google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF.: 01/05/10 - 01/06/10 google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

I diritti del malato oncologico sul posto di lavoro


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Tra i risultati conseguiti dalla sinergia tra le autorità politiche e le associazioni del volontariato oncologico, di forte portata innovativa è la disciplina sul part-time introdotta dal D.L.gs n. 276 del 2003, art. 46, che, modificando l’articolo 12 bis del D.Lgs. n. 61 del 2000, ha stabilito per i malati di cancro il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale e viceversa, garantendo a quanti desiderano continuare a lavorare anche durante il trattamento terapeutico, la conservazione di un valido inserimento sociale e lavorativo mediante la riduzione dell’orario di lavoro, fin quando lo riterranno necessario per le loro condizioni di salute ed esigenze di cura. Il diritto è stato poi esteso ai lavoratori del settore pubblico dalla Legge 247/2007, art. 1, comma 44. Ai familiari dei malati spetta una preferenza nella conversione a part-time, compatibilmente con le posizioni disponibili.

Il concreto interesse del Governo, e del Ministero della funzione pubblica in particolare, a favorire il recupero ed il reinserimento dei lavoratori colpiti da malattie gravi, si è manifestato anche nella modulazione dell’azione volta al controllo delle assenze per malattia ed alla repressione dei possibili abusi: con la Circolare n. 1 del 2009, dedicata ai malati oncologici, sono state date indicazioni in merito agli accertamenti fiscali ed all’utilizzo di modalità flessibili di lavoro, indicazioni richiamate anche dalla Circolare 7 del 2009 e riportate nel DM 18 dicembre 2009, n. 206 quando all’articolo 2 prevede i casi di esclusione dall’obbligo di reperibilità.

Una ulteriore tutela del lavoratore malato e dei suoi familiari si è realizzata su proposta della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia recepita dal legislatore con il D.L. 4/2006 il cui all’art. 6 comma 3 bis (comma aggiunto dalla legge di conversione L. n.80 del 2006) ha velocizzato l'accertamento dello stato di invalidità e di handicap per i malati oncologici, riducendo a 15 giorni dalla data di presentazione della domanda il tempo entro il quale la Commissione medica della ASL deve fissare la data della visita ed imponendo alle Commissioni di emettere nei successivi 15 giorni il verbale di accertamento, avente efficacia immediata per il godimento dei benefici connessi allo stato di invalidità e di handicap.

Per rimediare, infine, alla grave disparità territoriale di accesso ai trattamenti assistenziali INPS, causata dalle difformità di procedura nelle diverse Regioni e dalla molteplicità di enti coinvolti nel processo di accertamento, verifica e erogazione dei benefici connessi all’invalidità civile ed all’handicap, dal primo gennaio 2010 è stata resa operativa una nuova procedura unificata per l'accertamento dell’invalidità civile, dell’handicap e della disabilità (art. 20 del D.L. 78 del 1 luglio 2009, convertito con legge 102 del 3 agosto 2009 – cfr. Circolare INPS n. 131 del 28 dicembre 2009). Le domande da parte dei cittadini per l'accertamento vengono presentate in tempo reale per via telematica, tramite i medici di famiglia ed altri soggetti qualificati ed autorizzati, direttamente all'INPS con conseguente abbreviazione della procedura e parità di trattamento su tutto il territorio nazionale. L’INPS è stato così messo in grado di garantire normalmente l'erogazione dei benefici spettanti al cittadino entro quattro mesi dalla domanda.

Questi importanti traguardi legislativi ottenuti dalla concertazione tra gli organi di Governo e Legislativi e le associazioni di volontariato portavoce dei cittadini pongono l’Italia all’avanguardia a livello europeo nella tutela sociale dei malati di cancro.
La partecipazione alla Giornata nazionale del malato oncologico e l'ampliamento del pubblico dibattito su questi temi ed ogni altro connesso consentiranno di migliorare ancora in questo primato.

fonte. Governo.it
 




Sondaggio sui corsi di preparazione all'uso della LIM


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Eldomegastore.it

5 MILIONI DI EURO PER PROGETTI UNIVERSITA’- IMPRESE

Presentato il bando 2010 per il co-finanziamento di progetti congiunti universita’-impresa per la collaborazione all’estero nei settori della ricerca applicata e del trasferimento tecnologico.

Roma, 21 maggio 2010, sempre più dalla parte dell'Università e della ricerca scientifica. Il Ministero dello Sviluppo Economico sosterrà quest’anno - con uno stanziamento pubblico di 2,5 milioni di euro - i progetti del mondo accademico dedicati all'internazionalizzazione. Uno stanziamento consistente, vista la crisi economica in atto, che può arrivare fino a 5 milioni di euro totali per il 2010, attraverso il cofinanziamento da una parte dell'Istituto Commercio Estero e dell'altra grazie ai progetti proposti dalle Università con la partecipazione di almeno un’impresa italiana. L’obiettivo è favorire l’integrazione fra il sistema universitario e il mondo delle imprese, incentivando i rapporti delle Università con i sistemi produttivi locali e i distretti industriali, con gli Enti territoriali ed i parchi tecnologici italiani e stranieri in un’ottica di sistema sempre più integrato tra pubblico e privato.

Il nuovo bando di finanziamento è stato presentato stamattina dal Vice Ministro dello Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso, dal Vice Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Raimondo Pasquino e dal Direttore Generale dell’ICE, Massimo Mamberti. Come ha sottolineato Urso: “l’accordo con Crui si colloca nel quadro delle strategie di partenariato del Ministero che coinvolgono i vari soggetti partecipanti al processo di internazionalizzazione delle imprese italiane, e nell’edizione operativa di quest’anno si presenta maggiormente orientato a valorizzare, d’accordo con i soggetti partner ICE e Conferenza dei Rettori, i possibili risultati e le ricadute sulla dimensione internazionale”.

Il bando 2010 mira a favorire la competitività internazionale delle PMI italiane avvicinando la ricerca al sistema produttivo nazionale attraverso progetti congiunti Università ed imprese rivolti ai mercati esteri. Per ottenere il finanziamento i progetti devono puntare allo sviluppo della collaborazione all’estero nel campo della ricerca applicata, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, anche in relazione ad obiettivi consistenti in brevetti o spin-off.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha finanziato in passato 54 progetti presentati da Università distribuite su tutto il territorio nazionale, a fronte di oltre 250 istanze presentate. “Dato l’elevato interesse destato dallo strumento presso gli Atenei italiani, anche quest’anno abbiamo cercato di soddisfare le richieste della partnership università-imprese - ha concluso il vice Ministro Urso - nella convinzione che le Università si facciano parti attive, consapevoli delle loro responsabilità per lo sviluppo del sistema produttivo italiano”.

fonte: Ministero dello Sviluppo Economico

QUANTE SONO LE PERSONE CON DISABILITA' IN ITALIA?


