli di sostegno, che passerebbe dalle 18 ore attuali alle 24 previste.
Si tratta di un'idea e di un percorso assolutamente contrari sul piano delle normative vigenti e sul piano contrattuale, che determinerebbero un esubero di almeno 20, 30 mila posti legati alla supplenza. Tutto ciò in questa tormentata stagione della scuola pubblica italiana, in cui, tra i concorsi, i TFA e altre questioni, questa ipotesi determinerebbe un autentico caos nel settore senza che sia neanche percorribile dal punto di vista della normativa. Mi dispiace che si sia allontanato il Ministro Fornero perché questa vicenda rischia di generare un ulteriore incidente,
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analogo a quello degli esodati, perché forse non ci si rende conto della dimensione delle questioni che questo Governo a volte affronta.

PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Dino Piero Giarda, ha facoltà di rispondere.

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, onorevoli interroganti, in riferimento all'interrogazione relativa all'articolazione dell'orario di servizio del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado e sul numero di ore settimanali maggiore delle attuali diciotto, preciso che, rispetto al testo contenuto nel disegno di legge di stabilità, il Ministro Profumo ha ieri dichiarato la sua disponibilità a rivedere, d'accordo con i gruppi parlamentari, la proposta contenuta nel disegno di legge. L'eventuale revisione dovrà naturalmente indicare soluzioni alternative, nel rispetto dei vincoli finanziari previsti dalla legge n. 135 del 2012, che stabilisce, all'allegato 2, per il MIUR, il conseguimento di un obiettivo di risparmio per il 2013 di 183 milioni di euro, per il 2014 di 173 milioni e per il 2015 di 237 milioni di euro. L'ispirazione della proposta contenuta nel disegno di legge muove dal dibattito culturale nel Paese sulla centralità della scuola. È evidente ed emerge da tutta la letteratura pedagogica ed organizzativa, nonché dai confronti con le scuole europee che il nostro sistema di istruzione e formazione ha un bisogno profondo di innovazione.
Sarebbe, ed è, importante riflettere sulla possibilità di considerare l'orario di lavoro dei docenti in modo nuovo, flessibile e capace di rispondere alle esigenze formative di tutti e di programmare ed autovalutare azioni innovative e molteplici, di progettare percorsi di recupero e di valorizzazione e dell'inclinazione dei talenti di ciascuno. Si tratta di una prospettiva culturale e politica seria, sulla quale il Ministro auspica che, a prescindere dalle soluzioni - anche diverse - che si potranno trovare per rispondere alle esigenze di bilancio, si possano confrontare le diverse opzioni miranti a costruire una scuola più equa, più solidale e più moderna.

PRESIDENTE. L'onorevole Granata ha facoltà di replicare.

BENEDETTO FABIO GRANATA. Signor Presidente, signor Ministro, sono parzialmente soddisfatto soltanto dell'apertura che il Ministro Giarda, a nome del Governo e quindi del Ministro Profumo, ha voluto sottolineare e cioè che il Ministro Profumo ascolterà le forze di maggioranza e di opposizione e le parti sociali. Quindi, auspico che sia impercorribile, nel contesto in cui è stata presentata, questa ipotesi che non è - lo ripeto - neanche alla luce dei contratti vigenti, possibile.
Voglio dire che siamo assolutamente favorevoli - ci mancherebbe altro - ad una grande spinta di innovazione e di modernizzazione del sistema formativo della scuola pubblica italiana. Partiamo, però, dal presupposto che la scuola pubblica italiana ha i docenti meno retribuiti d'Europa e il patrimonio di edilizia scolastica più vetusto è più carente dell'intera Europa. Allora il Governo, se vuole individuare delle priorità, inizi ad intervenire sull'edilizia scolastica, sul reclutamento degli insegnanti, chiarisca le questioni legate ai concorsi e agli attuali TFA, che tanta confusione hanno ingenerato, definisca in maniera assoluta un punto di partenza di inserimento nel sistema produttivo di quei precari che rappresentano la sostanza e la struttura materiale della scuola italiana. Infatti, da oltre 360 giorni, dopo anni e anni di insegnamento, sempre lasciati nella condizione di precari, non sono mai inseriti nelle piante organiche. Quindi, Ministro Profumo, una innovazione di questo genere può essere comprensibile soltanto se si aumenta il livello retributivo rispetto alla qualità dell'offerta formativa dei docenti. Quindi, in questo senso è auspicabile, ma estraniandosi dal contesto complessivo della scuola.

