Ricordiamo che, nel piano, il riferimento cartesiano ortogonale è
costituito da una retta orizzontale, l’asse delle ascisse o asse X (orientato
da sinistra verso destra) e da una retta verticale, l’asse delle ordinate o
asse Y (orientato dal basso verso l’alto). Gli assi si intersecano nell’
origine: il punto O ≡ (0;0). Il piano viene così diviso in quattro quadranti:
Il primo in alto a destra, il secondo in alto a sinistra, il terzo in basso a
sinistra e il quarto in basso a destra. La posizione di un punto sul piano è
data dalle sue due coordinate: nell’ordine l’ascissa è la distanza del punto
dall’asse Y (si misura sull’asse X) e l’ordinata è la distanza del punto dall’asse
X (si misura sull’asse Y). In pratica il primo numero, l’ascissa, indica di
muoverci orizzontalmente sull’asse X (a sinistra se è negativa e a destra se è
positiva) e il secondo numero, l’ordinata, dice di muoverci
verticalmente dal punto individuato dall’ascissa (in basso se è
negativa e in alto se è positiva). A ogni punto corrisponde una coppia ordinata
di numeri relativi e possiamo applicare alla geometria il metodo algebrico.
di Luciano Porta
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