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Approfondita indagine nel sito "Disabilitàincifre", facente parte del progetto "Sistema di Informazione Statistica sulla Disabilità" promosso dal Ministero della Solidarietà Sociale e realizzato dall'ISTAT, sulla disabilità in Italia.
In base alle stime ottenute dall’indagine sulla Condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari del 2004-2005, emerge che in Italia le persone con disabilità sono 2milioni 600mila, pari al 4,8% circa della popolazione di 6 anni e più che vive in famiglia. Considerando anche le 190.134 persone residenti nei presidi socio-sanitari si giunge ad una stima complessiva di poco meno di 2 milioni 800mila persone con disabilità.

l'indagine è articolata come segue:

STIMA DEL NUMERO DELLE PERSONE CON DISABILITA'

- Persone con disabilità per sesso ed età in famiglia

- Persone con disabilità in istituto

- Persone con disabilità per regione

- Persone con disabilità per regione e classe di età


TIPOLOGIE DI DISABILITA'

- Persone con disabilità per tipo di disabilità, sesso ed età

- Persone con disabilità per tipo di disabilità e regione

- Persone con disabilità per tipo di disabilità, età e regione

Vai al sito Disabilitàincifre

Disabilità: Istituzioni nonprofit

Le istituzioni nonprofit in Italia hanno un ruolo rilevante nell'ambito dei servizi di welfare.
Nel sito "Disabilitàincifre", facente parte del progetto "Sistema di Informazione Statistica sulla Disabilità" promosso dal Ministero della Solidarietà Sociale e realizzato dall'ISTAT puoi trovare notizie riguardanti le Istituzioni nonprofit che focalizzano l'attenzione solo sulle organizzazioni che rivolgono i propri servizi o interventi esclusivamente alle persone con disabilità e ai loro familiari. Puoi trovare:

- ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO

- COOPERATIVE SOCIALI:

1. Quadro generale
2. Cooperative di Tipo A
3.Cooperative di Tipo B

Vai al sito Disabilitàincifre

Disabilità: Istruzione ed integrazione scolastica

L’integrazione sociale delle persone con disabilità, obiettivo riconosciuto e perseguito dalle politiche nazionali ed Europee, trova un suo passaggio fondamentale nell’accesso all’istruzione. L’Italia ha pienamente riconosciuto l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità nella “scuola normale” già dagli anni '70, assumendosi un ruolo leader, anche in ambito europeo, nelle politiche di istruzione e formazione.
Nel sito "Disabilitàincifre",  facente parte del progetto "Sistema di Informazione Statistica sulla Disabilità" promosso dal Ministero della Solidarietà Sociale e realizzato dall'ISTAT puoi trovare notizie su:

- LIVELLI DI ISTRUZIONE

- ALUNNI

- SCUOLE STATALI

 - DOCENTI E POSTI DI SOSTEGNO

 - UNIVERSITÀ STATALE


Guida ai Titoli di 2° livello, Lauree Specialistiche e Diplomi Accademici

La Guida 2008 all’Istruzione Superiore e alle Professioni, dedicata alle lauree specialistiche e ai diplomi accademici di secondo livello, si rivolge in primo luogo ai giovani che hanno conseguito la laurea o il diploma accademico di primo livello, interessati a proseguire i loro studi a livelli superiori o più specializzati.
La Guida è altresì pensata per tutti coloro che, anche se meno giovani o già inseriti nel mondo del lavoro, intendono approfondire la loro formazione ed ampliare le loro competenze attraverso nuovi percorsi di studio all’università o negli altri ambiti dell’istruzione superiore.
Non solo a livello nazionale ed europeo ma addirittura a livello globale, infatti, le ricerche relative agli sviluppi socio-culturali degli ultimi anni hanno evidenziato una crescente domanda di formazione terziaria proveniente, oltre che dai giovani, da soggetti appartenenti a categorie meno tradizionali (adulti, studenti di lungo corso, studenti-lavoratori, lavoratori-studenti); tale cambiamento qualitativo ha imposto al nostro sistema universitario la necessità di una radicale trasformazione, nell’ottica di una maggiore flessibilità dell’offerta formativa, anche in una moderna prospettiva di formazione continua (lifelong learning).
Questa Guida vuole quindi offrire una concreta e chiara risposta al bisogno di orientamento di tutti i potenziali studenti all’interno delle famiglie, del mondo produttivo e della società in generale, permettendo un facile approccio alle diverse opportunità poste in essere in riferimento alle aspettative maturate nei confronti del mondo accademico e professionale. La Guida fotografa il nostro sistema d’istruzione superiore secondo l’architettura dettata dal Decreto Ministeriale 509/99, concernente l’autonomia didattica degli Atenei, e dal Decreto Ministeriale attuativo con il quale sono state definite le classi di laurea specialistica.

La prima parte del volume offre comunque un esauriente quadro d’insieme del sistema universitario italiano e alcune informazioni utili (i titoli accademici, le attuali classi dei corsi di studio, i crediti formativi universitari); seguono i capitoli dedicati ai corsi di studio, suddivisi in aree scientifico- discipinari.Vengono fornite schede di facile lettura sulla durata dei corsi e dei crediti, sulle sedi universitarie nelle quali sono attivati, sugli sbocchi professionali. Chiude questa prima sezione un ulteriore capitolo contenente l’elenco delle Università italiane e altre informazioni utili (scuole superiori a ordinamento speciale, università telematiche, valore dei titoli italiani in Europa).

La seconda parte è dedicata al settore dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Accademie e Conservatori). Essa descrive i corsi di studio che conducono ai Diplomi accademici di secondo livello suddivisi in aree disciplinari e con particolare attenzione alle nuove opportunità occupazionali offerte da questo settore. Chiude questa seconda sezione l’elenco delle istituzioni italiane di alta formazione artistica e musicale.

A conclusione, la terza parte fornisce alcune informazioni pratiche sugli interventi per il diritto allo studio e i servizi per gli studenti.




Indagine sulla Dispersione Scolastica

Indagine che  intende approfondire il fenomeno della dispersione scolastica nella scuola secondaria, di primo e secondo grado.

Guarda l'indagine in pdf

La struttura del sistema universitario

Tutti i numeri del sistema universitario italiano in un'approfondita indagine dell'ISTAT di 16 pagine in formato pdf.

Guarda l'indagine

I giovani e il mercato del lavoro

Interessante indagine dell'ISTAT che mette in luce come la prosecuzione degli studi dopo il diploma facilita il raggiungimento di un lavoro soddisfacente.

Guarda l'indagine


Sondaggio sulle 40 ore annuali

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ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA

ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA (rapporto Moratti):
quanto la conoscono e che cosa ne pensano i protagonisti
Primi risultati di una rilevazione campionaria a cura dell'ISTAT

Indice


  1. STUDENTI, GENITORI E INSEGNANTI DI FRONTE ALLA SCUOLA

  2. QUANTO SI SA DEI CAMBIAMENTI NORMATIVI E DI COME FUNZIONA LA SCUOLA

  3. PROPOSTE PER LA RIFORMA DELLA SCUOLA DAI 6 AI 14 ANNI

  4. ORGANIZZAZIONE DEL CICLO SECONDARIO E POST-SECONDARIO

  5. PIANI DI STUDIO

  6. CONCLUSIONI

La disabilità in Italia

Interessante pubblicazione online dell'ISTAT che fa un quadro complessivo della statistica ufficiale sul fenomeno della disabilità in Italia.

Indice

  1. Le persone con disabilità in Italia: numero e caratteristiche sociodemografiche
  2. Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari della popolazione con disabilità
  3. L’integrazione scolastica delle persone con disabilità
  4. Le persone con disabilità e il mondo del lavoro
  5. La vita quotidiana delle persone con disabilità: cultura, socialità e tempo libero
  6. La vita quotidiana delle persone con disabilità: il rapporto con i servizi pubblici
  7. Le reti di aiuto delle famiglie con persone con disabilità
  8. Caratteristiche dei beneficiari delle pensioni di invalidità
Appendice - L’attività internazionale per migliorare l’informazione statistica sulla disabilità

Guarda il Documento in pdf


Tutti gli indirizzi online della Pubblica Amministrazione

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MINISTERI

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

MINISTERO DELL'INTERNO

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

MINISTERO DELLA DIFESA

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

MINISTERO DELLA SALUTE

MINISTERO DELL' ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI

MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO

MINISTRO PER L'ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO

MINISTRO PER I RAPPORTI CON LE REGIONI

MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L'INNOVAZIONE

MINISTRO PER LE PARI OPPORTUNITÀ

MINISTRO PER I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO

MINISTRO PER LE RIFORME PER IL FEDERALISMO

MINISTRO PER LE POLITICHE COMUNITARIE

MINISTRO DELLA GIOVENTU'

AUTORITA' INDIPENDENTI

AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

AUTORITA' PER LA VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE

AUTORITA' PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

AUTORITA' PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

COMMISSIONE DI GARANZIA DELL'ATTUAZIONE DELLA LEGGE SULLO SCIOPERO NEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI

