Ancora una volta viene sbandierata una riforma “in stretto accordo con insegnanti e addetti ai lavori" come dice Silvio Berlusconi. Ed io ribadisco: chi sono questi insegnanti ed addetti ai lavori che hanno collaborato alla stesura di questa riforma? Esistono veramente o è un bluff per mettere un sigillo di condivisione ad un’iniziativa unilaterale e dirigistica? E poi, che fine ha fatto il Liceo Tecnologico?
( da periodicoitaliano.info) “Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, non si è lasciata scoraggiare dagli scioperi e dalle contestazioni degli studenti e non ha alcuna intenzione di arrestare la sua opera riformatrice: “Più matematica, scienze e lingue straniere. Latino obbligatorio nei licei Classico, Scientifico, Linguistico e delle Scienze umane. Relazioni più strette con il mondo del lavoro e con l’università” ha dichiarato entusiasta. E questo sarà solo l’inizio per una delle Riforme del centro - destra che si preannunciano rivoluzionarie. La Gelmini ha già espresso il suo “No” a una scuola - parcheggio di studenti: ecco perchè l’obbligo d’istruzione è stato abbassato da 16 a 15 anni. Il ministero vuole offrire la possibilità di lavorare a chi non ama studiare, rendendosi dunque utile alla società e all’economia del nostro Paese. Il ministro, con il consenso del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha inoltre annunciato il via libera del Governo alla Riforma dele scuole superiori, Licei ed Istituti tecnici e professionali: “E’ un passo epocale che verrà attuato dal prossimo anno”, ha dichiarato. Ma non potevano mancare gli allarmismi: la senatrice del Pd, Mariapia Garavaglia, ha gridato subito allo scandalo, temendo una nuova Riforma Gentile del 1923, promulgata durante l’epoca fascista.
Sonora la risposta di Silvio Berlusconi: “La verità è che una riforma organica delle superiori era attesa da decenni. E il fatto che a vararla sia un Governo di centro - destra rappresenta per la sinistra una bruciante sconfitta. Con queste riforme, dal prossimo anno scolastico avremo delle scuole che potranno essere comparate a quelle dei Paesi europei più avanzati”. Una riforma avanzata, in stretto accordo con insegnanti e addetti ai lavori: leggi per il popolo e con il popolo. Secca la risposta del Ministro Gelmini alle critiche avanzate dall’opposizione: “La sinistra è allergica alle riforme e rappresenta solo la conservazione e la difesa a oltranza dell’indifendibile. La scuola cambia e non sarà più un ammortizzatore sociale”. Per il Presidente dell’Associazione nazionale Presidi, Giorgio Rembado, è una “riforma necessaria e ineludibile”.
Tra le novità: riduzione dell’orario delle lezioni, gli studenti italiani sono quelli che trascorrono più ore tra i banchi di scuola, ma con risultati scarsi. Da 1089 ore annue scenderemo a 977 (media Unione Europea);. Nei Licei: basta indirizzi sperimentali e progetti fittizi. I licei saranno solo sei. Nell’Artistico dominano sei indirizzi: arti figurative, architettura e ambiente, audiovisivo e multimedia, design, grafica e scenografia. Al Liceo classico più matematica e una lingua straniera. Al Liceo scientifico tre lingue straniere e potenziamento delle discipline matematiche. Ma le novità più attese sono il Liceo musicale e coreutico (“Sarà obbligatiorio studiare la mia musica e quella del maestro Apicella” ha ironizzato il nostro presidente del Consiglio) e il Liceo delle Scienze umane, che sostituisce il vecchio Liceo sociopedagogico.
Per gli istituti tecnici e professionali, la Gelmini promette che “non sarà istruzione di serie B”. Anzi, “sarà la migliore risposta della scuola alla crisi e favorirà il contrasto della dispersione scolastica”. Più ore di laboratorio, più stage, tirocini e alternanza scuola - lavoro. Perchè se tempo fa la scienza si affermò grazie alla tecnica, oggi il mondo del lavoro, per progredire, ha bisogno di tecnici e professionisti di alto livello. Non solo intellettuali da Liceo, dunque.
Fabio Giuffrida