google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF. google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Riscrittura degli articoli della legge di stabilità


Ecco la nuova formulazione degli articoli che ci riguardano sulla legge di stabilità - segue un commento del coordinamento delle scuole di Roma e l'invito alla manifestazione del 10 e al flash mob dell'11


COMMISSIONE PARLAMENTARE
Cultura, scienza e istruzione (VII)


Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013). C. 5534-bisGoverno.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015. C. 5535 Governo.


Dopo il comma 41 inserire i seguenti:
  41-bis. A decorrere dal 2013 le istituzioni scolastiche associate in rete possono costituire l'organico funzionale di rete, eventualmente avvalendosi delle forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego previste dal codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa ai sensi dell'articolo 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni.
  41-ter. Le istituzioni scolastiche definiscono gli obiettivi prioritari attraverso regolamenti interni stabiliti di comune accordo.
  41-quater. Nei limiti dei parametri stabiliti con apposito decreto del Ministro dell'istruzione, università e ricerca, le istituzioni scolastiche associate in rete potranno deliberare annualmente l'organico Funzionale di rete, costituito da:
   a) i posti coperti da personale incaricato a tempo indeterminato;
   b) i posti da mettere a concorso;
   c) i posti disponibili per incarichi a tempo determinato;
   d) i posti da assegnare a contratti di prestazione d'opera per particolari insegnamenti o attività:
   e) la composizione oraria, anche a tempo parziale, dei posti d'insegnamento;
   f) le tipologie e le caratteristiche funzionali dei posti necessari al supporto e all'attuazione dell'offerta formativa e da ricoprire con una delle modalità di cui al presente comma.
  41-quinquies. Ai fini della definizione dell'organico funzionale, il numero dei posti stabiliti a livello provinciale costituisce il limite massimo della disponibilità di personale dell'istituzione scolastica. All'interno di tale limite, la composizione dell'organico, la formazione delle cattedre, la dimensione delle classi e le modalità di copertura dei posti sono determinati in coerenza con il piano dell'offerta formativa e con gli indirizzi generali di gestione delle singole scuole associate in rete.
  41-sexsies. L'organico funzionale è soggetto a certificazione di compatibilità finanziaria da parte del Ministero competente. In ogni caso, la procedura di certificazione deve concludersi entro trenta giorni dalla deliberazione delle istituzioni scolastiche associate in rete.
  41-septies. Ai fini della copertura dell'orario settimanale a tempo pieno, nell'ambito di un'organizzazione della didattica improntata all'unitarietà della programmazione e alla sua articolazione flessibile, le istituzioni scolastiche possono raddoppiare i criteri per l'utilizzazione del doppio organico per gli insegnanti.
  42-octies. Con decreto del Ministro dell'istruzione, università e ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze si provvede alla definizione degli oneri e dei criteri per la ripartizione delle somme da ripartire tra le istituzioni scolastiche associate in rete.
5534-bis/VII/3. 10. Goisis, Rivolta, Grimoldi, Cavallotto.
  Dopo il comma 41 inserire i seguenti:
  41-bis. Il regime d'impegno e l'articolazione dell'orario del personale docente nominato sui posti dell'organico di diritto delle scuole superiori di primo e secondo grado, comprende sia le attività di insegnamento curriculare, sia i connessi compiti preparatori, organizzativi e di verifica, nonché esami e scrutini, programmazione, progettazione e ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, preparazione dei lavori degli organi collegiali, partecipazione alle riunioni collegiali e attuazione delle delibere adottate, attività interdidattiche.
  41-ter. I docenti di ruolo, di cui al comma 41-bis, sono tenuti a svolgere un numero di ore settimanali, adeguato alla natura e alla complessità del carico di lavoro. In ogni caso, ciascuna istituzione scolastica è tenuta ad assicurare un equilibrio interno per quanto concerne laPag. 220diminuzione o l'aumento del carico didattico, che non può essere inferiore a 18 ore curriculari.
  41-quater. I docenti di cui ai commi 41-bis e ter sono inoltre tenuti a documentare le ore di attività connesse agli obblighi didattici, funzionali alla prestazione d'insegnamento.
  41-quinquies. L'attività dei docenti di cui al comma 41-quater è documentata da un registro annuale, predisposto da ciascuna istituzione scolastica, in conformità al proprio statuto, da consegnare alla competente Direzione regionale scolastica entro il 31 giugno di ciascun anno. La mancata consegna del registro comporta l'irrogazione della sanzione della censura.
  41-sexies. Il trattamento economico dei docenti di ruolo di cui al comma 41-bis è costituito da una parte fissa e da una parte variabile.
  La parte di retribuzione fissa corrisponde al trattamento economico di base ed è correlata all'impegno e allo svolgimento delle attività didattiche curriculari, nonché alle attività funzionali alla prestazione d'insegnamento. Essa è costituita dalle seguenti voci:
   a) stipendio tabellare, comprensivo dello stipendio base, dell'indennità integrativa speciale e della retribuzione di anzianità;
  La parte di retribuzione variabile è costituita dalla seguente voce:
   a) bonus meritocratico di cui al comma 41-sexties.
  41-octies. Il bonus meritocratico corrisponde a un trattamento retributivo aggiuntivo graduato in relazione alle responsabilità connesse ai diversi tipi di carico e incarico di lavoro, previsti al comma 41-bis, valutati secondo parametri di efficacia, appropriatezza ed efficienza. L’ entità del bonus è determinata con apposito decreto dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
  41-nonies. In conformità con la disciplina generale di cui all'articolo 40 del decreto legislativo n. 165 del 2001, così come modificato dal decreto legislativo n. 150 del 2009, la determinazione del diritto e degli obblighi direttamente pertinenti al rapporto di lavoro del personale docente della scuola, di cui ai precedenti commi sono rimessi alla contrattazione collettiva nazionale.
  41-decies. All'articolo 13, comma 2, aggiungere infine le seguenti parole: «ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo: “Le dotazioni del fondo speciale di parte corrente dei stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2012, ai fini del bilanci 2013-2015, sono ridotte dello 0,1 per cento per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero della Difesa. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio”».
5534-bis/VII/3. 9. Goisis, Rivolta, Grimoldi, Cavallotto.
  Sopprimere i commi 42, 43, 45 e 76.

TERZO FLASH MOB - ASSEMBLEA DAVANTI AL MINISTERO - 4 NOVEMBRE 2012
Per la terza volta centinaia di insegnanti si sono incontrati davanti al Ministero, di domenica mattina.
Non è stato un giorno di festa, come il calendario avrebbe suggerito, ma di grande tristezza per la notizia della tragica scomparsa di un docente “precario”.
Lo abbiamo ricordato con semplicità e per quanto fosse difficile continuare a discutere come se nulla fosse accaduto, abbiamo cercato di affrontare alcune delle tante questioni che ci spingono a questa singolare forma di mobilitazione.
In particolare invitando alla partecipazione al corteo cittadino del 10 novembre, e lanciando l’idea di una petizione per chiedere, come primo atto legislativo del nuovo parlamento, che i miliardi per gli F35 vengano ridestinati a sanità e scuola. Inoltre, in merito alla discussione in atto alla Commissione Cultura, chiediamo chiarimenti su quanto previsto nel comma 41 che sembra far proprio quanto stralciato dagli articoli successivi:
"I docenti di ruolo, di cui al comma 41-bis, sono tenuti a svolgere un numero di ore settimanali, adeguato alla natura e alla complessità del carico di lavoro. In ogni caso, ciascuna istituzione scolastica è tenuta ad assicurare un equilibrio interno per quanto concerne la diminuzione o l'aumento del carico didattico, che non può essere inferiore a 18 ore curriculari”. (Commissione Cultura - resoconto del 30 ottobre 2012)".
 
Quindì può essere superiore a 18 ore?
E’ una formulazione alquanto ambigua, come altri passaggi del comma 41 ed è ancora meno chiaro quale sarà l’esito della discussione su tutto ciò, in Commissione Bilancio. Sarebbe infatti davvero beffardo scoprire che quanto abrogato nei commi 42, 43 e 45 torni, in altra forma nel comma 41, cresciuto a dismisura.
Per tutte queste ragioni ribadiamo l’appuntamento domenicale per l’11 novembre alle 11 ed invitiamo a partecipare al corteo cittadino del 10.
 