CONSOB COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETA' E LA BORSA

COVIP - COMMISSIONE DI VIGILANZA SUI FONDI PENSIONE

GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

ISTITUTO PER LA VIGILANZA SULLE ASSICURAZIONI PRIVATE E DI INTERESSE COLLETTIVO

ORGANI COSTITUZIONALI

PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA

SENATO DELLA REPUBBLICA

CAMERA DEI DEPUTATI

ORGANISMI PARLAMENTARI BICAMERALI

CORTE COSTITUZIONALE

CNEL - CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO

CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA

CORTE DEI CONTI

ORGANISMI INDIPENDENTI

AGENZIA DEL DEMANIO

AGENZIA DEL TERRITORIO

AGENZIA DELLE ENTRATE

AGENZIA DELLE DOGANE

ARAN - AGENZIA PER LA RAPPRESENTANZA NEGOZIALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

AVVOCATURA DELLO STATO

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

CRUI - CONFERENZA DEI RETTORI DELLE UNIVERSITA' ITALIANE

DIGITPA

ENEA - AGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L'ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE

ISAE - ISTITUTO DI STUDI E ANALISI ECONOMICA

ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA

UNIONE ITALIANA DELLE CAMERE DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA

ORGANI DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

CONSIGLIO DI STATO


Scheda personale dell'alunno

La Circolare n. 85 del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca contenente le indicazioni per la valutazione degli studenti, emanata nel dicembre dello scorso anno, fornisce alcuni esempi di scheda personale dell’alunno di scuola primaria e di scuola secondaria di I grado.
L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, da sempre partner degli Istituti Scolastici per la fornitura delle pagelle, si propone agli Enti d’istruzione, anche nel nuovo scenario normativo, per la fornitura della rinnovata modulistica. Il tutto garantendo tempi di consegna estremamente ridotti.
In tale prospettiva, è stato recentemente divulgato un documento di offerta volto a rendere pubbliche le condizioni di vendita delle schede conformi agli esempi allegati alla citata Circolare.






iPod touch a 34 euro per studenti e docenti sino al 7 settembre

Parte in Italia la campagna Back To School. Per docenti e studenti che acquistano un Mac, rimborso sino a 160 euro se comprano anche un iPod. Per effetto dell'iniziativa iPod touch a partire 34 euro, shuffle a 16 euro; lo sconto si aggiunge a quello già attivo per chi acquista per lo studio o l'insegnamento.

Ecco tutti i termini e le condizioni.


Anagrafe scuole Non Statali

Nella nuova applicazione Web di Interrogazione dell’Anagrafe scuole non statali, messa a disposizione del MIUR, l’utente potrà selezionare una qualunque delle voci tra:


- Regione

- Provincia

- Comune

- Ordine scuola

- Tipologia istituto

- Denominazione scuola

- Codice meccanografico

- Paritaria Si/NO

ed ottenere informazioni anagrafiche e relative all’ordine e tipologia di una o più scuole.

Vai all'Anagrafe scuole Non Statali



Anagrafe scuole statali

Nella nuova applicazione Web di Interrogazione dell’Anagrafe scuole statali messa a disposizione del MIURm l’utente potrà selezionare una qualunque delle voci tra:


- Regione

- Provincia

- Comune

- Tipologia

- Tipologia di scuola secondaria di II grado

- Denominazione

- Codice meccanografico

- Indirizzo di studio

ed ottenere informazioni anagrafiche e relative agli indirizzi di studio di una o più scuole.

Vai all'anagrafe delle scuole statali


Criteri di valutazione degli alunni ed esame di Stato primo ciclo di istruzione a.s. 2009-2010

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Valutazione degli alunni e indicazioni per lo svolgimento degli esami conclusivi del primo ciclo di istruzione

(C.M. n. 49 del 20 maggio 2010)

Commissioni Esame di Stato a.s. 2009/2010

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Sono in linea le nomine delle commissioni consultabili attraverso un motore di ricerca messo a disposizione dal MIUR

Cerca la Commissione


Insegnanti: schema di regolamento per la formazione iniziale

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Lo schema di regolamento in materia di formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado (Atto 205) , dà seguito all’art. 2, c. 416, della L. finanziaria 2008 (L. 244/2007), ma in coerenza con le previsioni del piano programmatico di interventi adottato sulla base dell’art. 64 del D.L. 112/2008 (v. Riorganizzazione della scuola ).

La relazione introduttiva evidenzia che l’esigenza di intervenire deriva dai risultati non buoni conseguiti dalla scuola italiana, in occasione di ricerche nazionali e internazionali, per le conoscenze disciplinari, in particolare linguistiche e di scienze matematiche, fisiche e naturali. Occorre, quindi, puntare ad un rafforzamento delle conoscenze disciplinari e allo sviluppo di capacità didattiche, psico-pedagogiche, organizzative, relazionali e comunicative, affinché l’insegnante sia capace di orientarsi a seconda delle diverse fasce di età degli studenti e possa individuare le modalità educative adatte a promuovere il successo scolastico.

L’accesso ai nuovi percorsi formativi è a numero programmato e prevede il superamento di una prova. Il numero dei posti annualmente disponibili è determinato sulla base della programmazione del fabbisogno di personale docente nelle scuole statali maggiorato nel limite del 30% in relazione al fabbisogno dell’intero sistema nazionale di istruzione (costituito da scuole statali e paritarie).

Il percorso per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria si articola in un corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico, cui si accede con il diploma di istruzione secondaria di II grado. Dal II anno è previsto un tirocinio di 600 ore: esso si conclude con la discussione della tesi e della relazione finale che costituiscono esame con valore abilitante.

Il percorso per insegnare nella scuola secondaria di I e II grado si articola in un corso di laurea magistrale (biennale) – o, per l’insegnamento di discipline artistiche, musicali e coreutiche, in un corso di diploma accademico di II livello - e in un anno di tirocinio formativo attivo. Quest'ultimo(TFA) è un “corso di preparazione all’insegnamento” che sostituisce il percorso effettuato, fino all’a.a. 2007-2008, nelle scuole di specializzazione (SSIS).

Esso si svolge nelle istituzioni scolastiche accreditate, si conclude con la stesura di una relazione e con l’esame finale con valore abilitante. La gestione delle attività è affidata al consiglio del corso di tirocinio.

Per tutti i percorsi formativi si prevedono tutor coordinatori e tutor dei tirocinanti. Nei corsi di laurea magistrale a ciclo unico sono presenti anche tutor organizzatori. I tutor sono docenti e dirigenti in servizio nelle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione.

La specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni disabili, in attesa della istituzione di specifiche classi di abilitazione, si consegue solo presso le università, con la partecipazione a un corso di durata almeno annuale, a numero programmato, che deve comprendere almeno 300 ore di tirocinio. Possono partecipare gli insegnanti abilitati. A conclusione, si sostiene un esame finaleche consente l’iscrizione negli elenchi per il sostegno.

Presso le università sono, inoltre, istituiti corsi di perfezionamento per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera (CLIL): possono partecipare gli insegnanti abilitati per l’insegnamento nella scuola secondaria di II grado che abbiano competenze linguistiche certificate di livello avanzato. I corsi durano almeno un anno e comprendono almeno 300 ore di tirocinio. A conclusione, si sostiene un esame finale e si consegue un certificato che attesta le competenze acquisite.