PRESIDENTE. Onorevole Granata, la prego di concludere.

BENEDETTO FABIO GRANATA. Alla scuola italiana, prima ancora che il tablet e la modernizzazione, servono delle aule solide e la serenità per i docenti, che sono i peggio pagati e certamente non i peggiori d'Europa, forse migliori (Applausi dei deputati del gruppo Futuro e Libertà per il Terzo Polo).

Rossi Doria: il modello è la scuola elementare

Troveremo una soluzione diversa per la legge di stabilità. Perché la scuola, in questo momento, non ha bisogno di perdere posti di lavoro. Anzi, in alcune zone del Paese siamo sottodimensionati di fronte all'aumento di alunni, anche stranieri. E c’è la necessità di un orario più pieno, per coprire almeno una parte del pomeriggio.
Ho spiegato il mio punto di vista sulla proposta contenuta nella legge di stabilità sull'aumento dell’orario dei docenti a 24 ore settimanali in un’intervista su Il Messaggero.
La scuola viene da anni difficili e non ha bisogno di stravolgimenti. Ha bisogno di un giro di boa che la porti fuori dalle secche finanziarie e che stabilizzi progressivamente il personale. E ha tanto bisogno di innovazione. Su questo il Ministro Profumo ha pienamente ragione.
Penso che il modello delle scuole elementari possa essere esteso alle secondarie: una parte dell’orario da contratto deve essere previsto per la programmazione didattica, per i rapporti con le famiglie, per i collegi, per il lavoro di recupero delle carenze formative e di promozione delle eccellenze, anche scomponendo le classi e lavorando per gruppi. Questa discussione è importante e va affrontata. In Europa siamo gli unici a far coincidere l’orario di lavoro con le ore di didattica curricolare in classe. Un modello che può essere superato attraverso un grande dibattito nazionale. Che deve guardare, però, anche al tema della retribuzione, che può essere differenziata introducendo forme di carriera per gli insegnanti. Possiamo pensare di superare il patto “poche ore e bassi salari”.
Ci vuole un grande patto nazionale per la scuola che sappia riparare e innovare, pensando alla qualità della didattica e all'apprendimento assicurato a ciascun bambino e ragazzo.

Iniziative e mozioni contro l'aumento a 24 ore d'insegnamento

- Documento del Liceo Artistico “F.Menna” di Salerno
Documento Del Cine-Tv Rossellini Di Roma
Documento DelLiceo-Ginnasio Statale “Giulio Cesare”
Flash mob di protesta degli insegnanti a Roma del 28/10/2012
Flash Mob Docenti Pescara 28 Ottobre
Flash Mob di Protesta dei Professori a Roma il 21 ottobre2012
Documento del Liceo Scientifico Statale ‘G.  Peano’ di Monterotondo (Roma)
MozioneDel Collegio Dei Docenti Del Liceo Statale Linguistico E Scienze Umane “JamesJoyce” (Ariccia)
Mozione Del Liceo Scientifico Tullio Levi Civita Di Roma
Comunicato Dei Docenti Dell'istituto Di Istruzione Superiore Margherita Di Savoia Di Roma
Documento assemblea dei docenti delle scuole del Ponente genovese.
MOZIONI Liceo San Francesco D'Assisi Roma
Mozione del Collegio Unitario delle Scuole Statali annesseal Convitto Nazionale Umberto I di Torino
Mozione Dei Docenti Del Liceo “F. Vivona” Di Roma
Mozione del collegio docenti del Liceo Scientifico StataleN.Copernico Torino contro art.3 della "Legge di Stabilità"
Documento assemblea sindacale L.s.s. Leonardo da Vinci diGenova
Mozione Dell’assemblea Straordinaria Dei Docenti Del LiceoStatale “Cornelio Tacito” Di Roma
Documento dell’assemblea autoconvocata degli insegnanti diGenova e provincia
Protesta Flash Mob dei Professori a Roma del 21 ottobre 2012
Roma: insegnanti davanti al ministero contro aumento delle ore di docenza
Scuola, sit-in domenicale dei prof al Miur "Control'aumento a 24 ore dell'orario"
- Report dell'assemblea del Coordinamento Scuole di Roma del19 ottobre 2012
Documento dei docenti del Liceo Pilo Albertelli di Roma
Al Liceo Talete Di Roma Iniziano Le Ostilità
Protesta insegnanti "Orfini ip" Foligno
- Documento Collegio dei Docenti Liceo Classico Statale “G.B.Vico” di Nocera Inferiore (SA)
Assemblea permante  ANDISP