Grazie. La redazione della Teacherpridetv
Alessandro Natalini
3391524591

l'AESPI propone di eliminare il Fondo d'Istituto


L’AESPI (Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante) propone di eliminare il fondo di istituto e, con i risparmi ottenuti, incrementare le retribuzioni. In questo modo i docenti potrebbero contare su un incremento di 115 euro mensili.Ecco la proposta nel dettaglio.

E’ questo tempo di risparmi, e la Scuola deve fare la sua parte.
Bando, dunque, alle difese corporative di interessi particolaristici: si mettano in primo piano le necessità dell’intera Comunità Nazionale.
Ben consapevole della problematica realtà che si sta attraversando, l’AESPI ha elaborato una proposta la quale si propone di venire incontro alle esigenze della spending review cara all’attuale Governo. Poiché, però, essa è e rimane un’associazione intesa alla riqualificazione professionale ed anche economica dei docenti italiani, tale proposta si muove anche in questa direzione, combinando armoniosamente rigore e sviluppo.
L’idea sottesa alla proposta è una sola, autentico e fulgido uovo di Colombo da cui derivano alcune implicazioni assolutamente necessarie quanto virtuose, che andremo di seguito ad evidenziare.
A quanto ammonta, complessivamente, il finanziamento annuale del fondo dell’istituzione scolastica, a suo tempo istituito contestualmente alla legge sull’Autonomia?
Tenuto conto delle sue diverse voci (quota base, quota concessa per particolare complessità scolastica, ecc. ecc. ecc.) l’importo si aggira intorno ai 150 milioni di euro. Una cifra, come si vede, non imponente ma neppure trascurabile.
Ora, la nostra proposta è che il fondo venga senz’altro abrogato, e che la metà di esso venga inglobata nella RPD (retribuzione professionale docenti). Dividendo la somma così impegnata (75 milioni) per il numero degli insegnanti Italiani (circa 670.000, secondo le stime ufficiali) si ottiene la cifra di 115 euro, che in tempo di carestia è tutt’altro che disprezzabile.
I restanti 75 milioni costituirebbero il risparmio per la Pubblica Amministrazione, con profitto del Bilancio dello Stato anche tenuto conto delle prescrizioni che l’Europa non cessa di indirizzarci.
Ma il vantaggio dell’operazione non è – come dicevamo – esclusivamente di natura finanziaria. Esso si determina anche in ordine alla stessa qualità della prestazione professionale nonché delle relazioni umane fra i colleghi, come chi avrà la pazienza di seguirci potrà facilmente comprendere.
Di che genere sono le attività incentivate dal “fondo”? Meramente burocratiche o, comunque, tali da non aver nulla a che vedere con l’attività didattica. Accoglienza, salute, organizzazione delle gite scolastiche, composizione delle classi, conferenze sulla vivisezione, danza, teatro, chitarra, corsi di capoeira.
Attività, come si vede, che distraggono il docente da quelle che sono, o dovrebbero essere, le sue attività istituzionali: la preparazione delle lezioni, l’attività didattica in classe, la correzione degli elaborati. Dunque la loro scomparsa, con contestuale affidamento al personale di segreteria di quanto di sua competenza, permetterebbe agli insegnanti di concentrarsi sui fondamentali della professione, migliorando il proprio rendimento e, per conseguenza, la preparazione degli studenti.
Contestualmente l’estinzione della miriade di “commissioni” “progetti” e “figure” legate ad incombenze organizzative ed impiegatizie farebbe crollare i tanti potentati che nelle scuole si costruiscono su fondamenta a-culturali: ci si riferisce a quelle piccole ma tracimanti oclocrazie cui la maggior parte dei docenti non sa o non vuole opporsi, offrendo ai loro stessi allievi spettacolo di pusillanimità invece di educarli all’auspicabile libera fortezza d’animo.
Se poi si considera che questi potentati sono sovente allocati in aule a loro riservate – autentici sancta sanctorum ai quali al docente peone non è dato accedere – ben si comprende il vantaggio di recuperare locali scolastici al loro utilizzo istituzionale, vale a dire ad ospitare gli studenti con i loro insegnanti.
Quanto alle relazioni umane fra colleghi, tutti noi docenti sappiamo quanto esse vengano compromesse dalle dispute economiche collegate alla gestione del “fondo”. Invidie, maldicenze e ripicche sono le abituali conseguenze della distribuzione del salario aggiuntivo. Per quanto ci si voglia ispirare a criteri di merito ed equità, ci sarà sempre chi mormora e sparge veleno, con nocumento della buona armonia all’interno dell’istituzione
Corollario dell’abrogazione del fondo, infine, sarebbe la sparizione delle RSU. Non essendoci alcun salario accessorio da distribuire, infatti, i sindacalisti d’istituto resterebbero in quanto tali disoccupati e potrebbero di conseguenza concentrarsi sulle attività loro proprie: le lezioni, se docenti; pulire le aule, se bidelli. Non si tratta di un vantaggio di poco conto: assai sovente, infatti, la Rappresentanza Sindacale intavola trattative col tipico piglio del sindacalista metalmeccanico, coinvolgendo la “categoria” (così nomata nelle more della contrattazione d’istituto) in accanite quanto invereconde battaglie con i dirigenti per la distribuzione di grami spiccioli. Non si terrebbero più, ad esempio, estenuanti contrattazioni per “incentivare” il docente che ha più “buchi” nell’orario di servizio, o quello che per raggiungere la sede disagiata è costretto a utilizzare “ben due mezzi di trasporto, bagnandosi in caso di pioggia” (di tale angusto tenore sono infatti, quasi sempre, i contenuti delle trattative sindacali a scuola).
Cessate le questioni economiche, la RSU diventa afasica, anzi defunge di sommessa eutanasia, senza la necessità di una legge abrogativa ad hoc che impegni i partiti e il Parlamento in verbose e logoranti diatribe: da ciò si evince che la nostra proposta ha conseguenze positive a cascata su differenti piani della vita sociale e politica, a prescindere dal guadagno per la dignità e il decoro dell’istituzione scolastica che ne costituisce la stella polare.
Risparmio, dunque, coniugato a professionalità. Rigore, ma finalizzato alla dignità della Scuola italiana. L’AESPI consegna questa sua modesta proposta alla riflessione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, nonché – se non è ambizione eccessiva – delle autorità di Governo, affinché ne facciano oggetto di compiuta riflessione, in una prospettiva di mutua collaborazione fra le componenti del corpo sociale.

Il Presidente dell’Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante
Prof. Angelo Ruggiero

Alunni dislessici: strategie didattiche in tutti i gradi di scuola

Interessanti e puntuali indicazioni su come gestire didatticamente gli alunni dislessici. Il testo è tratto da “Accommodating students with dyslexia in all classroom settings” International Dyslexia Association (IDA).

Guarda il Testo

Gestione degli alunni difficili

Alcune interessanti indicazioni rivolte agli insegnanti di ogni ordine e grado su come gestire in classe gli alunni difficili. In particolare cosa si può e cosa non si può chiedergli.

Guarda la guida

vedi anche: 

la campagna dell'Onu e dell'Unicef sull'importanza di lavarsi le mani


Avere le mani pulite è importante, da un punto di vista non solo morale: lavarsi le mani, in alcune zone del pianeta, può fare la differenza tra la vita e la morte. La campagna di sensibilizzazione dell'Onu e dell'Unicef

Flash mob di protesta degli insegnanti a Roma del 04/11/2012


Terzo appuntamento davanti al MIUR, nonostante la pioggia e il lungo ponte dei morti. Temi principali: il ricordo del collega napoletano suicidatosi, la rilettura del documento della Commissione Cultura della Camera da cui emergono molti elementi oscuri e la necessità di rivedere la spesa militare a favore di scuola e sanità. Prossimo appuntamento sabato 10 novembre alle 14:30 per una grande manifestazione della scuola a piazza Esquilino.


clicca sulle foto per ingrandirle












Video sulla Crisi della scuola in Europa - Il monito della UE

Se gli investimenti dei governi europei continueranno a tagliare sull'istruzione, l'intera Europa entrerà in crisi con il calo sensibile delle professionalità del futuro.