Per alcune situazioni è prevista una disciplina transitoria. Tra gli altri:

- fino all’a.a. 2012-2013, chi è in possesso dei requisiti previsti per l’accesso alle SSIS consegue l’abilitazione per l’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado previo svolgimento del TFA. Gli accessi sono a numero programmato;

- fino all’a.a. 2011-2012, chi non è abilitato ma ha svolto, alla data di entrata in vigore del decreto, almeno 360 giorni di insegnamento, è ammesso in soprannumero al TFA, sostenendo la prova di accesso. Il servizio prestato vale a coprire parte dei crediti formativi previsti;

- fino all’a.a. 2011-2012, chi ha superato l’esame di ammissione alle SISS e ha poi sospeso la frequenza, è ammesso in soprannumero al TFA senza sostenere l’esame di ammissione e con il riconoscimento degli eventuali crediti acquisiti;

- gli iscritti al corso di laurea in scienze della formazione primaria alla data di entrata in vigore del decreto conseguono l’abilitazione secondo la normativa vigente all’atto dell’immatricolazione.

La VII Commissione ha avviato l'esame il 6 maggio 2010 . Dopo un ciclo di audizioni, il 26 maggio 2010 ha espresso parere favorevole con condizioni e osservazioni. Tra le condizioni:

- indicare l'a.a. dal quale si applicheranno le nuove disposizioni;

- mantenere le agevolazioni formative per i passaggi di ruolo;

- valutare l'attivazione di percorsi formativi distinti per insegnare nella scuola dell'infanzia e in quella primaria;

- valutare l'istituzione di Centri interateneo per assicurare supporto e coordinamento didattico ai corsi di laurea magistrale e alle attività relative al TFA;

- esplicitare che al TFA accedono tutti gli studenti che concludono il corso di laurea magistrale con l'acquisizione dei crediti formativi richiesti;

- garantire una rappresentanza equilibrata di scuola e università nel consiglio del corso di tirocinio.
 
Vedi anche:
 


* Doc. 205: Definizione della disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale degli insegnanti (Schema di decreto ministeriale n. 205) - Verifica delle quantificazioni (20/05/2010)
 
fonte: Camera dei Deputati

La nuova disciplina per la malattia dei dipendenti pubblici

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Con il decreto legge n. 112 del 2008 (http://www.camera.it/parlam/leggi/decreti/08112d.htm), pubblicato sul Supplemento ordinario della Gazzetta ufficiale del 25 giugno 2008 n. 147, sono state adottate nuove misure indirizzate ad incrementare l'efficienza delle Pubbliche Amministrazioni. Particolarmente discusso l'art. 71 in materia di assenza per malattia dei lavoratori pubblici. La normativa stabilisce il trattamento economico spettante al dipendente in caso di assenza per malattia (comma 1); definisce le modalità per la presentazione della certificazione medica giustificativa (comma 2); indica i controlli che le amministrazioni debbono predisporre (comma 3).
Quanto al trattamento economico, la norma stabilisce che «nei primi dieci giorni di assenza è corrisposto il trattamento economico fondamentale con esclusione di ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento economico accessorio», con le eccezioni previste nello stesso comma (trattamenti più favorevoli previsti per le assenze dovute ad infortuni sul lavoro o a causa di servizio, oppure a ricovero ospedaliero o a day ospital o a terapie salvavita).

In proposito, la Circolare n. 7/2008 considera rientranti nella retribuzione le voci del trattamento economico tabellare iniziale e di sviluppo economico, della tredicesima mensilità, della retribuzione individuale di anzianità, degli eventuali assegni ad personam. Per il personale dell'area I si considerano lo stipendio tabellare, la retribuzione di posizione di parte fissa, la tredicesima mensilità, la retribuzione individuale di anzianità, eventuali assegni ad personam ed analoghe voci per il personale dirigenziale appartenente ad altre aree. Per la qualificazione delle voci retributive, inoltre, le amministrazioni devono far riferimento alle definizioni eventualmente fornite dai contratti collettivi per ciascun comparto o area di riferimento.
Particolari problemi interpretativi si sono posti in riferimento al comma 2 dell'articolo in commento il quale stabilisce che «nell'ipotesi di assenza per malattia protratta per un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni caso, dopo il secondo evento di malattia nell'anno solare, l'assenza viene giustificata esclusivamente mediante presentazione di certificazione medica rilasciata da struttura sanitaria pubblica». La norma fa riferimento alla documentazione giustificativa sia delle assenze che si protraggono per un periodo superiore a dieci giorni sia di quelle che riguardano il terzo episodio di assenza in ciascun anno solare. Secondo la Circolare, nella nozione di secondo evento rientra anche l'ipotesi di un solo giorno di malattia successivo ad un precedente e distinto evento di un solo giorno.

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Dipendenti pubblici: uso dei dati personali nel nuovo Codice

Il d.lgs. n. 196/2003 ha mantenuto l'impostazione dualistica fornita dalla legge n. 675/1996: nel nostro ordinamento giuridico, pertanto, in merito al trattamento dei dati personali relativi ai lavoratori, sopravvive una diversa disciplina in relazione alla natura pubblica o privata del datore di lavoro. Tale differenziazione appare oggi sempre più anacronistica, vista la progressiva omogeneizzazione, da un punto di vista non solo normativo, del lavoro pubblico e privato, ormai quasi completamente avvenuta a seguito della cosiddetta privatizzazione del lavoro pubblico.

L'articolo 176, comma 2, del Codice in materia di protezione dei dati personali ha introdotto il comma 1bis nell'articolo 2 del d.lgs. n. 165/2001: la norma contiene alcune disposizioni generali dettate in merito alla disciplina del lavoro e stabilisce indirizzi organizzativi a cui devono ispirarsi i soggetti pubblici. Il comma 1bis, in particolare, prevede che l'attuazione di tali criteri deve essere conforme alla disciplina esistente in tema di privacy. In merito al trattamento dei dati ordinari effettuati dai soggetti pubblici, l'articolo 18, comma 2, del Codice afferma che alla Pubblica Amministrazione è consentito il trattamento dei dati personali necessari per lo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali.

In altre parole, il soggetto pubblico è autorizzato a trattare i dati personali ordinari dei propri lavoratori, poiché tale trattamento è collegato indiscutibilmente con lo svolgimento delle proprie funzioni. Secondo il comma 3 dell'articolo 18, nel trattare i dati personali la Pubblica Amministrazione osserva i presupposti ed i limiti stabiliti dal Codice in relazione alla natura dei dati trattati, nonché dalla legge e dai regolamenti speciali applicabili in materia. Il successivo comma 4 osserva che salvo quanto previsto nella Parte II per i soggetti esercenti le professioni sanitarie e gli organismi sanitari pubblici, la Pubblica Amministrazione non deve richiedere il consenso all'interessato. Questa regola concerne il trattamento di tutti i dati sia ordinari sia sensibili; in altre parole compresi quelli relativi al rapporto di lavoro pubblico.

Risulta pertanto confermato il principio introdotto sin dalla legge n. 675/1996, il quale non prevede il consenso dell'interessato tra i presupposti di legittimazione del trattamento dei dati personali nel settore dei rapporti di lavoro alle dipendenze delle Pubbliche Amministrazioni. Va osservato che per quanto l'articolo 18 appaia ideato in modo da regolare il trattamento da parte dei soggetti pubblici sia dei dati ordinari sia dei dati sensibili e giudiziari, tale disciplina, come vedremo, viene profondamente integrata e modificata dai successivi articoli 20, 21 e 22 proprio in relazione al trattamento dei dati sensibili e giudiziari.

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La motivazione al lavoro nella Pubblica Amministrazione

Posto che uno dei bisogni fondamentali che il lavoro soddisfa (oltre a quello economico di base) è il "sentirsi parte di un gruppo", ossia la possibilità di lavorare in squadra per il raggiungimento di un obiettivo comune, il Dirigente deve considerare i dipendenti come dei "cittadini attivi" e non "sudditi" obbedienti a qualsiasi comando senza manifestare alcuna capacità critica (o addirittura sollecitarla per poi reprimerla).
Nel 1954 Maslow aveva teorizzato che il contenuto delle motivazioni ad agire parte dal bisogno, da intendere come mancanza di un "oggetto" desiderato in modo che un soggetto indirizzi il suo comportamento per cercare di ottenerlo e quindi soddisfarsi. Maslow ha stabilito una scala alla cui base ha posto i bisogni fisiologici e la sicurezza da intendere come bisogni primari, seguiti dal bisogno di appartenenza, di stima, di autorealizzazione da considerare invece come bisogni superiori. L'individuo non considera i bisogni superiori finchè non riesce a soddisfare quelli primari.