SINTESI ASSEMBLEA DEL 29/11 DEL COORDINAMENTO CITTADINO

Tutti gli interventi hanno insistito sulla necessità di continuare il lavoro del coordinamento, visto il fatto che i risultati che si sono al momento ottenuti non possono dirsi definitivi, né completi. Inoltre si è sottolineato come la scuola sia coinvolta nei medesimi processi di diminuzione dei diritti del lavoro che si riscontrano negli altri settori. 
Negli interventi si è ribadito il fatto che un problema di fondo della scuola tutta è il precariato, rispetto al quale non solo non c’è alcun piano di assunzioni, ma si è apprestato un concorso umiliante per modalità, numeri, considerazione del lavoro degli insegnanti. 
Si è anche discusso su come portare avanti la lotta nelle singole scuole. Da parte di alcuni è emersa l’esigenza c
he il coordinamento condivida una linea di azione circa POF, attività integrative, ecc. Altri hanno sottolineato come per la peculiarità delle singole situazioni e anche la diversa fase delle varie mobilitazioni, sia preferibile che ci si regoli in base ai diversi contesti.
Rimane di fondo la condivisione che non si può in alcun modo abbassare la guardia rispetto a orario, 953, considerazione generale della docenza. Lo testimoniano le gravi parole di Monti nella trasmissione di Fazio.

Sul piano operativo si è dunque deciso:

- che il coordinamento sostiene la mobilitazione dei lavoratori metalmeccanici del 6 dicembre, a cui hanno aderito già gli studenti e per la quale è già stato predisposto un comunicato. Analogamente si rivolgerà un appello alle organizzazioni firmatarie del patto sulla produttività e degli accordi sugli scatti nella scuola perché recedano.
- Che il 13 dicembre al MIUR alle ore 15,00 si svolgerà un sit-in indetto dal coordinamento cittadino delle scuole di Roma che, incentrandosi sul concorso truffa e il precariato, ribadisca le parole d’ordine a difesa e rilancio della scuola pubblica.
A tal proposito si chiede a tutti i colleghi, nei limiti consentiti, di fare obiezione rispetto a qualsiasi mansione a cui siano chiamati per l’espletamento delle prove concorsuali (17 e 18 dicembre).
- Di invitare le altre realtà italiane a una assemblea nazionale il prossimo 16 dicembre a Roma. Per questo è già stato predisposto un appello.
- Continueranno iniziative territoriali, come notti bianche o cortei a livello locale, inserite nell’ambito delle mobilitazioni del coordinamento.
- Di portare avanti l’idea di strutturare il coordinamento stesso mediante l’individuazione di portavoce per ogni scuola e la formazione di un gruppo comunicazione.

Rimane in atto anche il piano delle domeniche mattina al miur su cui maggiori informazioni può dare Alessandro.
La prossima assemblea è fissata per giovedì 6 dicembre al liceo Dante (P.zza Cavour); nei prossimi giorni la conferma.