Video sul sistema scolastico della Polonia

Con SuperQuark per conoscere meglio i successi del sistema scolastico della Polonia del boom economico.
Da SuperQuark del 26 luglio 2012

Pantaleo, Flc Cgil, i 183 mln devono essere reperiti tagliando le spese militari


La proposta , avanzata nella legge di stabilità dal ministro Profumo, di aumentare l’orario di servizio settimanale dei docenti della scuola secondaria, da 18 a 24 ore, è stata coralmente bocciata da tutti i partiti politici di maggioranza e opposizione. Anche i sindacati tutti in modo indistinto, hanno ritenuto questo provvedimento un vero e proprio pasticcio, da abrogare immediatamente.
Ecco i motivi che hanno spinto, prudentemente il governo e il ministro Profumo a fare un repentino dietro front.
Quindi la norma prevista al comma 42 art.3 del ddl di stabilità, dovrà essere modificata, ma a saldi invariati.
 Incomincia così la corsa della ricerca del piano B che abroghi il papocchio delle 24 ore, che avrebbe portato un risparmio di spesa, in tre anni, di almeno 700 milioni di euro. Dove sta la sorpresa? Che il ministro dell’istruzione Francesco Profumo non aveva previsto nessun piano B. Per cui adesso i tecnici del MIUR non saprebbero che pesci prendere, per recuperare un risparmio di spesa equipollente e soprattutto che provenga dallo stesso ministero. Come già annunciato da questa testata, già da ieri, in Commissione cultura della Camera, si è cominciato a stilare un emendamento unitario, proposto da PD – PDL – UDC , per abrogare il su citato comma 42 dell’art.3 del ddl di stabilità.
A tal proposito è intervenuto Mimmo Pantaleo, segretario nazionale della Flc Cgil, il quale , ovviamente , si è detto molto soddisfatto per l’emendamento annunciato dalle tre componenti parlamentari della maggioranza, e attribuisce il risultato alla mobilitazione degli insegnanti dei giorni scorsi, “ma questo non basta, ci tiene a precisare Pantaleo, i 183 milioni di euro imposti dalla spendig review come tagli imposti alla scuola, devono essere reperiti da altre voci di spesa pubblica, a partire dalla riduzione delle spese militari”.
Temiamo invece, che l’auspicio di risparmiare spesa in altri settori che non siano il settore del MIUR, cada nel vuoto e che invece siano allo studio altre forme di risparmio sempre nel settore del ministero dell’istruzione. Interessante sembrerebbe la proposta che proviene dalla parlamentare PDL Centemero che ha proposto un taglio alla dirigenza e alle consulenze del Ministero dell'istruzione e degli altri Ministeri. Per adesso il MIUR rimane in attesa di un riscontro parlamentare, anche se voci di corridoio ci segnalano l’intenzione del MIUR di praticare un sostanziale taglio alle risorse del MOF. Siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma sicuramente qualcosa di molto concreto per abrogare il papocchio delle 24 ore si sta facendo.

fonte: alboatti.it

The Brain 7: la Memoria Digitale per organizzare e trovare tutto


Ci sono un sacco di connessioni in testa, ma purtroppo a volte non durano. Con TheBrain, il cervello digitale cattura tutto ciò che l'intelligenza riproduce solo quando ne avete bisogno.
Con TheBrain si è a pochi secondi di distanza da qualsiasi pezzo di informazione digitale. Pagine Web, documenti, immagini, note ... da persone e progetti alle idee ed elenchi di attività, è tutto lì in un istante.
Controlla e visualizza tutti i cicli aperti, le attività e le idee nel tuo cervello. Disponibile dal desktop, browser web, o dispositivo mobile in qualsiasi momento.

KitxKids di Microsoft: per agevolare l'apprendimento degli studenti


KitXKids è il nuovo prodotto Microsoft, nato per rispondere alle esigenze dalla scuola. Il software, infatti, facilita il processo d’apprendimento degli studenti nell’uso del PC e delle applicazioni di Office e agevola il compito degli insegnanti nell’utilizzo di alcune applicazioni per le attività dei ragazzi di tutti i giorni.
Il prodotto, disponibile in modalità completamente gratuita per download, si compone di tre add-on, che si installano con un’unica procedura, e semplificano le funzionalità di Office 2007 e 2010, Microsoft Word, Excel e PowerPoint, i quali devono essere già presenti sul PC.  Il programma aggiunge tre nuovi link per lanciare la versione semplificata di Word, Excel e PowerPoint.
I menu classici dei tre applicativi si trasformano in menu semplificati, ma tutte le funzionalità rimangono accessibili attraverso le scelte rapide di tastiera. Inoltre, sarà sufficiente avviare i tre programmi attraverso le icone classiche per ritrovarsi nell’ambiente standard, la cui configurazione rimane invariata. 

Meograph, per creare storie spazio-temporali


Meograph è uno strumento di narrazione digitale lanciato questa estate. Usando Meograph è possibile creare una storia digitale che utilizza una linea temporale, una mappa Google, immagini, video, e la narrazione. Meograph ha recentemente lanciato una nuova pagina su cui ci sono esempi di utilizzo del servizio in materia di istruzione basato su browser in modo che gli studenti possono creare storie, anche se non è possibile installare Google Earth sul proprio computer.

Esempio

Mappa Concettuale per analizzare un'opera d'Arte

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Cosketch: lavagna online multiutente


CoSketch è una lavagna multi-utente on-line progettata per offrire la possibilità di visualizzare  e condividere rapidamente le tue idee come immagini.

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Suicida prof precario a 50 anni


CASANDRINO - La vita con il lavoro precario è appesa a un filo. Sempre più sottile. Sconfortato e depresso perché sulla soglia dei cinquant’anni era ancora un docente precario, preoccupato per una vita senza più un futuro lavorativo, si è tolto la vita con una coltellata alla gola nel bagno della sua abitazione.

C. C., 48 anni, di Casandrino, docente di Arte, è morto dissanguato, nonostante che sia stato soccorso dalla moglie prima e dal personale del 118 poi. Una fine tragica. Assurda. Appena dieci giorni fa, il ventidue ottobre, C. aveva scritto sulla sua pagina di Facebook: «Oggi dovrei essere gioioso perché ho conseguito la laurea specialistica. Ma sono triste perché il ministro Profumo ci sta distruggendo il futuro..... siamo precari a vita, ammettendo di essere fortunati».
  
E i colleghi e gli amici lo avevano sommerso di auguri e congratulazioni. Invitandolo ad avere fiducia nel futuro. Quella frase, sembrava solo l’amaro commento di chi, come tanti, in quella che viene definita la mezza età, non ha ancora trovato la sicurezza di un posto di lavoro fisso e continuato. Invece, in quelle pochissime righe, una sorta di testamento – denuncia c’era tutto il dolore e la disperazione repressa.

Nascosta a tutti. Anche alla moglie e alle figlie (la più grande, sullo stesso social forum, ha postato uno struggente: «Papà, io ti aspetto ancora e per sempre»). Si sentiva sconfitto dalla vita. Da settembre aspettava. Come negli ultimi venti anni. La chiamata per un incarico. Che non è mai arrivata. Era stato a scuola, a trovare gli ex colleghi. Si era lamentato per la proposta del ministro Profumo, di elevare a 24 ore settimanali l’orario di servizio dei docenti.

Un gigantesco colpo di spugna, che avrebbe cancellato all’istante ventimila tra incaricati annuali e supplenti. Sulla rete è scattata la protesta dei docenti precari. Commenti di fuoco. E disperati. Intrisi di paura per chi, come C. C., si era visto sbattere la porta in faccia, dalla politica del risparmio a tutti i costi. L’altra mattina, dopo aver abbozzato l’ultimo quadro (una croce sormontata dalla scritta del suo nome, e contornata dalle lettere alfa e omega) alle sette si è chiuso a chiave in bagno.