In ogni caso tutti i bisogni presentano delle implicanze organizzative sul lavoro e la sua organizzazione:

•i bisogni fisiologici si riflettono sul salario e le condizioni di lavoro;

•il bisogno di sicurezza si riverbera sulle condizioni di lavoro, sui benefici aziendali e ovviamente sulla sicurezza nello svolgimento delle mansioni lavorative;

•il bisogno di appartenenza si esprime attraverso il desiderio di crearsi una rete relazionale in cui si è riconosciuti e si riceve approvazione;

•il bisogno di stima richiede delle ricompense sociali;

•il bisogno di autorealizzazione si manifesta nella creatività svolgendo lavori stimolanti e nel conseguimento (achievement) dei risultati.

Il modello di Maslow nonostante le critiche a cui è stato sottoposto (a partire dalla variabilità dell'ordine e dell'intensità di manifestazione dei bisogni tra persone diverse) consente di porre in luce la complessità del legame tra motivazione - valutazione e le conseguenti responsabilità per chi è chiamato a gestire il capitale umano.

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Pubblica Amministrazione: come individuare i meritevoli

È diventato ormai quasi una moda parlare di valutazione senza precisarne bene i riferimenti. Ma ci sono almeno 5 possibilità di riferimento (vedi A. Martini, M. Sisti, "A ciascuno il suo. Cinque modi di intendere la valutazione in ambito pubblico", Informaires, n.33, Dicembre 2007):
1.Misurazione degli effetti prodotti da un intervento pubblico. In questo caso è la verifica ex post di quanto stabilito ex ante e quindi stabilire, dal grado di scostamento, gli ulteriori aggiustamenti o il cambio totale di azione. E per conoscere il rapporto causale tra intervento pubblico e risultati ottenuti è necessario un'analisi controfattuale che stabilisca ciò che sarebbe accaduto se quell'intervento non fosse stato realizzato. Ad esempio, il Ministro dell'Istruzione può interrogarsi in relazione ad una particolare forma di sperimentazione per sapere quali effetti abbia avuto sull'apprendimento degli studenti coinvolti.

2.Controllo. In questo caso è la misurazione dello scostamento dal reale verso il potenziale. Stabilire il gap tra quanto fatto e quanto si dovrebbe fare può essere un ottimo metro per cambiare i comportamenti in corso. Le emoticons del Ministro Brunetta sono collocabili a questo livello.

3.Responsabilità. In questo caso gli conduce l'azione deve rendere conto di quanto ha fatto con le risorse pubbliche assegnategli.

4.Analisi. In questo caso si intende studiare il percorso dell'azione intrapresa per capire se sono stati commessi degli errori sulla cui base "fare meglio in futuro".

5.Infine, ed è quello che in questa sede voglio sottolineare, il MERITO. In questa versione valutazione indica assegnare le risorse ai migliori, ossia a coloro che meritano più degli altri.

È dalla scuola che apprendiamo ad essere valutati con dei voti. "Dare voti" all'attività dei dipendenti della PA (come potrebbe invece essere riferito ai progetti o alle istiuzioni nel loro complesso) dovrebbe consentire una redistribuzione delle risorse scarse e comportamenti emulativi. Concretamente abbiamo a che fare con procedure di selezione di progetti, valutazione del personale, esame dei risultati della ricerca scientifica. Il problema tuttavia è COME procedere nella valutazione del MERITO.

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Riforma Brunetta: la valutazione del pubblico dipendente

Il decreto attuativo della legge n. 15/2009, il n. 150 del 27 ottobre 2009, è un provvedimento di grande rilevanza, destinato a segnare, perlomeno nella speranza degli autori, un punto di svolta nella storia della Pubblica Amministrazione. I suoi contenuti possono essere oggetto di vari giudizi, così come il taglio che si è voluto dare ad esso e le modalità con le quali è stato presentato; il provvedimento, infatti, è stato varato in tempi brevi: il disegno di legge originario è stato approvato dal Consiglio dei ministri poche settimane dopo l'insediamento dell'attuale Governo e si caratterizza per una complessa ed articolata riforma che interviene su diversi nodi nevralgici della Pubblica Amministrazione.
Uno dei temi di maggior rilievo è la valutazione del dipendente pubblico. La disciplina introdotta dalla riforma in oggetto riguarda tutti i dipendenti pubblici, con esclusione dei cosidetti non contrattualizzati, ovvero del personale a cui non si applica il d. lgs. n. 165/2001: ad esempio, le forze di polizia, i dipendenti della categoria prefettizia, i magistrati, i docenti universitari, ect. La valutazione deve essere effettuta attraverso il concetto di performance. Con questa espressione si vuole indicare la programmazione di specifici obiettivi dei singoli uffici, dei dirigenti e del personale.

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Tagli alla Scuola: Quanto ci costerebbe il congelamento degli scatti?

Il blocco degli automatismi comporterebbe una perdita di stipendio tra i 1500 e 3000 euro su base annua. Gli scatti di anzianità rappresentano l'unica progressione reale per il comparto scuola, dove un insegnante solo a fine carriera porta a casa 2 mila euro netti al mese. Gli scatti sono 6 e si maturano rispettivamente al compimento del terzo, nono, quindicesimo, ventunesimo, ventottesimo e trentacinquesimo anno di servizio. Per fare un esempio, nella secondaria chi passa al 21esimo anno di servizio ha uno scatto di circa 2500 euro lordi l'anno. Se la norma del decreto Tremonti dovesse passare, servirebbero tre anni in più per agguantare l'aumento, con effetti a cascata anche su trattamento di fine rapporto e pensione. «Sterilizzare il meccanismo degli automatismi significherebbe di fatto fare il taglio agli stipendi della Grecia», dicono preoccupati dalle parti di viale Trastevere.
  Il tutto in aggiunta al blocco, sempre per tre anni, dei contratti pubblici, ergo anche della scuola, che non avrà diritto a nessun recupero futuro ma, stando alla formulazione della norma, solo alla vacanza contrattuale: 20 euro lordi al mese l'anno.
Le speranze sono tutte riposte sulle doti di mediazione del premier, Silvio Berlusconi. Che ieri ha promesso: «Niente tagli alla scuola».

Tratto da un articolo di Alessandra Ricciardi su Italia Oggi

Come partecipare alle Missioni Elettorali

Alcune Organizzazioni Internazionali quali OSCE , UNHCR Italia e UNHCHR svolgono delle missioni elettorali in aree geografiche in uscita da gravi crisi politiche.

Le possibilità sono due: osservatore elettorale o supervisore elettorale.
Il primo è un testimone delle operazioni di voto, incaricato di redigere un rapporto finale all’Organizzazione. Il supervisore, invece, si occupa del conteggio dei voti e, se necessario, del supporto logistico (preparazione dei seggi, trasporto delle urne e di altro materiale elettorale).
Le missioni possono essere di breve (circa una settimana) o lungo termine (un mese).

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Programma Volontari delle Nazioni Unite

Il programma Volontari delle Nazioni Unite (UNV) offre la possibilità di realizzare esperienze professionali in vari settori: dalla cooperazione tecnica allo sviluppo, dall’assistenza umanitaria e sociale al peace-building, dai diritti umani al monitoraggio per le consultazioni elettorali.

Esistono 4 tipologie di Volontari: Specialisti, Operatori sul campo, Volontari Nazionali e Consulenti. Le principali differenze riguardano: l’età, il tipo di preparazione tecnica, l’esperienza professionale, le mansioni da svolgere, le aree di intervento. I volontari percepiscono una indennità che varia da 750 a 1400 dollari mensili.