14 Novembre Sciopero generale europeo
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10 Novembre Manifestazione della Scuola P.zza Esquilino Roma
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9 Novembre Notte bianca della Scuola Liceo Joyce di Ariccia
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6 novembre Assemblea del coordinamento al Liceo Mamiani di Roma
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domenica 4 novembre Flash mob a ROMA davanti al MIUR  ore 11. Non è una protesta soltanto contro le 24 ore lavorative, ma anche contro il DDL 953 (ex Aprea), il concorso a cattedra, l'innalzamento dell’età pensionabile, l'accorpamento degli istituti e le politiche di tagli alla scuola pubblica

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31 Ottobre Sit-In In Piazza Sempione A Roma Davanti Alla Sede Del Iv Municipio Ore 15.Oo Insegnanti, Genitori, Studenti Delle Scuole Del Iv Municipio (E Oltre...)

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Flash mob a ROMA davanti al MIUR domenica 28 ottobre ore 11. Portate i compiti da correggere!
Non è una protesta soltanto contro le 24 ore lavorative, ma anche contro il DDL 953 (ex Aprea), il concorso a cattedra, l'innalzamento dell’età pensionabile, l'accorpamento degli istituti e le politiche di tagli alla scuola pubblica

Da: Orizzontescuola

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FLASH-MOB CONTRO LE 24 ORE DI LEZIONI FRONTALI.
QUANDO: sabato 27 ottobre 2012 ore 16
DOVE: Milano, via Torino, angolo via Della Palla (davanti alla Fnac)
PER QUANTO TEMPO: 20 minuti
CHE COSA PORTARE: due carote a testa (è il simbolo di questa protesta 2012), cartelli contro le 24 ore a parità di stipendio
COSA FARE: al ritmo di un fischietto, salteremo agitando le carote come maracas.
MANDATE QUESTA MAIL A TUTTI I COLLEGHI CHE CONOSCETE, DI RUOLO E NON.
E' importante confermare l'adesione, in maniera anche anonima, indicando il numero di persone che porterete, a: fermiamole24ore@hotmail.it

Da: Ilario Neri

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Sabato 27 ottobre
Compiti in piazza!
Correzione compiti in Piazza Castello a Torino

Da: Matteo Saudino di “Insegnanti Arrabbiati”

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Domenica 28 ottobre dalle 11 alle 12 tutti in piazza Duomo a Milano per un flash mob di protesta: correggeremo le verifiche in piazza!!! Contemporaneamente anche a Roma!!! Diffondete e partecipate numerosi!!!

Da: Angela Donatiello

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FLASH MOB A BOLOGNA
Colleghi, genitori, alunni e cittadini tutti,
fate un salto in piazza Maggiore Domenica alle 11 per dire
NO ALLA FINE DELLA SCUOLA PUBBLICA.

Da: Caterina Altamore

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Venerdì ore 16.00
ASSEMBLEA DEI DOCENTI DI PALERMO Palazzo delle Aquile
(parteciperà Pietro li Causi, il creatore della petizione on line)

Da: Mila Spicoli, Giuseppina Bertini e altre 7 persone

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A Lecce, stiamo organizzando il 28/10/2012 in Piazza Sant'Oronzo alle ore 11.00. venite tutti!

Da: Alessandra Bolognini

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BARI
Domenica 28 ottobre, flash mob alle ore 11.00 in via Sparano di fronte alla chiesa di S. Ferdinando.
http://www.facebook.com/events/355791527848685/

Da: Alessandro Toriello

Segnalate altre iniziative o link a tuttoprof@gmail.com

L’università non è più un diritto per tutti


Rincari generalizzati la laurea è diventata un lusso, calano dell’8% le immatricolazioni. Indagine Adiconsum a Bologna si spendono fino a 4mila euro per l’iscrizione .Lavoratori e fuori corso i più tartassati