Li si è consumata la tragedia di questa povera vita, sul filo tagliente di un coltello. Un colpo secco. Che ha reciso di netto carotide e giugulare. Il docente si è consegnato alla morte, stramazzando sul pavimento. Il tonfo ha richiamato l’attenzione della moglie, che intuendo qualcosa, ha tentato di forzare la serratura. Ha chiesto aiuto ai vicini che sono riusciti con una spallata ad aprire la porta. La moglie ha tentato di arrestare la devastante emorragia, in attesa dell’arrivo dei sanitari del 118. La vita precaria di C. è finita sotto l’urlo della sirena dell’ambulanza a metà strada tra Casandrino e l’ospedale di Giugliano.

Sul posto sono giunti gli agenti del commissariato di Frattamaggiore, diretto dal vice questore Angelo Lamanna. La moglie ha confermato agli investigatori i tormenti del marito, che agli stessi familiari e agli amici, sembravano solo un aspetto «fisiologico» della vita precaria. E invece, erano colpi tremendi e mortali, per chi cercava nel lavoro, dignità, sicurezza, e un futuro meno nero.

di Marco Di Caterino su http://www.ilmattino.it

Volantini per Flash Mob 4 novembre

Volantini da stampare per i prossimi Flash mob formato A4






Video invito al Flash Mob degli insegnanti del 4 novembre a Roma

Aula Digitale: Gli strumenti digitali di RCS libri education


Aula Digitale è il nuovo sito RCS Education nato per accompagnare i docenti nel loro percorso didattico annuale e per proporre e sperimentare un nuovo modo di fare scuola. È un ambiente per insegnare e imparare integrando contenuti cartacei e contenuti digitali secondo modelli e progetti che potenziano didattica e apprendimento.
Aula Digitale è un ambiente virtuale pensato per una scuola nuova che oggi non può prescindere dalle possibilità che offrono tecnologia, multimedialità, interattività e Web. La scuola sta cambiando. Con Aula Digitale il futuro è già in classe.

Lettera di una precaria


Nel 1999 ci fu il cosiddetto Concorsone; allora era Ministro della Pubblica Istruzione Berlinguer.
Partecipammo in tanti col miraggio della sistemazione definitiva.
Ma tanti di quelli che superarono quel concorso e in seguito si laurearono sono ancora qui, superati ormai i 40 anni di età, ad elemosinare supplenze e ad essere precari.
Per non parlare delle varie difficoltà nel corso degli anni per ottenere delle supplenze, costretti spesso a lasciare famiglie e affetti e spostarsi al nord dove le possibilità di lavoro nel mondo della
scuola sono più concrete.
E per non parlare del caos regnante nei Provveditorati di antica memoria, dove se non si stava con occhi bene aperti, ci si ritrovava - chissà come - sempre indietro a qualcun altro/a.
Per non parlare pure dei circoli didattici con le relative graduatorie e 'preferenze' in tutti i sensi.
Sono cose risapute, anche dagli stessi sindacati.
Che dire, poi, delle varie campagne diffamatorie mediatiche succedutesi in questi ultimi anni contro il corpo docente, tacciato di violenze gratuite, scarsa preparazione etc etc.? Si tratta di un costante e sistematico piano atto a delegittimare docenti sempre più vessati, un vero e proprio stalking.
Chi scrive è consapevole che ci siano docenti scarsamente preparati, alle volte anche violenti, soprattutto psicologicamente. Ma si tratta delle mele marce che si possono trovare in qualsiasi ufficio pubblico o privato, nella pubblica amministrazione come in altri campi anche importanti e
delicati come quello sanitario.
Ma ora veniamo al Concorso indetto dal Ministro Profumo.
A cosa serve in realtà? Serve ad un ennesimo spreco di denaro pubblico e serve in realtà per eliminarci. Ogni volta inventano qualcosa per fare andare avanti una categoria o
per fermarne un'altra. E se ti trovi dalla parte sbagliata sono fatti tuoi.
Non sarebbe bastato assumerci esaurendo man mano la graduatoria? Dopo aver collezionato abilitazioni devo ancora farmi valutare? Chi mi ha valutato in precedenza erano docenti o asini? A loro volta essi da chi sono stati valutati? Valutiamo allora di nuovo i medici, gli avvocati, i commercialisti e verifichiamo tutte le chiamate dirette o non dirette dei vari concorsi pubblici.
Chi ci garantisce che non siano state fatte valutazioni errate, sia pure in buona fede?
E se non supero il test o il concorso cosa ne sarà di me e di quelli come me?
Perché non chiudete i Corsi di laurea che permettono di insegnare, piuttosto che fare false promesse o eliminare chi da anni segue un percorso al quale voi e sempre voi nei vari cambi di Governo ci avete indirizzato?
La smettete di giocare con la vita degli altri? Piuttosto dite la verità, che volete rendere le cose difficili per eliminarci, perché posti non ce sono a sufficienza. Invece che fate? Alimentate le
illusioni e ci fate scannare tra di noi.
Parlate di disoccupazione giovanile, che di certo esiste, ma io sono una giovane 'vecchia' ferma ancora al punto di partenza. E come me sono in tanti. Sistemate chi viene prima e si è guadagnato questo diritto con anni e anni di sacrificio.
Sono stufa, stanca, demotivata. Ognuno cura il proprio orticello. Ora c'è la sommossa per le ore in più.. .altra ingiustizia! Ma l'ingiustizia più
grave rimane questo inutile concorso.

Ma è colpa anche di noi docenti, che non abbiamo fermato in tempo questo processo in apparenza inarrestabile. Ci avete degradato al grado più basso della categoria professionisti, mettendoci spesso alla berlina, dandoci in pasto a trasmissioni televisive in cui venivamo accusati con processi sommari da conduttori, conduttrici che non avevano e non hanno la minima idea di cosa sia mantenere, informare, educare una classe di alunni spesso educati male in famiglie dove tutto è permesso. Compreso prendere a calci in culo il proprio insegnante. Ci sono genitori incapaci di badare ad un solo figlio. Ci sono però insegnanti capaci di  badare ad oltre 30 alunni e ci sono insegnanti come me, capaci di non tremare davanti ad un coltello puntato alla gola da un alunno o
alle minacce non sempre velate di genitori esagitati.
Non esistono solo le scuole politically correct da spot pubblicitario, esistono realtà scomode, realtà non conosciute a chi sta al riparo di ambienti protetti o quasi.
E lo ribadisco ancora una volta... ci sono insegnanti , e sono pochi perfortuna, che meriterebbero essere esonerati per scarsa preparazione e per condotta inqualificabile, al pari di chi ci governa e ruba. Ma non devono essere i portavoce di una intera categoria o esserne additati ad icona o esempio.
Questa è la mia rabbia, ma anche il mio orgoglio. Io rivendico il diritto di voler insegnare, di svolgere il lavoro per quale ho studiato e per il quale ho fatto sacrifici. E questo non deve essere messo in discussione da operazioni 'commerciali' fallaci. Fateci fare corsi di aggiornamento seri. Spendeteli così i soldi , invece che in inutili concorsi. E togliete la possibilità di insegnare religione o materie inutili.
La religione si pratica al pomeriggio nelle parrocchie, non a scuola. Tutto il resto sono bugie che raccontate al vostro gregge. Attenzione però, non esistono più i maremmani di una volta. E qualche pecora prima o poi darà inizio alla grande fuga. E lo noterete spero alle prossime elezioni.

Sere Domenici

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Intervista al Prof. Valter Oneili a "Il Caffè" - Rai News - di Corradino Mineo.

Video con l'intervista di Corradino Mineo al Professor Valter Oneili di un liceo romano ed esponente del Movimento di lotta contro le scelte fatte dal Ministro dell’Istruzione, Profumo.

Guarda il Video

Assenze Per Malattia del Personale Della Scuola


Un utile riepilogo delle disposizioni che riguardano le assenze del personale della scuola dovute a malattia, ricovero o periodi di convalescenza (e altre assenze dovute a casi particolari); i casi in cui bisogna operare la trattenuta di legge; quali assenze concorrono al periodo di comporto e per quali non va disposta la visita fiscale.