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Programmi Junior Professional Officer (JPO) per giovani laureati

I cittadini italiani in possesso di un titolo di laurea e che non abbiano superato i 30 anni di età (33 per i laureati in medicina e chirurgia) hanno la possibilità di compiere un’esperienza formativa e professionale nelle attività di cooperazione promosse dagli Organismi internazionali per un periodo di due anni. Il Programma “Esperti Associati” (Associate Export) è finanziato dal governo italiano. Il programma, noto anche come J.P.O. (Junior Professional Officer) o A.P.O. (Associate Professional Officer) ha lo scopo di favorire il reclutamento di giovani cittadini italiani da parte delle Organizzazioni Internazionali.

I profili ricercati sono vari: si va da qualifiche generiche (giurista, economista) a specializzazioni più marcate (esperto in materia di alimentazione, ambiente, economia dello sviluppo, diritti umani).

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Young Professional Program, opportunità lavorative per i giovani

I programmi "Young Professionals", riservati a cittadini italiani e stranieri, sono sostenuti finanziariamente dalle singole Organizzazioni Internazionali che realizzano il progetto. Quest'opportunità è offerta da alcuni dei più autorevoli Organismi Internazionali presso i quali è possibile reperire le informazioni al riguardo: BANCA MONDIALE, BANCA ASIATICA DI SVILUPPO, OCSE (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) , UNPD (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo), ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro), FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE.

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Ministero degli Affari Esteri: Stage nelle Organizzazioni Internazionali

Laureati e laureandi hanno la possibilità di effettuare stage in alcune Organizzazioni Internazionali. Il numero dei candidati ammessi e la durata del tirocinio variano da istituzione ad istituzione. Gli interessati possono indirizzare la loro candidatura direttamente alle Organizzazioni, inviando un curriculum e una lettera di presentazione.

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NAZIONI UNITE: FELLOWSHIPS PROGRAMME

Il “Fellowships Programme for Technical Cooperation Capacity Building and Human Resources Development” è un programma finanziato dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri italiano e curato dal Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite.

Il Fellowships Programme intende offrire a giovani professionisti la possibilità di svolgere un percorso di formazione lavorativa in paesi in via di sviluppo nell’ambito della cooperazione internazionale.

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Ministero degli Affari esteri: Borse di Studio per cittadini italiani – anno accademico 2010–2011

Dall’anno accademico 2009 – 2010 è stata adottata l’ innovativa procedura di domanda interattiva on line per candidarsi alle borse di studio.

Le nuove procedure introdotte dal MAE permettono finalmente di candidarsi alle borse di studio in tempo reale, sia nella UE che nella Cooperazione internazionale

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Programma di stage AGENZIA SPAZIALE ITALIANA (ASI) - Università italiane

Il Programma di stage Agenzia Spaziale Italiana- Università Italiane costituisce una collaborazione fra Asi e le Università italiane, col supporto della Fondazione CRUI in qualità di gestore organizzativo.

Il programma rappresenta un'importante iniziativa che avvicina il mondo accademico e il mondo del lavoro offrendo a laureandi e neo-laureati la possibilità di effettuare un periodo di formazione presso le sedi di Roma, e presso ASI Science Data Center di Frascati

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Nuovo programma di tirocinio tra la Fondazione CRUI e la Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro rivolto ai migliori studenti Italiani

Valorizzare i migliori studenti italiani dalle scuole secondarie alla fine del percorso universitario: è questo il progetto ad ampio raggio della Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro e all’interno del quale si colloca il nuovo programma di tirocinio siglato con la Fondazione CRUI. L’opportunità è rivolta a brillanti laureati e laureandi italiani che durante la scuola secondaria superiore abbiano partecipato al Premio Alfieri del Lavoro, destinato ai migliori studenti italiani.

Vai al programma di stage della Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro

Rinnovato il contratto dei presidi?

Secondo una dichiarazione del ministtro Gelmini del 20 maggio 2010 e pubblicato sul sito del Miur è stato rinnovato il contratto dei presidi in cui si prevede un aumento di stipendio per tutti e una parte accessoria legata al merito. Ma...sbaglio o in questi giorni si parla di blocco dei rinnovi contrattuali dei dipendenti statali? O forse il blocco riguarda solo i docenti?

Questo è il comunicato del ministro:
“La firma del contratto dei dirigenti scolastici è una notizia estremamente positiva per la scuola. La conclusione di questa complessa trattativa permetterà finalmente il rinnovo contrattuale per diecimila dirigenti scolastici. Oltre agli aumenti di stipendio previsti, la novità determinante riguarda il trattamento economico accessorio. Una quota consistente delle risorse infatti sarà assegnata sulla base di criteri legati esclusivamente al merito e agli obiettivi raggiunti da ciascun dirigente. Si tratta di un ulteriore passo in avanti per la valorizzazione del merito e della qualità di tutto il personale scolastico”.

Le Avventure di Finzy: sussidio didattico sulle attività della Guardia di Finanza

Fumetti in formato Pdf per introdurre i bambini alla scoperta delle attività della Guardia di Finanza

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Tesi di laurea su Corporate identity e Comunicazione Integrata della Guardia di Finanza

Corso di Laurea Specialistica in “Comunicazione d’impresa, pubblicità e nuovi media” - Tesi di laurea Specialistica in “Comunicazione d’impresa, pubblicità e nuovi media” della Dottoressa Annunziata Labianca

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Crisi greca: cosa sta facendo l’Europa per combatterla?

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Un estratto del post sulle misure per combattere la crisi greca che ho pubblicato su Borsaipnos e che ritengo possa interessare anche i lettori di Tuttoprof.