L’Italia non sarà più un paese con una università di massa. Non è più in grado di garantire il suo dettato costituzionale per il quale, all’articolo 34, «i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi». C’è una fuga dall’università italiana. Secondo Alma Laurea quest’anno c’è stato l’8% di immatricolazioni in meno. Totalmente in controtendenza con il resto d’Europa, dove siamo ultimi per studenti laureati, dopo la Turchia. E quell’8 per cento in meno sono figli di operai che hanno rinunciato a fare i dottori. Per il futuro prossimo non ci si aspetta una inversione di tendenza. Quest’anno il decreto legislativo 68/2012 sul diritto allo studio e la spending review che interviene sulle tasse universitarie costituiranno un’ulteriore gradino per le famiglie meno abbienti. Un’indagine Adiconsum ha rilevato come ogni ateneo ha applicato gli aumenti in una «giungla di distinzioni e differenziazioni che hanno reso il costo dell’Università una stangata per le famiglie». «Il sistema della tassazione universitaria rivela Adiconsum non garantisce pari opportunità di studio a tutti gli aventi diritto, tagliando fuori studenti fuori sede, con reddito basso e lavoratori».

I Sistemi Scolastici Europei

Ricerca e confronto della UIL Scuola sui Sistemi Scolastici Europei

Bimbi e Web: Spazio dedicato ai bambini e ai loro genitori

Spazio dedicato ai bambini e ai loro genitori. Il Sito propone una vasta serie di fiabe, filastrocche, giochi,ninne nanne, colmi, proverbi, testi di canzoni, scioglilingue, poesie e quant’altro per i bambini.

Vai a Bimbi e Web

La ricostruzione della carriera del personale della scuola

La ricostruzione della carriera del personale della scuola – Presentazione PowerPoint in 3 parti a cura dell’U.S.P.di Viterbo  

Scarica la presentazione (zip)

Norme disciplinari e contenzioso nella scuola


Cosa cambia per il personale della scuola dopo l’entrata in vigore del DLgs n. 150 del 27 ottobre 2009. Scheda di approfondimento sulla Riforma della pubblica amministrazione della FLC CGIL.

Spending Review Tutte le misure che riguardano la scuola


Il Decreto Sulla  Spending Review. Tutte le misure che riguardano la scuola. La scheda di dettaglio e di analisi a cura dell’Ufficio studi della Uil Scuola. Dal decreto legge 6 luglio 2012 n. 95 - “Spending Review”


Legge Di Stabilita’ 2013: Stralcio Delle Norme Riguardanti La Scuola


Stralcio delle norme riguardanti la scuola nel testo depositato dal Governo alla Camera dei Deputati sul quale, nei prossimi giorni, inizierà l’iter di approvazione delle Commissioni e successivamente dell’Aula, per poi passare al Senato. 