Il periodo di ricovero ed i giorni di convalescenza non sono soggetti alle trattenute economiche di legge, sono invece computati ai fini del superamento del periodo di comporto in quanto il CCNL/2007 prevede che esclusivamente le assenze per gravi patologie (art. 17 comma 9) e per infortunio sul lavoro (art. 20 comma 1) non vengono computate ai fini del limite massimo del diritto alla conservazione del posto.
Giova ricordare che la Corte di Cassazione con sentenza n. 1436/1998 ha stabilito che la nozione di “ricovero” è limitata ai casi di lunga degenza e terapie riabilitative, con esclusione pertanto delle situazioni contingenti.
Nel caso quindi un referto medico rilasciato dal Pronto soccorso indichi dei giorni di malattia, questi saranno soggetti alle ritenute economiche di cui all’art. 71 del decreto n. 112/2008 convertito in legge n. 133/2008.
Diverso potrebbe essere il caso di un intervento chirurgico sottoposto in regime di day hospital (quindi non un esame o visita specialistica ma un ricovero a fini operatori).
In questo caso il day hospital e la successiva convalescenza ricondotta nel certificato medico all’intervento subito non saranno soggetti alle ritenute economiche di cui all’art. 71 del decreto n. 112/2008 (i giorni saranno comunque computati ai fini del superamento del periodo di comporto).
Per ciò che riguarda invece l’accertamento della malattia attraverso la visita fiscale, l’obbligo da parte dell’Amministrazione di disporla fin dal primo giorno è riferito al solo caso di assenze che si verifichino nelle giornate immediatamente precedenti o successive a quelle non lavorative (se il giorno di malattia o uno dei giorni di malattia cada subito prima o subito dopo la domenica o altra festività).
Per gli altri giorni di assenza è data al Dirigente scolastico una certa discrezionalità e flessibilità.
In sintesi:
Non si procede alla decurtazione economica fino a 10 giorni nei seguenti casi:
  • Assenze dovute ad infortuni sul lavoro riconosciuti dall’INAIL;
  • Assenze per malattia dovute a causa di servizio riconosciuta dal Comitato di Verifica per le cause di servizio;
  • Ricovero ospedaliero, in strutture pubbliche o private. Per “ricovero ospedaliero” si intende la degenza in ospedale per un periodo non inferiore alle 24 ore (comprensivo della notte);
  • Ricovero domiciliare certificato dall’ASL o struttura sanitaria competente, purché sostitutivo del ricovero ospedaliero;
  • I day-hospital;
  • Assenze dovute a gravi patologie che richiedono l’effettuazione delle terapie salvavita, inclusa la chemioterapia (sono esclusi dalla decurtazione anche i giorni di assenza dovuti alle conseguenze certificate delle terapie salvavita temporaneamente e/o parzialmente invalidanti).
I periodi di assenza per convalescenza che seguono senza soluzione di continuità un ricovero o un intervento effettuato in regime di day-hospital indipendentemente dalla loro durata per i quali è sufficiente una certificazione rilasciata anche dal medico curante pubblico o privato (la certificazione medica dovrà far discendere espressamente la prognosi dall´intervento subito in ospedale).
Nota bene
La Corte Costituzionale con sentenza n. 120/2012 ha confermato la legittimità costituzionale della decurtazione in caso di assenze per malattia.
Pertanto, la decurtazione retributiva:
  • È relativa ai primi dieci giorni di ogni periodo di assenza per malattia e non ai primi 10 giorni di assenza per malattia nel corso dell’anno;
  • Opera per ogni episodio di assenza (anche di un solo giorno) e per tutti i dieci giorni anche se l’assenza si protrae per più di dieci giorni;
  • Per un periodo superiore a 10 giorni di assenza, a partire dall’undicesimo giorno sarà ripristinata l’erogazione di tutti gli emolumenti e le indennità aventi carattere fisso e continuativo, con esclusione del solo trattamento accessorio variabile;
  • Se l’evento morboso supera i 15 giorni lavorativi, a partire dall’undicesimo giorno di assenza sarà altresì erogato il trattamento accessorio variabile;
In merito alla trattenuta da non applicare per i giorni di assenza dovuti a convalescenza post-ricovero ospedaliero a seguito di ricovero o intervento chirurgico o altro fatto traumatico prescritta dalla struttura pubblica o dal medico curante, il Dipartimento della Funzione Pubblica, con parere n. 53 del 5/11/2008, ha affermato che in caso di ricovero ospedaliero, il rinvio dinamico della legge alla previsione del Contratto per il comparto Ministeri, non riguarda in senso stretto soltanto i giorni di ricovero ma concerne il regime più favorevole previsto per le assenze per malattia dovute appunto a ricovero ospedaliero, con ciò comprendendo anche l’eventuale regolamentazione più vantaggiosa inerente il post-ricovero.
Ciò che indica la Funzione Pubblica è da applicare anche al personale del comparto Scuola, in virtù del fatto che il parere parla di “rinvio dinamico alla previsione dei contratti collettivi inclusa la regolamentazione più vantaggiosa inerente il post ricovero”, così come appunto prevede anche il CCNL/2007 al pari del Contratto del comparto Ministeri.
Non a caso nel 2009 la nota del MEF Prot. n. 27553 ribadisce: “…il trattamento accessorio oltre che per gli infortuni sul lavoro, le malattie riconosciute dipendenti da causa di servizio, i ricoveri ospedalieri o i day-hospital e le assenze relative a patologie gravi che richiedano terapie salvavita, va corrisposto anche per i periodi di convalescenza che seguono, senza soluzione di continuità, un ricovero o un intervento effettuato in regime di day-hospital, indipendentemente dalla loro durata per i quali è sufficiente una certificazione rilasciata anche dal medico curante.”
Pertanto nessuna decurtazione deve essere effettuata per i periodi collegati non solo al ricovero ospedaliero ma anche al post ricovero.
Non si procede alla visita fiscale nei seguenti casi:
  • Patologie gravi che richiedono terapia salvavita (sono ricomprese non solo le assenze per l’effettuazione della terapia, ma anche quelle derivanti da infermità con nesso causale con la terapia stessa es. postumi della terapia);
  • Infortunio sul lavoro, se riconosciuto con determinazione dell’INAIL;
  • Malattie riconosciute dipendenti da causa di servizio, se almeno riconosciuta dal Comitato di Verifica per le cause di servizio;
  • Stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità “riconosciuta”. La patologia invalidante dev’essere riconosciuta da un giudizio medico legale emesso secondo le normative vigenti (non è richiesto alcun grado minimo di invalidità) e il certificato medico deve contenere in maniera esplicita il nesso causale tra invalidità riconosciuta e malattia in atto che ha determinato la prognosi clinica;
  • Qualora il dipendente sia ricoverato presso un ospedale, o si rechi al pronto soccorso, o a seguito di un infortunio, o a seguito di un ricovero ospedaliero, qualora il periodo di riposo o di convalescenza sia stato ordinato dall’ospedale stesso (e non, successivamente, dal medico curante: in questo caso non risulta nessun legame ufficiale con il periodo di ricovero o con il precedente infortunio).
  • Nei confronti dei dipendenti per i quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato: la visita fiscale non può essere prevista per due volte per lo stesso evento morboso. Ogni prolungamento della malattia può invece prevedere una successiva visita medica di controllo;
  • Nei confronti dei dipendenti che si assentano per malattia per sottoporsi a “visite specialistiche” (La richiesta di visita di controllo si configurerebbe come ingiustificato aggravio di spesa per l’amministrazione in quanto l’avvenuta visita sarà giustificata con la presentazione dell’attestato da parte del dipendente).
Nota bene
Ai sensi del D.M. n. 206/2009 le fasce orarie di reperibilità per i pubblici dipendenti in caso di assenza per malattia sono dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 18,00.
L’obbligo di reperibilità sussiste anche nei giorni non lavorativi e festivi quando questi siano compresi nel periodo di malattia.
Come precisato dal Dipartimento della Funzione Pubblica con il Parere 15 marzo 2010, n. 12567, il dipendente pubblico esente dall’obbligo di reperibilità, in caso di assenza dal lavoro, può non ricevere la visita fiscale se ha trasmesso all’Amministrazione di appartenenza tutta la documentazione formale, consistente nella documentazione relativa alla causa di servizio, all’accertamento legale dell’invalidità, alla denuncia di infortunio e nel certificato di malattia che giustifica l’assenza dal servizio e che indica la causa di esenzione.
In caso contrario, anche se l’Amministrazione richiede l’accertamento fin dal primo giorno di malattia, nessuna sanzione è prevista per il dipendente esente da reperibilità che il medico dell’ASL non trova in casa.
Per ciò che invece riguarda il non invio al dipendente della visita fiscale se il periodo di convalescenza è ordinato dall’ospedale, pur non essendoci una norma specifica che ne vieti la disposizione da parte del Dirigente si dovrebbe ritenere quanto meno paradossale (e di conseguenza inutile) che una struttura sanitaria pubblica possa o debba accertare lo stato di malattia certificato da altra struttura pubblica.
Basterebbe questo pensiero a far ritenere al Dirigente scolastico la non necessità di una norma che regoli il caso.
Non concorrono alla determinazione del conteggio dei giorni di malattia nel periodo di comporto (18 mesi + 18 mesi per il personale a TI; 9 mesi o 30 giorni per il personale a TD):
  • Le assenze dovute ad infortunio sul lavoro certificate dall’INAIL;
  • I giorni di ricovero ospedaliero o di day-hospital solo se collegati alla somministrazione di terapia salvavita per gravi patologie la cui certificazione avvenga ex post da parte della ASL o della struttura convenzionata;
  • Le assenza dovute alle conseguenze certificate delle terapie.
Concorrono alla determinazione del conteggio dei giorni di malattia nel periodo di comporto:
  • Tutte le assenze di malattia non ricomprese nei casi sopra elencati (es. le infermità dipendenti da causa di servizio (per cui comunque spetta l’intera retribuzione), il ricovero ospedaliero, il dayhospital, i periodi di convalescenza, le visite specialistiche se imputate a malattia.
Nota bene
Al personale assunto a tempo indeterminato spetta la conservazione del posto per un periodo di 18 mesi nel triennio.
Durante tale periodo:
  • I primi 9 mesi di assenza sono interamente retribuiti;
  • Nei successivi 3 mesi la retribuzione viene decurtata del 10%;
  • Negli ultimi 6 mesi la retribuzione viene decurtata del 50%.
  • L’eventuale ulteriore periodo di conservazione del posto di altri 18 mesi è senza retribuzione.
Al personale assunto a tempo determinato fino al 30/6 o 31/8 spetta la conservazione del posto per un periodo non superiore a 9 mesi in un triennio scolastico.
Per ciascun anno scolastico, il periodo è così retribuito:
  • Il primo mese è intermente retribuito;
  • Nel secondo e terzo mese la retribuzione viene decurtata del 50%.
  • Per i restanti 6 mesi si ha diritto alla conservazione del posto senza assegni.
Al personale assunto a tempo determinato per “supplenze brevi” spettano 30 giorni di malattia in un anno scolastico pagati al 50% (non interrompono l’anzianità di servizio a tutti gli effetti).
Superato il limite di 30 giorni si avrà la risoluzione del rapporto di lavoro.
Non sono ricompresi nel periodo di comporto le assenze dovute a “gravi patologie”.
È utile una precisazione: è il particolare tipo di terapia salvavita, o assimilabile e/o temporaneamente o parzialmente invalidante a qualificare la gravità della patologia.
Non esiste dunque, allo stato, una elencazione e/o specificazione delle c.d. “gravi patologie”, mentre la gravità della patologia non può, in ogni caso, ritenersi rimessa alla valutazione discrezionale del Dirigente scolastico competente ad autorizzare l’assenza per malattia, ma deve essere accertata e certificata dal personale sanitario competente.
La gravità della patologia deve necessariamente essere collegata all’effettuazione di terapie che, per la loro natura e/o per le modalità di svolgimento possano risultare temporaneamente e/o parzialmente invalidanti per il dipendente.
Il dipendente dovrà quindi produrre una certificazione medica attestante sì la grave patologia, ma anche la prescrizione di terapie temporaneamente e/o parzialmente invalidanti. I due elementi devono dunque coesistere.
Ne consegue che l’assenza per malattia retribuita in caso di grave patologia è inerente esclusivamente a giorni di ricovero ospedaliero o di day hospital e giorni assenza dovuti alle conseguenze certificate delle terapie.
Pertanto ogni altro periodo di malattia non riconducibile a tali ipotesi, rientra nel calcolo del periodo di comporto.

