google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF.: Cos'è la Disprassia? google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Cos'è la Disprassia?

Descrizione della Disprassia della Dott.ssa Manuela Sardo, Pedagogista specializzata in Disturbi specifici dell'Apprendimento.

La Disprassia è l’incapacità di compiere movimenti volontari, coordinati sequenzialmente tra loro, in funzione di uno scopo. La Disprassia è un problema dell’organizzazione del movimento che può anche influenzare il modo di apprendere di un bambino a scuola. È più comune nei ragazzi piuttosto che nelle ragazze e può comportare goffaggine, problemi nell’organizzare il lavoro e nel seguire delle istruzioni. L’aspetto caratterizzante della disprassia è la non corretta esecuzione di una sequenza motoria che risulta alterata nei requisiti spaziali e temporali e spesso associata a movimenti non richiesti (paraprassie) con la conseguenza che l’attività motoria anche se eseguita con rapidità ed in modo apparentemente abile, può essere del tutto inefficace e scorretta nonostante siano integre le funzioni volitive, la forza muscolare, la coordinazione e la disposizione a collaborare. La disprassia può essere associata spesso a problemi di linguaggio, di percezione e di elaborazione del pensiero. Il linguaggio può essere semplificato nella struttura sintattico-grammaticale ed alterato negli aspetti articolatori, la percezione inadeguata nell’integrare le informazioni periferiche e nel correlarle all’azione, il pensiero scarsamente organizzato nei vari contenuti. Il bambino disprassico utilizza le funzioni che ha acquisito in modo stereotipato, con strategie povere e ridotte alternative. Tramite la pratica continuativa può acquisire funzioni e svolgere senza grosse difficoltà le attività della vita quotidiana. La povertà di strategie e le ridotte abilità di generalizzazione rendono tuttavia difficoltosa l’acquisizione di nuovi compiti e il trasferimento di soluzioni strategiche già acquisite.