Guarda il documento della UIL Scuola

fonte: http://www.pinodurantescuola.com

24 Novembre Sciopero Generale della Scuola con Manifestazione Nazionale


Basta con il massacro della scuola pubblica! 24 novembre sciopero generale della scuola con manifestazione nazionale
Cobas Scuola 
18/10/2012 21:32
Come se non bastasse la manovra “ammazza-Italia”, il furto delle pensioni, la legge Fornero e la “spending review”, Monti ha colpito ancora con la “legge di in-stabilità”. Tocca di nuovo alla scuola fare da agnello sacrificale, dopo che il governo Berlusconi aveva cancellato 150 mila posti di lavoro, espulso i precari e creato classi-pollaio fino a 35 alunni. Il contratto nazionale, fermo dal 2009, resta bloccato fino al 2014 e lo stesso vale per gli scatti di anzianità, l’unica progressione di carriera. Con i due blocchi, in cinque anni i lavoratori/trici saranno derubati dai 60 ai 90 mila euro. Ma Monti-Profumo si sono superati imponendo addirittura l’aumento orario di lezioni “frontali” dei docenti delle scuole medie e superiori di 6 ore a settimana a parità di stipendio: aumento senza precedenti nella storia della Repubblica per nessuna categoria, non avvenuto in alcun altro paese europeo pur massacrato dall’”austerity”, che provocherebbe il taglio di circa centomila posti di lavoro e la cacciata in massa dei precari, aggrediti già con il ridicolo concorsaccio.
E’ bene ricordare che l’orario frontale (a cui si aggiungono le riunioni collegiali, la preparazione e correzione di compiti e lezioni, il ricevimento delle famiglie ecc..) dei docenti italiani è uguale o superiore alla media dell’Unione Europea: 22-25 ore alla primaria contro le 19,6 europee; 18 nella secondaria inferiore come nell’UE, e altrettante nella superiore contro le 16,3 UE; mentre gli stipendi sono nettamente inferiori agli europei, meno della metà dei più alti.
La misura è davvero colma: è ora di dire tutti/e insieme basta al massacro della scuola pubblica e dei suoi protagonisti! Dunque, i COBAS, raccogliendo la data già lanciata da Cisl, Gilda, Snals e Uil, indicono per il 24 novembre lo sciopero generale della scuola con manifestazione nazionale, per cancellare il folle aumento dell’orario, chiedendo piuttosto quel ruolo unico che lo abbassi ai docenti della primaria innalzandone gli stipendi, da equiparare per tutti gli/le insegnanti ed ATA a quello medio UE; per lo sblocco dei contratti e degli scatti di anzianità; per la cancellazione della legge Aprea e del concorsaccio; per l’assunzione dei precari, docenti ed ATA, su tutti i posti in organico di fatto e di diritto; per rifiutare la deportazione degli “inidonei”, la scuola-miseria, la scuola-quiz dell’Invalsi, le classi-pollaio.
Avremmo preferito un giorno che consentisse anche ai lavoratori/trici delle elementari e delle materne di scioperare. Ma ora non avrebbe senso dividerci scegliendo una data diversa dal 24 (il 24 contro le 24, viene da dire): e comunque anche chi non lavora può partecipare venendo alla  manifestazione nazionale che va svolta unitariamente. Essa è importante quanto lo sciopero, sulle cifre del quale il balletto con il MIUR è prevedibile: l’impatto non occultabile sul Parlamento, sul governo e sui partiti che lo sostengono, sui mass-media, l'avrà soprattutto la manifestazione che potrebbe essere la più grande di questo decennio. Ma per raggiungere tale risultato la manifestazione deve essere unica e unitaria. Ce ne sono tutte le condizioni. Anche se su altri punti abbiamo posizioni diverse, vi sono tre obiettivi fondamentali in comune: la cancellazione delle 24 ore, lo sblocco dei contratti e quello degli scatti. Un corteo unitario è indispensabile soprattutto perché la stragrande maggioranza di docenti ed ATA su questi comuni obiettivi chiede un’unità di tutte le organizzazioni (a cui anche la Cgil potrebbe aggiungersi) non solo nello sciopero ma anche in piazza. Proponiamo dunque a Cisl, Gilda, Snals e Uil (e Cgil se intenzionata a scioperare) di incontrarci per decidere il 24 un grande corteo unitario - con pari dignità - e per stabilirne le modalità.
Piero Bernocchi   portavoce nazionale COBAS
18 ottobre 2012

Sindacati della Scuola


  • CISL-Scuola
  • COBAS Comitati di Base Scuola
  • CUB SCUOLAConfederazione Unitaria di Base Scuola
  • FLC CGIL
  • GILDA Associazione Professionale dei Docenti
  • SNADIR Sindacato Nazionale Autonomo Degli Insegnanti di Religione
  • SNALS Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola
  • UCIIM Associazione Professionale Cattolica di Dirigenti, Docenti e Formatori della Scuola e della Formazione Professionale
  • UGL Scuola Unione Generale del Lavoro Scuola
  • UIL-Scuola Unione Italiana Lavoratori Scuola
  • UNICOBAS Federazione sindacale dei comitati di base