 Paolo Pizzo (segreteria provinciale UIL scuola Catanzaro) su Orizzontescuola

Costituzione e Scuola: Diritti e Doveri commentati


Diritti e Doveri presenti nella Costituzione riguardanti la Scuola, commentati dal Prof. Lino Palmieri . Mai come in questo momento è utile, anzi doveroso, rileggerli.

I Diritti

- Il diritto al "rispetto della persona" di ogni essere umano, chiunque esso sia (art. 32); riconoscendo a tutti i cittadini e le cittadine "pari dignità" sociale, civile e giuridica, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali" (art. 3).

* Ciò significa, per quanto riguarda la scuola, attribuire tale diritto ad ogni insegnante, ogni alunno/studente, ogni operatore coinvolto nella vita della scuola, riconoscendo e rispettando le "diversità" come ricchezza da valorizzare, e quindi considerando tutti come persone da non emarginare, escludere, selezionare, ma da aiutare a crescere, ciascuno nella sua specificità (sessuale, culturale, religiosa). Anche fra le generazioni si impongono diversità nella definizione dell'identità civile: i diritti e i doveri non sono gli stessi per un adolescente, per un adulto o per un anziano (L. Irigarai, La democrazia comincia a due, Bollati Boringhieri, '94, p. 64) e, considerando il fatto che i giovani partecipano sempre più precocemente alla vita sociale, è opportuno attribuire loro un'identità propria non discendente dalla legittimazione offerta dai genitori ad un'età più giovanile" (id., id., p. 178: relazione di R. Imbeni). Di conseguenza, "una maggiore età civile più precoce" esigerebbe che ai giovani venissero affidate "proprie responsabilità civili", cioè che la loro "identità civile" ricevesse un "reale contenuto" (id., id., p. 66).

- Il diritto di tutti (anche "gli inabili ed i minorati") ad essere sostenuti nel cammino verso "il pieno sviluppo della persona umana", attraverso la rimozione degli "ostacoli di ordine economico e sociale", che limitano di fatto "la libertà e l'uguaglianza dei cittadini" (art. 3 e 38).

* Questo vuol dire "diritto allo studio", e in questo trovano fondamento la "centralità dello studente" e la "centralità della scuola". "Certamente tra gli ostacoli più terribili (perché, più occulto ed occultato) che limitano la possibilità di partecipare alla vita nazionale e che sarebbe compito della Repubblica rimuovere sta e primeggia l'incapacità di controllare la comunicazione scritta, di accedere pienamente alle informazioni necessarie per vivere e, a volte, sopravvivere, dunque di costruirsi un adeguato corredo critico e una reale capacità di comprensione e controllo di ciò che accade intorno. Senza alfabeto niente democrazia. Senza alfabeto solo sottosviluppo" (T. De Mauro, Idee per il governo. La scuola, Laterza, '95,.39).
E' necessario, allora, che la scuola tenga conto delle ineguaglianze delle condizioni di partenza e in genere delle condizioni personali, familiari, ambientali, economiche, sociali e culturali degli alunni, e disponga pertanto di mezzi idonei a compensare per quanto possibile le suddette ineguaglianze, in misura inversamente proporzionale alle risorse dell'utenza.
(Almeno per le scuole che sorgono nelle zone a "rischio" e nelle situazioni ambientali più svantaggiate, devono essere studiati e adottati provvedimenti di vario genere, che possono andare dall'apertura della scuola agli alunni anche nel pomeriggio - con la disponibilità delle attrezzature didattico-educative e di personale responsabile, al limite anche volontario -, all'introduzione di procedure innovative sul piano didattico - organizzativo).