…Le decisioni dell’Eurogruppo non hanno certo contribuito a rasserenare l’orizzonte, in fondo cosa hanno deciso? Acquistare 1000 miliardi di euro di titoli pubblici dei paesi in difficoltà, difendendo così le loro economie e l’euro. Le iniziative draconiane dei singoli stati per ridurre i loro deficit faranno il resto.
Ma ci può essere qualcuno che crede nell’efficacia di queste misure?
Prendiamo ad esempio la difesa dell’euro. A cosa serve un euro forte? A pagare meno il petrolio. Stop. Certo non è poco, visto che la maggior parte dei trasporti sono su gomma e influenzano il costo delle merci. Ma quanto effettivamente influisce il prezzo del petrolio sul costo della benzina? In questi giorni assistiamo ad un “mistero buffo”: il prezzo del petrolio è a circa 75$ e la benzina costa quasi quanto costava con il petrolio a 150$. Qualcuno me lo sa spiegare?
La barricata innalzata a difesa dell’euro sembra più di natura politica che di natura economica, l’euro è l’ultima cosa rimasta ad unire parte di questa traballante unione europea, quindi viene difeso solo a scopo di immagine. Questo catenaccio però costa caro ed è addirittura controproducente.
Vi ricordate quando a fine 2000 l’euro era arrivato a valere 0,82$? Da allora si è costantemente apprezzato fino ad arrivare ad inizio del 2009 fin quasi 1,6$. Perché l’economia europea è diventata improvvisamente più forte di quella americana? No, semplicemente perché gli americani per far ripartire la loro economia, dopo i disastri dell’11 settembre e dei mutui subprime, hanno lasciato cadere la loro moneta senza fare barricate. Ora che la loro economia è ripartita e viaggia a ritmi del 3,5% annuo, con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro, il dollaro si sta riapprezzando fino a riagganciare, presumibilmente, la parità con l’euro. E questo, per loro, potrebbe essere un problema. Non a caso in questi giorni il Presidente Obama si spende in incoraggiamenti all’Unione Europea nella difesa dell’euro, spingendosi nientemeno in promesse di interventi in suo aiuto. Gli Obama-fan si sono liquefatti: quanto è bravo Obama! Quanto è buono Obama! Si preoccupa anche di noi Obama…! Io molto più prosaicamente dico: quanto è furbo Obama! Un dollaro forte creerebbe seri problemi alle esportazioni americane con conseguenze negative prima di tutto sull’occupazione.
Già, in questo gli americani ci danno una gran bella lezione. Alla difesa dell’immagine del dollaro antepongono la difesa e la creazione di posti di lavoro. Che insegnamento!
Qui invece si fa il contrario, per difendere una moneta che non ha più alcuna ragione per essere superiore al dollaro si varano misure che strangoleranno ancora di più l’economia, prima fra tutte la decurtazione degli stipendi agli impiegati statali. Come può esistere qualcuno che pensi che con un minor reddito le persone spendano di più? E i nuovi posti di lavoro con che cosa si creeranno? Con i mille miliardi di carta straccia di debito sovrano che stanno acquistando?
E ancora, gli americani hanno forse tagliato gli stipendi della Pubblica Amministrazione per ripianare il deficit? Tutt’altro, nel momento del bisogno hanno addirittura stampato moneta per poi drenarla a emergenza conclusa. Al massimo Obama ha tagliato gli stipendi d’oro ai manager di Wall Street.
In Europa ancora non si è capito che la madre di tutte le emergenze non è il debito pubblico o il deficit o l’euro, è l’OCCUPAZIONE.
Ma intanto la strada dell’economia europea, prevista dai guru americani, è segnata: ci attendono almeno 7/8 mesi di deflazione a cui seguirà, per effetto di tardivi e scoordinati interventi, un lungo periodo di iperinflazione. A quel punto il cocktail letale della stagflazione sarà pronto e la prima vittima illustre sarà la pace sociale.
Visto che il panorama di un ‘29bis è ormai ben delineato i nostri governanti dovrebbero andarsi a rivedere le strategie che l’allora Presidente degli Stati Uniti Roosvelt mise in atto. Senza attendere che una nuova Grande Depressione si ripresenti in tutta la sua forza si può fare tesoro di quell’esperienza avviando un profondo piano di riforme economico-sociali VERE. In questi giorni invece assistiamo ad una passerella di politici, nostrani ed altrui, che esternano l’unica riforma che conoscono: quella delle pensioni. Non ho sentito alcuno proporre qualche altra cosa, sia esso di destra, di sinistra, di centro, italiano, straniero…
Poveri noi…in mano a chi stiamo. Ecco chi va a fare politica.
Pensano di risolvere il problema mandando le persone in pensione a 70 anni, gli unici effetti che provocano è uno scadimento della qualità del servizio, un caricamento sulle prestazioni sanitarie per patologie professionali e la mancanza di lavoro per i giovani. A nulla vale sapere che l’INPS è in attivo di 7 miliardi. Questa, poverini, è l’unica riforma che conoscono e se la strappano dalle mani per rivendicarne la paternità.
Ma c’è dell’altro in questi giorni di messaggi escatologici. In attesa della manovra da ben 1,5% del PIL un ministro ha proposto di tagliare del 5% gli stipendi ai parlamentari, preparando, con l’esempio, gli altri dipendenti pubblici ad altrettanto. Senonché un taglio del 5% ad uno stipendio di quasi 20.000€ al mese è risibile mentre su uno stipendio di 1200€ è drammatico. Ma non basta, lo stesso ministro ha dichiarato che ci sarà chi dovrà fare sacrifici ben maggiori del 5%. Anche un blocco dei rinnovi contrattuali, sopportabile in un periodo di recessione, sarebbe devastante se ripartisse l’inflazione.
Ma di questa situazione drammatica ben pochi si preoccupano. Il Potere ha messo in campo tutte le armi di “Distrazione di massa” in suo possesso: televisione, cinema, gossip, apparizioni, profezie, campionati di calcio, talk show, gratta e vinci ecc. ecc. Una volta il clima sociale italiano è stato salvato da Coppi e Bartali, oggi da Inter e Roma, la storia si ripete.

Ma tornando a Roosvelt, cosa fece di tanto “strano”? Semplicemente scardinò il circolo vizioso, riduzione dei consumi-disoccupazione, con grandi opere infrastrutturali. Basandosi sulle teorie dell’economista John Keynes stimolò quindi la domanda interna con l’aumento dell’occupazione convinto che anche il bilancio dello Stato, alla distanza, ne avrebbe giovato. Ma anche la sperimentazione economica, il supporto alla comunità scientifica, all’Università, alla Scuola, ebbero un effetto positivo sul superamento della crisi ridando fiducia nei giovani e nel futuro.
Ma in Europa di politici della statura di Roosvelt non se ne vede l’ombra. Anzi, a dire il vero, non si vedono proprio i politici e, a ben vedere, neanche gli economisti. Quelli che invece si vedono a frotte sono i ragionieri che davanti al loro bravo foglio da computisteria si toccano la punta del naso con i polpastrelli delle dita per fare i conti agli stati cosiddetti “sovrani” e trascurando i relativi cittadini. E qui siamo arrivati veramente alla schizofrenia: è stato proposto di multare gli stati che hanno un debito pubblico eccessivo. Ovvero gli stati (che non hanno soldi) dovranno versare soldi per punizione. Questo equivale a curare il malato a bastonate, o no?

Mi permetto, sommessamente, di suggerire ai nostri governanti di spendere diversamente quei 1.000 miliardi di euro stanziati. Usateli per rilanciare grandi opere: strade, ferrovie, ospedali, porti, edilizia popolare, risanamento idro-geologico del territorio, ecc. ad iniziare magari proprio dalla Grecia e da altri stati in difficoltà. Aiutate quelle nazioni che non riescono a ripagare il debito solo per la parte che non riescono a coprire, esaminando di volta in volta le necessità e senza firmare assegni in bianco. Cacciate i ragionieri dal Tempio (Bruxelles) e fate entrare i politici, quelli veri, quelli che volano alto, quelli che vedono lontano come i padri fondatori dell’Europa.

E meditate su quella massima di John Keynes:” meglio pagare un uomo per scavare buche e ricoprirle che avere un disoccupato”.

Stefano Ponis

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La religione farà media in pagella

Interessante articolo su Italia Oggi sulle motivazioni con cui il Consiglio di Stato ha capovolto la decisione del TAR del Lazio della scorsa estate. Quindi, la materia contribuisce all'attribuzione del credito scolastico dell'alunno che ha scelto di avvalersene, ovvero fa media in pagella.
Bene, ci fa felici ma allora...gli insegnanti di Religione dovranno far parte della commissione d'esame agli esami di licenza e di maturità come tutte le altre materie, o no?

Leggi l'articolo di Italia Oggi

Crisi greca, chi la deve pagare?

L’impressione che tutti hanno è che dietro il crollo delle Borse, conseguente alla crisi greca, ci sia una regia ben orchestrata riconducibile, come al solito, alla speculazione. Già ma dietro al termine generico di speculazione con cui si giustifica tutto e il contrario di tutto cosa si nasconde? E inoltre, visto che questa speculazione fa tanti danni come è possibile contrastarla?

Non è facile rispondere. La speculazione ormai è un’entità eterea, impalpabile, inqualificabile, inafferabile. Conosciamo la sua origine, la tribù dei grandi finanzieri americani (e non a caso la chiamo tribù), che da almeno un secolo prosperano sulle inefficienze del mercato. Loro studiano, scrutano, analizzano e seguono ogni fenomeno legato all’economia e alla finanza, sia delle società che delle nazioni e dove vedono inefficienze e distorsioni affondano le loro unghie. Si potrebbe quasi parlare di meritoria funzione “spazzino” della speculazione, che distrugge gli organismi malati ed esalta quelli sani, se non fosse che dietro agli stati sovrani ci sono i cittadini, ci siamo noi.