Individuati finalmente i grandi evasori italiani: gli Insegnanti

Pensavate che fossero i dentisti, quelli che ad ogni preventivo vi offrono il doppio costo, con o senza fattura? Pensavate che fossero quei medici che non hanno neanche il coraggio di chiedere la parcella mandandovi dall'infermiera che fa l'esattrice senza scontrino? Pensavate che fossero i meccanici o gli idraulici che non sanno neanche cosa sia una fattura?
Niente di tutto questo, siete voi, o per meglio dire siamo noi.
Centinaia di miliardi evasi con quelle galeotte ripetizioni per le quali, imbarazzati, chiediamo 10, massimo 15 € l'ora e, spesso, ci chiedono lo sconto. Certo c'è anche chi chiede di più per materie più impegnative e specifiche, 20, 25 € l'ora. Senza pagare una lira di tasse.
Vergogna, quei 3-400 euro l'anno dovrebbero essere dichiarati e cumulati agli altri redditi e pagarci le giuste tasse: il 32% di Irpef, il 18% di INPS e poi addizionali varie. Quanto rimane? Poco meno della metà.
E' poco? Non c'è problema, basta chiedere di più e a chi ci chiede lo sconto, cacciarlo via per tentata istigazione all'evasione fiscale.

Stop al Turismo Scolastico: gli insegnanti si mobilitano

  Duole dirlo ma di fronte ad un simile massacro della Scuola l'unica iniziativa che può far recedere il governo è questa: BLOCCARE IL TURISMO SCOLASTICO. Dalle gite di mezza giornata, che il più delle volte impegnano per ore eccedenti non retribuite, a quelle di un'intera giornata, per i motivi di cui sopra, per finire ai campi scuola che in più di un'occasione sono stati motivo di condanne degli accompagnatori, con conseguenti risarcimenti, per omessa ( il più delle volte impossibile) sorveglianza. Il tutto GRATIS
leggi :

  Il Governo se la vedrà con albergatori, ristoratori e trasportatori che lavorano e prosperano sul Turismo Scolastico grazie alla buona volontà degli accompagnatori che d'ora in poi dovranno pretendere, come ogni altro lavoratore, un'indennità di missione e una copertura assicurativa totale, per se stessi e per gli alunni accompagnati. 
 Ma qualcosa si sta già muovendo a livello nazionale:

Ufficio stampa Gilda degli insegnanti - Da domani stop a tutte le attività non obbligatorie, comprese le gite e i viaggi di istruzione, per protestare contro il mancato pagamento degli scatti di anzianità, i tagli alla scuola e l´ipotesi di aumento a 24 ore delle lezioni prevista dalla legge di Stabilità.

E´ un fronte compatto quello dei docenti aderenti alla Gilda degli Insegnanti che questa mattina si sono riuniti in assemblea provinciale all´Itis Armellini di Roma.

All´iniziativa, durante la quale è intervenuto anche il coordinatore nazionale Rino Di Meglio, hanno partecipato moltissimi iscritti del sindacato per discutere le problematiche riguardanti gli insegnanti di educazione fisica. Ma l´appuntamento è stato anche l´occasione per rilanciare la serie di iniziative di protesta che da qui al 24 novembre, data scelta da Cisl, Uil, Gilda Fgu e Snals Confsal per lo sciopero e la manifestazione nazionale, infiammerà il mondo della scuola.

Molto applaudito l´intervento di Di Meglio che ha esortato la platea di docenti ad aderire al blocco delle attività extrascolastiche e a unirsi per redigere documenti di protesta da inviare al ministero dell´Istruzione e agli organi di stampa.



Marco Rossi Doria affida a Facebook le speranze per un cambiamento del DDL stabilità per la scuola

" Ddl stabilità: troveremo soluzione diversa per la scuola. Ma discutere presto un patto per rinnovarla."

Parola di Marco Rossi Doria,  Sottosegretario all'Istruzione, sulla sua pagina di Facebook

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Orario docenti a 24 ore: bozza ufficiale

Bozza ufficiale del testo, che andrà in Parlamento per l'approvazione, riguardante la modifica del rapporto di lavoro degli insegnanti.