- Il "diritto al lavoro", di "tutti i cittadini", per garantire il quale la Repubblica "promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto" (art. 4), e "cura la formazione e l'elevazione professionale" (art. 35).

* Si rende perciò necessaria una solida formazione generale (che integri cultura e professionalità di base, concretezza e astrazione, scienza e tecnologia, rigore logico e creatività) ed una formazione specificamente professionale a vari livelli (al termine dell'obbligo scolastico, dopo la maturità e dopo la laurea), cui faccia seguito un costante aggiornamento. La "qualità" della scuola e della formazione professionale specifica condizionano infatti non solo la formazione umana e civile, ma anche le possibilità di accesso al lavoro.

- Il diritto a partecipare effettivamente "all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese", ad "associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale" (art. 3 e 49).

* In questa prospettiva, la scuola deve essere aperta al presente, al rapporto col territorio e con i problemi locali, nazionali, dell'Europa e del mondo, ricorrendo alla conoscenza del passato in vista di una migliore comprensione del presente, a cui lo studente non deve sentirsi estraneo per poter contribuire alla costruzione di un mondo più umano.

- Il diritto alla "libertà personale...inviolabile", alla libera manifestazione del proprio pensiero "con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione", al libero esercizio e al libero insegnamento dell'arte e della scienza (art. 13, 21 e 33).

* Ciò richiede che, entro ciascuna istituzione scolastica e nel concreto "fare scuola", vengano riconosciuti come esigenze fondanti la funzione pubblica della scuola stessa, il pluralismo culturale e una chiara distinzione tra formazione culturale, sociale, civile conformemente ai principi e ai valori costituzionali, e indottrinamento ideologico e/o proselitismo confessionale.
Resta inteso che la libertà del docente non deve attuarsi come arbitrio individuale, ma come capacità di dare liberamente il proprio contributo attraverso il lavoro collegiale, oltre che quello personale.

- Il diritto di "accedere agli uffici pubblici...in condizione di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge" (art. 51).

* Ciò esige, ancora, per quanto riguarda una scuola che intenda vedere riconosciuta una funzione pubblica, il diritto per tutti di accedere all'insegnamento attraverso forme di reclutamento degli insegnanti contrassegnati da criteri oggettivi di professionalità.

I Doveri:

- Il dovere per tutti i cittadini di "svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società" (art. 4).

* Sarà quindi necessario, nella scuola, rendere effettiva per gli alunni la possibilità di scegliere la propria strada, orientando gradualmente lo studente verso scelte scolastiche che non siano premature rispetto all'età dell'alunno, non siano di fatto irreversibili o quasi, e presuppongano, quindi, una struttura tendenzialmente unitaria e flessibile del sistema scolastico.

- Il dovere di tutelare "il paesaggio" e "il patrimonio storico e artistico", di collaborare alla "difesa della Patria" e insieme di ripudiare la guerra "come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" e di promuovere "le organizzazioni internazionali" rivolte a costituire "un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni" (art. 9, 11 e 52).

* Ne consegue che la scuola debba tener conto di questi orientamenti valoriali, il cui conseguimento è essenziale, oggi come non mai, per la sopravvivenza delle persone, dei popoli, dell'umanità. La consapevolezza dell'esigenza primaria di rispettare la persona umana in quanto tale nella diversità delle persone, di operare per il suo pieno sviluppo in rapporto a se stessi e agli altri, quindi di agire secondo il criterio di solidarietà verso i più deboli (e cioè verso quegli individui e quei popoli il cui pieno sviluppo sia maggiormente ostacolato da condizioni interne ed esterne di qualsiasi genere), questa consapevolezza - in quanto investe il piano etico/culturale - rinvia ad un'azione formativa da realizzare prioritariamente nelle scuole pubbliche, in quanto da essa viene condizionata la vita economica, sociale e politica in un paese democratico.

Tutto ciò viene a costituire il carattere fondante della funzione pubblica della scuola, che è scuola per tutti e di tutti i cittadini, e - in quanto tale - eminentemente "scuola di stato", costituzionalmente unica garante del diritto allo studio. Di conseguenza la scuola di stato deve essere sottratta alla logica e ai meccanismi del "mercato". La Repubblica "istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi" (art. 33), in rapporto al diritto personale che ogni individuo ha, fin dalla nascita, al suo pieno sviluppo, all'educazione e all'istruzione; diritto personale di ciascuno cui corrisponde il "dovere" (e altresì il "diritto") dei genitori che non ne siano palesemente incapaci, di "mantenere, istruire ed educare i figli", mentre in caso contrario "la legge provvede a che siano assolti i loro compiti" (art. 30). "Senza oneri per lo Stato", poi, la Costituzione riconosce ad "Enti e privati" il "diritto di istituire scuole ed istituti di educazione" (art. 33).

Nell'ambito del sistema scolastico nazionale, il modello di riferimento è costituito, dunque, dalla scuola statale, a cui anche la scuola non statale deve rapportarsi sia per ottenere - sulla base dei requisiti richiesti per legge - la "parità", sia per poter essere integrata entro il sistema di istruzione pubblica.

La richiesta e il conseguimento della "parità" delle "scuole non statali" con la "scuola di stato" implica ancora "diritti e obblighi": la "piena libertà" e "un "trattamento scolastico equipollente" per i loro alunni, nel rispetto delle "norme generali sull'istruzione" (nel caso specifico, ci si potrà riferire alla normativa sulle autonomie d'Istituto, oltre che a tutte le norme relative alla progressione negli studi, alla validità dei titoli di volta in volta conseguiti, alle verifiche nazionali), della coerenza con le finalità, gli obiettivi e le condizioni previste per la scuola di stato e il rispetto di requisiti oggettivamente definiti per la nomina dei docenti. (art. 33).

Nell'ambito delle scuole non statali, occorre distinguere:

- le scuole istituite e gestite da altri Enti pubblici, alle quali si estende naturalmente l'esercizio della "funzione pubblica" propria della scuola statale, una volta che sia verificata la loro idoneità ad integrare il compito specifico dello Stato, di garantire per tutti il "diritto allo studio" nel rispetto delle "norme generali dell'istruzione", degli indirizzi e degli standard nazionali;

- e le scuole istituite e gestite da persone o enti privati o religiosi, per le quali non è di per sé naturale l'attribuzione della "funzione pubblica", potendo esse - proprio in quanto scuole private liberamente istituite e gestite - perseguire finalità non coincidenti, per aspetti non secondari, con quelli inerenti alla funzione pubblica della scuola (per es., scuole legate a interessi commerciali, oppure condizionate dal riferimento esclusivo a specifici status sociali, o appartenenze etniche, politico-ideologiche, o matrici confessionali).

Non è comunque riferibile al diritto allo studio e al correlato esercizio della funzione pubblica della scuola, il principio di "sussidiarietà" in modo tale da assegnare prioritariamente all'ambito del "privato" il compito di soddisfare una funzione pubblica essenziale alla formazione di ciascun cittadino/a e dell'intera comunità, riservando paradossalmente allo Stato e agli altri Enti Pubblici locali e regionali una funzione integrativa e suppletiva rispetto all'iniziativa privata.

In linea generale vale per persone o Enti privati o religiosi la facoltà loro riconosciuta di istituire liberamente scuole "senza oneri per lo Stato" e, corrispettivamente, vale per chiunque goda del diritto allo studio la facoltà di scegliere la scuola che ritiene più idonea alla propria formazione, nell'ambito di quanto l'offerta mette a disposizione della cittadinanza.

In rapporto al diritto di ciascuno allo studio, possono essere previsti i provvedimenti che si riterranno più opportuni, in favore degli alunni appartenenti alle famiglie meno abbienti, tanto che frequentino scuole pubbliche, quanto scuole private paritarie.



Audiofiabe gratis per bambini

21 audiofiabe gratis raccontate da Walter Donegà


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Ma va là, Prof. Monti!