Che anche gli stati abbiano bisogno di qualcuno che li controlli è fuori di dubbio, la stessa vicenda della Grecia ne è un esempio. Apprendiamo in questi giorni che per decenni il paese ellenico ha sperperato, ecco alcuni esempi: 60.000 pensioni pagate a persone decedute; 320.000 pensioni fasulle pagate nel settore agricolo; il 43% dei pensionati che ha un secondo lavoro su cui ovviamente non paga le tasse; i ministeri che premiano con un bonus i dipendenti che arrivano puntuali al lavoro (e altri 20 tipi di indennità); commissioni statali con gli incarichi più fantasiosi, come quello ad esempio di gestire le acque di un lago prosciugato 80 anni fa, e così via. Ma il massimo dello sperpero lo ascoltiamo nel settore delle pensioni agli statali, ai quali è possibile andarci dopo 25 anni di servizio (generalmente sotto i 50 anni).

Tra i motivi della rivolta nelle strade di Atene è proprio l’intenzione del governo di portare la pensione a 63 anni. Già ma da noi, che dovremo dare alla Grecia quasi 15 miliardi di euro in 3 anni, l’età pensionabile è di 65 anni e con il meccanismo automatico messo a punto dal ministro Sacconi, legato all’allungamento delle aspettative di vita, arriverà in breve tempo ben oltre visto che l’aspettativa di vita, secondo studi attendibili, aumenta di 3 mesi l’anno. Allora, mi chiedo, chi la deve pagare la crisi greca? Quantomeno vorremmo vedere tutti i lavoratori europei e a maggior ragione quelli greci, andare in pensione alla stessa età, visto che pochi mesi fa l’Europa ha imposto anche alle lavoratrici italiane di andarci a 65 anni. Invece no, in questa corte dei miracoli che è l’Europa si deve vedere anche questo: scontri di piazza ad Atene, con relativi morti, perché i greci, poverini, dovranno andare in pensione a 63 anni, mentre la cancelliera Merkel viene lapidata perché chiede alla Grecia più rigore. No, qui c’è qualcosa che non funziona.

E mi chiedo ancora, doveva pensarci la speculazione a smascherare le inefficenze della Grecia, con tutte le conseguenze che sta comportando? Perché l’Eurogruppo non ha indagato e prevenuto questa situazione?
Ora sono tutti riuniti al capezzale della Grecia per evitare il suo collasso ed il contagio ad altri paesi che comporterebbe la frana dell’euro. Oggi, sabato 8 maggio, i componenti dell’Eurogruppo si sono riuniti ed hanno stanziato 70 miliardi immediati per arginare la speculazione. Poveri illusi, pensano di arginare la speculazione con solo 70 miliardi; forse ci riusciranno per alcuni giorni ma i problemi per l’euro torneranno, come prima, peggio di prima.

Le dimensioni e la forza della speculazione sono immense, dalla piccola tribù di New York è diventata un continente, il 7° continente: Speculonia.
Al contrario dell’Antartide che ha zero abitanti e un’enorme superficie, Speculonia ha zero superficie ma un’enormità di abitanti. Forse è improprio parlare di zero superficie perché in realtà Speculonia virtualmente esiste, forse potremmo misurarla in pixel quadrati o terabyte al quadrato, quello che è certo è che non ha confini né di spazio, né di tempo né di forza economica. Su di essa non tramonta mai il sole, ovunque si accenda un computer, davanti al quale c’è un trader di qualsiasi nazionalità, lì è territorio di Speculonia. Ecco perché fa paura.

E i primi ad aver paura sono proprio i governi che non sanno esattamente contro chi devono combattere. Si sentono osservati, perennemente sotto esame, verificati, giudicati. Come erano belli quei tempi in cui potevano fare quello che gli pareva e nessuno sapeva niente…! Aumentavano gli stipendi a quelli, assumevano quegli altri, mandavano in prepensionamento quella categoria e così si garantivano voti e poltrone nei secoli dei secoli. Il costo di tutto era un semplice: “pagherò”.

Ma la cosa bella è che sono stati proprio i governi, assecondando il capitalismo, a generare il Mostro della speculazione. Come il dottor Victor von Frankstein prima lo hanno generato poi lo hanno rinnegato, lasciandolo libero di compiere tutte le sue malefatte in nome del “mercato”. Ora essi stessi sono vittime del Mostro, sempre in nome del mercato. Ma che mercato è questo? Cosa è rimasto del “principio della domanda e dell’offerta”? Nulla. Oggi si può vendere quello che non si ha, comprare con pochi soldi, emettere titoli basati sul nulla, scommettere sul futuro, amplificare i risultati ecc. ecc.

Se andiamo a ben vedere sotto questo sedicente mercato c’è un solo filo conduttore: la scommessa. E allora mi chiedo, che differenza c’è tra la Borsa e un Casinò? Nessuna. Anche qui a vincere è sempre il banco (banche, sim, sgr ecc.) che di volta in volta gestisce giochi da lui inventati e regolamentati a suo favore. Chi glielo ha permesso? Chi non ha vigilato sull’espansione di questo meccanismo perverso? Il capitalismo. Il Mostro si è rivoltato contro suo padre e lo sta strangolando.

Ma il Mostro non ha solo un padre, ha anche una madre: la democrazia, che sarà la prossima vittima.
In che modo ucciderà sua madre? Semplice. Ormai tutti gli esseri umani sono direttamente o indirettamente coinvolti dalle malefatte del Mostro. Fondi pensioni, azioni, obbligazioni, titoli di stato sovrani…tutto è coinvolto e un crollo del loro valore renderebbe tutti più poveri. Anche chi non ha un euro da investire verrebbe coinvolto dalla crisi dei consumi e al massimo si salverebbero quelle nazioni che riescono a produrre a prezzi stracciati sfruttando i lavoratori 12 ore al giorno.

La disoccupazione di massa farebbe emergere il primo bisogno dell’uomo: mangiare. Chi darebbe da mangiare a 7 miliardi di persone? La risposta la trovo pensando a quando, 25 anni fa, facevo l’apicoltore. All’inizio dell’estate, quando c’è una abbondante fioritura, l’ape è l’essere vivente più calmo, laborioso, organizzato di tutti. Ogni arnia pensa a raccogliere e conservare il miele ed il polline necessari per passare l’inverno. Ma quando, in autunno, le fioriture sono finite e per qualche ragione ci sono arnie che non hanno accumulato provviste, si scatenano i saccheggi. L’ape da tranquilla e laboriosa creatura diventa una feroce assassina andando a prendere con la forza quello che le occorre per sopravvivere.

Io credo che il comportamento umano non sarebbe dissimile e per contrastarlo si dovrebbero abolire principi democratici essenziali. Ecco come il Mostro può uccidere anche sua madre.
Dall’alto della sua saggezza ed esperienza il Presidente Napolitano ha già fatto accenno al pericolo di un ritorno dei disordini e del terrorismo. Ma il vero pericolo non è quello del riemergere di iniziative di qualche gruppo estremista, il vero pericolo è che il Popolo intero si rivolti contro i governi dando luogo ad una nuova rivoluzione d’ottobre.
La crisi non deve essere pagata solo dal Popolo, ben vengano i riequilibri del settore statale in Grecia ma far pagare le crisi sempre e solo agli impiegati statali non è possibile. E in Italia, per favore, non facciamo credere che, con un gioco di 3 carte, i 15 miliardi di aiuti vengano fuori dal nulla. Sempre gli statali pagheranno, Scuola in testa.

Esagerazioni? Visioni apocalittiche? Speriamo ma giusto oggi, in una riunione straordinaria a Bruxelles, Il Presidente della Banca centrale europea Trichet ha addirittura parlato di crisi sistemica. Esattamente quel che qui ho detto in maniera un po’ più cruda.

Per la prossima settimana spero solo che il Mostro sia sazio. Non credo all’efficacia degli interventi dell’Eurogruppo e alle barricate in difesa dell’euro. Non credo neanche che in poche ore si possano varare misure per depotenziare il Mostro, al massimo si può anestetizzarlo per qualche ora. L’unica vera flebile speranza è che le quotazioni siano ormai arrivate ad un livello tale che lo inducano a cambiare strategia: da venditore a compratore.

       Stefano Ponis