Scarica la Bozza in pdf

Burnout: un Blog per spiegarlo

Interessante blog tenuto dal Dott. Vittorio Lodolo D’Oria, Medico specialista. Dal 1992 è componente del Collegio Medico della ASL di Milano per il riconoscimento dell’inabilità al lavoro per causa di salute e si occupa del Disagio Mentale Professionale (DMP) negli insegnanti dal 1998. Ha al suo attivo oltre 100 corsi sul DMP e collabora con istituzioni, USR, USP, associazioni e sindacati di categoria.

Usare Internet nella didattica


Che cosa significa usare Internet nella didattica?
di Guglielmo Trentin
CNR - Istituto Tecnologie Didattiche, Genova


Che cosa significa usare Internet nella didattica? Quali attività educative può progettare un insegnante che vuole comunicare e collaborare a distanza con studenti e colleghi lontani? E con quali obiettivi educativi ?
Nel tentativo di dare una risposta alle precedenti domande, in questo articolo saranno affrontati tre aspetti rilevanti nell'uso didattico di Internet. Il primo riguarda la categorizzazione delle attività conducibili in rete. Il secondo si riferisce alle competenze e alle conoscenze richieste all'insegnante per utilizzare efficacemente le diverse possibilità offerte dalla telematica. Il terzo, infine, riguarda una possibile tassonomizzazione degli obiettivi educativi perseguibili con il supporto delle reti.





Case Editrici Scolastiche Italiane, elenco e siti


Libropiuweb di Mondadori Education

Libropiùweb è un nuovo concetto di libro che integra lo studio sul volume cartaceo con l’utilizzo della tecnologia. Il libro di testo si arricchisce online con esercitazioni, attività interattive, approfondimenti, verifiche autocorrettive, file MP3, filmati, cruciverba, mappe concettuali e tanti altri contenuti. I contenuti online sono parte integrante del progetto didattico del libro che rimanda in modo continuo e puntuale ad essi.
Nello spazio dedicato alla classe virtuale, l’insegnante può assegnare compiti ed esercitazioni a tutta la classe e verificarne in maniera immediata l’esito.
Tutti i materiali presenti in Libropiùweb possono essere utilizzati anche con la Lavagna Interattiva Multimediale (LIM).
L’insegnante potrà accedere a una sua area riservata utilizzando il codice che troverà sulla copertina della guida al testo.

vai al sito di Libropiuweb

Tagli alla Scuola: lettera di una Professoressa

cari colleghi, 
stavo leggendo le riflessioni, i lamenti, le delusioni di una categoria che è stata bistrattata da decenni, senza che nessuno sia intervenuto in modo serio a suo favore. Percepisco la volontà di noi tutti, docenti di ruolo e precari, di far qualcosa che possa interrompere questo stillicidio di risorse, fondi e...stipendi. Sono sempre più amareggiata, anzi oserei dire disgustata, per come viene considerato il nostro "mestiere" (con le parole di Profumo). Peccato che dalle nostre mani non esca nessun prodotto! Tuttavia, se la situazione continuerà su questa linea di importante "investimento" per le nuove generazioni,  saremo capaci di far uscire una.....ignorante futura classe dirigente!!!
E' questo quello che noi genitori e docenti vogliamo per i nostri figli?
Dobbiamo organizzare una grande  manifestazione a Roma, possibilmente il sabato (quando lo Stato non ci toglie i soldi dallo stipendio! Vogliamo dargli anche questa soddisfazione?) che raccolga i docenti di tutta l'Italia, senza un sindacato, un partito politico, insieme ai genitori che credono in un futuro migliore per i propri figli e ai giovani che capiscono già quali saranno le difficoltà di un domani molto vicino!
Dobbiamo esserci tutti! In nome di una scuola che riconosca la libertà di pensiero, che educhi ad una coscienza critica e...che  torni a dare la meritata dignità alla nostra professione!
Se non basterà, occuperemo le scuole (nei limiti della legalità) ed organizzeremo concerti di giovani musicisti, presentazioni di nuovi libri, .......e altro ancora per dimostrare che la cultura non muore facilmente....

NON DOBBIAMO CEDERE!

Margherita

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