Continuo ad essere in forte disaccordo con quanto dice il nostro premier, il prof. Mario Monti.  Ovviamente “lù el se cascia no”: preferisco dirla Milan style perché mi hanno appena regalato il nuovissimo romanzo di Montalbano. Mi piace da andar giù di testa, ma dopo poche pagine sento il bisogno di ritrovare le mie radici. Che sono anche quelle del Prof.  Lui sicuramente non si darà cale del mio dissenso, se ne fa un baffo così, per tradurti la locuzione lombarda. Ma dopo la storiella della luce in fondo al tunnel, adesso non può venirmi a sgonfiare con la trovata dei “chiari segnali di ripresa”.

Ennò cara el mè Profesur, lei sta parlando da politico non da Bocconiano. Se c’è una cosa che non è chiara, sono proprio i segnali che da più parti ci arrivano. Lo abbiamo più volte visto insieme nelle scorse settimane e non ho mancato di sottolinearlo con preoccupazione. Dal Guardian a Markit e Yahoo Finance e a vari istituti USA di studio della congiuntura, semmai aumentano i segnali che fanno temere per il 2013 una recessione mondiale. Una voce particolarmente autorevole si è appena aggiunta: Stanley Fischer, il capo della Bank of Israel ha espresso le sue preoccupazioni a Gerusalemme in una intervista alla CNBC

Proprio di un Istituto indipendente per lo studio della congiuntura USA, l’ECRI Economic Cycle Research Institute è il grafico che ti presento sta settimana. Te ne avevo già parlato qualche mese fa quando avevano suonato un campanello d’allarme. Adesso il loro capo dice: ve lo avevo anticipato 9 mesi fa e ora “we do believe we are in recession”.

Per il nostro domestico non è che giri molto meglio. Il secondo grafico arriva da un istituto pubblicamente riconosciuto ed accreditato, ma sia Cer che Ires concordano, e prevede per i prossimi anni una riduzione del potere di acquisto fino al 9% nel 2014. Alla faccia dei chiari segni positivi. Del resto alla recentissima audizione alla Camera del presidente Istat, il dott. Enrico Giovannini ha detto che “ulteriori segnali incoraggianti, ma non univoci, sono emersi nelle ultime settimane”. Con altre parole, e ben più autorevoli delle mie, si dice la stessa cosa: che le cose son mica chiare.

Tirar fuori tra un po’ la scusa che noi stavamo andando meglio o meno peggio, cosa indiscutibile anche se metterei in discussione che si andasse così peggio come i mercati internazionali sembravano voler far credere, ma poi è arrivato il Cigno Nero … non vale.

Per parlare da vecchio Bocconiano chiamiamolo un Entelechiano, come fin dal 1955 nella milanesissima Bocconi il prof. Giovanni Demaria aveva pubblicato con una cinquantina d’anni di anticipo su Nassim Nicholas Taleb, cittadino del villaggio globale. Comunque per definizione un fatto imprevedibile a priori, che impatta violentemente sull’economia e che a posteriori verrà rigorosamente giustificato dagli esperti come inevitabile. Questo fatto invece, la recessione, quando non predetto addirittura, lo hanno ritenuto possibile e probabile in tanti che lo hanno dichiarato a chiare lettere.

E sia chiaro: non sono un autolesionista che provi una gioia masochista quando le cose vanno male. Vorrei solo che coloro che hanno la responsabilità delle decisioni, un Camilleri lombardo direbbe “quej che gan la mennera”,  non ci trattassero da sudditi idioti una volta ancora.

Vittorio E. Malvezzi su Soldionline 

Google Art Project, per visitare 180 musei in tutto il mondo


Google Art Project, la piattaforma online creata dal motore di ricerca tre anni fa con cui si possono visitare virtualmente 180 musei in tutto il mondo, amplia il ventaglio di proposte, con l'arrivo di 29 nuove location museali da 14 paesi, tra cui spiccano quattro eccellenze italiane.

Illegittime le ferie forzose


Le ferie non possono essere fruite durante le vacanze di Natale e Pasqua. E nemmeno nei giorni di ponte come, per esempio, quello del prossimo 2 novembre. É illegittimo, dunque, il collocamento d'ufficio in ferie nei suddetti periodi, perché non sono utili a tal fine. Lo si evince dalla relazione illustrativa del disegno di legge sulla stabilità, in riferimento alla norma che prevede una deroga al divieto di monetizzazione delle ferie per il docenti precari (si veda ItaliaOggi di martedì scorso).


Va detto subito che la relazione non è un testo di legge. Ma reca comunque l'interpretazione adottata dal governo e dalle amministrazioni centrali in relazione a vari istituti contemplati nel provvedimento, dunque va tenuta ne debito conto. Sia per quanto riguarda le considerazioni riguardanti la normativa in vigore, sia per quanto riguarda l'individuazione dell'intenzione del legislatore ai fini della corretta interpretazione del provvedimento sul quale fa luce. In particolare, per quanto concerne il divieto di monetizzazione, la relazione prende atto che l'applicazione delle nuove disposizioni, in assenza di deroghe, esporrebbe l'amministrazione scolastica a «probabile soccombenza_ nelle inevitabili controversie».E muovendo da questa premessa, conclude sulla necessità di «di consentire la monetizzazione delle ferie al personale» assunto a tempo determinato. Ferma l'esclusione dei docenti titolari di incarichi di supplenza annuale ( fino al 31 agosto). Detto questo, la relazione prosegue spiegando che, per limitare i costi a carico dell'erario, il disegno di legge prevede un ampliamento dei periodi utili alla fruizione delle ferie. Che attualmente sono individuati solo nei mesi estivi in coincidenza con la sospensione delle attività didattiche ( generalmente dal 1° luglio al 31 agosto). E quindi le nuove regole stabiliscono «che il periodo valido a tal fine sia quello della sospensione delle lezioni anziché delle attività didattiche, di modo che le sospensioni natalizia e pasquale, nonché gli eventuali ponti, e i giorni di sospensione a giugno siano validi per la fruizione delle ferie». Allo stato attuale, in attesa che il ddl sia approvato, vige ancora il divieto di disporre il collocamento in ferie in periodi diversi dai mesi estivi.

di Antimo Di Geronimo

Bocciato l'aumento orario dei Prof dalla Commissione Cultura della Camera


La commissione Cultura della Camera boccia l'aumento dell'orario di lavoro dei professori delle scuole da 18 a 24 ore settimanali, contenuto nella legge di stabilità. La commissione ha approvato infatti alcuni emendamenti uno dei quali elimina questa norma. La parola finale spetta comunque alla commissione Bilancio.
“Qualsiasi intervento di modifica dell’orario di lavoro deve essere inserito in ambito contrattuale”: così l’on. Manuela Ghizzoni (Pd), Presidente della Commissione Cultura della Camera e relatrice della Legge di stabilità, dopo l’approvazione in Commissione degli emendamenti e dei pareri da consegnare alla Commissione Bilancio.
“L’approvazione dell’emendamento soppressivo all’aumento dell’orario di lezione, presentato dal relatore e dalle forze di maggioranza, è il primo passo per il definitivo stralcio della norma. Qualsiasi intervento di modifica dell’orario di lavoro deve essere inserito in ambito contrattuale e non può che tendere al rilancio della professione docente e del suo ruolo sociale. Il tema del lavoro degli insegnanti – spiega Ghizzoni - non può prescindere da una prospettiva culturale e politica, che valuti adeguati livelli retributivi, una riforma del tempo scuola e una riorganizzazione degli spazi della didattica. Una prospettiva alla quale tutte le forze politiche hanno il compito di contribuire, così come hanno fatto in Commissione Cultura esprimendo un voto favorevole agli emendamenti e ai pareri del relatore.”
E Pierfelice Zazzera, vicepresidente della Commissione Cultura alla Camera, in una nota dice: “La Commissione Cultura ha sfiduciato il ministro Profumo sull’aumento dell’orario di lavoro per i docenti. A questo punto, il ministro dell’Istruzione dovrebbe dimettersi. Quello che serve agli insegnanti e che noi chiediamo è il rinnovo dei contratti nazionali e il pagamento degli scatti di anzianità, investimenti nella scuola e un piano di stabilizzazione per i precari, considerando la procedura concorsuale attualmente in corso di svolgimento inutile e costosa”.