google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 TUTTOPROF.: Draghi: Bisogna aumentare l'età di pensionamento google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Draghi: Bisogna aumentare l'età di pensionamento

MILANO - Innalzare l'età pensionabile. La necessità individuata dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, vede vari ministri su posizioni differenti e il parere contrario degli istituti di previdenza (Inps, Inpdap) e dei sindacati, mentre la Confindustria dice che «passi avanti sono stati fatti, ma si può fare di più».

DRAGHI - Il tasso di copertura assicurato in Italia dal pilastro pubblico ai futuro pensionati «sarà più basso, a parità di età di pensionamento, di quello che il sistema ha garantito finora», ha detto Draghi, e quindi «per assicurare prestazioni di importo adeguato a un numero crescente di pensionati è indispensabile un aumento significativo dell'età media effettiva di pensionamento».

SACCONI - Secondo il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, invece, le riforme sulle pensioni già fatte sono «più che sufficienti». Sacconi sottolinea che ci sono due stabilizzatori del sistema: l'adeguamento dei coefficienti di trasformazione dei contributi e la norma prevista nel decreto anti-crisi che adegua l'età pensionabile all'aspettativa di vita a partire dal 2015. «La nostra riforma nel provvedimento "anticrisi" - spiega Sacconi a margine della presentazione del rapporto Inpdap - non può essere sottovalutata perché non ha determinato forme di mobilità sociale. Già dall'anno prossimo si calcola l'andamento dell'aspettativa di vita in modo che dal 2015 ci sia un aumento automatico corrispondente e proporzionale. Da allora ogni 5 anni ci sarà un adeguamento». «Credo che un meccanismo di questo genere - aggiunge Sacconi - sia più che sufficiente visto che si combina con quanto previsto dai governi Dini e Prodi sulla caratura delle pensioni». Alla domanda se le riforme fatte quindi bastano, Sacconi risponde: «Ragionevolmente sì».

PDL PER DRAGHI - Adolfo Urso, vice ministro allo Sviluppo economico, ritiene invece che le riforme sin qui realizzate non bastino e dà ragione a Draghi. «L'innalzamento dell'età pensionabile non è più un tabù, ma una necessità che va realizzata in maniera più compiuta nel quadro di un processo di riforma che si fondi su un nuovo patto generazionale e possa avere la più ampia condivisione possibile. Il governo si è gia mosso su questa strada, ma credo che una riflessione più ampia vada fatta nella seconda fase della legislatura». Sulla linea di Urso sono tre deputati del Pdl, Giuliano Cazzola, Benedetto della Vedova e Raffaello Vignali: «Draghi ha ragione quando invita a mettere all'ordine del giorno una riforma delle pensioni che abbia al suo centro l’innalzamento dell’età pensionabile». Anche un altro deputato Pdl, Giorgio Jannone, presidente della commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali, appoggia Draghi: «Le riforme approvate e quelle in itinere garantiscono la stabilità del sistema per i prossimi anni, anche se i mutamenti demografici richiederanno ulteriori interventi».

CONFINDUSTRIA - «La nostra posizione sulle pensioni è nota», ha spiegato la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. «Pensiamo che si possa fare di più. È vero che, come dice Sacconi, nel decreto anticrisi ci sono stati ulteriori adeguamenti che entreranno in funzione del 2015 e saranno una sorta di meccanismo di stabilizzazione. Si dovrà riflettere se farlo entrare in funzione prima, ma qualche passo in avanti è stato fatto». Chiarisce ulteriormente il vice presidente degli imprenditori Alberto Bombassei: «Sono assolutamente d'accordo con Draghi. Confindustria lo dice da molti anni, fa piacere che piano piano un po' tutti si convincono che l'innalzamento dell'età pensionabile è una misura necessaria».

«IL SISTEMA TIENE» - Antonio Mastropasqua, presidente dell'Inps, e Paolo Crescimbeni, presidente dell'Inpdap, sono invece in disaccordo con Draghi: «A oggi il sistema tiene e i conti Inps lo dimostrano», ha dichiarato Mastropasqua. «Con la riforma Dini che va a regime piano piano, e con il decreto legge anticrisi che contiene una norma che adegua l'età pensionabile alle aspettative di vita e decorre dal 2015, il sistema tiene». Aggiunge Crescimbeni: «La norma inserita nel decreto anticrisi sull'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita è una formula sufficientemente risolutiva».

SINDACATI - «Già quando c'è stato l'aumento dell'età pensionabile nel settore pubblico avevamo detto che non era quello il modo di affrontare il tema. Se si vuole discutere di pensioni bisogna affrontare tutti i problemi. Ci vuole un tavolo per affrontare tali questioni», ha affermato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Anche Renata Polverini, segretario generale dell'Ugl, giudica che «dobbiamo affrontare un problema più generale e complessivo, all'interno del quale le pensioni rappresentano solo una delle questioni, e non sul piano dell'età». «La ricetta di Draghi è socialmente iniqua e totalmente lontana dalla realtà», afferma in una nota il segretario nazionale della Fiom Giorgio Cremaschi.

RIFONDAZIONE - Chiaro no a Draghi da parte di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista: «Se si aumentasse l'età pensionabile, aumenterebbe la disoccupazione giovanile, peggiorerebbe l'occupazione e la disastrosa crisi economica e sociale che stiamo vivendo si aggraverebbe di molto».

fonte: corriere.it